lunedì 26 febbraio 2018

I peggiori film del mese (Febbraio 2018)

Molto spesso quando arriva questo post ne approfitto per fare un resoconto del mio mese in questione, non mancherà neanche oggi, ma adesso dirò gli aspetti negativi, quelli positivi li troverete prossimamente nel post dei film del mese. Sì perché oltre a vedere gli ennesimi film mediocri, il mese di febbraio ha regalato un momento così così e un piccolo problemino fisico. Innanzitutto per la prima volta il mio tranquillo paesino, a causa di un fatto di cronaca nera, che ha un po' destabilizzato la sua serenità, ha dovuto "usufruire" del lutto cittadino, cosa che a mia memoria non era mai successo. Infine un piccolo problema ad un piede potrebbe addirittura richiedere un intervento, ma per il momento è tutto sotto controllo e poi si vedrà. Questo è tutto, ora veniamo al dunque.

I Puffi - Viaggio nella foresta segreta (Animazione, Usa 2017): Dopo due film a tecnica mista parecchio bruttarelli seppur godibili e facili a vedersi, ecco nuovamente i Puffi nel terzo lungometraggio, ed interamente animato, a loro dedicati. Purtroppo però, seppur pieno di buone intenzioni, esse naufragano nella noia e nell'ovvietà. Perché questo film infantile e risibile diretto da Kelly Asbury, forse prodotto esclusivamente per dare ulteriore impulso al marketing dei pupazzetti blu, che urla modernità quasi avesse paura di essere etichettato come antiquato, manca di originalità, è banale ed esile. Smurfs: The Lost Village infatti, che mette nuovamente (come nel secondo) al centro della vicenda Puffetta, che fatica a trovare un suo ruolo nel villaggio e che quando viene a sapere di un villaggio misterioso attraversa, con i suoi amici la foresta incantata con alle calcagne il perfido Gargamella, nonostante l'ottima grafica computerizzata non va oltre il compitino (a tal proposito i difetti, come un'ambigua colonna sonora, sono più dei pregi). Perché sì, rimane la tenerezza di base e si amplia il lato comico, con battute, specie del caro mago malvagio (e iperattivo), abbastanza tristi, ma rimane un prodotto mediocre nell'animo (ricevibile soprattutto per i più piccoli) nonostante i buoni mezzi tecnici. Voto: 5,5 [Qui più dettagli]

The Ring 3 (Horror, Usa 2017): Posso tranquillamente asserire di essere una fan dei Ring, ma questo ennesimo capitolo di una saga fortunata, che però non ha più niente di nuovo da dire, arriva forse troppo tardi. C'è stato un restilyng tecnologico, questo è vero, che ne preserva i meccanismi di contagio, anzi li rende potenzialmente più virali. Allo stesso tempo si è cercato di dare una nuova linfa, creando un nuovo scenario sulle origini di Samara, ampliandolo perfino. Tuttavia malgrado gli intenti, crea una storia più vicina al thriller d'indagine che ad un vero e proprio horror. Secondo me è proprio quest'ultimo aspetto che ne esce con le ossa rotte, sia a livello quantitativo che qualitativo, con scene che offrono scarsa tensione (senza dimenticare il ritmo piatto). Ci si è preoccupati di creare nuovi universi per Samara lasciando qualche spunto più che interessante. Perché sì, gli effetti speciali (discreti) ci sono, così come qualche colpo di scena memorabile (il finale) ma da soli non bastano a salvare un prodotto ben sotto la media, condannato, già prima del suo rilascio cinematografico a cadere nel dimenticatoio. Certo, si lascia guardare e si è comunque visto di peggio (anche perché non smette di inquietare), ma l'abbastanza anonima la regia di Javier Gutiérrez che non si rivela in grado neanche di sfruttare al meglio un cast d'attori tutto sommato decenti, Johnny Galecki, la bella attrice italiana Matilda Lutz già vista in L'estate addossoVincent D'Onofrio (anche se il suddetto si comporta bene, che però non può fare niente contro la noia), abbinata a buchi di sceneggiatura si rivela deficitaria. Tuttavia non un brutto film di per sé, semplicemente svogliato, inutile, prevedibile. Voto: 5,5 [Qui più dettagli]

