In occasione del Tag sui bellissimi coetanei cinematografici dello scorso anno, che consisteva nell'elencare i miei 10 film preferiti del 1985, l'anno della mia nascita (eccolo qui), ammisi, anche nominandoli, che alcuni titoli, anche importanti, di quell'anno, non avevo ancora visto. E così presi un impegno nel vedere quei film, recuperare appunto certi film da molti considerati cult o semplicemente bellissimi film. Di questi alcuni ho visto durante quest'anno appena trascorso (era luglio 2019), e sicuramente continuerò a vedere in futuro, tuttavia in questa occasione ne ho raggruppati quattro, due scelti già all'epoca e due, di cui ne ho sentito parlare in quest'ultimo periodo, aggregatosi successivamente, tutti comunque visti nei giorni scorsi. Nessuno mi ha troppo entusiasmato, ma contento di averli visti.
Phenomena (Horror/Fantastico 1985) - Un discreto film che, nonostante gli evidenti (immancabili) difetti di sceneggiatura, riesce a trasmettere fin dal primo minuto un elevato senso di angoscia e terrore, riconfermando l'incommensurabile genialità creativa di Dario Argento. Siamo sicuramente lontani dal livello di Profondo Rosso e soprattutto di Suspiria, ma Phenomena è comunque un bel film, un film dai contenuti interessanti (la diversità in primis) e con una discreta componente horror/splatter. La regia di Argento è memorabile (specialmente nella scena iniziale), così come la fotografia e la scenografia, elementi di spicco di quasi ogni suo film (il regista decide di ambientare tutto in una maestosa e sinistra scuola immersa nei selvaggi boschi svizzeri e questa scelta risulta vincente per trasmettere un senso di pericolo e solitudine perenni, è vero che questa impostazione potrebbe ricordare l'ambientazione di Suspiria molto da vicino, ma in questo caso vale il detto "squadra che vince non si cambia"). Degne di nota anche le prove attoriali, specialmente quella di Jennifer Connelly (già talentuosa e bellissima all'epoca, qui alla prima prova da protagonista), con Donald Pleasence che gli fa da spalla con consumato mestiere, mentre Daria Nicolodi non riesce del tutto a caratterizzare in maniera convincente un personaggio volutamente eccessivo e Dalila Di Lazzaro è relegata a un cameo tutto sommato inconsistente, oltre ad essere doppiata da un'altra attrice. Gli unici difetti di questo buonissimo film sono, come precedentemente detto, la sceneggiatura a tratti scricchiolante, ma comunque ben sviluppata (la trama infatti, malgrado assurdità clamorose e qualche rallentamento nella parte centrale, risulta piacevole e accattivante e vive il suo picco nel delirante finale terrorizzante e strampalato allo stesso tempo), il doppiaggio così così, e soprattutto la scelta di alcuni brani musicali (prevalentemente heavy metal) per niente attinenti alle scene dove sono stati inseriti. La colonna sonora dei Goblin, invece, è come sempre di un livello superiore alla media. In conclusione proprio non male questo film, un film di grande impatto e dalle idee interessanti che sa regalare (ancora) sani brividi. Voto: 7
Re-Animator (Fantascienza/Horror 1985) - Un film che avevo indubbiamente voglia di vedere, un po' per il regista Stuart Gordon mancato mesi fa e un po' il fatto che il film sia tratto dal racconto del 1922 Herbert West, rianimatore dello scrittore statunitense H. P. Lovecraft (ultimamente presenza fissa qui sul blog, persino nei videogiochi). Altri motivi sono, che è un film del 1985 ed è essenzialmente un B-Movie (roba che ogni tanto sempre piacevole è vedere). Il regista prende infatti uno dei più famosi racconti del solitario di Providence adattandolo ai "giorni nostri" e aggiungendo elementi per raggiungere una durata da lungometraggio, scegliendo il racconto che più si avvicina a quello che era il canone dei tempi (i film di zombie o di vampiri, meglio se spaziali come Space Vampires, stessa pasta), ne esce un buonissimo film, con buoni effetti e buone interpretazioni, che pur non essendo un capolavoro si è guadagnato nel tempo il titolo di cult. E credo giustamente, proprio perché il film d'esordio di Stuart Gordon penso rappresenti