Ormai come mi sono abituato agli alti e bassi cinematografici, seriali televisivi e videoludici, lo stesso vale per la vita vera, quella oltre il virtuale. Anche prima facevano parte saltuariamente della mia, non proprio entusiasmante, realtà, ora però sempre più spesso questa alternanza è presente. Neanche questo mese di due compleanni, il mio e di mio padre, si è salvato, con ben pochi giorni lieti, ma in verità son contento che almeno quest'ultimi ci siano stati, per andare avanti e non voltarsi inutilmente indietro.
Capitolo Musica: Le scorie di Sanremo hanno lasciato strascichi importanti, impensabili in un primo momento, a parte il fatto che alcune canzoni "dimenticate" stanno avendo più successo di quelle più "acclamate", avremo ben due concorrenti all'ESC 2025, oltre a Lucio Corsi che ha preso giustamente il posto del rinunciatario Olly, sorprendente vincitore del Festival, anche Gabry Ponte, in rappresentanza di San Marino con una canzone 100% italiana. Davvero incredibile, e detto ciò, "Tutta l'Italia" fa il tifo per voi.
Capitolo Games: Non mi era mai successo di non poter giocare ad un gioco perché le impostazioni non erano (chissà per quale motivo) visibili, e perciò impossibili da utilizzare per settare il gioco secondo comandi e schemi personalizzabili. Mi è capitato con Q.U.B.E. 2, di cui primo capitolo giocato mesi fa, ma nell'attesa di risolvere il problema tecnico accorso (forse un bug?), la decisione di giocare ad un altro dei puzzle game sulla lista, ritrovandomi ugualmente di fronte ad un interessante giochino.
Capitolo Serie Tv: Niente da dire o segnalare in questo mese in campo seriale televisivo, solo che mi sarebbe balenata la "brillante" idea (come se non avessi già abbastanza serie da visionare), di vedere "prima che sia troppo tardi" alcune serie anime, non solo quelle classiche. Parlo di serie quali Paranoia Agent (che già anni fa avrei dovuto recuperare), Serial Experiments Lain, Golden Boy, Black Lagoon e via discorrendo, ma se ci riuscirò davvero o meno, non è al momento lecito sapere, il tempo lo dirà.
Capitolo Cinema: In questo mese oltre ad uno speciale cinematografico tutto a marchio Netflix, un compendio di 16 film originali e/o di distribuzione visti per l'occasione, eccone un altro, in questo caso a tema animazione. Uno speciale comprendente 4 film (di cui Mobile Suit Gundam II visibile proprio su Netflix), che altro non è che la seconda parte (la prima di Novembre scorso trovate qui) della mia raccolta "Anime Generation". Viaggio secondo, tra "vecchio" e nuovo, nell'animazione giapponese.
Everyone Says Hi: On The Same Side - Ci sono voluti sette mesi dall'uscita di questo singolo, ma alla fine questa nuova band, fa qui la sua primissima comparsa.
Manic Street Preachers: Brushstrokes of Reunion - Un gruppo rock alternativo gallese sconosciuto al sottoscritto, ma ben felice di fare ora la loro conoscenza.
Coez: Mal di te - Nell'ultimo periodo un abitudinario da queste parti, ma quando un artista piace, molto spesso continuerà a piacere.
Alex Warren: Ordinary - Un esordio musicale, almeno qui da me, non affatto ordinario, ma direi in parte straordinario, complimenti.
Sam Fender: People Watching - A parte che interessante è rivedere "Ripley" in azione nel video della canzone in questione, proprio non male è quest'ultima.
Teddy Swims: Guilty - Un "omaccione" statunitense molto più bravo che bello (quanto odio i tatuaggi in faccia), ma che gran bella figura ugualmente fa.
