A febbraio scorso finalmente cominciai a scaricare dal famoso Guardaroba di Giuseppe de Il buio in sala parecchi film che avevo preventivamente selezionato, e così ho continuato a fare fin quando la mia libreria cinematografica fosse alquanto piena. Mesi dopo ho poi infine cominciato a vederne alcuni, ed altri dopo, tanti altri, cosicché eccomi qui oggi a parlarvi delle ultime rimanenze, degli ultimi 14 film che ancora avevo in sospeso, e che dovevo entro quest'anno vedere, non sarebbe stato giusto (anche per rispetto della memoria del mio PC) rimandare. E così, tra recenti uscite, introvabili pellicole, rarità cinematografiche, il meglio del meglio in quanto cinema di nicchia (che potrebbero diventare, alcuni già lo sono, cult), tante belle sorprese e poche cose brutte (a parer mio ovviamente).
SEMAFORO VERDE PER...
Beyond The Black Rainbow (Sci-fi/Horror 2010) - Un'ipnosi. Pura, visiva, visuale, di quelle che esaltano le potenzialità e il potere del cinema. Beyond the black rainbow di Panos Cosmatos (quello del non per caso lisergico Mandy) è un esordio da paura, impressionante, un vortice psichedelico in un film che ha molto di sperimentale ma anche già molto di autoriale. Beyond the black rainbow pone spettatori e protagonista del film (una bravissima ed espressiva Eva Allan) nello stesso stato di confusione, incoscienza, alienazione. Entrambi non sanno dove stanno andando, seguendo una luce, una promessa, quella dichiarata nel "video promo" che apre il film, ma continuano questa terapia che va oltre ogni trattamento conosciuto, oltre la psicanalisi, oltre Freud. E in questo senso, lasciate perdere la storia che qui è flebile e dagli oscuri andamenti e significati, meglio concentrarsi sulla forma, che invece (ed appunto) raggiunge massimi livelli e splendori: un trip visivo di grande ed abbacinante bellezza che difficilmente può lasciare indifferenti anche gli spettatori più scafati. Notevoli il tappeto musicale e la fotografia che sublima un impianto visivo impeccabile. Molte le suggestioni, gli echi e le rimembranze filmiche senza però che siano mai invasive, stucchevoli e fastidiose. Ritmi lenti, molto lenti: ma merita una chance, e certamente una giusta riscoperta. Voto: 7