C'è voluto un po' di tempo, tempo per cercare e trovare, e tempo per vedere, ma alla fine sono riuscito a soddisfare le richieste di alcuni di voi alla visione e conseguente recensione di un titolo a scelta. Tra questi anche alcuni che avevo già visto, ma per rispetto e dovere (nonché piacere) ho rivisto. Tutto cominciò in occasione del quinto compleanno del blog a luglio scorso, e dopo averne il tutto inserito nella Promessa cinematografica di quest'anno, ecco venirne finalmente espletata. Una richiesta appunto contenente 9 pellicole come da Banner, e per rinfrescarvi la memoria eccovi richiedente e conseguente richiesta cinematografica. Max mi aveva chiesto Terrore dall'ignoto (From Beyond) di Stuart Gordon, Franco Battaglia invece I duellanti, opera prima di Ridley Scott, Obsidian M viceversa Riti, magie nere e segrete orge nel Trecento, la Bolla mi richiedeva Creature dal cielo. Mariella ecco richiedermi, ed anche se l'avessi già visto non ho rinunciato, American Graffiti, stessa cosa per Vanessa Varini e Lost in Translation di Sofia Coppola, per Madame Verdurin e Speed Racer del 2008, nonché per Nella Crosiglia e Via col vento. Infine l'unica richiesta di film recenti quella di In The Mood For Cinema per Relic. Tutte richieste appunto esaudite, e vorrei ringraziare ulteriormente per la vostra partecipazione. Detto ciò, e senza ulteriori indugi, vi lascio alla lettura delle mie personali recensioni.
Speed Racer (Fantastico/Azione 2008) - Cosa si fa per amicizia (seppur virtuale, tra blogger), per amore del Cinema e soprattutto di Christina Ricci? Si rivede un film che mai avresti voluto rivedere, perché la prima volta che lo vedesti ti sconvolse, e in negativo. Dieci anni (e poco più) dopo, rivedendolo ti rendi conto che forse l'effetto cartoonesco era voluto, dopotutto era la trasposizione cinematografica della serie animata giapponese Superauto Mach 5 (nota negli Stati Uniti proprio come Speed Racer) degli anni sessanta (ma tu all'epoca non lo sapevi), però non sarebbe stato meglio se ne avessero fatto di questo progetto (nato dalla mente dei fratelli, ora sorelle, Wachowski, quelli/e di Matrix ma che tu ricordi soprattutto per essere stati gli sceneggiatori di V per Vendetta) un film d'animazione? Anche perché in quel caso, e più probabilmente, non avresti storto gli occhi e il naso di fronte ad uno spettacolo (visivamente e narrativamente) sfarzoso e carnevalesco decisamente estremo e sconclusionato come quello che Speed Racer (purtroppo) ti regala. Spettacolo che in parte poteva anche essere giustificato, con la scusa del voler appunto ricalcare il cartone originale, ma c'è modo e modo di realizzare una pellicola. Va da sé che il target fosse originariamente per bambini (e vederlo in età adulta comporta certamente un certo rischio), però ciò non giustifica una grafica da attacco epilettico che dura per tutta la pellicola né una storia banale e assurda (la parte moralistica dove, tanto per citarne una, si parla spasmodicamente della morte, vera o presunta che sia, del fratello del protagonista ma nessuno batte ciglia per gli altri venti o trenta incidenti mortali del film), nonché noiosa (la durata, piuttosto importante, non gioca certo a suo favore). Meravigliosa come sempre Christina Ricci, ma a prescindere, e non aiuta il film. Un film stupido, visto a cervello spento che, mai più rivedrò. Voto: 4
