martedì 5 ottobre 2021

[Cinema] Wes Craven Filmography

Un'altra filmografia, di un altro regista molto conosciuto, purtroppo anch'esso come George A. Romero (di lui ne vidi tre di film, a luglio scorso) recentemente scomparso, ovvero Wes Craven, morto a Los Angeles il 30 agosto 2015 a 76 anni dopo aver lottato a lungo contro un tumore al cervello, nonostante stesse lavorando a nuovi progetti. Regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e attore statunitense, maestro del genere horror e thriller, famoso per aver diretto pellicole cult come L'ultima casa a sinistra, Le colline hanno gli occhi, Nightmare - Dal profondo della notte e la saga di film di Scream. Ma ne ha girati anche tantissimi altri, per esempio questi sei che ho visto io per omaggiarlo, che non l'avevo ancora fatto, certamente però, e non credo si arrabbierà Cassidy de La Bara Volante se dico questo, giacché lui è un grande esperto e conosce tutto e tutti del cosiddetto regista (la pagina dedicata trovate Qui), che meglio dei titoli citati non ha poi (o prima, durante, la sua carriera) fatto. Rimangono infatti le migliori proposte di un regista non sempre equilibrato o in grado di regalare perle cinematografiche, ma comunque sempre capace di intrattenere, e bene, il pubblico. Un regista, nonostante tutto, sicuramente apprezzabile e da riscoprire.

Benedizione mortale (Horror/Thriller 1981) - Conservando i fanatismi familiari e l'oppressiva ritualità de Le colline hanno gli occhiWes Craven si immette lungo la via dello slasher degli anni Ottanta abbinandone le soggettive a simboli minacciosi (ragni, scritte sui muri, spunti demonologici) e uscendone con un epilogo che vira inaspettatamente verso l'irrazionale (una scena visivamente suggestiva e spiazzante ma non del tutto soddisfacente). Un lavoro diretto con stile che in alcune sequenze quasi a sé stanti (il granaio, l'incubo con il ragno, la vasca, l'assalto e l'incendio dell'auto, l'apertura del pavimento), prefigura i sadici tranelli e le mortifere scorrerie oniriche provocate da Freddy Krueger. Una fotografia abbastanza curata, qualche buon colpo di scena ed alcune sequenze, che fanno di questo film una specie di prova generale per il futuro Nightmare. La storia per quasi tutto il tempo mantiene una certa atmosfera intrigante e di notevole tensione, anche se non mancano le incongruenze e alcuni errori tecnici, accompagnando lo spettatore in una visione abbastanza coinvolgente nonostante l'intuibile evolversi dei personaggi. Un difetto del film è sicuramente il ritmo, discontinuo e un po' annacquato nella parte centrale. Suggestivi invece i paesaggi rurali e azzeccato l'accompagnamento musicale di James Horner (futuro premio Oscar). Il cast fa il suo, Michael Berryman fa sempre impressione (in tutti i sensi), Ernest Borgnine bravo come capo spirituale ma io non riesco a non ricordarlo come il tassista in 1997: Fuga da New York, le protagoniste sono tutte uguali e senza grandi doti, si nota però una giovanissima e (già) bellissima Sharon Stone, per fortuna comunque che tali giovini ragazze ci mostrano qualche nudità tanto per gradire. Sicuramente poteva essere più curato e meno enfatico nella parte finale, ma comunque lo giudico sufficientemente valido. Voto: 6

