Anche questa volta, come l'ultima volta (Qui), non è andata del tutto liscia, altri due titoli provati e poi bocciati. Stavolta non dall'Epic Games Store, ma da GOG, che ugualmente però uso come "parcheggio", difficilmente infatti comprerò mai qualcosa. In ogni caso ho provato a giocare a Ghostrunner, "uno slasher hardcore FPP pieno di azione fulminea, ambientato in una cupa mega-struttura futuristica cyberpunk", e mi sono bastati solo 5 minuti, era troppo difficile per me giocarci, ma è difficile a prescindere, calibrare le mosse e nel frattempo correre saltare e via dicendo, anche Emanuele di The Reign of Ema, molto più capace di me, se n'è accorto. E insomma ho mollato senza troppo dispiacermi. Al contrario mi è dispiaciuto lasciare dopo un pomeriggio di gioco, Journey to the Savage Planet, un particolare action adventure caratterizzato da un'ambientazione fantascientifica, un gioco tutto o quasi incentrato sull'esplorazione di uno strano, fluttuante mondo alieno, il resto del mix è affidato in ordine di importanza al combattimento e alla risoluzione di diversi enigmi ambientali, il che è un bene, ma le questioni risorse da trovare, creature da studiare ed arrangiati per trovare la strada, non mi sono andate a genio ed ho preferito lasciare perdere. Forse andando avanti migliorava la situazione e forse giocando in coop con un giocatore esperto meglio sarebbe stato, non saprò mai, però va bene così, dopotutto senza giocare non sono decisamente stato.
Battlefield V - Se
Battlefield 1 si concludeva ponendo fine al conflitto, questo capitolo
di DICE (il suo seguito) si apre facendo notare, in maniera piuttosto
amara, che l'uomo tende a dimenticare alla svelta gli orrori del
passato. Un monito quanto mai attuale. Eccomi
quindi a parlare della Storia raccontata in Battlefield V, che riprende
la formula già sperimentata precedentemente, con missioni denominate
per l'occasione "War Stories", brevi racconti indipendenti e
autoconclusivi,
che consentono di impersonare diversi protagonisti e spaziare
geograficamente dal Nord Africa fino alla Norvegia, dalla
Francia alla Germania. Ovviamente però, ed ancora una volta, è la
componente online, il multiplayer, ad essere la punta di diamante del
titolo. In questo senso Battlefield V è sicuramente un prodotto
controverso. Da una parte troviamo infatti un gran comparto multiplayer
(anche se costruire ripari, robe, non è per me, ed anche se a questa
modalità raramente gioco), per contro, una campagna cortina e in parte
deludente. DICE non ha imparato dagli errori commessi con Battlefield 1,
se tecnicamente un miglioramento decisamente si vede, qualitativamente e
quantitativamente non tanto. Fortunatamente non c'è la missione di
volo, sfortunatamente da sei passano a quattro. Tra le storie proposte
(realmente accadute durante la Seconda Guerra Mondiale), Tirailleur è
senza dubbio quella che è riuscita ad
emozionarmi di più, una storia in cui viene mostrata la vera crudeltà
della guerra, un esercito pronto a liberare una nazione che non ha mai
conosciuto. Per riassumere, il pacchetto singleplayer
offerto da EA e DICE è di buon livello (le varie trame
risultano
comunque godibili, chiudendo un occhio su
alcune situazioni paradossali che non svelo per evitare spoiler), grazie
a quattro
storie curate sotto ogni minimo dettaglio ma che, purtroppo, impegnano
per solo 4/5 ore circa. Ecco, e poiché la modalità multiplayer, anche se
perfetta, poco mi interessa, l'amaro in bocca l'ho sentito. Per fortuna
che anche questo come l'altro erano gratis, altrimenti sarebbero stati
soldi buttati. Ma comunque non mi è dispiaciuto giocarci, anche se
appunto mi aspettavo molto di più (personalmente il mio cuore sempre
batterà per Call of Duty). Voto: 6
Never Alone (Kisima Ingitchuna)
- Un esperimento molto particolare, una specie di docu-game, se così si
può chiamare, dove la materia ludica è usata come pretesto per la
sensibilizzazione su un determinato argomento, nel caso specifico,
l'argomento che sta a cuore è la diffusione della cultura Iñupiat e del
suo folklore tramite anche la collaborazione con nativi delle tribù
locali, obbiettivo che per un titolo indie a evidentemente basso budget è
piuttosto ambizioso. Ebbene, l'esperimento si può dire riuscito a metà:
vestiremo i panni di Nuna e di una volpe artica in quello che è a tutti
gli effetti un platform 2D piuttosto banale, il cui fascino risiede
tutto nell'ambientazione decisamente inusuale e negli approfondimenti,
veri e propri pezzi di un documentario che vanno a toccare i punti più
disparati, che si sbloccano raccogliendo collezionabili lungo il
cammino. Sebbene non si registrino mai picchi di gameplay
particolarmente freschi o interessanti, né momenti ostici (il titolo si