Creature del cielo (Dramma/Biografico 1994) - Un film che non avrei mai affiancato ad un Peter Jackson, specie considerando anche i suoi primi lavori. Un'opera elegante e raffinata ma allo stesso tempo inquietante e permeata da un alone malinconico e mistico. Una storia di amicizia morbosa (e nel frattempo una storia che parla di alcuni temi specifici: adolescenza, turbolenta, omosessualità, sogni infantili, follia, direi che offre una lettura interessante della sinergia che esiste tra questi fattori), gli improvvisi spazi paradisiaci e quella fanciullezza spensierata e "innocente" tra farfalle e uccellini che si trasformerà in un bagno di sangue. Tutti i requisiti per una macabra favola horror, il film però è ispirato ad una storia vera (il film non a caso è sostanzialmente una cronaca, piuttosto diluita, di un fatto realmente accaduto). Agghiacciante la parte iniziale e quella dell'omicidio, tuttavia rimane un film che dopo due giorni si dimentica. In ogni caso molto brave le due giovani attrici (nonostante gli overacting), con Kate Winslet alla sua prima apparizione sul grande schermo, e buon film. Voto: 6,5
American Graffiti (Commedia/Dramma 1973) - Iniziatore, nonché capolavoro insuperato del filone nostalgico-giovanilista, questo è American Graffiti, che ha il merito appunto di aver dato il via a una serie di copie più o meno riuscite, il caso più eclatante quello di Stand By Me, simile nei contenuti, differente il target (l'adolescenza), ma ugualmente efficace nel far sognare cinematograficamente una certa età (diventando il manifesto del cambiamento di una generazione) e nel permettere l'immedesimazione nostalgica (paradossale che proprio Richard Dreyfuss sia in entrambi e faccia da "tramite"). In questo caso non solo (i sessantenni di oggi), perché capace di coinvolgere enormemente chi, come me, quei tempi non li ha vissuti (e comunque tutte le generazioni continuano a guardarlo e a sognare, nonostante passino gli anni). George Lucas racconta l'ultima notte da liceali di quattro amici nell'estate del '62 con uno stile episodico e frammentato che ha come unico filo conduttore l'ininterrotta serie di hits pop-rock trasmesse alla radio dal mitico Wolfman Jack (i personaggi sono in ogni caso tutti ben costruiti, il ritmo è sfrenato, le interpretazioni sono di alto livello e tutti gli episodi sono interessanti). Ma dietro l'apparente spensieratezza si nasconde una più amara riflessione sulla fine della giovinezza (e del sogno americano) e l'iniziazione alla vita adulta che per alcuni, come rivelato dalle didascalie finali, non sarà così lieta. Però, e non a caso, George Lucas (che con questa pellicola dà inizio alla sua carriera, mostrando di essere in grado di rappresentare, attraverso musiche, ambientazioni e carismatici personaggi, una delle rumorose notti brave americane di quegli anni, i quattro amici, diversi per temperamento gli uni dagli altri, vivono le loro esperienze che li condurranno a cercare di far colpo sulle ragazze e a conoscere tanta gente a caso) racconta qui le speranze e le paure dei giovani che si accingono ad affacciarsi al mondo reale di quegli anni. In tal senso è chiaro come American Graffiti sia a tutti gli effetti, anche e soprattutto, un omaggio ai costumi e alle musiche del tempo, quest'ultime di gran livello e qualità (mitici Beach Boys). Ormai considerato un vero e proprio cult movie, è un film che mette in luce tutte le qualità registiche di Lucas che in seguito si darà alla saga di "Guerre stellari". Da segnalare la partecipazione di Harrison Ford in un ruolo minore ma che sarà determinante per la sua carriera, lanciando la fortunata collaborazione con il regista californiano. Per concludere, un film (scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti) che dipinge un quadro dell'epoca al contempo divertente e malinconico (ancora con un filo di speranza), una commedia pregevole, leggera, arguta, intelligente e gradevolissima che ha il pregio di mostrarci il costume ed il pensiero dei giovani americani degli anni '60. Voto: 8