Pay the Ghost (Thriller, Usa 2015): Un mix tra dramma, mistero, folklore e paranormale che non riesce a tracciare una linea retta da seguire senza sbandare e che non riesce ad essere incisiva neanche nelle performance del cast, questo è l'ultimo film di Uli Edel, sconosciuto regista tedesco. Giacché in quest'innocuo filmetto horror (in realtà più che altro una favola nera, in cui il protagonista si cala in una sorta di "inferno" per salvare il proprio figlio) il soggetto che poteva anche essere interessante viene completamente devastato dalla recitazione becera e da una sceneggiatura a dir poco imbarazzante. Una sceneggiatura che presenta delle incertezze, piuttosto sommaria nelle spiegazioni, nel ritmo che alterna fasi più dinamiche a momenti di stanca dove la visione ne risente, altresì non aiutata dalla poca atmosfera profusa che peraltro non incide nel coinvolgere lo spettatore. Vero è che non ci si annoia ma è altrettanto vero che la storia non ha quel fascino da brividi che si conviene per prodotti simili. Il finale poi è troppo gonfio di cavolate per essere apprezzato degnamente. In quest'horror convenzionale infatti, in cui si fatica persino a comprendere il senso del titolo e in cui Nicolas Cage non lascia il segno, nonostante alcune atmosfere suggestive non c'è niente di originale. La storia difatti è sempre la stessa, trita e ritrita. Voto: 5 [Qui più dettagli]

Mamma o papà? (Commedia, Italia 2017): Una commedia senza alcun dubbio divertente e provvista di dialoghi esilaranti, ma alquanto paradossale nel suo contesto e pertanto irreale come situazione generale in sé. Preso spunto da una commedia francese, Mamma o Papà infatti, una sorta de La Guerra dei Roses ampliata, nel senso che i dispetti non si limitano a quelli tra marito e moglie ma coinvolgono anche i figli (qui altamente odiosi), non convince lo spettatore nelle varie situazioni che si presentano, appunto, assurde e dunque poco credibili da accettare e così essa non riesce mai a decollare e viene seguita nel suo svolgersi in maniera del tutto superficiale. Perché questa (ripetitiva) escalation di cattiverie, invece che del sano divertimento crea solo momenti di imbarazzo. Si cerca di fare satira, invece sono delle caricature odiose che mettono alla berlina un cast di attori di primissimo piano (Antonio Albanese e Paola Cortellesi) ed un regista capace di ben altre prove. Un film malriuscito, malcondotto ed odioso come la prole suddetta. Perché seppur nel complesso, il film diretto da Riccardo Milani non è ai livelli beceri di un qualsiasi cinepanettone od altro (a seconda delle stagioni), poco ci manca, poiché esso non riesce a essere così spigliato e così divertente da meritare una valutazione positiva. E una buona opportunità si trasforma, quindi, in un film (che qualche sorriso lo strappa con molta fatica) di maniera, gradevole, ma nulla di più. Voto: 5,5 [Qui più dettagli]

Una vita da gatto (Commedia, Francia 2016): Ok, la premessa è "un film con un gatto protagonista" per cui è lecito non aspettarsi niente di che. Eppure questo film riesce (al contrario del sorprendente e bel A spasso con Bob) a stupire per quanto in basso riesca a scendere. Partiamo proprio dal gatto, quello vero è un bel gattone che, sfortunatamente però, viene quasi sempre rimpiazzato da una pessima versione computerizzata. Anche il resto degli effetti speciali è di qualità abbastanza scarsa (il livello è televisivo). Gli attori, più imbarazzati che altro, hanno dialoghi terribili (tanto quanto la trama, in effetti, altresì abbastanza intuibile e prevedibile alla fine). Incredibile pensare che questo sia il regista di Men in BlackNine Lives infatti, che racconta di un uomo vanitoso che per uno scherzo del destino (o altro) si "trasporta" a causa di un incidente nel corpo di un gatto e ci rimarrà fino a quando avrà compreso le sue priorità, diretto incredibilmente da Barry Sonnenfeld (e prodotto incredibilmente da Luc Besson), per niente originale, scialbo e striminzito, banale e superficiale (altresì patetico), dove non si sorride mai, e dove alle volte ci scappa qualche sbadiglio e in cui le scene simpatiche si contano sulle dita di una mano, che si permette il lusso di sprecare attori del calibro di Kevin Spacey, Christopher Walken e Jennifer Garner soprattutto, ma anche Robbie Amell, lascia piuttosto indifferenti e indispettiti per un lavoro così banale che forse non doveva essere prodotto. Voto: 5 [Qui più dettagli]