The Bridge - Ispirato alle opere di Escher, questo puzzle game offre un'esperienza intrigante, giocando con prospettive e punti di vista. Pur non essendo particolarmente geniale o originale, riesce a mantenere vivo l'interesse grazie a una direzione artistica cupa e minimalista e a enigmi basati sulla fisica che sanno sorprendere. Un prodotto onesto, focalizzato su una serie di stanze da risolvere, senza troppi ostacoli narrativi. Tuttavia, presenta alcune debolezze, come livelli meno ispirati e una componente di trial & error che, a volte, prevale sulla logica. Non adatto a tutti, ma imperdibile per gli amanti di Escher e degli enigmi visivi in bianco e nero. Voto: 6,5
Mafia: Definitive Edition - Non avendo giocato al primo Mafia del 2002, questo remake mi ha subito incuriosito. Pensavo fosse simile a GTA (che, tra l'altro, non mi è mai interessato), un gioco dispersivo con troppe inutili missioni secondarie, invece si concentra esclusivamente sulla storia di Tommy Angelo e del suo coinvolgimento con la famiglia mafiosa di Don Salieri. L'avventura, lineare e ben scritta, è ambientata in una città anni '30 ispirata a Chicago. Il remake si distingue per una grafica curata e un gameplay semplice ma efficace. Tuttavia, alcune missioni risultano monotone, l'intelligenza artificiale è incostante e le meccaniche di shooting non sempre precise. Nonostante ciò, la trama avvincente e ricca di colpi di scena (per quello che è un vero e proprio film di gangster) rende il gioco un'esperienza da vivere. Voto: 7+
[Prime Video] The Expanse (4a stagione) - La quarta stagione segna un nuovo inizio con una struttura che richiama la prima, ma senza la stessa solidità narrativa. Marte, finalmente introdotto, offre spunti interessanti, mostrando un popolo in crisi per il conflitto tra terraforming e nuove opportunità oltre il portale dell'Anello. La trama su Ilus, con rovine aliene e tensioni tra fazioni, ricorda il western e aggiunge dinamismo. Nonostante i difetti, la serie resta coinvolgente grazie al suo potenziale e alla visione di un futuro ricco di esplorazioni e lotte tra fazioni. Manca l'elemento decisivo che permetta alla stagione di brillare, ma fiducia in (ancora altre) possibili sorprese positive. Voto: 7
[Sky] Il simpatizzante (Miniserie) - Una miniserie dal soggetto originale ed intrigante, diretta dal regista di Old Boy, che alterna dramma e satira con tocchi di humor nero. Con Robert Downey Jr. in cinque ruoli eccentrici, esplora il conflitto interiore del protagonista, il doppio gioco e le ossessioni violente. Tra critica sociale, storie di fantasmi e traumi rimossi, Il Simpatizzante è una visione affascinante e coinvolgente, anche se complessa e fortemente americana, con un intenso finale che lascia il segno. Voto: 6,5
[Netflix] Ratched (1a stagione) - Una serie visivamente glamour e raffinata, ambientata in un manicomio che ricorda un grand hotel. Protagonista magnetica e complessa, un angelo nero diviso tra generosità e machiavellismo, con un tema lesbico in crescendo. Nonostante dialoghi prolissi, forzature procedurali e personaggi poco incisivi, il finale delude ulteriormente. Sarah Poulson è l'unico elemento che spicca, mentre il resto risulta trascurabile. Per Ryan Murphy l'ennesimo passo falso. Voto: 5,5
[Netflix] Carol e la fine del mondo (Miniserie) - Una miniserie profonda che celebra la routine e invita a riflettere sulla condizione umana e sull'importanza del tempo. Nonostante il tema significativo, Carol e la fine del mondo soffre di una struttura eccessivamente prolissa (nonostante le sole 10 puntate da meno di 30 minuti ciascuna) e di una messa in scena troppo "libera" (con anche inutili intermezzi), lasciando un senso di pesantezza poco apprezzabile. Notevole per il messaggio, meno per la forma. Voto: 6