I duellanti (Dramma/Guerra 1977) - Grande esordio "in costume" per il talentuoso Ridley Scott che un paio d'anni dopo sfornò due perle della fantascienza, da non credere sia lo stesso regista che racconta questa amara storia d'onore (o presunto tale) e rivalità, un eterno scontro nato praticamente per nulla che coinvolge due militari e li accompagna oltre il tempo e le guerre. Egli infatti fa capolino sulla scena cinematografica con una pellicola dall'indubbia bellezza formale, che incornicia immagini splendide e le mette al servizio di un racconto dal ritmo lento ma incalzante, grazie anche alla narrazione fuori campo. Mostrando appunto e fin da subito una grande padronanza della camera (specie nelle tenzoni all'arma bianca, seguite a mano) ed una propensione all'utilizzo di una grande fotografia (qui di Lyndoniana memoria, con il dovuto rispetto). La storia del duello senza fine è affascinante e fa pensare alla sostanziale stupidità sia del valore dell'onore (prettamente testosteronico) sia delle guerre che si protraggono infinite (non a caso il tutto è ambientato nel quindicennio della guerre sans fin napoleonica). Una storia lenta, anche fredda (risentendo forse dell'ispirazione letteraria, da Joseph Conrad), ma piacevole perché racconta qualcosa di diverso e con un occhio, anche un po' critico, verso quel periodo storico travagliato (nonostante tutto è un gran film). Nervoso e senza requie Harvey Keitel, elegante Keith Carradine. Esordio col botto, dunque, per un autore che, da quel momento in poi, ci avrebbe abituato (quasi esclusivamente) a film altrettanto (ognuno a modo suo) interessanti. Voto: 7
Relic (Horror/Dramma 2020) - Il lungometraggio di esordio della regista australiana Natalie Erika James, prodotto da nomi noti come Jake Gyllenhall e i fratelli Russo, si presenta come un horror d'atmosfera piuttosto interessante (che non abusa di Jumpscare un tanto al chilo, ed è un merito), in grado innanzi tutto di soffermarsi in modo serio e per nulla facilone od ingenuo su una problematica scottante e comune a tutti, inerente l'inevitabile processo di invecchiamento che colpisce tutti noi, ed i nostri cari, fino a renderci incapaci di gestirci, influenzati, se non proprio succubi, degli scherzi che una mente resa instabile dall'invecchiamento di cellule e neuroni, ci presenta come una sorta di beffarda resa dei conti, con la complicità (perché no) di un intervento maligno e controverso proveniente dagli spiriti di chi ci ha preceduto nel raggiungere il traguardo oltre la vita. Ed è proprio da questo spunto realistico purtroppo molto comune che il film trae la sua capacità di coinvolgere e suggestionare anche al di là dei suoi effettivi meriti. Ambizioso ed imperfetto, questo è indubbio, però ha un suo perché, meritevole di una visione. In ogni caso la storia funziona abbastanza bene, la scenografia regala momenti di inquietudine piuttosto convincenti, e la prova delle tre interpreti protagoniste, Emily Mortimer, Bella Heathcote, e la bravissima Robyn Niven nei panni stralunati e inquietanti di nonna Edna, contribuisce a rendere il prodotto finito dignitoso. Un prodotto, che si inserisce nella scia di opere come Babadook ed Hereditary, pur senza possederne la stessa forza. Voto: 6+
From Beyond - Terrore dall'ignoto (Horror/Sci-fi 1986) - Dopo il più che soddisfacente Re-Animator, Stuart Gordon ci riprovò subito mantenendo le caratteristiche di base dell'esordio, e quindi l'amico Brian Yuzna alla produzione e lo spunto preso da un racconto di H. P. Lovercraft. Questa volta però non tutto funziona a dovere, anche se nel complesso un'opera da vedere, un calderone ripieno di vari elementi horror che malgrado i difetti ha tutt'ora qualcosa da dire. A ridimensionare parzialmente il titolo abbiamo una sceneggiatura fin troppo confusa (troppo infarcita di dialoghi e dettagli tecnici che non interessano a nessuno), con il regista che ad un certo punto sembra farsi prendere un po' troppo la mano dimenticando la logica. Malgrado