lunedì 11 gennaio 2021

I film del periodo (14 Dicembre 2020-6 Gennaio 2021)

Dovete scusarmi ma mi sono dimenticato l'ultima volta, in quella inerente ai film di Natale visti durante le ultime feste natalizie (qui), di comunicarvi un'altra importante novità concernente la nuova filosofia e le nuove modalità di organizzazione del blog, e nello specifico relativo alle recensioni cinematografiche. Infatti, come potete già notare, è sparito il semaforo, né verde, né giallo, né rosso. Difatti, a volte capitava che io dovessi vedere 30 film prima di trovare un film che potesse rientrare nella categoria del verde, e questa cosa mi scocciava. Così ho fatto la scelta più ovvia, eliminare questo problemino, e semplicemente recensire i film in ordine di visione, non tenendo conto dei voti migliori, come capita capita. In ogni caso oggi non c'è l'Angolo Vintage (visione o revisione di un classico o un cult), ma temporaneamente non c'è, tornerà infatti dal prossimo listone, per il momento accontentatevi di quello che c'è, che non è poco.

Migliori nemici (Biografico/Dramma 2019) - Negli anni '70 nella Carolina del Nord, un'attivista per i diritti civili e un esponente del Ku Klux Klan formano un'inaspettata alleanza. L'America delle segregazioni razziali fa da sfondo ad una vicenda ispirata ad una storia vera. Senza grandi personalismi, ma con una ricostruzione ambientale e dello spirito dei tempi corretta, il regista (l'esordiente Robin Bissell) racconta una storia interessante in cui i personaggi cambiano le loro prospettive mentali. E' un film infatti che sottolinea la potenza del dialogo tra opposte fazioni. Convivenza dapprima forzata, influenzata dall'impenetrabilità dei blocchi opposti, ma che gradualmente, per curiosità o convenienza, si arriva ad una conoscenza reciproca. Certo non un tema mai visto, tutto girato in maniera convenzionale, ma comunque credibile. Bene i due protagonisti, anzi, il film è anche una buona occasione per la performance di un grande attore come Sam Rockwell, che tuttavia supera in bravura la coprotagonista (Taraji P. Henson, già vista ne Il diritto di contare, in un ruolo analogo a questo), meno bene i personaggi di contorno, poco caratterizzati, in particolare l'ideatore di questi incontri. Ma nel complesso, un racconto interessante e coinvolgente quanto basta per meritare attenzione. Una visione discretamente tratteggiata, capace di offrire spunti di riflessione ed emozioni ben definite. Voto: 6

Il gioco di Gerald (Thriller 2017) - Per un gioco erotico finito male, una donna si ritrova ammanettata al letto in una casa isolata. Come è noto, non è per niente facile realizzare bei film basati sui romanzi di Stephen King. Questa volta ci prova Mike Flanagan, giovane autore di svariate pellicole horror, a trasporre in immagini l'omonimo libro, che io peraltro non ho letto. La prima parte l'ho trovata interessante e riuscita, con la creazione della situazione angosciosa della protagonista. Poi cominciano le ansie irrazionali e la riscoperta degli antichi sensi di colpa, fattori tipici della scrittura di King. Ed infine c'è pure la didascalica spiegazione finale che chiarisce l'incredibile realtà della situazione. La pellicola si poggia completamente sulla notevole performance attoriale della brava Carla Gugino, che riesce a ben manifestare il crescendo di orrori che la protagonista prova. Garantiscono un efficace supporto Bruce Greenwood ed il viscido Henry Thomas, in cui si fa veramente fatica a riconoscere il simpatico bimbetto di ET. Non convince molto a mio avviso la sotto-trama del serial killer che porta ad un finale bruttino e tutto sommato evitabile. Comunque visione tutto sommato valida, anche dal punto di vista registico, che risulta abbastanza scorrevole e senza punti morti, e per una pellicola ambientata dentro ad una stanza questa è una gran cosa. Una produzione Netflix abbastanza soddisfacente. Voto: 6+
Nico, 1988 (Musicale/Dramma 2017) - Si ripercorrono gli ultimi anni della musa di Andy Warhol e cantante dei Velvet Underground caduta in "disgrazia". Nico (all'anagrafe Christa Päffgen) cerca di barcamenarsi tra piccoli concerti e affetti, in primis del figlio avuto da una relazione fugace con Alain Delon. Persi la maggior parte dei fans la regista Susanna Nicchiarelli ci mostra la sofferenza di una donna che cercherà di uscire dal tunnel della droga e ritrovare la persa creatività. Il formato 4:3 di certo regala intimità a questo biopic che si voleva più personale possibile, concepito per dare integrità e dignità alla figura della donna e non del mito, frutto di una ricerca autoriale concreta (cadenzando la narrazione sulla laconicità elusiva e talora perversamente ironica di Nico, il film lambisce più volte la scialba prosaicità, salvo sterzare improvvisamente con passaggi di lunare, emozionante poesia), ma il resto è discutibile: una messa in scena scarna dal piglio quasi televisivo (salvata solo in parte dalla fotografia), una prova attoriale della Trine Dyrholm spesso forzata e a tratti fastidiosa (colpa dell'ex-modella che cantava male e faceva brutte canzoni o del pessimo doppiaggio?), un cast internazionale per lo più mediocre. Asciutto e senza troppi fronzoli sì, ma insufficiente. Voto: 5,5

