domenica 28 febbraio 2016
Gli altri film del mese (Febbraio 2016)
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sabato 27 febbraio 2016
Jurassic World (2015)
Jurassic World è un film del 2015 diretto da Colin Trevorrow, con Steven Spielberg come produttore esecutivo, quarto capitolo della serie cinematografica di Jurassic Park. Dopo tredici anni che il progetto era in cantiere (l'ultimo Jurassic Park nel 2001), e dopo una divergenza tra gli studios (Universal) e sceneggiatori il film è poi uscito nel 2015 con un record d'incasso pazzesco, attualmente occupa il quarto posto tra i maggiori incassi nella storia del cinema, dopo Avatar, Titanic e Star Wars: Il risveglio della Forza. A luglio dello scorso è stato già confermato un quinto capitolo, che uscirà il 22 giugno 2018. Intanto però questo quarto capitolo, andato in onda da Mediaset solo in settimana (lunedì scorso), è comunque un degno erede del magnifico e spaventoso mondo creato dal genio di Spielberg, regista dei primi due capitoli di questa avvincente saga. Ventidue anni dopo gli eventi raccontati in Jurassic Park, e dall'incidente occorso allora, l'isola di
Nublar, al largo di Costarica, dispone di un parco a tema dinosauri del tutto funzionante. Il
parco, rappresentativo del mondo giurassico, è ora una realtà che attira orde di visitatori, finalmente così come lo
aveva in origine progettato John Hammond. Consapevole che il suo pubblico chiede sempre di più, il CEO Simon Masrani, il nuovo management, finanzia un progetto che prevede la generazione, attraverso incroci genetici, di una nuova specie di dinosauro, mai esistita prima. Il suo nome è Indominus rex, la sua caratteristica principale quella di unire la ferocia delle lucertole carnivore e un'intelligenza molto più sviluppata. Ma qualcosa sfugge al controllo dei gestori del parco e Indominus rex diventa una minaccia letale per i 20 mila visitatori e per i protagonisti di Jurassic World.
venerdì 26 febbraio 2016
Le altre serie tv (Gennaio-Febbraio 2016)
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giovedì 25 febbraio 2016
[Società] L'invasione della pubblicità
Con il termine pubblicità si intende quella forma di comunicazione di massa usata dalle imprese per creare consenso intorno alla propria immagine ovvero per conseguire i propri obiettivi di marketing. La caratteristica principale della comunicazione pubblicitaria è di diffondere messaggi preconfezionati a pagamento attraverso i mass-media. L'obiettivo è che il consenso si trasformi in atteggiamenti o comportamenti positivi da parte del pubblico o consumatore che non consistono solo o semplicemente nell'acquisto del prodotto o servizio.
La pubblicità informa, persuade, seduce il pubblico ed è ritenuta
corretta se fidelizza l'utente finale in base a principi civili e
umanizzanti. Si tante belle parole, tante cose giuste e buone per sintetizzare il suo concetto, però adesso basta, non se ne può più di tutte queste pubblicità in giro, nelle strade, nelle tecnologie, nei giornali, ovunque sei, ovunque stai. Certo è normale di questi tempi, ma mi da molto fastidio che usino qualunque mezzo per raggiungere i loro obiettivi, le odiose pubblicità prima nei video di youtube per non parlare di internet, letteralmente invaso, come nei cellulari, smartphone, tablet soprattutto nei giochi, in televisione, veramente seccante durante i film (per fortuna con mysky qualunque cosa registro posso togliere la pubblicità andando avanti), nei giornali di qualunque genere ma anche e soprattutto nelle strade, con cartelloni affissi ovunque, davanti pure a monumenti, chiese per coprire i lavori, indecenti. Pensare poi che uno dei posti più famosi e visitati al mondo come si evince dalla foto è Times Square di New York, praticamente una pubblicità a cielo aperto, certo bello lo è sicuramente ma è veramente incredibile a che punto siamo arrivati. Ci sono ovviamente diversi tipi di pubblicità e tra le classificazioni della pubblicità, forse la più semplice e basilare è la classificazione in relazione al fine ultimo profit/non profit, e cioè se la réclame è più o meno a scopo di lucro: quella commerciale (la forma di pubblicità più diffusa, più pressante e opprimente); quella sociale (la più utile e importante); quella pubblica (anch'essa in certi casi utile); quella politica (in verità propaganda); la 'Advocacy advertising', cioè quella volta a promuovere un consenso relativo a tematiche su cui esiste una divergenza di opinioni; e tante molte altre classificazioni, che non necessariamente si escludono a vicenda. Si può andare da
classificazioni molto generiche, come ad esempio quella in relazione al
tipo di medium (mezzo) che veicola la réclame fino a classificazioni piuttosto specifiche come ad esempio quelle in relazione al tipo di target (ossia il destinatario). Insomma tante e diverse, alcune fastidiose altre utilissime ma sempre opprimenti, il problema però è, a chi dare la 'colpa' di tutto ciò? chi ha inventato questo 'malefico' mezzo così da prenderlo a cinghiate?