Dovevi essere morta (Horror/Sci-fi 1986) - Un lavoro bizzarro, uno di quei film che potevano fare solo negli anni '80, uno di quei film della serie mai sfidare le leggi della natura e mescolare uomo e macchina, che andrà sempre a finire male, uno spunto che oggi è trito e ritrito, ma che all'epoca era in fase "di sviluppo". Un film che anche se non curatissimo in ogni dettaglio assicura una visione abbastanza godibile, forse eccedendo nel finale che sembra non convincere pienamente (il doppiaggio insopportabile del robot Bibi e la protagonista che cerca di imitare un automa facendo con le mani il verso al granchio se lo potevano risparmiare, così come l'ultimissima scena). Uno dei film sicuramente più strani di Wes Craven (zeppo di citazioni e rimandi al suo cinema), che unisce la mania robotica anni ottanta con momenti di puro delirio (divertenti i pochi, ma giustificati, momenti splatter). Non certamente la sua migliore opera, ma questo Deadly Friend (incredibilmente basato su un romanzo) è un simpatico mix fra Re-Animator o Frankenstein e Corto circuito, che si lascia seguire con piacere forse proprio perché strizza l'occhio a modelli già sperimentati. La sceneggiatura infatti non brilla per originalità ed è anzi carica di stereotipi, ma di sicuro brilla per fluidità di narrazione. La Kristy Swanson (futura Buffy cinematografica) era già un bel vedere, il resto del cast (comprendente "Mamma" Fratelli Anne Ramsey) fa la propria parte senza grandi pecche, il ritmo è abbastanza fluido e la storia si mantiene su livelli accettabili, mostrando anche qualche momento thrilling sanguinolento. Visione senza grandi meriti ma non fastidiosa. Non mi è dispiaciuto alla fine, mi sono anche divertito, una sufficienza di larga manica mi sento di dargliela. Voto: 6

La casa nera (Horror/Commedia 1991) - Una sorta di riuscitissima fiaba nera diretta da Wes Craven nel 1991, un originale e inventivo horror tendente piuttosto decisamente al thriller più che al gore o allo splatter, capace di tener col fiato sospeso gli spettatori. Durante il prologo può apparire già visto e scontato, ma man mano che procede, La casa nera (ma il titolo originale significa La gente, le persone sotto le scale), mostra gradualmente una serie di qualità non trascurabili. Oltre alla recitazione (piuttosto bravi i ragazzi, "Matto" e Alice, e i due genitori pazzoidi, interpretati da Everett McGill e Wendy Robie, ovvero i coniugi Hurley di Twin Peaks, si fa notare anche un "giovane" Ving Rhames), al ritmo serrato e alla regia, la scenografia. Difatti, la grande trovata del film è senza dubbio la casa, un labirinto di cunicoli, intercapedini, canali di aerazione, scivoli, camini che la attraversano orizzontalmente e perpendicolarmente. La macchina da presa di Wes Craven insegue i ragazzi tra le insenature di quella che può tranquillamente annoverarsi tra le dimore più inquietanti mai comparse sul grande schermo, e costringe lo spettatore ad un tour de force spaventevole che difficilmente avrà modo di dimenticare. Un film pienamente riuscito, profondamente inquietante, che non manca anche di esibire un sotto-testo di critica sociale, e si conclude con un finale pirotecnico assolutamente inaspettato. Una pellicola cattiva ed esilarante, tra le più originali del buon Wes Craven (anche se il Top lo si trova in ben'altro). Non perfetto, ma comunque notevole, e sicuramente da vedere. Voto: 7
Il mostro della palude (Horror/Sci-fi 1982) - Alla fin fine ho trovato simpatico questo adattamento da un fumetto della DC. Non l'ho trovato infatti così orribile come lo definiscono in molti. Delude sicuramente in quanto di horror in questa pellicola non ci sia praticamente nulla, mi sembra che si possa accostare più ad una sorta di fiaba nera condita con dell'action e un paio di situazioni che puntano a suscitare l'ilarità dello spettatore. Certo che la regia di Wes Craven in questo caso non si dimostra impeccabile, risultando spesso e volentieri macchinosa e palesemente priva di qualità, probabilmente dovuto anche dai pochi mezzi che si avevano a disposizione. Anche il trucco non è certamente dei migliori che si possano essere visti sullo schermo, e il livello di recitazione in linea generale non è tra i più memorabili (Ray Wise, futuro papà Palmer, però ci sta), nonostante mi senta di salvare assolutamente una sensuale ed affascinante Adrienne Barbeau (saltuariamente già al servizio anche di altri gran registi, da Carpenter a Romero, e quindi all'ennesima presenza tra le mie visioni cinematografiche di quest'anno), che se non altro dimostra un notevole impegno nel ruolo a lei qui affidatole, richiamando durante il corso della visione più e più volte l'attenzione completamente di sé, sia per bravura che (soprattutto) per altro (è davvero un bel vedere quel che fa vedere). Non mi sono dispiaciute le ambientazioni ma nemmeno la fotografia l'ho trovata così brutta, esaltando in particolar modo il colore del verde e le scenografie sporche della palude. Detto ciò sia chiaro, si tratta pur sempre di un prodotto di scarsa qualità in cui non mi stupisce che non abbia ricevuto grossi consensi positivi e dove si cerca di salvare il salvabile giusto per venirgli incontro. Sarà poi che non avevo nessun tipo di aspettativa al riguardo. Ammetto che è riuscito ad intrattenermi senza annoiarmi, e la ritengo già una buona cosa. Per me considerando il tutto una sufficienza mi sento di concedergliela senza grossi problemi. Ho visto pellicole meno datate (o tratte dai fumetti) ben peggiori di questa. Voto: 6