uno dei più felici esempi di quel filone del cinema dell'orrore anni '80 caratterizzato da un grande dispiego di effetti speciali artigianali, rudimentali quanto efficaci, e da una certa inventiva a livello visivo che, unita ad una trama bizzarra e fantasiosa, assicuravano un certo divertimento, pur contenendo comunque un minimo di riflessione etica. Re-Animator tuttavia non si prende mai sul serio, e questa è probabilmente la carta vincente. E in tal senso la regia non è soltanto funzionale ma azzeccata, perché offre alcune inquadrature che colpiscono nel segno (le trovate malsane degli ultimi 30 minuti poi, elevano il film a vette interessanti). Gli attori quasi tutti sconosciuti recitano parecchio bene per essere un B-Movie, e in particolare è efficacissima l'interpretazione di H. West da parte dell'attore Jeffrey Combs, che qui appare come il classico nerd americano ossessionato da questi studi sul cervello umano che senza farsi troppi problemi vuole arrivare in fondo al suo esperimento. Parlando di quello che non mi è piaciuto devo sottolineare una sceneggiatura a tratti brillante e a tratti ci sono dei buchi imbarazzanti, che però non pregiudicano la discreta fattura di questa pellicola, una pellicola, mix tra un horror-splatter con un pizzico di thriller e qualche scena trash veramente indimenticabile (una su tutte, chi l'ha visto sa), che seppur mostra qualche lieve ruga dell'invecchiamento, merita di essere vista, soprattutto dagli amanti del genere. Voto: 7
Stuff - Il gelato che uccide (Horror/Commedia 1985) - Altro esempio di cinema classico anni '80, quello del B-Movie, anche se The Stuff sembra essere uscito dritto dritto da un drive in degli anni '60, ad opera di un altro regista, Larry Cohen, che del genere è quasi un pioniere. Anche lui come Stuart Gordon recentemente scomparso, lui che da un'idea geniale e idiota al tempo stesso (il film ha infatti un "protagonista" assolutamente inconsueto di cui, per essere il più possibile benevoli, si può dire che è piuttosto inespressivo e anche piuttosto freddino, si tratta difatti di un...micidiale dessert alieno venduto, chissà come, nei fast food...), sforna un horror abbastanza divertente che vuole anche essere una critica alla pubblicità e al suo effetto sulla popolazione. E in tal senso, codesta critica alla società consumistica (americana) funziona, così come lo sberleffo alla politica, alle forze militari. Essendo un tipico film a bassissimo costo, gli si perdona qualche ingenuità di sceneggiatura e qualche prova recitativa appena appena decente (nonostante la presenza, come special guest star, del bravo Danny Aiello), ma alcune situazioni sono talmente ridicole e dementi che è impossibile non ridere, così tanto che il grottesco prende il sopravvento e il film non riesce a spaventare neanche quando dovrebbe o potrebbe. Non che sia quello il suo obbiettivo, però troppo virato al trash, seppur è proprio questo a dare alla pellicola una certa valenza. Una pellicola ingenua, divertente, con qualche effetto speciale piuttosto simpatico (alcuni di questi tuttavia, addirittura disgustosi, ma niente comunque in confronto a Cronenberg). Molto bravo il "giullare" Michael Moriarty, convincono poco gli altri (tra i tanti ecco spuntare Garrett Morris, l'Earl di 2 Broke Girls), soprattutto il bambino, penalizzato, peraltro, da dialoghi banali. Il finale scade un po' per l'eccessiva velocità con cui tutto si risolve (peccato per qualche buco di sceneggiatura), ma in generale i toni sono piuttosto leggeri e ironici, rendendo godibile la visione. Concludendo, The Stuff è un'opera sufficiente (messa in scena e regia, peraltro, non da ricordare), paradossalmente anche per merito di una sceneggiatura non di esclusivo intrattenimento. Voto: 6