mercoledì 24 febbraio 2016
Apes Revolution: Il pianeta delle scimmie (2014)
Apes Revolution: Il pianeta delle scimmie (Dawn of the Planet of the Apes) è un film del 2014 diretto da Matt Reeves. E' il sequel de L'alba del pianeta delle scimmie uscito nel 2011. E' però, questo secondo capitolo della nuova trilogia, il sesto film (più 2 serie tv) dal 1968. In principio era Charlton Heston, l'astronauta ammarato sul Pianeta delle Scimmie (senza dubbio un grandissimo e bellissimo, stupendo classico del cinema e della fantascienza), ora tutto gira intorno al cyber-protagonista: l'attore-scimmia digitale Andy Serkis. Il film si colloca temporalmente dieci anni dopo l’evasione delle scimmie dal laboratorio e l'inizio della diffusione del virus tra gli umani. Il virus che loro stessi hanno involontariamente creato, ha ridotto la popolazione umana al 5%, se non estinta, invisibile. I pochi sopravvissuti immuni al contagio si organizzano in una comunità insediata nelle rovine di San Francisco, capeggiata da Dreyfus (Gary Oldman). Le scimmie invece, rifugiatosi nella foresta, vivono tranquille nella cresciuta società costruita di villaggi di legno, credendo di essere ormai soli. Questa fantascientifica preistoria scimmiesca società dei primati è guidata da Cesare, che ha messo su famiglia e impostato le basi di una civiltà, in cui vengono trasmessi i principi base della convivenza pacifica (scimmia non uccide altra scimmia), dove graffiti in inglese, linguaggio dei segni e principi pacifisti la fanno da padrone, e in cui la diffusione della conoscenza ha un posto di rilievo. Ma il mondo è piccolo e gli umani si imbattono nella tribù di primati, che non sono proprio bendisposti con la nostra razza. E neanche noi nei loro confronti; loro più forti e tendenzialmente pacifici, noi più intelligenti ma tradizionalmente più guerrafondai. Gli umani infatti hanno un bisogno urgente di elettricità, e l'unica soluzione sembra essere proprio una diga situata nella foresta dove vivono le scimmie. Le due razze proveranno ad instaurare una collaborazione, tuttavia sia tra le scimmie che tra gli umani c’è chi pensa che una via pacifica sia impossibile e questo porterà ad una spaccatura tra chi vuole la guerra e chi invece pensa si possa vivere in pace.