Tito e gli alieni (Sci-fi/Commedia 2017) - Una storia senza alcun dubbio fantastica, piena di buoni sentimenti e poco aderente alla realtà per ciò che riguarda lo svolgimento della storia ma non il suo contenuto. In chiave, infatti, un po' surreale (surrealista è però già di base la pellicola) il film affronta la tematica dell'elaborazione lunga e difficile del lutto e degli affetti e della loro nascita e rinsaldamento. Per il resto, la storia, poteva essere ancor più interessante se fosse stata sviluppata meglio, anche perché a momenti tutto sommato validi, si frappongono scene di confusa visionarietà, con macchine tecnologicamente improbabili e macchiettistici personaggi di contorno. Eppure si sorride, anche e soprattutto la storia coinvolge lo spettatore, al punto che appare credibile il finale miracolistico (quest'ultimo che comunque ricorda non poco Contact). Originale a tratti, non sempre coerente, ma opera (diretta dalla Paola Randi di Into Paradiso) comunque discreta, impreziosita da ottime location e buone interpretazioni (Valerio Mastandrea ma non solo). Voto: 6

In viaggio verso un sogno - The Peanut Butter Falcon (Commedia/Avventura 2019) - Storia di Zak, giovane affetto da sindrome di Down che vuole diventare campione di wrestling. Per farlo parte in compagnia di Tyler, un pescatore di granchi. Ambientato lungo la costa degli USA meridionali, un racconto di formazione in cui viene esaltato il rapporto tra i due protagonisti, giovani "losers" in fuga verso una vita migliore. Un film in cui il viaggio dona dimensione e spessore al racconto (un road movie per nulla strappalacrime e pieno di buoni momenti avventurosi e con idee, che non annoiano), con una suggestiva ambientazione (sempre favolosi i paesaggi della Florida) e una discreta prova di Shia LaBeouf (finalmente direi) e del giovane Zack Gottsagen. Piccola ma significativa parte per Bruce Dern, e c'è pure Dakota Johnson, che se vi siete stufati di vederla nuda in "Cinquanta sfumature di grigio-nero-rosso", qua almeno recita (benino) e non si spoglia. Ecco, le storie di contorno come la storia d'amore lasciano il tempo che trovano, pochi i sussulti, in una storia on the road però abbastanza interessante. Non certo originale fa passare una serata con la simpatia del suo protagonista disabile che affronta la sua vita inseguendo un sogno. Voto: 6
Dalle 5 alle 7 - Due ore per l'amore (Romantico/Dramma 2014) - Pur nell'ambito di un film tendenzialmente sentimentale quale è, 5 to 7 nasconde una certa grazia e talvolta una originalità che lo fa apprezzare più di quanto ci si aspetti. Non mancano difetti, quali ad esempio alcuni luoghi comuni sul modo di vivere dei francesi, che a mio avviso sono ampiamente superati da altri aspetti del film. Curiosa la scelta dell'attore protagonista, certamente assai meno "charmant" della signora, da cui appare poco credibile l'attrazione alla fine sincera di lei (ma, si sa, l'amore "ci vede poco bene"). Belle le interpretazioni dei personaggi di contorno, tra cui Glenn Close e la simpaticissima Olivia Thirlby, la ragazza che ha una relazione con il marito della donna. Curiosamente, durante uno degli incontri tra Brian e Arielle, compare suggestivamente come colonna sonora "il cielo in una stanza" di Gino Paoli cantata in francese da una interprete femminile. Sufficienza decisamente meritata, e sia la bravura di Anton Yelchin (scomparso anni fa) che la bellezza della Berenice Marlohe ne vale una visione. Voto: 6

