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lunedì 31 marzo 2025

Listone del mese (Marzo 2025)

Ormai come mi sono abituato agli alti e bassi cinematografici, seriali televisivi e videoludici, lo stesso vale per la vita vera, quella oltre il virtuale. Anche prima facevano parte saltuariamente della mia, non proprio entusiasmante, realtà, ora però sempre più spesso questa alternanza è presente. Neanche questo mese di due compleanni, il mio e di mio padre, si è salvato, con ben pochi giorni lieti, ma in verità son contento che almeno quest'ultimi ci siano stati, per andare avanti e non voltarsi inutilmente indietro.

Capitolo Musica: Le scorie di Sanremo hanno lasciato strascichi importanti, impensabili in un primo momento, a parte il fatto che alcune canzoni "dimenticate" stanno avendo più successo di quelle più "acclamate", avremo ben due concorrenti all'ESC 2025, oltre a Lucio Corsi che ha preso giustamente il posto del rinunciatario Olly, sorprendente vincitore del Festival, anche Gabry Ponte, in rappresentanza di San Marino con una canzone 100% italiana. Davvero incredibile, e detto ciò, "Tutta l'Italia" fa il tifo per voi.

Capitolo Games: Non mi era mai successo di non poter giocare ad un gioco perché le impostazioni non erano (chissà per quale motivo) visibili, e perciò impossibili da utilizzare per settare il gioco secondo comandi e schemi personalizzabili. Mi è capitato con Q.U.B.E. 2, di cui primo capitolo giocato mesi fa, ma nell'attesa di risolvere il problema tecnico accorso (forse un bug?), la decisione di giocare ad un altro dei puzzle game sulla lista, ritrovandomi ugualmente di fronte ad un interessante giochino.

Capitolo Serie Tv: Niente da dire o segnalare in questo mese in campo seriale televisivo, solo che mi sarebbe balenata la "brillante" idea (come se non avessi già abbastanza serie da visionare), di vedere "prima che sia troppo tardi" alcune serie anime, non solo quelle classiche. Parlo di serie quali Paranoia Agent (che già anni fa avrei dovuto recuperare), Serial Experiments Lain, Golden Boy, Black Lagoon e via discorrendo, ma se ci riuscirò davvero o meno, non è al momento lecito sapere, il tempo lo dirà.

Capitolo Cinema: In questo mese oltre ad uno speciale cinematografico tutto a marchio Netflix, un compendio di 16 film originali e/o di distribuzione visti per l'occasione, eccone un altro, in questo caso a tema animazione. Uno speciale comprendente 4 film (di cui Mobile Suit Gundam II visibile proprio su Netflix), che altro non è che la seconda parte (la prima di Novembre scorso trovate qui) della mia raccolta "Anime Generation". Viaggio secondo, tra "vecchio" e nuovo, nell'animazione giapponese.

venerdì 2 dicembre 2016

The Young Pope (1a stagione)

Nei confronti di Sorrentino ho sempre avuto una certa antipatia, non solo per il suo stile di fare cinema (che ormai quasi tutti conoscono vedendo i suoi film, uno addirittura premiato con l'Oscar) ma anche per gli evidenti rimandi a certi personaggi, luoghi e paesaggi che a volte puzzano di accattonaggio mediatico e territoriale (Maradona è Dio detto da un cardinale è eresia, soprattutto se non vero, perlomeno come persona perché come giocatore era un grandissimo). Ma nonostante lo si ami o lo si odi, sta di fatto che finalmente ha probabilmente trovato il luogo giusto per potersi esprimere a grandi livelli, un tipo di cinema, quello delle serie tv, più facile per poter esporre il suo pensiero, il suo genio e sregolatezza (senza troppi giri di parole, più facile da comprendere), anche se The Young Pope, ideata e diretta proprio da Paolo Sorrentino, prodotta da Sky, Hbo e Canal+, che ha esordito il 21 ottobre 2016 sul canale satellitare Sky Atlantic, conclusasi venerdì 18 novembre, è una non-serie tv, è più un film, lungo dieci ore, pieno di andate e di ritorni, di dettagli, di citazioni e di teologia, d'altronde il tema trattato è la Chiesa. Ora non che Sorrentino non ha fatto e non è stato Sorrentino, anzi, ha scritto una storia potente (una sorta di parabola della solitudine, chi viene, chi va e chi rimane), ricca di immagini, dove i protagonisti, prima di essere preti, cardinali o papi, sono uomini, perciò una delle Sue storie, ma in questo caso in modo più fluido, meno onirico, ugualmente affascinante ma soprattutto più efficace. E di questo me ne sono accorto subito, perché già dalla straordinaria sigla (pop-rock di un gusto raffinato ma elettrizzante) qualcosa è cambiato nella mia percezione del suo cinema, poiché anche se qui non mancano affatto le sue classiche movenze, Sorrentino infatti non è certo un regista 'd'azione', ha un ritmo lento e dilatato tutto suo, concentra tutta l'attenzione sui dialoghi, racconta con modalità assai diverse dal consueto, riflettendo continuamente sulle inquadrature, sulle situazioni, sui personaggi, sul tormento della vita umana, alla fine, e anche se non mancano poi come ovvio le 'trovate', magari allegoriche (si pensi al canguro che vaga libero in Vaticano, e tanti altri), ma in questo caso davvero gustose, riesce a sorprendere, portando una serie che all'inizio poteva essere o sembrare una cretinata (e a volte la sensazione era anche la mia) in un esperimento completamente riuscito e pure discretamente interessante nonché, anche se sembrerà strano visto l'argomento, divertente e sottilmente ironico. A partire dal personaggio da lui ideato, un incrocio storico accattivante, misterioso e sconvolgente. Ricercato, potente e soprattutto 'Sorrentiniano'. La storia di un uomo e della fatica di stare al mondo. Quella di Lenny Belardo (un cardinale giovane, mite e dallo scarso peso politico), che inspiegabilmente e inaspettatamente, viene eletto pontefice dal collegio cardinalizio, che crede forse di aver trovato una pedina da poter manovrare a piacimento. Tuttavia Lenny (abbandonato in orfanotrofio in tenera età e continuamente tormentato da tale abbandono, tanto che ha sviluppato un rapporto molto turbolento con la fede e con Dio), salito al soglio pontificio con il nome pontificale di Pio XIII, si dimostrerà un papa controverso e per nulla incline a farsi comandare, machiavellico e manipolatore.