Qua la zampa! (Commedia, Usa 2017): Se i gatti hanno 9 vite (come il film qui sopra), i cani si reincarnano di continuo. E' questo l'incipit di questa favola per tutta la famiglia, sentimentale e simpatica quanto basta per assicurare una visione, nonostante alcune enfatizzazioni che servono a far montare il magone e l'emozione nei confronti di personaggi e vicende che si susseguono, leggera e tenera. Peccato che in A Dog's Purpose, basato sul romanzo di W. Bruce Cameron "Dalla parte di Bailey" e diretto da Lasse Hallström, regista del bellissimo Hachiko, non ci sia mai un "quid" che coinvolga o emozioni per davvero. Certo, si segue bene e senza sforzi, soprattutto se si nutre amore e rispetto per i cani, ma questa storia d'affetto tra un cane e il proprio padrone "nel tempo", molte volte è stucchevole, noiosa e superficiale. Soprattutto sbagliata è la scelta, come avevo già asserito ai tempi del trailer italiano, di far doppiare il cane a Gerry Scotti. Per carità, bravo e simpatico quando conduce i suoi programmi ma poco efficace quando si cimenta nella recitazione. Ed è un peccato, perché il cast comprendente Dennis QuaidBritt Robertson fanno quello che possono, e la storia è anche tanto carina, ma in definitiva è davvero poca cosa. Voto: 5,5 [Qui più dettagli]

Shut In (Drammatico, USA, Canada, Francia, 2016): Credevo di vedere un film discreto e non banale ma soprattutto un thriller psicologico interessante, invece questo film di (uno sconosciuto) Farren Blackburn è una summa di quanto ogni appassionato di thriller (ma più in generale di cinema) dovrebbe detestare, lo sviluppo della trama è incerto, ogni situazione viene vagamente abbozzata e mai scavata a fondo, nessun approfondimento psicologico sui personaggi. Ma soprattutto tutto è pericolosamente prevedibile, ogni mossa dei protagonisti intuibile, il finale è chiaramente in sintonia con i cliché più eclatanti del genere risultando più ovvio che scontato. Perché la storia di Mary (una comunque sufficiente Naomi Watts), una psicologa infantile, che vive e lavora senza mai allontanarsi dalla sua casa, dove riceve a domicilio i suoi pazienti e soprattutto si occupa del figliastro diciottenne Stephen (Charlie Heaton di Stranger Things), ridotto in stato vegetativo dall'incidente stradale in cui è morto il marito Richard, e che quando resta coinvolta nella misteriosa sparizione di uno dei suoi pazienti, il piccolo Tom (interpretato dal ragazzino fenomeno di Room, Jacob Tremblay), comincia a essere perseguitata da strani eventi che condurranno a un'agghiacciante scoperta, è troppo "scolastica". Per di più manca pressoché tutto, il pathos, lo slancio, il ritmo e la tensione non esiste. Non c'è infatti un singolo momento in cui lo spettatore si senta davvero inquieto. La recitazione sovraccaricata (compreso un Oliver Platt insulso) e le situazioni parossistiche poi lasciano un solo modo al regista per suscitare terrore, i soliti jumpscares triti e ritriti. Certo, si lascia seguire senza affanni (anche perché suggestiva è l'ambientazione innevata) ma, nel mio caso, non convince e non invoglia certamente ad una seconda visione. Voto: 5,5 [Qui più dettagli]