[Paramount Plus] Knuckles (Miniserie) - Le mie aspettative erano moderate, anche perché non che abbia adorato i film, ma questa serie mi ha deluso. Dirottare la storia su un personaggio secondario poco rilevante ha reso il tutto noioso e poco coinvolgente. Preferirei vedere spin-off su Tails o Silver, ma se questa è la direzione, meglio restare sui film con Sonic, i suoi amici e il fantastico Jim Carrey. Questo primo spin-off si salva appena. C'erano alcune buone idee, ma il tono decisamente troppo "scemo" non ha aiutato. Così come è difficile non tener conto di alcune discutibili scelte attoriali (non di scelta del cast), ma proprio del modo in cui sono stati diretti. Voto: 6
Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F (Azione/Commedia 2024) - Il film ripropone la trama del primo Beverly Hills Cop con pochi cambiamenti, come un prevedibile rapporto padre/figlia privo di originalità. Eddie Murphy resta fedele al suo personaggio iniziale, così come i suoi coprotagonisti, mentre si punta molto sul richiamo nostalgico. La presenza di Kevin Bacon, convincente come Villain grazie alla sua esperienza, aggiunge valore al film. Pur attualizzato, manca di novità rilevanti, ma si distingue per scene d'azione curate e un ritmo scorrevole che lo rendono godibile senza grandi pretese. Lontano, comunque, anni luce dal primo capitolo. Voto: 6
Non è romantico? (Romantico/Commedia 2019) - Il film richiama Pleasantville, ma alterna gag non sempre efficaci a una trama prevedibile. Pur affrontando temi di attualità senza grande originalità, rimane una commedia spigliata, leggera e rilassante, impreziosita dall'energia della protagonista (la vulcanica Rebel Wilson, sempre molto spiritosa), dall'ironia che permea il racconto e da alcuni divertenti numeri musicali. Stranamente, nel finale sembra trasformarsi in ciò che voleva parodiare. Voto: 6
Under Paris (Horror/Azione 2024) - Il film provoca sensazioni altalenanti: un avvio classico con un chiaro messaggio ecologista, ma una CGI mediocre e personaggi poco approfonditi. Xavier Gens giustamente si concentra sui sanguinosi massacri dello squalo, con momenti intensi come la scena nelle catacombe. Dopo una partenza lenta, la mezz'ora finale sorprende e regala un degno riscatto. In sintesi, è un giocattolo d'azione e orrore che mette da parte la logica per il puro intrattenimento. Voto: 5,5
Spaceman (Sci-fi/Avventura 2024) - Il film si presenta come un'opera che ambisce a introspezioni psicologiche e filosofiche, ma non riesce a essere incisivo come dovrebbe. I dialoghi sono ripetitivi e poco coinvolgenti, e l'idea dell'uomo solo nello spazio risulta già vista. Tuttavia, l'inserimento del ragno gigante come "psicologo" è un elemento originale, nonostante la modesta realizzazione. Adam Sandler eccelle nuovamente in un ruolo drammatico, le musiche infine, un punto di forza dell'opera. Voto: 5,5
The Call (Horror/Sci-fi 2020) - Un film sui paradossi temporali che riesce a distinguersi grazie all'abile intreccio dei destini delle protagoniste e a una narrazione che svela i suoi segreti con sapienza e gradualità. La prima parte brilla per il mistero e la tensione, con meccanismi temporali e personaggi ancora indefiniti, mentre la seconda, pur più tradizionale, mantiene alta l'attenzione fino a un colpo di scena ben orchestrato che ribalta le prospettive. A tratti complesso, invita a essere seguito con attenzione. In definitiva, un thriller psicologico di fantascienza sudcoreano sorprendente e godibile, capace di stupire con la sua originalità. Una vera rivelazione. Voto: 7
La probabilità statistica dell'amore a prima vista (Romantico/Commedia 2023) - Una commedia romantica semplice e piacevole, che, attraverso una narrazione priva di grandi colpi di scena ma intrisa di significati malinconici e toccanti, riesce a sembrare autentica (narratrice compresa). Convincentemente, suggerisce che i colpi di fulmine non sono solo un'utopia. I suoi 90 minuti scorrono leggeri e piacevoli, culminando in un finale inevitabile, ma accompagnato da un rassicurante sospiro di sollievo. Voto: 6,5
Parthenope (Dramma/Commedia 2024) - La bellezza della protagonista si scontra con l'inutilità del film. L'estetica compiaciuta di Paolo Sorrentino domina, ma manca una visione d'insieme. Gli episodi appaiono scollegati, i personaggi mal collocati e i dialoghi pretenziosi. Il risultato è una sensazione di straniamento e delusione per il tempo sprecato (È stata la mano di Dio almeno qualcosa raccontava). "Parthenope" non è un brutto film, ma si perde nell'estetica a scapito della sostanza. Voto: 5