questo, la storia (che è quella del classico scienziato che inventa una stupefacente macchina, in questo caso un meccanismo che gli permetta di entrare in contatto con un'ignota dimensione, che si ritorce inevitabilmente contro) riesce comunque a catturare l'attenzione dello spettatore dall'inizio alla fine. Le buone intenzioni ci sono, l'atmosfera pure, e la messa in scena, alla fine, appare più che dignitosa, specie per quanto riguarda la "gustosa" girandola di effetti speciali, trucchi e splatter (tutta roba presente in abbondanza). E poi Jeffrey Combs nel ruolo dello scienziato pazzo ormai è una garanzia, come una garanzia nel ruolo di gnocca lo è Barbara Crampton. Insomma, un buon horror/fantasy, divertente, ben realizzato e poco pretenzioso. Non siamo ai livelli di Re-Animator, ma ci siamo vicini. Voto: 6,5
Lost in Translation - L'amore tradotto (Romantico/Dramma 2003) - Gli alberghi sono i luoghi tipici della solitudine e questo film racconta proprio l'incontro di due solitudini molto diverse fra loro. Da una parte abbiamo un attore in crisi di mezza età e annoiato dalla vita, dall'altra una giovane ragazza, sposata da poco e molto indecisa riguardo al suo futuro. Sullo sfondo Tokyo, città piena di persone, traffico, insegne colorate, sale giochi in cui è facile sentirsi soli e alienati. Il breve ma intenso incontro fra Bob (un meraviglioso Bill Murray) e Charlotte (giovane e bellissima Scarlett Johansson) darà vita a una fugace storia d'amore, una parentesi dalle loro vite stanche e confuse che infonderà loro un po' di gioia e serenità. Sofia Coppola (che a seguito di 4 nomination all'Oscar ne vinse uno proprio per la sua sceneggiatura originale, che già dimostrava notevoli doti registiche, poi affinate ulteriormente nei successivi rilevanti film) dirige questo film con un tocco leggero, creando un'atmosfera sfumata ma in cui i due protagonisti sono ben definiti e i dialoghi scritti bene. E' vero il ritmo procede lento, ma la fluidità del racconto scorre sinuosa avvolgendo lo spettatore e portandolo verso un finale sospeso e toccante. Uno dei pregi del film è la presenza del sempre grandissimo Bill Murray, con quel suo sguardo cinico sul mondo e quell'ironia venata da malinconici sorrisi. Lost in Translation (uno dei film più premiati a livello mondiale non a caso) è un film poetico sulla solitudine, sull'impossibilità di comunicare che può far sorridere nel caso di traduzioni da una lingua a un'altra, ma che fa soffrire quando due persone che parlano la stessa lingua non riescono a capirsi. Bel film davvero, che ho rivisto con grande piacere. Voto: 7+
Via col vento (Romantico/Dramma 1939) - Commento questo film alla mia seconda visione di questo lavoro, la prima risale a moltissimi anni fa. Gone with the wind è la rappresentazione per antonomasia del "polpettone", pellicola dalle dimensioni "monstre" in tutto e per tutto che è entrata prepotentemente a far parte dell'immaginario collettivo per i suoi personaggi, per la colonna sonora, per frasi senza tempo ed altro ancora. La guerra di secessione sconvolge l'esistenza di un intero popolo ed anche quella di Rossella O'Hara (Vivien Leigh), che si ritrova a dover ripartire da zero dopo aver perso la ricchezza di famiglia ed il marito in guerra. Sulla sua strada ritornano l'amore del tempo passato e Rhett Butler (Clark Gable) uomo affascinante che non le farà mancare il suo aiuto (e non solo). Melodramma sterminato, ma anche affresco storico elegante (in tal senso la fotografia ha un gran peso), firmato a più mani (ma il regista è Victor Fleming) è la massima rappresentazione del cinema classico hollywoodiano e non solo per i notevoli mezzi a disposizione (che per esempio risultano lampanti durante il lungo assedio di Atlanta). Una storia sterminata (quattro ore la durata) che come