martedì 23 febbraio 2016
Annie Parker (2013)
lunedì 22 febbraio 2016
Gravity (2013) & Fast & Furious 7 (2015)
Gravity (2013), andato in onda 2 settimane fa da Mediaset (e finalmente direi), è stato il primo film di fantascienza ad essere premiato con l'Oscar per la miglior regia (corredata da altri sei, alcuni veramente meritati). A 600 km dalla Terra, durante una missione spaziale, gli astronauti Ryan Stone (Sandra Bullock) un brillante ingegnere medico alla sua prima missione e il veterano Matt Kowalsky (un logorroico, al limite del sopportabile, George Clooney), al comando della sua ultima spedizione prima di ritirarsi in pensione, lavorano ad alcune riparazioni di una stazione orbitante, quando un'imprevedibile catena di eventi gli scaraventa contro una tempesta di detriti, il terzo membro e gli altri membri dell'equipaggio muoiono. Da soli nello spazio, Ryan e Matt perdono ogni contatto con la Terra e la paura si trasforma in panico quando con il poco ossigeno a loro disposizione tenteranno l'impossibile pur di ritornare a casa. L'esperto Kowalsky dovrà sacrificarsi per consentire alla donna un disperato tentativo di porsi in salvo, inizia qui una vera e propria 'odissea' per la donna che, tra mille insidie, tenterà un ritorno sul nostro pianeta. La prima impressione alla fine del film è stata: wow che spettacolo la terra da lassù, però che monotonia, meno male che non durava tanto. Eh sì perché sinceramente mi aspettavo molto, ma molto di più da un film vincitore di ben 7 Oscar, guardando bene però i premi tecnici sono alquanto giusti, poiché gli effetti speciali sono di livello e la fotografia è spettacolare con immagini veramente stupende, qualche dubbio sul sonoro e la regia, sì buona, ma statica. Una sola location, lo spazio immenso ma in verità chiuso, perché praticamente in un solo giorno e in uno spazio chiuso a zero gravità hanno costruito l'intero film. All'inizio praticamente non sappiamo niente del come, perché e quando si trovano lì nello spazio, e poi alla fine, perché e quando precipita sulla Terra e soprattutto come ha fatto? Volendo poi trovare uno schema filosofico alla pellicola, non sarei in grado, poiché in un'avventura non è importante la motivazione o il finale abbastanza prevedibile, ma il viaggio come l'attesa, e in questo film non è stato fatto secondo me un gran lavoro.
domenica 21 febbraio 2016
Canzoni di 'tendenza' (Gennaio-Febbraio 2016)
Questi ultimi due mesi sono stati molto proficui per quanto riguarda la musica, nuove e vecchie canzoni, un mix di suoni e colori diversi. Cominciando da David Bowie e alle sue tante meravigliose canzoni che nel mese di gennaio hanno invaso radio e mp3 (o altri lettori musicali-multimediali) per ricordare e riascoltare un mito eccezionale, un eccentrico artista di grande talento. Non è stato l'unico, altri cantanti sono venuti a mancare, soprattutto nel rock, e quindi anche le loro canzoni non potevano non essere riascoltate. Febbraio invece è il mese di Sanremo, ma le canzoni sono troppo fresche per essere già amate e conosciute, al contrario di quelle cantate, sul palco dell'Ariston, da Cristina D'Avena, indimenticabili. Come detto, tante belle canzoni ultimamente, in questo post le più suonate e ascoltate in radio, ma soprattutto da me.
Partiamo da due canzoni francesi che stanno riscuotendo un grande successo, erano da anni che i francesi non facevano delle canzoni così orecchiabili, la loro lingua non si sposa granché con la musica, l'ultima che ricordo avesse buon ritmo è stata Moi Lolita di Alizee.
