Un mese di gennaio (e d'anno) cinematografico (ricco come non mai) cominciato con una
sorpresa, con uno speciale, seppur personalmente visto da occhi di solo
spettatore e senza grande trasporto (la saga fantasy che amo di più è un
altra, che purtroppo non ha avuto Reunion), abbastanza bello ed
interessante. Una retrospettiva sulla magica storia che sta dietro alla
realizzazione di una delle saghe più famose al mondo: Harry Potter.
Attraverso le dichiarazioni inedite degli attori protagonisti degli otto
lungometraggi come Daniel Radcliffe, Rupert Grint ed Emma Watson, dei
vari registi come Chris Columbus, Alfonso Cuaròn, Mike Newell e David
Yates, e di vari documenti d'archivio provenienti dai set, scopriamo
questo mondo fatto di sogni, di amicizie e di problemi interiori, un
viaggio tra realtà e finzione. Harry Potter 20th Anniversary: Return to
Hogwarts (nato allo scopo di celebrare i vent'anni dall'uscita nelle
sale del primo capitolo e disponibile alla visione su Sky nei primi di
gennaio in versione originale sottotitolata e successivamente doppiata) è
infatti un interessante prodotto documentaristico che fa immergere il
pubblico entro il dietro le quinte della saga cinematografica mostrando
in maniera interessante il lavoro dei registi nell'intendere la storia e
di come abbiano affrontato i tre giovani attori la fama e la loro
identità, peccato però che l'emozione è per lunghi tratti fin troppo
assente anche a causa di una scena iniziale ben fatta ma priva di ciò
che serviva realmente per introdurre lo spettatore entro il magico mondo
della magia di Harry Potter. Al contrario di come aveva fatto (e
benissimo) la Reunion di Friends, che mi aveva decisamente coinvolto di
più, e non solo perché un mio must, ma nonostante questo e il
resto, ci si commuove e ci sono alcune scelte piuttosto azzeccate, che fanno di questo film/documentario un bel prodotto televisivo, ma destinato soprattutto, e forse troppo, ai fan.
Love and Monsters (Commedia/Sci-fi 2020) - Un'inaspettata sorpresa. Film distopico di mostroni in superficie e
umani ridotti ai bunker (praticamente una versione di "Benvenuti a
Zombieland" con creature mutanti e visto che io ho amato quel film non
ho potuto che apprezzare questa variante), ma con un enorme cuore in
sceneggiatura che fa affezionare ai personaggi e qua e là offre squarci
poetici che muovono alla commozione. Dylan O'Brien è qui al ruolo della
maturità, come il suo personaggio si scrolla di dosso il passato ed
entra nella sfera dei caratteri ben studiati e scritti a tutto tondo,
affiancato per un po' da un Michael Rooker particolarmente simpatico.
Bene gli effetti, non invadenti e ottima la tenuta del ritmo (diligente la regia di Michael Matthews). Nulla di
eccezionale, ma dal punto di vista dell'intrattenimento e del
divertimento compie il suo dovere, anche perché il tono è scanzonato.
Nel suo genere un buon film. Voto: 6,5
Un altro giro (Dramma/Commedia 2020) - Lavoro coraggioso che è al tempo stesso celebrazione e condanna di uno
stile di vita alcolico tutto danese (eppure assimilabile anche a tutte
le latitudini), i benefici sociali di una tradizione nazionale sono
messi in scena con simpatia ma non mancano i momenti di riflessione su
cosa stia a monte del consumo d'alcol e sui suoi effetti che non tutti
riescono a gestire. "Bevi responsabilmente", come dice un noto slogan,
ben incarnato da questa dramedy che gode di chiaroscuri emozionanti e
prove attoriali superlative, su tutte un Mads Mikkelsen straordinario.
Gran film che affronta un tema scomodo con umanità e senza demonizzare.
Un altro giro non ha però la forza di una pellicola come Il sospetto, ma
il film di Thomas Vinterberg (vincitore dell'Oscar per il miglior film
in lingua straniera) è brillante e piuttosto brioso, allorché decisamente migliore del precedente visto del regista, ovvero La comune. Voto: 7+