lunedì 11 dicembre 2017

Tutti gli altri film visti durante il 2017: Animazione (Sausage Party, La mia vita da Zucchina, Trolls & Iqbal)

Quarto appuntamento con il cinema d'animazione, che ultimamente sta sempre più sorprendendo in positivo, giacché molto spesso (ma non sempre) riesce sapientemente ad unire divertimento a temi importanti. Spudoratamente crudo e offensivo ma al contempo intelligente, geniale e molto spassoso è Sausage Party: Vita segreta di una salsiccia (Sausage Party), film d'animazione 3D in CGI del 2016, diretto da Greg Tiernan e Conrad Vernon, che sicuramente non è il miglior film d'animazione dell'anno, ma è una divertentissima (seppur volgarissima) boccata d'aria fresca per chi è stanco di vedere sempre "i soliti cartoons". Questo film di animazione per adulti infatti (riassumibile in un ipotetico "crossover" fra la dissacrante ironia dei cartoon americani stile Seth MacFarlane e la fissazione provocatoria di un Rocco qualunque) è, nonostante la volgarità (che in effetti in alcuni momenti va forse troppo oltre diventando fine a sé stessa, ma non comunque disturbando troppo, dopotutto parliamo di cartoons), davvero ben fatto sotto alcuni punti di vista, la grafica per esempio (alcune realizzazioni poi sono davvero incredibili), il nutrito e notevole cast Hollywoodiano che presta la voce in lingua originale (Seth Rogen, Kristen Wiig, Jonah Hill, Michael Cera, Edward Norton, Salma Hayek, James Franco, Paul Rudd e tanti altri), ma su tutti l'ideazione. Perché se c'è una cosa che merita è la genialità della sua creazione, ovviamente però non fatelo vedere a dei bambini, sia per il linguaggio eccessivamente volgare (molto spinto, scurrile e volutamente scorretto), sia per dei riferimenti sessuali troppo espliciti. Il sesso infatti è parte integrante del film, vero "motore immobile" della pellicola, e non a caso la disturbante scena "orgia" finale del film diventa la risposta a tutti i quesiti esistenziali posti nel corso della trama.
Una trama in cui, si immagina che i prodotti che siamo abituati a vedere sugli scaffali dei supermercati abbiano in realtà una vita propria e cosa può rendere sopportabile un'esistenza così meschina se non l'idea che ci sia un "oltre" paradisiaco. E' la convinzione che oltre le casse cominci la felicità che fa sospirare la senape come pure il ketchup, essere presi e messi nel carrello equivale così alla più grande delle fortune. Il parallelismo con la vita umana è davvero inquietante. Poi si scopre la verità, quella che nel sospirato oltre si viene tagliati, bolliti, mangiati. Su questa idea forte (e l'unica di valore e consistenza) è insomma costruito il film, con disegni pazzeschi e straordinari, dove un panino sprigiona sensualità e un salsicciotto imbarazzo (che dovrà porsi il disturbo di disincantare tutto il supermercato), la fantasia (con immagini horror) esplode in tutta la sua potenza fino alla folle scena finale, trionfo assoluto dell'ironia e del divertimento. Anche se troppo volte si esagera davvero, giacché giocando su (evidenti) allusioni sessuali continue e linguaggio scurrile (anche troppo), il film, che regala certamente più di una risata e dove il buon dinamismo degli eventi guida rapidamente alla fine senza far pesare le classiche "forzature" per esasperare la "sfrontatezza" di certe scene disturbanti e fin troppo aggressive, troppe volte gira sul demenziale, anche perché gli strani personaggi, ricalcano un po' troppo gli stereotipi dei giorni nostri. In più il finale scontato con il lieto fine, forse fin troppo lieto fine, e un ulteriore colpo di scena che "apre" ad una ipotetica seconda parte, non aiuta per niente. Ciononostante il film complessivamente sufficiente mi ha divertito, poiché la buona volontà di realizzare qualcosa di "differente" e fuori dagli schemi c'è, seppur assolutamente nulla che valga la pena di pagare per vedere. Voto: 6