sabato 20 febbraio 2016
Home: A casa (2015)
venerdì 19 febbraio 2016
Da Vinci's Demons (3a stagione)
giovedì 18 febbraio 2016
Italo (2014)
mercoledì 17 febbraio 2016
Prime Visioni Mediaset: Now you see me (2013), Una donna per amica (2014) & 50 sfumature di grigio (2015)
martedì 16 febbraio 2016
I delitti del BarLume (3a stagione)
lunedì 15 febbraio 2016
Still Alice (2014)
Still Alice è un film del 2014 scritto e diretto da Richard Glatzer e Wash Westmoreland, con protagonista Julianne Moore, la quale grazie alla sua interpretazione si è aggiudicata il Premio Oscar per la Miglior attrice protagonista. La pellicola è l'adattamento cinematografico del romanzo Perdersi (Still Alice), scritto nel 2007 dalla neuroscienziata Lisa Genova e pubblicato in Italia da Edizioni Piemme. Alice Howland è una donna alla soglia dei cinquant'anni, moglie, madre e professoressa di linguistica alla Columbia University di New York, orgogliosa degli obiettivi raggiunti. Alice ha una bella vita, tanti ricordi, ha una solida famiglia composta dal marito chimico e tre figli: Anna, Tom e Lydia. Ad un certo punto, nella vita di Alice, qualcosa comincia a cambiare, dapprima qualche dimenticanza ed in seguito veri e propri momenti di "vuoto" durante i quali non riconosce il posto in cui si trova. Questi eventi convincono Alice a ricorrere ad accertamenti medici e le viene diagnosticata una forma presenile di Alzheimer di matrice genetica. Confermata la diagnosi dopo una serie di episodi allarmanti, le sue certezze crollano, diventando una donna fragile e indifesa, anche agli occhi della famiglia che l'ha sempre vista come un pilastro. Il film racconta come Alice affronti la malattia, questa forma rara e precoce che le sta portando via tutto, ed il progressivo ed inarrestabile decadimento cognitivo. La difficoltà nel linguaggio e la perdita della memoria non le impediranno comunque di lottare, trattenendo ancora un po' la donna meravigliosa che è e che ha costruito tutta la vita. Si sente spesso dire che il cinema è terapeutico, che cura il 'male di vivere', la malattia, la sua insensatezza. Ci sono film che effettivamente favoriscono l'anamnesi e l'autoanalisi, emergendo i fantasmi o i passeggeri oscuri che ci portiamo dentro. Non sconfiggono malattie e nemmeno combattono le patologie, eppure questi film curano, raccontando storie di cura anche quando non è proprio possibile curare, guarire. Still Alice, appartiene a questo genere, fornendoci una
spiegazione e un'argomentazione emozionale del morbo di Alzheimer, la storia di una deriva, la vicenda di una donna intelligente e
speciale che perde giorno dopo giorno le tracce di sé, del tempo, di
quando c'era, era, esisteva e conosceva il suo nome, quello della sua
primogenita, quello delle persone care e delle emozioni della vita di Alice Howland.
domenica 14 febbraio 2016
Sei mai stata sulla luna? (2015)
sabato 13 febbraio 2016
Thriller Week: The Calling (2014), The Gambler (2014) & Under the Skin (2013)
The Calling è un thriller (del 2014) abbastanza cupo e crudo con risvolti mistico-religiosi ambientato in una piccola città del Canada. Il film è tratto dal romanzo omonimo di Inger Ash Wolfe, pseudonimo del poeta e autore, Michael Redhill. Una serie di macabri omicidi scuotono la piccola e sonnolenta cittadina di Port Dundas, la caccia al serial killer con una 'vocazione' tanto elevata da consentirgli di commettere omicidi raccapriccianti, toccherà alla detective Hazel Micallef, interpretata dal premio Oscar Susan Sarandon. La detective non ha mai avuto molto di cui preoccuparsi nella sua piccola cittadina, ma sulla strada per la pensione, sarà inevitabilmente costretta a confrontarsi con un serial killer che ha terrificato tutto il paese, che vedrà, in questo viaggio raccapricciante nella zona d'ombra che accoglie fede e paura, l'intera sua vita andare fuori controllo. La donna, che con-vive con la madre, insieme ad un divorzio, un mal di schiena lancinante e gli antidolorifici per tenerlo a bada, insieme ad un 'goccetto' occasionale, si ritrova a doversi occupare dell'omicidio di una donna malata terminale, uccisa nella sua abitazione. Ma al contrario di tanti killer, la vocazione è diversa, non c'è violenza ma liberazione. Non sono le solite fanciulle, ragazze, belle donne, a pagare saranno i 12 prescelti per l’al di là. Il compito di indagare su questi delitti orribili non è facile, ma la detective riuscirà a scoprire la chiave celata in ogni omicidio e a smascherare un diabolico ed efferato piano sanguinario.