The Villainess - Professione assassina (Azione/Dramma 2017) - The villainess è il tentativo della protagonista di estrapolarsi da un mondo disumanizzato. Lavorando per l'una o per l'altra parte, manipolata dall'una e dall'altra parte, è una donna addestrata a uccidere, a compiere missioni su commissione o per desiderio di vendetta. La prima sequenza è un gioiello di action come non vedevo da anni (dai tempi di Hardcore Henry): ripresa in soggettiva come in un videogioco per poi passare ad una semi-soggettiva in cui si apprezzano meglio le evoluzioni fisiche della sequenza (il regista Jeong Byeong-Gil sa il fatto suo). Lo script è abbastanza derivativo e non lo nasconde di certo (stravisti cliché orientali di vendetta, amore, tradimento e massacri, il film è infatti coreano), però dal punto di vista visivo è veramente brillante nella sua violenza iperrealistica. Certamente non ci si annoia a vederlo. Voto: 6,5

Trolls World Tour (Animazione/Avventura 2020) - Tornano i Trolls in versione extralarge e lo fanno in un film che funziona per tutta la famiglia (molto meglio comunque il primo film). Al di là dell'ovvio, visto il target, trionfo dei buoni sentimenti e di valori edificanti, le idee carine non mancano. Tecnica a parte, naturalmente di alto livello (livello ottimale per animazione, grafica e sfondi), ad essere appagati sono sia l'occhio con un trionfo di tutti cromatismi, sia le orecchie con un uso disinvolto, simpatico ed efficace della musica in tutte le sue varianti. E proprio quest'ultimo aspetto sembra essere la migliore freccia all'arco del film, a patto di accettare le tante, troppe, canzoncine, che peraltro non vantano un cast canoro italiano all'altezza come quello in originale. Voto: 6

Tesnota (Dramma 2017) - L'opera d'esordio di Kantemir Balagov è un film fortemente intimista, sussurrato, capace di entrare nelle pieghe di una comunità rigidissima e solo all'apparenza coesa, nella quale l'isolamento (Tesnota, appunto) è soverchiante (un film quindi da maneggiare e visionare indubitabilmente con cura). Da una parte il regista privilegia molto i caratteri e le loro problematiche, dall'altra non esita quando si tratta di mettere in scena filmati drammatici sulla guerra cecena. Ne guadagna la brava Darya Zhovner che mostra una intensità espressiva niente male, insieme ai due ruoli genitoriali. Ne soffre un po' l'insieme del film, soggetto ad alcuni rallentamenti e contesti ripetitivi (il ragazzo di lei e i suoi amici). Nel complesso comunque riuscito, anche se sfilacciato in coda. Voto: 6
Love (Erotico/Dramma 2015) - Per me Gaspar Noè qua sgarra di brutto, l'ho discretamente apprezzato per alcuni suoi film (soprattutto Enter the Void) ma qua c'è una evidente esagerazione nelle scene sessuali che prendono gran parte del film. Non è una questione di scandalo, quanto che manca il contenuto essenziale, e si tappa i buchi con sesso su sesso in maniera esplicita e col tentativo di far parlare di sé. Ovviamente un film che non si dimentica facilmente, ma a livello di essenza è abbastanza da dimenticare. Perché pellicola eterea, sfuggente, monca, con una parte finale imbarazzante incapace di suscitare la benché minima empatia. Un plauso al coraggio degli attori, quasi tutto il resto è forma senz'anima, spirito senza carattere. E va bene che le scene hard sono notevoli, che la protagonista è bellissima, che Karl Glusman si dev'essere sicuramente divertito, ma i dialoghi di una vuotezza e insignificanza micidiali e rendono arduo giungere al termine. Ah, ultima cosa, ma forse la più importante, se volete visionare Love, fatelo in lingua originale, perché il doppiaggio è imbarazzante. Voto: 4,5

Star Wars: L'ascesa di Skywalker (Sci-fi/Azione 2019) - L'epopea di Guerre Stellari si conclude (forse) con questo nono capitolo che per la verità non mette in campo molte idee originali, rimasticando situazioni già viste, riesumando personaggi come Palpatine che avevano ormai già dato tutto alla causa e guarnendo il tutto con camei fuori contesto degli eroi della prima saga. Ce n'è abbastanza per far spazientire anche il fan meno oltranzista (incongruenze e sbalzi improvvisi) eppure in un modo o nell'altro (che per la Disney significa inseguimenti, battaglie ed effetti speciali a profusione) un minimo di spettacolo è garantito. Proprio un minimo perché il film non è destinato a passare alla storia come capolavoro del genere, neanche lontanamente. Do la sufficienza solo perché sono affezionato alla saga e comunque a livello tecnico e visivo appunto funziona tutto. J. J. Abrams comunque delude, forse aveva poco tempo a disposizione, ma la sensazione è che abbia cercato di rimediare alle soluzioni introdotte da Rian Johnson e non concordate (dell'Episodio VIII), peccato che lo faccia male. Voto: 6