La mia Africa (Romantico/Dramma 1985) - Un film che fa parte di quel filone hollywoodiano di kolossal sentimentali, un genere intramontabile che sia Casablanca o Via col vento, Balla coi Lupi, Ritorno a Cold Mountain o Australia, cambiano le storie (nemmeno più di tanto) ma in realtà è la solita formula collaudatissima che non conosce crisi e soprattutto epoca. Ecco, forse è proprio questo il grande limite de La mia Africa, l'essere un grande film, grande in tutto ma inevitabilmente costruito sui cliché del genere (confezionato apposta per strappare lacrime agli animi più sensibili). Non c'è nulla di nuovo, tutto è prevedibile, tutto è scontato. Va detto però che le superbe interpretazioni, la splendida regia e i paesaggi mozzafiato non possono essere liquidati come secondari e soprattutto il ritmo, che è sostenuto, non fanno di questo film il classico mattone, sebbene possa dare questa idea. Sopravvalutato sì, eccessivi parrebbero i 7 Oscar vinti, soprattutto ripensando ai film di quell'anno (robine proprio niente male), ma non si può certo dire che sia un brutto film. La mia Africa infatti, ispirato all'omonimo romanzo autobiografico di Karen Blixen (la storia è quella di una giovane nobildonna danese che, stanca delle buona società europea, decide di andare in Africa per celebrare un matrimonio di interesse con un amico, ma l'unione, benché fallimentare, si rivelerà veicolo di un duplice amore, tanto inatteso quanto dirompente), diretto da un bravo mestierante quale Sydney Pollack (ricordate Tootsie vero?), che proprio grazie a questo film vincerà l'unico Oscar per la miglior regia, è indubbiamente un bel film. Un film in cui fotografia e scenografia ci mostrano tutta la bellezza della natura africana ed in cui Meryl Streep si erge come un colosso micenico, il suo mito perpetua da questo punto, lei che giovane attrae, lo spettatore ma soprattutto Robert Redford, qui nei panni del classico solitario piacione. Una nota di merito spetta poi alle musiche di John Barry che, col loro mix di classico ed etnico, rendono perfettamente la sensazione di incontro-scontro tra culture che il regista vorrebbe trasmettere. Volendo infine fare un rilievo critico, va detto che, come in gran parte del western filo-indiano, l'immagine dei cosiddetti "selvaggi" è eccessivamente semplicistica, troppo appiattita su una manciata di stereotipi buonistici ai quali, quando si parla di Africa, è arduo sfuggire. C'è da dire infine che dalla storia romanzesca qui presente mi aspettavo certamente un maggior coinvolgimento (in certe parti poi ci si perde un po' via), ma in linea di massima indubbiamente meritevole, non di tutti quegli Oscar, ma di farsi guardare, soprattutto dagli animi romantici. Voto: 7
Ho rivalutato molto Phenomena, al di là del cameo (non insignificante :P) della Di Lazzaro.
RispondiEliminaE' un film dove la cura dei dettagli da parte di Dario Argento è ancora un valore aggiunto, a partire dalla colonna sonora, fino al vento di foehn impetuoso che crea paura senza dover ricorrere ai jump scare. Unico difetto evidente, l'eccessiva lunghezza
Avranno scelto il giorno giusto per girarlo, e hanno fatto bene ;)
EliminaThe Stuff è un cultone, è vero che ha i difetti che citi, ma forse è uno di quei casi dove il resto prende il sopravvento lanciandolo nella leggenda.
RispondiEliminaPhenomena non sarà forse il miglior Argento, ma è comunque molto curato.
Purtroppo sì, ai tempi si ridoppiava sopra gli attori (che spesso recitavano in inglese)
Moz-
Ma sì, però se si deve giudicare in base a tecnica e quant'altro, superare la sufficienza per The Stuff è difficile..
EliminaNon il migliore certamente, ma uno dei migliori esponenti del genere sicuramente ;)
Ciao allora Phenomena per me almeno è il miglior Argento anche se come scrivi te ha la sua buona dose di difetti però al cuor non si comanda...poi i Goblin wow!
RispondiEliminaRe-animator...bellissimo un cult , ma ti ricordi che t’avevo chiesto pure di From Beyond sempre di Gordon...approderà mai sul Sabaworld?
Stuff sentito ma mai visto.
La mia Africa ...preferisco cercarmi Stuff e guardarlo , piuttosto.
Infine volevo chiederti se ti fa piacere passa sul blog di Giuseppe il Buio in Sala ho scritto la rece di un libro Cara Lilli di una blogger che forse conosci e niente...sentire la tua opinione mi fa piacere
Ciao
I Goblin non si discutono infatti ;)
EliminaApproderà sì, un po' di pazienza e ci sarà :)
La mia Africa non è per tutti, comprendo benissimo.