Basato sul romanzo Autobiografia di una zucchina di Gilles ParisLa mia vita da Zucchina (Ma vie de Courgette), film d'animazione del 2016 diretto da Claude Barras, è la bellissima storia, dolce e delicata (persino un po' commovente) di un orfano che ha ucciso involontariamente la madre alcolista e che finendo in un istituto con altri bambini vittime di storie complesse faticherà a trovare la sua dimensione, fino a quando proprio "grazie" ai problemi degli altri bambini, riuscirà a ritrovare la speranza di un futuro migliore. Sembra quindi, a prima vista, che il tutto sia trattato con una leggerezza spiazzante. Ed è così, perché La mia vita di zucchina, è un film fatto di personaggi teneri, ma comunque un film che tratta una storia durissima, che risulta visivamente bellissimo (specie per chi apprezza la tipologia stop motion) e molto profondo a livello emotivo. Giacché questo classico prodotto che colpisce più per il contenuto che evidenzia che per la confezione in se, che segna l'esordio nel lungometraggio del regista, è una magnifica, semplice, divertente e toccante riflessione sulla famiglia, sull'amicizia e sulla morte, un viaggio incantevole in un mondo riconoscibile eppure fiabesco, realizzato con un'animazione da togliere il fiato, soprattutto per la grande cura con cui è stato realizzato. D'altronde La mia vita da zucchina è un film che fa della sua semplicità il suo punto di forza. Una storia di facile comprensione annessa a personaggi e dialoghi davvero interessanti, che si spingono anche nell'universo degli adulti, però rimanendo in vena umoristica. Ma oltre all'umorismo e al buon ritmo di un film di un oretta scarsa (che forse però fa capire come gli spunti per arrivare a 80-90 minuti non ci fossero), ci stanno dietro emozioni e sentimenti in quello che è un mondo di bambini, colorato di amicizie e di un legame che cresce di minuto in minuto, e che fa capire come il mondo dei grandi sia ben peggiore di quello che ci si può aspettare. Un film perciò crudo nei contenuti ma anche aperto alla speranza, all'amore incondizionato e senza interessi, capace di regalare emozioni e sensazioni positive, nonostante tutto, destinato a coinvolgere un pubblico di tutte le età, anche se il film è soprattutto rivolto ai bambini, cosa che in verità non fa. Perché l'opera prima di Barras, toccante e ricca di sensibilità, sembrerebbe più indicata per educatori che per ragazzini. Si parla di morte (anche nella variante dell'omicidio, cui una bambina assiste), si accenna alla pedofilia, c'è pure una (per quanto buffa) disquisizione sul sesso. Certo, per come possono parlare i bambini di cose più grandi di loro fa un po' effetto, ma certo fa impressione la dolcezza della storia e dello sguardo e la durezza di alcuni riferimenti. Per questo anche se La mia vita da zucchina colpisce ed emoziona e anche se ci si affeziona ai personaggi ed il messaggio di fondo è molto importante, di cui è preferibile un'adeguata preparazione, non sempre si rimane spiazzati, ma imbarazzati da una storia certamente poetica ma poco eccezionale. Voto: 7
Dai registi del quarto capitolo della saga cinematografica DreamWorks dedicata all'orco ShrekMike Mitchell e Walt Dohrn, ecco Trolls, un film d'animazione del 2016 colorato e divertente che regala 80 minuti di intrattenimento leggero ed appagante. L'avvincente, coloratissima e musicale avventura dei piccoli esseri di norvegesi origini è infatti, un divertentissimo (per quanto non originalissimo) lungometraggio d'animazione in grado di regalare al contempo una grande ondata di buon umore e ottimi spunti di riflessione. Giacché dopo aver visto questo film, senza il sorriso stampato in viso, ma soprattutto nel cuore, è praticamente impossibile, perché questo film d'animazione è un'iniezione di felicità allo stato puro, che ti porta a vedere il bicchiere mezzo pieno, che ti invoglia a superare la negatività, che ti fa venire voglia di contagiare il mondo con tutta la felicità che hai dentro. Dopotutto i Trolls sono minuscoli esserini coloratissimi e "puccettosi" che amano ballare, cantare ed abbracciarsi tutto il giorno. Sono felici finché arrivano i bergers, orchi giganteschi ed orrendi che non sanno cosa sia l'amore e la felicità...sino a quando non mangiano un Troll. E qua inizia il film. E' uno spettacolo visivo, artisticamente azzeccatissimo, ed i piccoli Trolls (una delle mode più inspiegabili degli anni '90), originali e divertenti ricordano molto i Puffi per le loro caratteristiche. La storia è abbastanza comune, per non dire scontata, ma la musica, il ritmo, i colori e l'allegria che dominano per tutta la durata del film rendono giustizia ad un esperimento riuscito, non convenzionale (dove il doppiaggio è consono e buono e il divertimento non manca mai). Il doveroso lieto fine (seppur altamente prevedibile) mette d'accordo tutti, ed i cattivi diventano buoni in una esplosione di arcobaleni e di acquarelli che trasformano anche l'orrida città dei