American Animals (Dramma/Thriller 2018) - Gradita sorpresa cinematografica diretta dall'inglese Burt Layton, che ci presenta questa storia vera raccontata dai reali protagonisti della vicenda e mescolata alla finzione, nella quale quattro giovani protagonisti fanno la loro ottima figura nei panni di universitari improvvisati rapinatori. Il racconto stile documentaristico non incide negativamente sul film, anzi, rafforza ancora di più la tensione e fornisce il giusto realismo del quale l'opera è impregnata. Costruito attorno al rapporto tra vero e falso nella rappresentazione, American Animals si fa infatti racconto di strade che si aprono in più direzioni, di scelte di vita e dei conseguenti gesti umani, buoni o cattivi, volontari o involontari che siano. Un tema che rimanda inevitabilmente anche alla giovane età dei protagonisti, adolescenti che affrontano situazioni più grandi di loro e che attraverso piccoli gesti e piccole decisioni entrano sempre più in un mondo soffocante e in dinamiche incontrollabili. A metà tra Tonya e Bernie, questa tragicommedia americana su un furto d'arte realmente avvenuto (bravi Evan Peters, Barry Keoghan e tutti gli altri), funziona bene e si fa tanto apprezzare (discrete le musiche scelte, così come la cangiante fotografia). Voto: 6,5

Ecco infine i film scartati ed evitati del periodo: Braven, Un elfo per amico, Everly, Il sindaco del Rione Sanità, Believe - Il sogno si avvera, Double Trouble e lo Specchio Magico, Scarpette rosse e i 7 nani, Tutti per 1 - 1 per tutti, In vacanza su Marte, La sfida delle mogli, Natale a 5 stelle, Motherless Brooklyn, After, Roald & Beatrix - Un incontro magico, Narciso e Boccadoro, Chiara Lubich - L'amore vince tutto, L'intruso, Radioactive, La Befana vien di notte, Me contro Te - Il film.

29 commenti:

  1. Sai che Lorenzo detesta i Trolls? Non ho mai capito perché, ma quando cominciano sul canale 45, mi chiede subito di cambiare.
    Quindi non ne guarderemmo mai un film.
    P.S. Anno nuovo, vita nuova. Addio al semaforo? Meglio così.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non che piacciono anche a me, solo che vidi il primo film e non mi dispiacque, così ho visto questo, niente di che ;)

      Elimina
  2. Prima o poi il film dei Troll lo vedrò di sicuro, i miei bambini ne vanno matti. E a dire il vero il cartoon piace anche a me, anzi trovo che sia molto più per adulti che per bambini, ecco perché non mi spiego la loro passione...sarà per via delle canzoni e dei colori accesi, non so... E concordo con te sull'ultimo Star Wars, ne ho scritto da me e proprio non c'è modo di dire che sia venuto fuori un bel film.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I cartoni mai visti, comunque sul fatto dei colori e canzoni sì, il film mi era piaciuto principalmente proprio per quello ;)
      Beh, diciamo che poteva venirne anche peggio..

      Elimina
  3. Ohi ohi... Motherless Brooklyn tra gli scartati ed evitati al pari di un In vacanza su Marte qualsiasi!! ..ti prego ripensaci.. un'autentica chicca e davvero ottimo cinema.. ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho letto la trama e mi è sembrato banale, e solo tu ne parli bene, non so se ci ripenserò..

      Elimina
    2. Motherless Brooklyn a me è piaciuto un sacco. Attori tutti in grande spolvero e poi l'atmosfera, NYC, il jazz. Bello❤

      Elimina
    3. E sono due...ok va bene ci penso, ma non prometto niente ;)

      Elimina
    4. ...ammetto anche io che come vedo NYC riesco a farmi piacere pure gli ultimi indecenti Woody Allen.. ihih

      Elimina
    5. Beh sì NY è bella cinematograficamente parlando ;)

      Elimina
  4. Condivido pienamente il tuo giudizio su Love, visto per ovvia curiosità maschile, ma già la prima scena mi ha dato fastidio...Tra i tuoi "scartati" c'è "La Befana vien di notte", lo volevo vedere (lo hanno trasmesso sulla Rai), ma me lo son perso. "In vacanza su Marte" l'ho visto, non te lo consiglio proprio :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sembrerebbe paradossale ma sì danno fastidio parecchie cose...e non solo quelle scene...
      Te lo sei perso meglio, figurati che ai miei non è piaciuto, e non è che vedono film di qualità..
      Neanche dovevi dirlo, mai e poi mai vedrei :D