giovedì 11 febbraio 2016
I cartoni animati con cui sono cresciuto
Ma andiamo con ordine, innanzitutto ci sono cartoni che tutti almeno una volta tutti hanno visto, partendo da Tom & Jerry, una interminabile caccia al topo, non riusciva mai a prenderlo e quando succedeva immancabilmente sfuggiva, come a Willy il coyote e Titti & Silvestro. Difficilmente capitava di non vedere Braccio di ferro e i suoi miracolosi spinaci, Picchiarello e la sua esuberante risata, Tazmania e le sue vertiginose avventure, Snoopy e i suoi simpatici amici, Scooby-Doo e le sue 'finte' paurose avventure, Pollon e la sua miracolosa polvere bianca. Ma non solo, adoravo i Flintstones e le loro incredibili e divertenti vicissitudini all'età della pietra, le fantastiche e bellissime storie di Papà castoro e i suoi tre marmocchi (che ancora non capisco come si chiamassero veramente), come anche le storie dell'elefante Babar e il suo regno, Mignolo e prof alla conquista del mondo senza successo, senza dimenticare uno dei più belli in assoluto, Pingu, così semplice ma così educativo e divertente che è un peccato non mandino più in onda.
mercoledì 10 febbraio 2016
John Wick (2014)
martedì 9 febbraio 2016
Spongebob (2015) & L'ape Maia (2014)
SpongeBob: Fuori dall'acqua (The SpongeBob Movie Sponge Out of Water) è un film d'animazione statunitense del 2015, è il secondo film d'animazione basato sull'omonima serie televisiva, che con il più alto successo di ascolti nella storia del network (Nickelodeon) è ancora un fenomeno internazionale che continua da oltre un decennio. SpongeBob infatti, torna sul grande schermo dopo dieci anni dalla sua prima apparizione non molto fortunata, almeno in Italia e io addirittura non ricordo di averlo visto, ma poco importa. Il film è stato realizzato a tecnica mista: tradizionale, grafica computerizzata e con sequenze dal vivo. Nel film, SpongeBob, la spugna di mare più amata al mondo, sale in superficie per intraprendere l'avventura più "supereroica" di sempre. La storia è semplice ma efficace, la vita a Bikini Bottom non potrebbe essere migliore per l'eterno ottimista SpongeBob ed i suoi amici: la fedele stella marina Patrick, il sardonico Squiddi, la scoiattola scienziata Sandy ed il crostaceo capitalista, Mr. Krabs, ma quando la fantastica formula segreta dei Krabby Patty di SpongeBob (speciali e miracolosi hamburger) è scomparsa dalla cassaforte dov'era custodita gelosamente, gli eterni nemici, SpongeBob e Plankton, separati dallo spelling della parola "team" (anche se la gag funziona meglio in inglese) con una concezione del mondo radicalmente opposta, dovranno unire le proprie forze ed affrontare un viaggio attraverso lo spazio ed il tempo per poter sfruttare i loro superpoteri ed affrontare il diabolico pirata Barba Burger (Antonio Banderas, una sbiadita e grottesca copia dal grande Jack Sparrow), che ha i propri piani per le squisite prelibatezze, perché senza quella formula l'ordine sociale della comunità sottomarina di Bikini Bottom sarà totalmente sovvertito.