Certo che conosco, peccato che non possa esprimere la mia opinione su di un libro che non ho letto, comunque grazie d'avermelo detto ;)
D'accordo su tutto, ma a The Stuff avrei dato qualche voto in più.
RispondiEliminaDa ragazzino lo adoravo.
Beh giustamente, a certi film ci si affeziona e dei difetti poco importa :D
EliminaDe La mia Africa parlerò tra qualche tempo sul blog, l'ho visto qualche giorno fa. Però il mio giudizio non è così positivo come il tuo, mi sa... X--D
RispondiEliminaPhenomena e Re-animator invece sono top per davvero!
Come ho detto, sopravvalutato sì e non meritevole di tutti quei premi, ma non brutto, comunque ti leggerò ;)
EliminaDue film iconici, quella scena in Re-animator poi, goduriosa :D
Di tua madre? Accidenti, ora capisco molto della tua gran cultura cinematografica e gusti ;)
RispondiEliminaNon li ho visti, ma hai fatto bene a recuperarli, considerando che sono film abbastanza belli.
RispondiEliminaSì, mi è andata bene per fortuna ;)
EliminaPhenomena l'ho visto diversi anni fa, non è che me lo ricordi benissimo, comunque anche se godibile, forse non è una delle migliori opere di Dario Argento. Io e una mia amica ce la ridevamo della scena della "piscina"...
RispondiEliminaRe-Animator avevo visto il 2 ai tempi del liceo e solo qualche anno fa ho recuperato il primo... Il tema principale della colonna sonora tra l'altro è pesantemente ispirato da quello di Psycho.
Stuff l'ho visto giusto qualche settimana fa. Effettivamente manca qualcosetta nella sceneggiatura, eppure non ha un minutaggio eccessivo, potevano permettersi qualche minuto in più. Del resto a un certo punto diventa troppo (con il generale si trascende proprio da surreale/grottesco a farsesco). Mi ha colto di sorpresa però il twist finale con Cioccolatino Charlie.
Non le ho viste tutte le sue opere, però questo non è affatto male, con scene abbastanza memorabili ;)
EliminaOra che mi ci fai pensare sì, una certa similitudine sonora la si sente.
Effettivamente dura anche troppo poco, potevano gestirlo meglio, peccato.
Ho visto solo "La mia Africa", di cui amo anche il libro... ^^'
RispondiEliminaDavvero? Non l'avrei mai detto, c'è allora qualcuno che non lo bistratta ;)
EliminaVisto solo La mia Africa, potrei concedere una chance a Phenomena..ma la vedo dura..
RispondiEliminaE com'era La mia Africa? La vedi dura veder Phenomena? Sai che ci sono i Goblin vero?
EliminaThe Stuff non lo conoscevo, sembra proprio il mio genere!
RispondiEliminaUna bella trashata anni '80, a chi non piace ;)
EliminaLa mia Africa. Mi hai fatto venire una gran voglia di rivederlo!
RispondiEliminaDavvero? Ah bene ;)
EliminaSono un'anima romantica io💖
EliminaLo so, anch'io ogni tanto ;)
EliminaPensa che io amo più The Stuff che gli altri horror che hai nominato XD
RispondiEliminaBeh sì, le trashate fanno sempre un grande effetto :D
EliminaIo non ho mai visto "La mia Africa" ma dalla tua recensione mi incuriosisce, lo devo recuperare! 🙂
RispondiEliminaEffettivamente sembra quello più alla tua portata, anche perché l'horror non è il tuo genere preferito ma quello romantico sì ;)
EliminaSiamo nati nello stesso anno!
RispondiEliminaAh bene, complimenti a noi, grande anno ;)
Eliminanon ricordo o non ho visto " the Stuff", sono legata molto al primo Dario Argento anche se la sua zampata è presente pure in "Phenomena", molte scene sono sempre di grande tensione, la musica spesso svicola in generi non adatti alla scena che viene svolta, ma si fa perdonare." La mia Africa" ,un grande classico romanzo d'amore con due colossi cinematografici, impensabile non ricordarlo,così come il romanzo che ti avvince anche solo nella lettura.
RispondiEliminaUna buona notte caro Pietro
The Stuff è anni '80 nel midollo, agli amanti del genere e non per tutti :D
EliminaGià, si fa perdonare, eppure poteva esser più curato e sarebbe risultato anche migliore.
Il romanzo non saprei, ma comunque bel film nonostante tutto ;)