Il serpente e l'arcobaleno (Horror/Avventura 1988) - Nutro profondo interesse circa la leggenda (o verità) degli zombie haitiani: persone a cui uno stregone somministra una potente droga, la tetrodotossina, e dopo averli fatti credere morti li usa come schiavi privi di volontà. Questo film si basa sul libro scritto dall'antropologo che avrebbe portato a conoscenza del mondo questa triste faccenda e onestamente la narrazione si destreggia bene in un ambiente ostile e chiuso, vittima delle superstizioni e della paura come quello di Haiti, tra riti Voodoo sempre in bilico tra moderno e tradizionale. La rappresentazione è suggestiva e, sebbene densa di simbolismi e scene oniriche, rimane pur sempre ancorata alla realtà scientifica. Purtroppo Wes Craven nella parte finale non ce la fa a resistere alle più commerciali chimere dell'horror da serie B ed inscena situazioni troppo sovrannaturali che contrastano con lo spirito più realistico di tutta la parte precedente della storia propinando sequenze che un po' aveva già mostrato in Nightmare ed un po' riciclerà nel successivo Sotto shock. Sarebbe stato meglio se avesse mantenuto tutto sul film dossier mistico-drammatico, così invece ne esce un lavoro che risulta riuscito ma non del tutto. Ciò nonostante, devo ammettere che l'atmosfera è unica, e pur non avendo apprezzato il film nella sua totalità, sono rimasto piacevolmente stregato dal fascino dei riti tribali e della stregoneria. Infatti, per questo motivo, ma non solo per questo motivo (per alcune scene horror comunque ben congegnate e per la prova più che buona del cast, Bill Pullman in particolare), riesco ad arrivare facilmente alla sufficienza, e forse a qualcosa in più. Perché seppur non memorabile è abbastanza soddisfacente, ma soprattutto interessante a vedersi, anche perché è uno dei pochi che parla di zombie e non si allinea ai punti di vista di Romero. Alla fin fine davvero non male. Voto: 6,5

Sotto shock (Horror/Fantastico 1989) - Altro film horror di Wes Craven dall'idea potenzialmente originale ma che visto sullo schermo non rende purtroppo al meglio. E tuttavia tra alti e bassi è un film ancora guardabile, un film horror fantastico incentrato (come facilmente intuibile) su un folle serial killer che torna in vita sotto forma di elettricità dopo essere sopravvissuto alla sedia elettrica, a cui poco si può contestare sotto l'aspetto tecnico. Comunque il film fatica a mantenere una certa tensione, e di certo non è facile da giudicare, perché al suo interno ci sono sia elementi positivi che delle cadute clamorose. Ancor prima di Scream, ma in maniera meno plateale Wes Craven opera una sorta di autocitazione del proprio cinema in primis e dell'horror in generale, riciclando sé stesso da Nightmare e di altre pellicole di quegli anni. La buona prova di Mitch Pileggi (il Walter Skinner di X-Files) nei panni Horace Pinker offre un serial killer con bastardaggine e cattiveria all'altezza del primo Freddy Krueger e la regia di Wes Craven è più che buona. Si avverte però un notevole disequilibrio con la parte finale del film, a mio parere sopra le righe con quanto si era visto fino a quel momento. Un passaggio fin troppo repentino che non si è ripresentato con il successivo Scream dove horror e ironia sono miscelati in maniera migliore (molto interessante è invece la colonna sonora). Non aiuta nemmeno una sceneggiatura tutt'altro che impeccabile e con evidenti carenze di logica (anche per un horror), ma tutto sommato è un film più sperimentale di quanto mostri. Un film/horror che (appunto) rigioca coi sogni, beffardamente ironico, come si usava all'epoca, ma teso e sanguinario, retto da un Peter Berg (futuro buon regista) impavido eroe sull'orlo di una crisi di nervi. Si poteva fare decisamente meglio questo sì, ma così com'è è pur sempre un prodotto più che dignitoso, un prodotto bizzarro clamorosamente godibile. Voto: 6+