Il buco - Capitolo 2 (Sci-fi/Horror 2024) - In questo prequel, il tentativo di chiarire punti lasciati oscuri nel (più riuscito ed almeno sufficientemente efficace) primo capitolo non dà i frutti sperati. La narrazione si concentra sulla violenza della scala sociale, tra squadroni della morte e figure influenti. I protagonisti sono meno carismatici e la sceneggiatura priva di idee capaci di migliorare il quadro. Nonostante un buon cast, il film risulta poco incisivo e, nel complesso, trascurabile. Voto: 5
Reptile (Thriller 2023) - Un noir ambientato nella provincia americana, con una trama semplice e sviluppi prevedibili. Nonostante ciò, il film si distingue per la cura nella messa in scena, la resa fotografica impeccabile e la profonda caratterizzazione del protagonista, un poliziotto tormentato ben interpretato da Benicio Del Toro. La regia, personale e attenta, alterna una prima parte lenta e realistica, che segue l'andamento incerto delle indagini, a un finale più rapido ed efficace. Pur accelerando forse troppo verso la conclusione, il risultato complessivo è un'opera visivamente raffinata e narrativamente solida, capace di mantenere sempre vivo l'interesse. Voto: 6,5
Calibre (Dramma/Thriller 2018) - Thriller ambientato nei boschi scozzesi, si distingue per la capacità del regista Matt Palmer di mantenere alta la tensione, scaturita da un episodio accidentale che innesca una spirale di violenza. L'apparente idillio si trasforma in un contesto minaccioso, così come la comunità locale. Una storia intensa e toccante, con un finale anti consolatorio che svela la natura umana. Nota di merito per i suggestivi paesaggi scozzesi, le interpretazioni e l'impeccabile tecnica. Voto: 6+
Scoop (Dramma 2024) - Ispirato a eventi reali, il film offre un intrigante dietro le quinte di una delle interviste più celebri e controverse della televisione. Le ottime interpretazioni e una scrittura che alimenta una suspense crescente lo rendono coinvolgente (l'efficace montaggio aiuta). Tuttavia, la rappresentazione delle dinamiche giornalistiche risulta meno approfondita. Scoop affronta lo scandalo Jeffrey Epstein e il coinvolgimento del principe Andrea con un taglio accattivante e godibile. Voto: 6
Fino all'osso (Dramma 2017) - Il film di Netflix racconta con sincerità la devastante esperienza dell'anoressia. La protagonista, grazie all'ottima interpretazione di Lily Collins, percorre un cammino doloroso ma alla fine riesce a risorgere. La malattia è rappresentata con durezza, senza indulgere in immagini scioccanti, e anche i personaggi secondari sono ben delineati. Nonostante una parte finale un po' didascalica, l'opera risulta solida e convincente, non indimenticabile ma certo non trascurabile. Voto: 6+
Damsel (Azione/Avventura 2024) - Una coraggiosa giovane, sacrificata a un drago sputafuoco, tenta disperatamente di salvarsi. La premessa è assurda, in un contesto già di per sé surreale (è improbabile che sopravviva al primo lancio nella caverna del mostro), ma il risultato è comunque intrigante e divertente, tranne per una preparazione iniziale di mezz'ora un po' lenta. Gli effetti speciali sono di buon livello, anche se il drago pecca di espressività facciale. Le location cupe creano una tensione palpabile, mentre trucco e costumi risultano curati nei dettagli. Il finale, soddisfacente e d'impatto, completa un'opera tutto sommato piacevole e ben realizzata. Voto: 6
Spellbound - L'incantesimo (Animazione/Fantastico 2024) - Un film ambizioso e complesso, segnato da difficoltà nella scrittura, elemento essenziale quando l'immaginario non riesce a coinvolgere come dovrebbe. Si concentra sugli adolescenti, prime vittime dei conflitti genitoriali, riuscendo a trattare con sensibilità un tema delicato. Tuttavia, il finale si rivela squilibrato, in un tentativo di rendere la narrazione più accomodante. Un progetto coraggioso, che purtroppo non riesce a pieno. Voto: 5,5