tale non può mantenersi sempre interessante a 360°, ma che dispone su schermo una gran varietà di eventi e mutazioni di scenario anche totali. Su tutto la principale cifra caratteristica è offerta dall'infinito, e mutevole, rapporto tra Rossella (va detto, a tratti il personaggio è fin troppo egocentrico) e Rhett (sogno delle donne e invidiato dagli uomini), questo anche (se non soprattutto) grazie a due interpreti di spessore (Clark Gable è eccezionale per la parte), anche se durante l'estenuante capitolo conclusivo, tirato davvero per le lunghe (e con tinte drammatiche a volte sopra le righe), perde un po' di fiato (impossibile non menzionare tuttavia, e soprattutto, Hattie McDaniel, prima afroamericana a vincere un Premio Oscar ed esser nominata, e Olivia de Havilland, recentemente scomparsa e recentemente madrina dell'annuale Beauty Awards). Nota a parte "merita" l'intollerabile doppiaggio italiano attribuito ai personaggi neri, decisamente retrogrado e faticosamente sopportabile (non che gli "americani" li trattino meglio, anzi, ma su questo evito di fare polemica, è bastata quella già fatta mesi fa, bisogna comunque tener conto dell'età). Un film che è entrato prepotentemente nella storia del cinema, e per una pellicola "fiume" sono fioccati un mare di Oscar, ben otto nella più classica delle decisioni dell'Academy da sempre affezionata a questa tipologia di prodotto. A suo modo immortale anche se non esente da imperfezioni quali lungaggini, approssimazioni e salti troppo repentini. Nella storia. Voto: 8
Riti, magie nere e segrete orge nel trecento (Erotico/Horror 1973) - Incomparabile horror che viaggia allegramente tra l'assurdo e l'inverosimile senza soluzione di continuità. Coloracci sparati in faccia, deliranti giochi di luce, una trama incomprensibile fra reincarnazioni e vampirismo, attori che passano vistosamente da un ruolo a un altro, passaggi dal giorno alla notte come se nulla fosse, dialoghi allucinanti, recitazione fuori controllo. Se poi ci si vuol aggiungere che ogni tanto appare qualche personaggio dal nulla e senza motivo il quadro è bello che pronto, grande capolavoro trash, completamente delirante. La pellicola non è ambientata nel trecento come fa supporre il titolo ma ai giorni nostri, ed è piena zeppa di gente che fa cose a caso senza che si riesca a capire perché, con scene erotiche inserite a casaccio, e per di più in alcuni punti fanno capolino delle scene ridicole che non si capisce se sono volontarie o no, insomma un delirio puro. Sinceramente non riesco a dire nulla sulla sulla regia, è maledettamente (e non proprio in senso buono) psichedelica (di Renato Polselli primo film visto e probabilmente anche l'ultimo), la fotografia invece è mediocre così come la recitazione (ma chi se ne frega in questo caso contano solo le tette). Si stendi poi un velo pietoso sugli effetti speciali che riescono a mandare all'aria anche quel poco di sadico si potrebbe trovare nell'opera. Per concludere devo ammettere che dare un voto ad un film del genere è veramente difficile e ha poco senso, un film che si può consigliare unicamente all'amante degli esperimenti poco riusciti, e a chi è interessato a scoprire un certo cinema che (purtroppo?) non esiste più. Eppure l'avrei salvato se avesse avuto un po' ritmo, neanche quello ha, l'unica cosa che mi è piaciuta oltre alla notevole "presenza" femminile è la bizzarra colonna sonora, il resto insalvabile. Voto: 3
Caspita, ti sei dato (su richiesta) all'horror exploitation di Polselli!
RispondiEliminaEcco, questi film stanno indigesti anche a me; non è il trash che mi piace, proprio per l'atmosfera malsana che si respira e per questo gusto ossessivo per il disgustare lo spettatore (bisogna saperci fare, con il digusto dello spettatore: Peter Jackson lo sapeva fare benissimo).