18 commenti:

  1. wes craven è uno dei miei registi horror preferiti, anche se non è il preferito in assoluto, gli preferisco Romero, Carpenter e Cronenberg, ma resta uno dei pilastri del new horror, inutile negarlo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non lo nego assolutamente, però pur apprezzandolo molto gli preferisco anch'io altri, compresi quelli da te citati ;)

      Elimina
  2. ah quindi questi sono i film meno 'famosi'^^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Praticamente sì, ma sono comunque tutti meritevoli di visione ;)

      Elimina
  3. Di questi ho visto solo Sotto Shock, hai ragione molto ironico, anche se quelli che cercavano un nuovo "Nightmare" sono rimasti delusi :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Nightmare è uno solo, e difficile è fare lo stesso effetto, comunque Sotto Shock è paradossalmente un precursore dei cinecomic..

      Elimina
  4. Mi pare di non averne visto nemmeno uno, sebbene un paio sembrino interessanti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ok, comunque è possibile che passino a volte in qualche canale in chiaro ;)

      Elimina
  5. Di questi ho visto solo Sotto shock tipo cinquemila anni fa, ormai i ricordi sono molto sbiaditi e in epoca più recente La casa nera che mi era piaciuto parecchio (sono andato a controllare e ne scrissi anche sul blog). Swamp Thing lo guarderei volentieri, lo trovo su qualche piattaforma?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Al momento non credo che c'è su qualche piattaforma, poi non so. Al massimo 32 anni fa, e si vedono tutti, dell'altro ne hai scritto e io andrò a cercarlo ;)

      Elimina
  6. L'ho seguito non in tutti i suoi film,sembrava sempre tutto scontato ma andando avanti nelle sue pellicole ti trovavi davanti a sorprese che non ti aspettavi quasi mai.La casa nera , impossibile non ricordarlo, lo splatter era molto elegante pur restando quello sempre nel genere. Un grande regista . A me piaceva molto e ancora a volte guardo le sue pellicole. Grazie come sempre Pietro..buona serata ..un abbraccio!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Le sue pellicole si guarderanno sempre, alcune iconiche ma tutte di buon intrattenimento, ciao ;)

      Elimina
  7. "Dovevi essere morta" l'avevo visto un pomeriggio a casa di un mio amico ai tempi del liceo... Non sapevo nemmeno che ci fosse Kristy Swanson, che all'epoca vedevo come coprotagonista in Ultime dal cielo... La scena finale... senza senso, proprio buttata lì per dare un (inutile) colpo di scena finale. Comunque non era una brutta pellicola, sicuramente proprio anni '80.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anni Ottanta in tutto e per tutto, con i suoi pregi e difetti, ma sempre divertente e di buon intrattenimento ;)
      Non sapevo neanch'io fin quando l'ho visto, e sì il finale è un po' MEH!

      Elimina
  8. Mi mancano Deadly Blessing e Swamp Thing ma gli altri titoli sono per me, qualcuno più qualcuno meno, dei cult, soprattutto La casa nera, film che non mi stanco mai di riguardare da quando ero ragazzina.
    Non so come te la cavi con l'inglese ma il mio consiglio è quello di recuperare il romanzo Friend, purtroppo inedito in Italia, molto ma molto più crudo e disgustoso, anche triste se vogliamo, dell'adattamento di Wes Craven Dovevi essere morta.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che poi la sicurezza di non averli mai visti non ho, soprattutto di quelli qui più importanti, ma è stato un bel viaggio nel mondo di Craven ;)
      Me la cavo male, sia con l'inglese che con letteratura :D
      Però grazie di questa interessante informazione :)

      Elimina
  9. Li ho visti tutti, per lungo tempo Craven è stato il mio regista preferito, oggi la mia passione si è un po intiepidita, intendiamoci ritengo sia sempre uno dei migliori ma capisco sia stato anche un regista parecchio discontinuo, capace di passare da grandi capolavori ad immense delusioni realizzative.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh già, ma certamente resterà nella storia del cinema anche lui ;)

      Elimina