      Elimina
  5. Risposte
    1. Che ho evitato di vederli anche se c'era la possibilità di farlo ;)

      Elimina
  6. Hai fatto bene a togliere il semaforo se ti era di intralcio.
    Non ne ho visto manco uno. Potrebbe piacermi quello con gli alieni. Mentre i film coi down non li sopporto.
    Di quelli scartati ho visto Natale a 5 Stelle e non ti sei perso niente! Qualche risata ma per la maggior parte tanta noia.
    Quello coi due deficienti di YT manco era da nominare. Ammazzarei genitori che permettono di guardare 'sto schifo (per non parlare delle figurine e del merchandise).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vabbè alieni, per dire...il Natale 5 stelle? Politica no grazie :D
      Io evito di dirlo, anche se la penso come te..

      Elimina
  7. Il nono Star Wars fu scritto assecondando i fan in rivolta dopo le cose nuove introdotte nel capitolo otto. Sacrilegio! Non sia mai che ci sia qualcosa di nuovo in Star Wars! E allora ecco JJ che rimette a posto tutto facendo quello che sa fare meglio: copiando! :--D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A me non mi erano dispiaciuti i due precedenti, forse perché da non fan esagerato ho accettato senza grossi problemi, però fan o meno, questo terzo (e nono) ha davvero dei grandi difetti, solo in parte compensati dall'elevata qualità tecnica.

      Elimina
  8. Caspiterina quanti titoli sconosciuti.
    Non mi attirano. Forse guarderei dalle 5 alle 7... e Tito... Ma non mi convincono.
    Abbraccio Pietro.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Davvero così sconosciuti? Personalmente no, ma ci sta.
      Sicura? Io comunque (almeno quei due) te li consiglio ;)

      Elimina
  9. Non ho mai visto i cartoni sui Trolls, prima o poi li guarderò! :) Tra questi film mi interessa Star Wars: L'ascesa di Skywalker. Hai fatto bene a non guardare La befana vien di notte, a me non è piaciuto!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non so come sono i cartoni, personalmente non ci tengo, ma i film sono simpatici entrambi ;)

      Elimina
  10. Love sì, il film meno riuscito di Mos... Ehm... Noè. Poi lo vidi nel peggior periodo possibile 😅

    L'ultimo - per ora - Star Wars invece mi ha dato l'idea di una cosa fatta a caso :/

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Pensa che l'ho visto prima di Natale, così per dire... :D
      Sì, dovevano farlo e l'hanno fatto, come viene viene..

      Elimina
  11. A questo giro non ci siamo :)
    Love è uno dei film più belli degli ultimi anni, doloroso, malinconico, tanto che a distanza di tempo le scene porno non le ricordo, ricordo gli spazi, le luci, i sorrisi dei protagonisti. L'intento di Noè oltre a scioccare (ma quello ormai si sa) era quello di raccontare una storia d'amore in tutti i suoi momenti, sesso compreso. Continuerò a difenderlo.

    Piccolo appunto su 5 to 7, perché anche se Anton Yelchin non era un bellissimo/palestratissimo, su di me ha sempre avuto quel fascino del timido/nerd, non a caso era garanzia di film romantici/indie riusciti come questo. Quanto mi manca.

    Sugli altri ci troviamo d'accordo, compresa la fine ingloriosa di Star Wars, che delusione averla finita così. Fortuna che c'è Mando a tirar su il morale!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'ho compreso l'intento, però senza quelle scene "troppo" sarebbe stato meglio secondo me, non ho visto amore ma solo sesso..
      Era un appunto personale, però ci stava bene, come bene, benissimo, la Marlohe ;)
      Sì, Mando c'è perché dovevano farsi perdonare :)

      Elimina
  12. L'unico di questi che ho visto è SW IX. Sui due precedenti capitoli si poteva chiudere un occhio su diverse cose, perché tutto sommato garantivano una trama con una logica e un senso, ma nell'ultimo hanno gettato alle ortiche quelle cose che almeno avevano azzeccato. Un peccato, perché mi spiace vedere terminare così la saga, ma una bella fotografia e grandi effetti speciali non sono tutto in un film. Per me è riuscito a essere peggiore di Episodio I, ed era dura (anche se comunque non riesce a raggiungere l'abisso di nefandezza di Solo).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Esatto, perché nonostante tutto non mi erano dispiaciuti i due precedenti, anzi, ma poi fine ingloriosa, di una trilogia solo leggermente migliore della seconda e di un terzo capitolo solo leggermente migliore dello spin-off Solo..

      Elimina