Direi che con il 3 sei stato anche generoso :D
Ogni promessa è debito, dovevo vederlo e così ho fatto, e nonostante tutto una visione interessante ;)
EliminaCiao Pietro! Caspita, che recuperoni... Io adoro Via col vento! Rossella è un personaggio che o si ama o si odia, anche per il suo egocentrismo, ma non solo... Io, nonostante tutto, la amo!
RispondiEliminaRossella sì, ma povera Melania direi anche, più dispiaciuto per lei..
EliminaGrazie Pietro...ma dove l’hai visto?
RispondiEliminaNon ricordo se te l’avevo detto ma io non riesco a trovarlo da nessuna parte.
E non l’ho mai visto per intero ..forse una mezz’ora in televisione tanti tanti anni fa’.
Comunque son contento che ti sia piaciuto, davvero.
Grazie ancora per averlo visto.
Ciao
Da nessuna parte, visto in streaming...comunque grazie a te, è stato un piacere vederlo ;)
EliminaWow che recuperi.
RispondiEliminaHai fatto bene a guardare o riguardare questi film, anche se io non li ho mai visti e mi sta bene così.
Tanto non sono mica una cineblogger. 😜
In alcuni casi avrei fatto meglio a non vederlo, ma come ci sono i bassi ci sono alti, che in questo caso sono stati tanti ;)
EliminaAlmeno un paio di super capolavori oltre al mio Mito Assoluto. Leggenda vuole che per la foto che hai postato de I duellanti, ebbero (meteorologicamente) una gran botta di culo con quel tramonto da paura e si sbrigarono a girare in fretta e furia.. un film epico fatto con tre lire dell'epoca, alcuni figuranti duellavano sullo sfondo con antenne d'auto ..un esordio magico per un grandissimo regista, non poteva essere diversamente.. grazie Pietro!
RispondiEliminaNon c'avrei scommesso sinceramente, e invece per fortuna che l'ho visto, pazzesco che sia una storia vera ;)
EliminaA parte quelli horror che non vedrò, mi manca solo I duellanti. E so già che Franco ora "si offende". Vabbè, prometto che lo metto in coda a Interstellar...
RispondiEliminaSono contenta tu abbia rivisto dei capolavori assoluti come Via col vento e American graffiti. Non ti nascondo che li rivedo ogni volta che passano alla tele, e sebbene il primo sia lunghissimo, io lo guardo a pezzi. E me lo godo come la prima volta che lo vidi, ero solo una ragazzina e già non sopportavo la boria di Rossella, ma nonostante questo, non si può fare a meno di amare la sua forza e intraprendenza. Stessa cosa mi capita quando riguardo American graffiti, portentoso affresco di un'epoca indimenticabile. Anzi, è troppo tempo che non lo riguardo, devo recuperare!
Non mi offendo.. però.. metterei Interstellar in coda a I duellanti.. ahah ;)
EliminaPrima o dopo l'importante è che lo vedi, perché sì, merita ;)
EliminaOh, Via col Vento!
RispondiEliminaEra nella mia Promessa due anni, un modo per riscoprirlo dopo le tante visioni spezzate con mia nonna quando ero piccola.
Lo avevo scelto per aspettare il mio compleanno coinvolgendo gli amici e ci siamo ritrovati ostaggio del film, ma alla fine presissimi da tutti i drammi, tutte le espressioni di egocentrismo di Rossella, i momenti ormai datati.
E alla fine, abbiamo applaudito: alla nostra impresa e a un titolo che come dici bene, è la storia del cinema.