lunedì 8 febbraio 2016
Ida (2013)
domenica 7 febbraio 2016
[Attualità] Io, Arlecchino
No, questa non è la recensione dell'ultimo film di Giorgio Pasotti dall'omonimo titolo, che comunque non ho visto, ma parla di una cosa in comune, nel film infatti Pasotti interpreta un figlio di un attore di teatro che ritorna al paese natio con una gran voglia di riportare in palcoscenico il suo personaggio più riuscito, Arlecchino, l'unica mia maschera che portavo da piccolo a carnevale. A quei tempi (anni 90 o giù di li), anche se già esistevano costumi di supereroi ed altro, si usavano soprattutto costumi classici, più facilmente reperibili o da cucire, e di quello che ricordo del costume che indossavo (la foto più giù ne è una prova) uno è quello di Arlecchino, un personaggio bello, buffo, divertente e coloratissimo, ma soprattutto solare. Ricordo però di aver indossato una volta (ma i miei neanche si ricordano) un costume da pagliaccio, ma è un ricordo molto vago. Addirittura credo di essermi anche vestito, come mio fratello alcune volte, da punk, ossia da robe vecchie, jeans scritto e colorato, e maglione del nonno (quanto eravamo ingenui). Comunque passando ad Arlecchino, è una maschera-costume che mi piace tanto, a suo modo, a me adatta, perché dicono di me che rido sempre, ecco spiegato, il costume mi si è incastrato...no scherzo, rispecchia un po' il mio carattere anche se non mi piacciono per niente le feste, si perché fino a poco tempo fa, saranno passati 20 anni dall'ultima volta, andavo ai veglioni di carnevale, o il giovedì dei 'pcciaridd' (giovani) o il martedì grasso, ma non mi sono mai divertito granché. Le uniche volte erano alle sfilate dei carri in cui potevo indossarlo, per poi ritrovarmi coriandoli da tutte le parti. Non sfilate qualsiasi ma quelle del carnevale più vecchio d'Italia, di Putignano.
sabato 6 febbraio 2016
The Last Panthers (1a stagione) & Deutschland 83 (Miniserie)
venerdì 5 febbraio 2016
La Spia: A most wanted man (2014)
La spia: A Most Wanted Man (A Most Wanted Man) è un film del 2014 basato sul romanzo 'Yssa il buono' di John le Carré. Una spy story anomala, che all'azione preferisce l'introspezione, al dinamismo il gioco intellettuale, un thriller vecchio stile. All'azione vera e propria si preferisce infatti tutta la ricostruzione delle indagini con un'ampia panoramica su come funzionano i servizi segreti e quali metodi usano per arrivare ai loro scopi. Spesso questi metodi non spiccano per la loro legalità ma ormai dopo l'11 settembre questo sembra ormai dato per assodato. E' stato l'ultimo film del compianto Philip Seymour Hoffman. Tre degli attentatori dell'undici settembre erano di base ad Amburgo, da quel giorno la città portuale tedesca divenne un sito ad alto rischio, sorvegliato dai servizi segreti tedeschi e americani, compresi nel tentativo di anticipare un'eventuale minaccia terroristica. È in questo contesto geopolitico che si muove questo thriller politico. Un povero diavolo di origine russo-cecena, Issa Karpov, approda nel porto deciso a recuperare il denaro che suo padre, uno spietato criminale di guerra, ha accumulato impunemente. Allertati i servizi segreti tedeschi e americani, spetta a Günther Bachmann (Hoffman) scoprire se Issa Karpov è un innocente coinvolto in una storia più grande di lui o un pericoloso terrorista pronto a fare esplodere Amburgo. Intanto però sta indagando su un rispettato accademico musulmano che sta appoggiando segretamente delle attività terroristiche tramite donazioni ad una compagnia di navigazione con sede a Cipro. Bachmann, grasso, depresso, solitario ma acuto e intelligente, cinico e deluso col vizio dell'alcol e della solitudine, non può sbagliare e deve riscattare un passato e un fallimento pesante. L'uomo infatti è solo, beve ed è concentrato solo sul suo lavoro e questo ovviamente non fa che tormentarlo. Con l'aiuto di una giovane avvocatessa (Rachel McAdams), di un'astuta agente della CIA (Robin Wright), ben determinata ad ottenere ciò che vuole, con cui sembra nascere un'intesa sentimentale e professionale e di un losco banchiere (Willem Defoe), Bachmann organizza un contorto piano per incastrare il suo obiettivo.
giovedì 4 febbraio 2016
Il ricco, il povero e il maggiordomo (2014)
mercoledì 3 febbraio 2016
St.Vincent (2014)
martedì 2 febbraio 2016
Son già passati 14 anni..