completa in scioltezza in circa 4 ore), Never Alone si lascia giocare
dall'inizio alla fine in virtù del proprio carisma. Nulla che faccia
gridare al miracolo, insomma, ma rimane un titolo interessante grazie
alla sua atmosfera molto delicata e all'arricchimento culturale che
comporta giocarlo. Voto: 6+
DARQ: Complete Edition - Un titolo sicuramente inquietante, a tratti pieno di tensione e spesso
angosciante. DARQ (un'avventura a scorrimento laterale in 2D che si
svolge nell'oscuro mondo in scala di grigi dell'incubo di Lloyd) è un
gioco artistico (dal punto di vista grafico presenta infatti una
struttura che sembrerebbe pensata direttamente dal celebre regista Tim
Burton, cosa ulteriormente accentuata dalla scelta stilistica dell'uso
del bianco e nero per tutta la durata del prodotto) che sa sfruttare al
meglio la prospettiva per far girare tutti gli ingranaggi, e onestamente
anche un po' la testa (oltre a muoverci in avanti o indietro, è
possibile difatti ispezionare anche la profondità, sempre se troviamo il
modo di capovolgere la direzione tramite tasti o accessi, possiamo
praticamente salire nelle pareti, questo è il vantaggio di giocare nel
sogno di Lloyd, ci sono pochi limiti alla fantasia). Alcuni enigmi
possono essere risolti andando a tentativi, ma la maggior parte delle
volte il gioco propone puzzle molto dinamici e interessanti, il che fa
di questo titolo una facile raccomandazione per gli amanti del genere. I
livelli extra che la Complete Edition offre (La Torre e La Cripta) sono
una buona aggiunta al pacchetto base, proponendo non solo più
divertimento, ma anche una svolta alle meccaniche di gioco. DARQ (che
per quanto si tratti comunque di una produzione indipendente mostra un
comparto tecnico di tutto rispetto) è un titolo relativamente breve (4 +
2, 6 ore in pratica), ma forse è meglio così: un'esperienza di gioco
lunga abbastanza da tenere il giocatore incollato allo schermo, con
puzzle intelligenti e un'atmosfera da brividi, che non lasciano spazio
alla noia. Certo, talvolta gli enigmi prendono il sopravvento sul lato
spaventoso, catturando tutta l'attenzione, il finale è troppo rapido e
non mi ha convinto la difficoltà dei nemici che si incontrano, in quanto
sembrano
davvero minacciosi solo all'inizio del gioco, quando sono presenti in
maniera abbastanza costante, procedendo nel gameplay infatti solo in
pochi casi
le creature tenteranno di braccarci, fino a scomparire quasi del tutto,
un aspetto che fa calare sia la tensione, sia l'effettivo tasso di
sfida e di ingaggio, temi che fanno soffrire un po'
il gioco, ma nel complesso bello davvero. DARQ anche se ricorda particolarmente Little Nightmares, senza molti dubbi abbiamo la stessa sensazione in game, è un'esperienza
affascinante, emozionante nella sua inquietudine grottesca, ottimo per
passare qualche ora a far muovere gli ingranaggi della nostra mente, un
incubo che vale davvero la pena di giocare. Voto: 7+
Star Wars Jedi: Fallen Order - Ho amato profondamente Jedi: Fallen Order (ambientato tra gli eventi di
Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith e Rogue One: A Star Wars
Story), che è risultato inaspettatamente al di sopra delle mie attese,
forse perché è stata la prima volta che ho giocato ad un titolo
dell'universo di Star Wars. In ogni caso uno di quei titoli da cui è
difficile staccarsi, uno di quelli che mai interromperesti, attendendo
con ansia la tua prossima run per capire come si evolverà la storia di
Cal Kestis (un Padawan Jedi in fuga dall'Impero Galattico). La
componente narrativa però è solo il tassello di un
puzzle più complesso, un puzzle composto anche dal fanservice,
dall'effetto nostalgia e da un combat system sorprendentemente
articolato. Star Wars Jedi: Fallen Order centra infatti il bersaglio
ottimamente, offrendo il giusto mix di azione adrenalinica ed
esplorazione ragionata. Le meccaniche metroidvania sono innestate alla
perfezione all'interno della formula di gioco, Respawn Entertainment
riesce difatti a fondere ottimamente tutti gli elementi e a dar vita a
un'esperienza affascinante, appagante e piuttosto longeva (quasi 30 ore
con i collezionabili e l'esplorazione), nonché coerente con l'ecosistema
di Guerre Stellari (molto più delle ultime produzioni
cinematografiche). Buono il level design dei singoli pianeti (a tratti
forse un po'
caotico), che invoglia da subito all'esplorazione, swordplay e più in
generale combat system dinamico altrettanto buoni, storia non
sconvolgente
ma comunque servibile. Dall'altro lato non è ineccepibile dal
punto di vista tecnico, ci sono piccoli glitch grafici ovunque,
animazioni e movimenti che ogni tanto vanno a farsi benedire, e via
dicendo. Piccolezze che comunque non tolgono nulla al risultato finale.