Il treno dei bambini (Storico/Dramma 2024) - Cristina Comencini racconta, ispirandosi a eventi storici, le differenze sociali tra nord e sud, mettendo al centro i bambini e uno in particolare. La narrazione, sobria e arricchita da ironia, non manca di momenti emozionanti (anche esasperanti). Con una buona ricostruzione storica, spiccano le interpreti femminili e il piccolo protagonista, mentre le appendici con Stefano Accorsi risultano meno rilevanti. Politicizzato, ma coinvolgente e memorabile. Voto: 6,5
Night in Paradise (Dramma/Thriller 2020) - Park Hoon-jung, sceneggiatore di I Saw the Devil, dirige un raffinato crime movie che, pur non innovando il genere, esprime il talento del suo autore. La violenza trova una naturale collocazione in una vicenda torbida e poetica, richiamando il polar francese in chiave coreana e il cinema di Takeshi Kitano. Un noir intenso e scorrevole, dove la morte permea la storia con angoscia, alternando momenti ironici e lirici. Nonostante l'eccessivo (ma comunque divertente) gioco al massacro nella seconda parte, il film resta un'opera notevole. Un'opera quasi parodistica il cui tono è però malinconico, senza speranza, e l'epilogo struggente. Voto: 6,5
The Wonderland (Animazione/Fantastico 2019) - Avevo alte aspettative per questa pellicola, diretta da Keiichi Hara, il regista di Colorful, e tratta da un romanzo degli anni '80 ispirato ad "Alice nel paese delle meraviglie". Sembrava promettente, nonostante fosse l'ennesimo film sui mondi paralleli. Purtroppo, è stata una delusione. I personaggi sono piatti e monodimensionali, con reazioni spesso eccessive. L'arco narrativo dei protagonisti risulta prevedibile e meccanico. In definitiva, si tratta di quasi due ore di intrattenimento che catturano un pubblico giovane, ma lasciano meno soddisfatti gli adulti in cerca di una storia più intrigante e meno ripetitiva. Voto: 5,5
Vampire Hunter D: Bloodlust (Animazione/Horror/Azione 2000) - Il secondo adattamento del romanzo omonimo, questa volta ad opera di Yoshiaki Kawajiri, il talentuoso regista del fantastico Ninja Scroll, è un prodotto simile ma diverso al precedente. In questo senso non so quale mi sia piaciuto più dei due, certamente migliorata è la grafica, ma la trama spinge troppo sul lato romantico del vampirismo, con pochi veri sussulti. Il risultato è un film più che discreto, più per gli appassionati di storie sentimentali che horror vero e proprio (anche se le sequenze orrorifiche vere e proprie non mancano di certo). Nel complesso un buon prodotto, che eguaglia quello del 1985. Voto: 6,5
La fortuna di Nikuko (Animazione/Dramma/Commedia 2021) - Un film sul senso della maternità, su cosa significhi essere madri ed essere figlie, sulla difficoltà della comunicazione intergenerazionale, su quegli affetti che prescindono dai legami di sangue. Un'opera apprezzabile, ma che avrebbe brillato di più focalizzandosi su una sola protagonista, evitando parallelismi che, seppur intensi, conducono a un finale troppo ottimista. Comunque empatica ed umana, ma che rischia di perdersi nei meandri dell'orizzonte ghibliano, di cui ricerca con armonia le referenze emotive. Tuttavia, e nonostante una grafica non eccezionale, l'opera è piacevole e merita attenzione. Voto: 6
Mobile Suit Gundam II: Soldati del dolore (Animazione/Sci-fi/Azione 1981) - Se il primo capitolo rappresentava un'introduzione ideale all'universo di Gundam, questo secondo capitolo (uscito quattro mesi dopo il primo e che ripercorre la parte centrale della serie) è l'ideale continuazione. Esso si fa infatti maestro di vita per i suoi personaggi, ridandoceli ormai maturi e pronti ad affrontare l'ultima parte della guerra contro Zeon, che si svolgerà nello spazio, esattamente dove la storia era cominciata. Il film del dolore e della crescita non a caso, raccoglie alcune delle vicende più dolorose e significative dell'intera saga, rendendolo forse quello emotivamente più pesante della trilogia, ma anche il più rilevante fino a questo momento. Ci sono un po' troppe battaglie e alcune "infantili" forzature, ma nel complesso un bel passo avanti. Voto: 6,5