bergers, una specie di wonderland piena di colori. Ma sono le musiche che tengono alto il ritmo e valgono il "prezzo del biglietto", d'altronde Trolls non sarebbe così vivace, così allegro, non sarebbe forse, il film visto più felice dell'anno, senza la sua colonna sonora. Prodotta da Justin Timberlake (produttore musicale esecutivo del film), la colonna sonora di Trolls infatti si compone di 5 brani inediti di Timberlake, Gwen StefaniAnna Kendrick e Ariana Grande, ai quali lega alcuni dei classici degli anni '60-'70 e '80. Tutti i testi, nella versione italiana del film d'animazione, sono stati tradotti con un lavoro attento, oculato, affinché le traduzioni non risultassero forzate o, magari, banali. E questo lavoro è riuscito alla perfezione. Molto altro perciò non trovo da dire se non che è una bella fiaba soprattutto per i più piccoli anche se lascia un bel ricordo, leggero e colorato anche negli adulti. Perché questo film, molto colorato, musicalmente discreto, spensierato, ma anche con qualche lezione profonda, anche se non è nulla di eccezionale, e non è niente di nuovo, è davvero molto carino. Voto: 7
Nato come strumento per il sociale, per sensibilizzare l'opinione pubblica contro lo sfruttamento e il lavoro minorile, Iqbal: Bambini senza paura, pellicola d'animazione del 2015 diretta da Michel Fuzellier e Babak Payami, liberamente ispirata al romanzo Storia di Iqbal di Francesco d'Adamo e dedicata alla vita di Iqbal Masih, è una bellissima favola, con lieto fine d'obbligo (anche se nella realtà non è stato purtroppo così), la cui confezione semplificata punta solo a far emergere, ben scandito dalle parole del protagonista, il messaggio contro lo sfruttamento minorile e per il diritto dei bambini allo studio e al gioco. E ci riesce, anche perché l'intenzione dei registi era farne una storia senza confini e di respiro universale, che parli ai bambini di tutto il mondo per sensibilizzarli verso un tema importante e delicato come lo sfruttamento del lavoro minorile, a tale scopo, evitano di dare all'azione una localizzazione certa, ambientandola simbolicamente in città dai nomi fittizi e senza riferimenti diretti a nazione alcuna, e preferiscono edulcorare alcuni passaggi che potrebbero urtare la sensibilità dei bambini cui il film è diretto. La storia infatti, graficamente e concettualmente semplice con il grande pregio di affrontare con slancio creativo argomenti complessi, controversi e sempre assai difficili da raccontare, ci parla di un ragazzo intelligente e generoso che, dotato di un particolare talento nella tessitura, un giorno viene rapito e, con l'inganno (l'offerta di soldi per curare il fratello malato), venduto a un mercante di tappeti che lo tiene prigioniero insieme ad altri bambini in una casa-prigione per costringerlo a lavorare all'infinito, dietro l'illusione di liberarlo quando il suo "debito" sarà ripagato. Ma scoperto l'inganno e grazie all'aiuto di altri sei bambini segregati insieme a lui, non perderà la speranza e proverà a fuggire. Iqbal: bambini senza paura è un film che merita di essere visto, perché in questa fiaba colorata in cui gli elementi drammatici non prevalgono mai sulla dimensione fantastica e favolistica, che è anzi sapientemente potenziata dal ricorso, in diversi momenti, alla messa in scena dei sogni di Iqbal e di bellissime (e suggestive) sequenze oniriche (come quella in cui i fili della trama del tessuto si trasfigurano grazie alla libera immaginazione del piccolo protagonista), caratterizzate altresì da disegni dall'estrema semplicità grafica e cromatica (dallo stile diverso da quello del resto del film), tutti gli elementi sono capaci di far riflettere con una certa naturalezza e genuinità. D'altronde il film, terminato dopo una lavorazione durata oltre cinque anni, ha dalla sua una sceneggiatura semplice, lineare e godibile, che comunque dà il meglio di sé nel comparto visivo, dove come detto, efficace (ma non eccezionale, seppur è un dettaglio decisamente secondario e non inficiante) è l'animazione 3D intervallata da intermezzi in 2D, e nel sonoro, con discrete musiche ricche, anche se fin troppo presenti. Insomma un film culturalmente interessante e bello ma non straordinario, che però grazie alla storia, abbastanza ritmata, altresì drammatica per le tematiche affrontate ma trattata con un certo garbo, è capace di coinvolgere quanto basta e assicurare una visione lineare. Voto: 6,5