Fallen (Fantasy, Usa 2016): Non mentirò, ho visto questo film solo perché c'era la bella, giovane e sexy Addison Timlin, molto ammirata ne Il luogo delle ombre. Purtroppo però era meglio se non l'avessi fatto, perché questo film tratto dall'omonima saga letteraria (best seller di successo che non ho letto e che il film non incoraggia minimamente a fare), diretto da Scott Hicks (regista appena sufficiente leggendo la sua filmografia) e chiaramente avvicinabile a Twilight per il target a cui è destinato e per le vicissitudini sentimentali e action che propone (solo che invece dei vampiri ci sono gli angeli e i diavoli), è un'avventura fantasy-romatica-drammatica banale e risibile. Un film in cui la trama (piena di cliché e povera di contenuto, dove il problema principale è il plot, quello di una ragazza che è stata obbligata a frequentare il riformatorio Sword And Cross dopo essere stata accusata di un omicidio e che scoprirà man mano con il passare delle vicende la realtà dei fatti, ma che nel frattempo è corteggiata da due misteriosi corteggiatori) non sta in piedi ed è improbabile anche per un fantasy teen movie. Così tanto che, a causa soprattutto dei dialoghi fessi e delle caratterizzazioni sciocche di personaggi insipidi e ordinari, a farla da padrone è la noia. Per un'ora e un quarto infatti non succede assolutamente nulla e anche quel poco che succede nell'ultimo quarto d'ora non è nulla di entusiasmante. Senza contare che il finale, che in verità non c'è, anche perché esso dovrebbe precedere un sequel (che spero mai sarà prodotto) è poco convincente. Fallen insomma, dove non ci sono neanche un granché di effetti speciali, è poco coinvolgente e troppo patinato da meritarsi una visione, figuriamoci la sufficienza. Voto: 4,5 [Qui più dettagli]

Villmark Asylum - La clinica dell'orrore (Horror, Norvegia, 2015): Non ho visto il precedente film, perché questo è il secondo, ma scommetto che anche quello non fosse granché. Perché il film, costruito tutto quanto intorno alle atmosfere cupe del sanatorio, ai corridoi claustrofobici dalle pareti scrostate, ai rumori, ai gocciolii, complessivamente è solo appena passabile. Si nota certamente una certa tecnica nelle riprese (vengono inquadrati i vari particolari molto scrupolosamente) e si respira altresì una certa tensione, ma fondamentalmente non c'è nulla di particolarmente sfizioso, i personaggi infatti sono vittime di eventi piuttosto confusi, dove quello che dovrebbe rappresentare la minaccia non è nemmeno chiaro chi o cosa sia, e fino alla fine questa poca chiarezza permane nell'aria pesantemente per arrivare ad un finale alquanto scontato e poco accattivante. Certo, è un film dalle atmosfere ottimamente rappresentate e piuttosto cupe che funzionano, ma per colpa di dialoghi poco incisivi, di una regia poco abile e di un cast poco carismatico, si ha l'impressione di assistere ad un esperimento riuscito a metà o in fase d'opera con pochissime scene veramente horror. Per questo vedibile ma dimenticabile. Voto: 5,5 [Qui più dettagli]

Drive Hard (Azione, Canada, Australia, 2014): Sinceramente non so che dire su questo film diretto dal regista Brian Trenchard-Smith, conosciuto per i suoi contributi nel genere horror e d'azione durante gli anni settanta e ottanta in Australia, perché il suddetto è probabilmente il più brutto film action di sempre. Drive Hard infatti, a fronte di un budget di 12 milioni di dollari, gli spreca tutti. Iniziando da una trama davvero "complessa" di un uomo misterioso che arruola un istruttore di guida come Driver per una fuga, fino a dei dialoghi e parole buttate lì a casaccio e da recitazioni (e attori, contando anche John Cusack e Thomas Jane, che avranno forse accettato il copione solo per ragioni alimentari) letteralmente da cani. Senza dimenticare altresì la classica bambina stupida (odiosa ai massimi livelli), uno svolgimento svogliato e prevedibile, degli inseguimenti ridicoli e imbarazzanti situazioni. Insomma un film fatto con i piedi e scritto con i piedi, tanto che, non lo farei nemmeno vedere al mio peggior nemico. Perché questa pellicola, in cui praticamente non funziona niente (neanche la colonna sonora) e dove la cosa più bella ed interessante è la macchina nera protagonista (una Ford Mustang), fa davvero schifo come i capelli dei protagonisti (io farei una colletta per far tagliare quella zazzera ad un'inguardabile Thomas Jane). Voto: 2 [Qui più dettagli]