Era un pomeriggio come tanti ma diverso, plumbeo e grigio, il 2 febbraio del 2002, una data molto particolare, quando il mio amatissimo nonno materno, così tutto d'un tratto, se andava in cielo, in un modo dolce e crudele allo stesso tempo, in Chiesa mentre assisteva alla messa al Sacro cuore di Gesù nella Chiesa Madre del mio paese. Proprio nel giorno della candelora, quando si benedicono le candele, una s'è spenta e si è accesa una tra le stelle. Ero molto legato a lui dato che porto il suo bellissimo nome, ne vado orgoglioso come lui quando mi vedeva diceva sempre 'u nom mì' (il mio nome). Soprattutto da piccolo, ma anche dopo, è stato sempre molto presente, mi dava i biglietti delle giostre, mi comprava le patatine o un panzerotto o qualunque altra cosa volessi e desiderassi, sempre tanto gentile e garbato, era un uomo d'altri tempi, tutto d'un pezzo, non era un tipo facile ma aveva un gran cuore. Era un grande tifoso del Bari, il suo pupillo era Cassano, se sapesse che fine ha fatto..non so come avrebbe reagito anche a quello che succede nel mondo e in Italia, forse non avrebbe capito e sicuramente avrebbe, come si dice, storto il naso, era un democristiano da 50 anni, andò alla tomba di Aldo Moro in gita ed era iscritto al partito, e si divertiva tanto quando io facevo la caricatura di Andreotti. Un uomo umile e sincero, da giovane ha lavorato dignitosamente ad un mulino, ha fatto il bidello e poi ha lavorato anche al Comune. In quell'anno (2002) per esempio che entrava l'euro in circolazione, lui, come tanti, non riusciva a capirlo bene questo cambio, ma la sorte ha voluto così. Se ho girato l'Italia è stato grazie a lui che organizzava le gite, ricordo con piacere quella a Pisa e dintorni, e quelle a Roccaraso. Era il mio unico nonno, purtroppo il mio nonno paterno è morto prima che io nascessi, e quindi non l'ho mai conosciuto, non prima però di mettere al mondo sette figli, mio padre è stato il penultimo. Soltanto 6 mesi prima (agosto 2001) mia nonna paterna, quella che riuniva la famiglia, dove in campagna spostavo le statuine del presepe e ci andavo spesso a mangiare, di cui ho già parlato in alcuni post, morì anche lei, fu un periodo buio, ma col tempo tutto passa ed è passato, anche troppo velocemente. E' rimasta solo mia nonna materna Maria, ma da due anni risiede in una casa di riposo, raramente la vedo, non perché non voglia ma perché non posso, ma lei sta bene anche se fa sempre arrabbiare mia madre. Da quando se n'è andato tanto è cambiato, tante cose sono successe, e son già passati 14 anni da quell'infausto giorno, da quella settimana triste. Era, nonostante il suo particolare carattere, amato da tutti, parenti o non parenti, molto conosciuto in paese. Ma questo post è anche ovviamente rivolto a tutti i miei nonni, perché come dice la foto, "l'amore dei nonni... non si dimentica MAI". Perché fortunatamente per noi, i ricordi non svaniscono nel nulla, lui, come gli altri miei nonni, rimarranno per sempre nel mio cuore, ciao Nonni, ciao Nonno Pietro!
lunedì 1 febbraio 2016
Selma: la strada per la libertà (2014)
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