In ottica post-game una grossa pecca è la totale assenza di qualsiasi
forma di viaggio rapido all'interno di uno scenario. Se vorremo tornare
in quella particolare area del tal pianeta per recuperare dei
collezionabili o degli upgrade ci dovremo armare di santa pazienza e
ripercorrere il livello (ci sono delle scorciatoie sbloccabili che
accorciano leggermente i tempi). Altra nota un pochino stonata che non
ho apprezzato è l'olomappa. Cioè la mappa del mondo di gioco che stai
visitando, visualizzata come
ologramma. Ok, l'olomappa è figa e futuristica, ma caspita, io la sto
guardando su uno schermo, che è piatto, quindi tutta la figaggine
dell'olomappa va a farsi benedire e ne rimane una mappa di difficile
consultazione, soprattutto per le aree più intricate, ci si trova a non
capire come si arriva a un determinato punto e si va a tentativi. I
personaggi sono ben studiati e a qualcuno verrà quasi spontaneo
affezionarsi (un certo piccoletto sulla spalla in primis). Trama
semplice ma ben fatta, invoglia a proseguire la nostra avventura verso
il finale, in cui peraltro ci troveremo a confrontarci anche e niente
meno che con "colui che non deve essere nominato". Insomma, a conti
fatti non posso che consigliare (seppur a distanza di anni) questo gioco
(che io comunque ho ricevuto gratuitamente), soprattutto ai fan della
serie. Certo, non è un
videogioco perfetto, ma si spera sia l'ottimo assaggio di ciò che ci
attende in futuro. Voto: 8-
Ciao Pietro, molto interessanti i tuoi suggerimenti sui video giochi. Se dovessi scegliere forse sarei curiosa di Darq. 😉
RispondiEliminaComunque volevo farti anche tanti auguri per una serena Pasqua con un forte abbraccio. Ciao.
Beh sì, il lato artistico di Darq è indubbiamente affascinante, soprattutto per te ;)
EliminaGrazie mille, buona e serena Pasqua anche a te :)
Grazie mille per la citazione! 😘 Se sei durato 5 minuti a Ghostrunner per me ti meriti un applauso! Esageratamente tosto a prescindere dalla personale attività motoria. Sto (ri)giocando a un titolo simile per PS3, che è tutt'altra cosa, tosto ma che dopo aver capito la giusta strategia, ha un seno.
RispondiEliminaJourney to the Savage Planet credo mi sia capitato nel PlayStation Store tempo fa ma nonostante adori la fantascienza, non mi ha attirato per niente. Stando a ciò che scrivi, l'esplorazione mi piace in altri contesti e le creature da studiare, per carità! Mi hai ricordato un open world in un mondo alieno sommerso che aveva regalato la Sony per il Play at Home, Subnautica, dove dovevi catalogare le varie specie marine, commestibili o meno. Bello ma luuungo e che alla lunga annoooia!
Battlefield e Guerre Stellari non sono proprio il mio genere.
Never Alone non lo conoscevo ma me lo segno perché fa parte degli indipendenti bidimensionali che amo! L'elemento puzzle come è? Aspetto il mega sconto, ora sta a 15 €.
Mi segno anche DARQ per gli stessi motivi, indie bidimensionale con elementi puzzle, in più mi piace quando si deve giocare con la gravità. Anche questo sta a prezzo pieno, 20 € ma appena lo mettono scontato almeno all'80% lo prendo!
Dovere, per una volta che capita di aver la stessa esperienza per un gioco, tra l'altro uno dei pochi in comune :D
EliminaSubnautica non è per me, e se l'avessi saputo della similitudine non l'avrei neanche provato..
In Never Alone è un'elemento minimo, ma non è male, soprattutto c'è bisogno di precisione, e muoversi per tempo.
In DARQ è più spiccato l'elemento puzzle, in alcuni casi ci vuole un po' di tempo, ma tutto fattibile ;)