Ecco infine i film evitati e scartati a priori e secondo miei pregiudizi:
Good Kill Thriller che sulla falsariga del mediocre Il diritto di uccidere cerca nuovamente di far riflettere lo spettatore sull'uso dei droni militari
Amore inaspettato La storia di un uomo cieco che ci vede benissimo perché si innamora di Demi Moore proprio non mi interessa vedere
Quando arriva l'amore Commedia romantica over 45 tranquillamente (almeno personalmente) evitabile
Time Toys Avventura di fantascienza per ragazzi non interessante, anche perché di simile ho già visto e mi è bastato
Lost & Found Risibile avventura alla Indiana Jones certamente e possibilmente da evitare
Unless - A meno che Non ci sono validi motivi per vivere volontariamente per strada, per cui di vedere questo dramma proprio non mi va
Il diario dell'amore Nonostante il cast strano ma interessante, questo dramma inedito e sconosciuto ma probabilmente mediocre è meglio forse evitare
Se permetti non parlarmi di bambini! Commedia spagnola banale, superficiale e scontata
Bouquet - Il profumo della vita Dramma romantico banale e sdolcinato poco intrigante da vedere
Jarhead 2 Prevedibile action di serie B tranquillamente evitabile, nulla di nuovo all'alba..
Sex - Una commedia sentimentalmente scorretta Stucchevole e banale commedia romantica spagnola
Lupin Terzo vs Detective Conan Io odio Detective Conan..
La legge dei narcos Scott Eastwood nell'ennesimo banale action sulla droga
Inconceivable Thriller drammatico con Nicolas Cage certamente pessimo, perciò preferisco evitare
Bad Blood - Debito di sangue Tutto già visto e meglio in altri film action simili
Amor idiota Ennesima commedia spagnola dal poco appeal visivo
Io ti trovero' Dramma con Aaron Paul banalissimo e quindi evitabile
First Kill Bruce Willis nell'ennesimo thriller action di cui si può fare a meno
Bota Cafè Dramma italo/albanese intimista e circoscritto poco intrigante
Non c'è più religione L'ennesima banale commedia italiana con Claudio Bisio

24 commenti:

  1. "Drive Hard" è orrendo, mentre il terzo "The Ring" una stupidata fin dalla prima scena, veramente un mesetto pieno di bruttura ti sei passato! Spero Marzo vada meglio ;-) Cheers

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    1. Io ancora non mi spiego come abbiano fatto a spendere così male 12 milioni di dollari, qualcosa di incredibilmente peggio degli sprechi che abbiamo qui in Italia...va beh che l'Australia se lo può permettere, però a Drive Hard uno sceneggiatore serio perché non prenderlo?
      Peccato comunque per The Ring, perché alcune scene funzionano e nonostante la stupidità inquieta ugualmente...
      Ogni mese purtroppo è sempre così, ma probabilmente andrà meglio andando avanti ;)

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  2. A me attirava per motivi..gattofili, Una vita da gatto, ma mi dici che non ne valeva proprio la pena

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    1. Io dico no infatti perché nonostante il bel gatto a mancare è tutto il resto ;)

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  3. Già il secondo "The Ring"era bruttarello, ma col terzo capitolo si sono perfino superati in peggio.

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    1. In verità in confronto ad altri visti negli ultimi mesi è quello meno "scemo" ;)

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  4. Di questa lista per fortuna mi sono vista solo Vita da Gatto, che da gattara son riuscita a trovare non totalmente una schifezza. Ci vuole poco a convincermi, tra un Kevin Spacey dalla voce inconfondibile (lo si può ancora dire?) e miagolii vari. Però sì, bambinata natalizia evitabile.

    Tra gli evitati, appoggio in pieno Good Kill: i tuoi pregiudizi fanno centro, inutile e retorica pellicola pacifista, con uno sprecato Ethan Hawke.

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    1. Probabilmente infatti solo chi ama i gatti l'avrà sopportato come hai fatto tu :D
      Proprio perché me l'aspettavo così che l'ho evitato Good Kill ;)

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  5. Io ho visto tutti e tre i film dei Puffi e li ho trovati carini. Il terzo mi ha fatto molto sorridere per quella dose di modernità che lo hanno reso quasi realistico, tipo la coccinella che faceva gli screen oppure la canzone "I'm blue". Non meritava già solo quella?:-D non un capolavoro però non assolutamente il peggiore che abbia visto.
    Ero sicura che The ring 3 fosse un flop, come ha scritto Nick Parisi nel suo commento già il due è stato deludente, non poteva quindi che andare peggio.