lunedì 18 aprile 2016

Youth: La giovinezza (2015)

Youth: La giovinezza (Youth) è un film del 2015 scritto e diretto da Paolo Sorrentino. Il regista dopo l'Oscar per La Grande Bellezza ci riprova, ma come il precedente film, secondo me, fa un gigantesco buco nell'acqua. Personalmente molto deludente anche se visivamente bello. Ma cercando di trovare qualcosa di positivo infatti devo purtroppo affossare questo film che ritengo sopravvalutato come l'illustre pellicola precedente. E' chiaro che quando parliamo di Sorrentino e i suoi film c'è una spaccatura enorme, tra chi piace o no, tra chi lo giudica un grande regista chi un'accattone, uno che senza un'idea chiara confeziona film senza una logica, senza una vera trama, riuscendo però in modo abbastanza incredibile, agli occhi di sopraffini intellettuali, ad essere così tanto apprezzato. Secondo me lui è un furbetto, si avvale di trucchetti che ad un certo numero di persone può piacere ad altri no, come me. Si avvale infatti di un cast eccezionale, qualche scena bollente e qualche nudo (non solo femminile), ambientazioni favolistiche e naturali impagabili, musiche sopraffine, recitazioni di tutto rispetto e qualche altro mezzuccio per imbastire un tavola ricca ma vuota e senza senso, riuscendo comunque a farsi apprezzare. Ritroviamo praticamente lo stesso incipit della Grande Bruttezza italiana, personaggi vuoti interiormente ed esteriormente senza una direzione, tristi che non sanno più vivere, che si lasciano andare in modo inesorabile al tempo che passa. Come due amici da moltissimo tempo che ora, ottantenni, stanno trascorrendo un periodo di vacanza in una specie di hotel nelle Alpi svizzere. Questa "Spa" di lusso nascosta tra le montagne svizzere fa da sfondo alle umane vicende di ospiti non proprio comuni: Fred (Michael Caine), un compositore e direttore d’orchestra famoso ma in pensione, che non ha alcuna intenzione di tornare a dirigere un'orchestra anche se a chiederglielo fosse la regina Elisabetta d'Inghilterra, un attore hollywoodiano (Paul Dano) in cerca di ispirazione, Mick (Harvey Keitel) un regista affermato ma ormai al capolinea, che sta lavorando al suo nuovo e presumibilmente ultimo film per il quale vuole come protagonista la vecchia amica e star internazionale Brenda Morel (Jane Fonda), ma anche una giovane moglie tradita e lasciata e, addirittura, "Miss Universo" in soggiorno speciale. Soprattutto i due amici, che hanno una forte consapevolezza del tempo che sta passando, sanno che il loro futuro si va velocemente esaurendo e decidono di affrontarlo insieme. Guardano con curiosità e tenerezza alla vita confusa dei propri figli, all'entusiasmo dei giovani collaboratori di Mick, agli altri ospiti dell'albergo, a quanti sembrano poter disporre di un tempo che a loro non è dato. Ma la vita riserverà ai due un futuro non proprio luminoso.