Sì ricordo, ho commentato con una curiosità, e qui e adesso non posso che confermare quelle e queste tue parole, perché nonostante tutto il tempo speso sempre vale ;)
Eliminabeh ti sei messo di sana pianta eh? Parecchi li ho visti, qualcuno l'ho abbandonato dopo pochi minuti. Devo dire che comunque hai sostanzialmente citato dei titoli sensazionali
RispondiEliminaNon mi sono risparmiato questo sì, titoli sensazionali? il merito è dei richiedenti ;)
EliminaChe bravo a rispettare le richieste dei tuoi lettori blogger, io onfesso, non ho visto alcuni di questi film, altri li ricordo a mal appena, altri invece benissimo. Concordo con te per quanto riguarda Via col vento, la sorte di Melania merita decisamente più attenzione e compassione.
RispondiEliminaSì, ho visto Speed Racer anche se non volevo, non potevo esimermi nel farlo ;)
EliminaEsatto, la vera eroina è lei.
Di questi ho visto unicamente American Graffiti, ma davvero tantissimo tempo fa, andavo ancora al liceo, e devo dire che me lo ricordo piuttosto vagamente.
RispondiEliminaSolo vagamente? Direi quindi di rinfrescarti la memoria ;)
EliminaFra questi ho solo visto (e rivisto) Via col vento.
RispondiEliminaÈ un film che mi piace molto! Purtroppo dura parecchio e difficilmente trovo il tempo necessario per rivederlo! ^^
Effettivamente...pensa che io l'ho visto come fosse una serie tv, in 4 episodi :D
EliminaMa perché Obsidian è fissato con quell'orrore di film che ho dovuto subire anche io? XDXD
RispondiEliminaMi spiace che non ti abbia convinto Creature del cielo, io lo avevo adorato.
Non so perché, forse per le tante Tette? :D
EliminaMa no, non mi è dispiaciuto però, è già qualcosa ;)
So quanto ti è costato rivederlo, nonostante Christina Ricci, perciò apprezzo doppiamente il tuo sforzo per Speed Racer. Ormai mi sono rassegnata al fatto che questo film sia piaciuto solo a me, sarò più clemente (ma la cattiveria non era voluta, giuro!) con la prossima richiesta. Grazie per la tua recensione!
EliminaBeh guarda, comunque mi ci sono divertito nel (ri)vederlo, però poi a conti fatti e finiti non ho potuto che (ri)constatarne la pochezza. Solo tu non saprei, certamente ai bambini è più indicato ;)
EliminaFissato?
EliminaSì, in senso buono ovviamente voleva dire :D
EliminaCiao Pietro , guarda non so se sia una coincidenza.
RispondiEliminaQuando ti avevo richiesto From Beyond t’avevo detto che ne avevo visto solo mezz’ora di film e poi non l’avevo più beccato da nessuna parte.
Il mio desiderio era di trovarlo in DVD ma non c’erano versioni in italiano.
Quando mi hai scritto che l’avevi visto in streaming un po’ m’ero rassegnato.
E invece neanche farlo apposta ho cercato di nuovo il DVD senza troppe speranze e invece l’hanno ristampato in HD.
L’ho ordinato , dovrebbe arrivare oggi.
Mi hai portato fortuna😂
Sicuramente una coincidenza, sono poco fortunato io :D
EliminaComunque buona visione, certamente ti "divertirai" a vederlo ;)
Visti quasi tutti, certo che ti sei voluto fare molto male con "Speed Racer".
RispondiEliminaSì, ma non potevo dire di no, mi pareva brutto non accontentare tutti ;)
EliminaMi accorgo solo ora, dopo un anno esatto, del tuo post parzialmente dedicato a quel capolavorone di "Riti, magie nere...". Mentre mi cospargo il capo di cenere e picchio la testa contro il muro facendomi male, ti porgo le mi scuse. Certo, il voto che gli hai dato non è tra i più alti ma immagino che Polselli più di tanto non potesse sperare (e nemmeno io). Anche perché alla fine non è che il tits-count, se era quello lo scopo, fosse così abbondante come il titolo lasciava sperare.
RispondiEliminaNo problema, dimenticanze che capitano, anche se poi sono certi film che andrebbero dimenticati.. :D
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