19 commenti:

  1. Ciao! Non conosco questi film, eppure sono una fan del genere "animazione"...li recupererò presto!

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  2. Dunque, Sausage Party stavo per acquistarlo in dvd ma alla fine il computer Mediaworld non accettò il prezzo ecc, inceppandosi sull'offera. Lo voglio vedere.
    Mi interessa anche la Zucchina. Gli altri due no, assolutamente. Iqbal conosco la storia e vederla edulcorata non ha senso (ma comunque non mi attira per niente, come Trolls).

    Moz-

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    1. Devi infatti vederlo Sausage Party, perché sicuramente ti piacerà :D
      In effetti la "Zucchina" è più nelle tue corde, anche perché vedendo Trolls (e in parte appunto Iqbal) ti potrebbe venire l'orticaria per quanto è "dolce" ;)

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    2. Sausage Party l'ho visto! Ovviamente incuriosito alle premesse e fan di un'animazione sboccacciata e sopra le righe che ha in Family Guy il suo prodotto di punta. Che impressione mi ha lasciato? Pessima. Scena dell'orgia, secondo me, paradossalmente superflua.

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    3. Certamente non è affatto un grande film (quella scena poi è davvero un po' troppo e forse inutile), ma ha il pregio di essere geniale e di avere un'animazione discreta ;)

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  3. Sì, decisamente agli opposti, ma entrambi nei loro "temi" sono interessanti ;)

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  4. Sai che di questi cartoni non ne ho visto mezzo? :D recupererò quando li trasmetteranno in tv..

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    1. Il primo non credo lo manderanno mai in onda in tv :D
      Più probabile il secondo, ancor più probabile il terzo, forse il sabato sera su Italia 1, mentre il quarto è già passato sulla Rai settimane fa, comunque c'è sempre lo streaming.. ;)

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  5. Ho visto solo i primi due.
    Zucchina l'ho trovato molto dolce e Sausage Party......... bò, non ho parole. La cosa ridicola è che al cinema fu inserito nello spettacolo delle 16 per i bambini (da me tutti i film d'animazione possono essere visti solo alle 16 perchè sono sempre e comunque per poppanti)... chissà se qualche bambino lo ha visto.. ^^

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    1. Io spero di no, anche perché non è proprio adatto a loro, forse chi l'ha messo non sapeva quello che faceva :D

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    2. Il cinema del mio paese è un multisala di ignorantoni: niente film asiatici, niente film d'animazione giapponesi.. purtroppo devo accontentarmi o spostarmi altrove!

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    3. Oppure ci sono tanti altri modi, lo streaming per esempio ;)

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  6. Tra questi ho visto solo Sausage Party, divertendomi come uno scemo :)

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  7. Di questi ho scaricato per SkyGo Download Player Sausage Party ma non è che abbia tanta voglia di vederlo.
    L'animazione è un po' che mi ha rotto le palle (l'unico che mi ha preso negli ultimi anni è Hotel Transilvania).

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    1. Ma è un'animazione molto diversa, soprattutto nei temi da film come Hotel Transylvania, che comunque piace anche a me, per cui dagli una chance ;)

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  8. Li ho visti tutti tranne Iqbal: Bambini senza paura. Non lo conoscevo ma spero di recuperarlo al più presto.

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