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    1. Non ho detto infatti che non erano carini, d'altronde tutti amano i puffi, però nonostante gli aspetti positivi la storia non regala nessuna effettiva sorpresa..
      Rimango però dell'idea che The Ring non sia comunque davvero brutto, solo sbagliato ;)

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  6. Sempre tristezza nel vedere quanti soldi vengono spesi per film che nascono per fare schifo. No, non nascono brutti, magari: hanno pretese di piacere.
    Mah.
    Non ne ho visto mezzo, ma de I Puffi apprezzo il ritorno al design normale, che il precedente dei film faceva abbastanza cagare... :D

    Moz-

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    1. Soldi letteralmente buttati nel cesso :D
      La grafica è l'unico aspetto infatti che mi è piaciuto ;)

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  7. Tutti film che non ho visto... forse "per fortuna" XD

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    1. Almeno così sei sicuro di non doverli nemmeno sfiorare ;)

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  8. Ho visto Non c'è più religione sabato su Rai 1 e che tristezza.

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  9. Ti devo ringraziare per questo top perché mi sono risparmiata il tempo che avrei passato a vedere il film Pay the ghost. Di solito apprezzo i film con Nicholas Cage perché l'ho reputo un bravo attore, ma capita a tutti di sbagliare. Visto che parliamo di sbagliare, io ho visto il film Bad Blood perché volevo vedere Abigail Breslin, una bravissima attrice dal mio punto di vista, ma era meglio se risparmiavo anche qui il mio tempo.
    Ah, mi sono ricordata che tempo fa avevo letto una tua recensione del film La Bella e la Bestia dove tu dicevi che non avevi avuto modo di capire se Emma Watson cantasse bene, beh, ho visto il film questo fine settimana in lingua originale e ti dico che la ragazza canta bene, forse più che bene. Tutti gli attori erano abbastanza bravi ma lei, Dan Stevens (il principe/bestia), Ewan McGregor (Lumière), Emma Thompson (Mrs. Bric - la teiera) erano i migliori secondo me.
    Ti auguro una bella serata!
    Saluti,
    Flo

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    1. E io ringrazio te che mi hai confermato che la mia scelta di non vedere Bad Blood era giusta ;)
      Mi fido di te sulle voci de La Bella e la Bestia, anche perché non ci tengo proprio a verificare :D
      Buona serata anche a te, ciao :)

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  10. Tra tutti ( quelli che hai recensito e quelli evitati) ne ho visti due.
    Mamma e Papà davvero orrendo e con i due protagonisti in un vero e proprio momento no. Tristezza assoluta. Zero idee e zero coinvolgimento.
    Amore inaspettato. Evidentemente quella domenica pomeriggio non avevo nulla di meglio da fare. Patetico.

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    1. Già, e poi tutto assurdo ed esagerato all'inverosimile...
      Non per caso la mia spiegazione di non vedere Amore inaspettato tendeva in quel senso di pateticità...

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  11. Dei puffi ho visto solo il primo e mi è bastato :D. Anche se sono un po' prevenuto: è uno dei prodotti che in infanzia ho ripudiato molto presto :D.

    Johnny Galecki in the Ring3? :D Con il potere 'nerd' o 'geek' a dir si che voglia doveva indurre Samara al suicidio :D.

    Mamma e Papà devo vedere l'originale francese, sarà sicuramente interessante!

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    1. In verità il primo, altresì poetico e affascinante, è il migliore, anche perché molto divertente ;)
      Non per caso il restyling tecnologico attuato in The Ring 3 è colpa sua :D
      In effetti faresti meglio a veder l'originale, lascia perdere questo inutile remake italiano :)

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  12. Ho visto solo Mamma o Papà? e condivido ogni singola parola che hai scritto, tranne il voto che per me è pure troppo alto!
    Carino, per carità, ma che si regge solo su Albanese (e un po' il napoletano), tutti gli altri attori stanno cento categorie più in basso (la Cortellesi non la sopporto, come molti attori italiani, quando la guardi non pensi di stare vedendo un personaggio ma proprio Paola Cortellesi, la preferivo quando faceva Mai Dire, si sarebbe dovuta fermare lì).
    Per curiosità sono andato a vedere il trailer di quello francese e in pratica è lo stesso film, non è un remake, stesse identiche scene, cambiano solo gli attori, il regista non si è sforzato di apportare nulla di diverso.

    Gli altri cercherò di evitarli, tanto non mi attirano.

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    1. Beh in confronto ad altri almeno qualcosa di diverso c'è, però certamente come si presentava speravo molto meglio, anche per gli attori, per me invece attori molto validi ma qui davvero mal sfruttati...
      Sarà lo stesso ma credo sarebbe stato meglio vedere quello, perché inutile girarci intorno, i francesi in queste commedie sono più bravi ;)

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