A volte ci vuole una certa preparazione, preparazione fisica e/o mentale per affrontare, in questo caso nel campo puramente videoludico, le sfide più complesse, ma anche quelle più semplici. Ebbene, non c'è preparazione migliore se non quella che permette al giocatore di entrare nel mood del gioco, di esplorare anticipatamente la sua componente narrativa, però non con il classico tutorial iniziale, ma con un gioco che appunto anticipa il gioco stesso (e quest'ultimo nella sua versione ovviamente completa). Parlo di Ghostwire: Tokyo - Prelude, una brevissima visual novel gratuita (dalla durata esigua di circa 30 minuti) che racconta la storia prima degli eventi di Ghostwire: Tokyo. Essa è infatti (nonostante sia stata creata da un team completamente diverso e sia di genere altrettanto differente) una buona storia prequel per chiunque sia interessato a giocare a Ghostwire: Tokyo, gioco che appunto, un'entusiasmante avventura dinamica, che insieme ad una affascinante avventura ed un adrenalinico action, completano il quadro dei giochi finiti (ma non completati al 100%) negli ultimi due mesi. Un'introduzione che per quanto è contato in verità poco, ho apprezzato, ma non quanto il seguito però, che dalla recensione similmente s'intende, ho letteralmente adorato.
Ghostwire: Tokyo - Un action game a tinte horror sicuramente non esente da difetti, il gioco ha decisamente tante (troppe) attività secondarie, il combat system si basa sull'uso di tre poteri (elementali in questo caso) che non cambierà di molto durante tutta l'avventura (però ci si diverte un sacco, soprattutto estirpare l'essenza delle entità maligne dà un buon feedback), e la varietà dei nemici non è altissima, ma sono difetti abbastanza trascurabili se il gioco ti prende bene (e infatti alla fine ho ceduto, nonostante i dubbi iniziali mi sono fatto anche un bel numero di quest secondarie), e il titolo ha davvero moltissimo da offrire, per intrattenerti per tutta la sua durata. Ghostwire: Tokyo rappresenta il biglietto d'ingresso di Tango Gameworks all'interno del contesto degli action open world, in questo caso il mood risulta molto interessante, ovvero quello degli Yokai. Le entità giapponesi, i fantasmi del Sol levante, qui sono descritti in maniera minuziosa (come in parte faceva l'altrettanto bellissimo Nioh). La riproduzione di Tokyo è probabilmente la migliore che ho mai visto in un gioco. Infatti, per merito di un comparto grafico e artistico all'altezza, la capitale nipponica tratteggiata nella produzione Bethesda ammalia e abbaglia, sprizzando folklore da ogni poro. Risulta invece un po' tedioso alla lunga il metodo scelto per "ricaricare" gli attacchi. Dovremo accumulare etere, che si trova uccidendo nemici o rompendo oggetti "posseduti". Troppi a mio parere ne sono necessari per accumulare la quantità utile di magia. A disposizione avremo anche un arco, che risulta però molto lento, più vari talismani dai molteplici effetti. La trama è molto semplice ma riesce a coinvolgere ed incuriosire, nonostante infatti non brilli, riesce a lasciare il segno verso le battute finali. In questo senso, non è un gioco che vuole spaventare, ma soprattutto considerando le fasi finali del plot, non mancheranno momenti toccanti ed altri più inquietanti. Per la città sono disponibili missioni/attività secondarie, alcune ispirate, altre veramente banali e palesemente un riempitivo inutile. A mio parere, invece di farcire la mappa di troppe attività secondarie "allungabrodo" si poteva fare di più dal lato del movimento verticale del personaggio e inserire un parkour un pochino più efficace, visto che spesso ci troveremo a passare per i tetti degli edifici. In breve, il punto forte di questo gioco rimane sicuramente l'ambientazione e l'atmosfera. Il punto debole è averlo riempito di robe superflue e azioni ripetute, anche necessarie per proseguire con la trama, che alla lunga vengono a noia. A parte qualche calo di frame e piccoli bug non ho riscontrato altri problemi durante la mia partita. Shinji Mikami, pur solo in veste di executive producer, fa insomma un altro centro, regalandoci l'ennesimo titolo imperfetto, ma dotato di estremo carattere e carisma, della sua carriera. Voto: 8-