Non c'è due senza tre, ecco infatti il terzo speciale cinematografico mensile inerente alle principali e più importanti piattaforme di visione di cui ho la disponibilità (ce ne sono difatti anche altre, ma non vengono altresì ugualmente sfruttate), e dopo Sky e Netflix è il turno di Prime Video. Piattaforma streaming o dir si voglia, che produce sia film originali che tanti altri li distribuisce, e in questo senso non essendo alcuni Amazon Original ad un certo punto scade la loro disponibilità di visione, come capitato a The Turning, l'unico di tutti i sedici film da me visti non più disponibili (scaduto a metà mese). Ma visto il risultato finale non certamente una grande perdita, almeno sempre secondo il modesto parere, che ha altresì avuto modo di vedere altri deludenti film, contrapposti ad altri sufficienti e poco più.
Big Bad Wolves - I lupi cattivi (Dramma/Thriller 2013) - Il tema è quello classico, la vendetta nei confronti di un presunto pedofilo, già affrontata in Prisoners (uscito lo stesso anno) senza però l'angoscia (e la potenza) del film di Denis Villeneuve perché attua un meccanismo più distaccato dove l'umorismo sfocia nell'assurdità del grottesco che se da un lato stempera le scene più violente (e ce ne sono, senza peraltro il minimo compiacimento), dall'altro ne aumentano a dismisura il disagio perché l'estrema cura dei dialoghi porta alla risata. Ma questo non vuol dire sia meglio riuscito, anzi, molto altalenante, porta con sé il buono di essere abbastanza originale e il male di affievolirsi ogni tot ciclicamente, però la trama è ben costruita (la regia capace, di Aharon Keshales e del Navot Papushado di Gunpowder Milkshake, notevole la qualità delle performance attoriali), quindi la sufficienza piena è d'obbligo. Un thriller drammatico niente male, e i cui sottintesi sono interessanti, il finale riuscito, però comunque gli manca qualcosa (quel qualcosa che forse Prisoners aveva in più). Voto: 6+
Get Duked! (Thriller/Commedia 2019) - Dall'orienteering al survival: quattro ragazzi di città braccati o blanditi dal popolo selvaggio ed insidioso della campagna. Miscelando con stravaganza ed ironia vari linguaggi, dal teen movie all'horror, dal cartoon al videoclip (di cui il regista, alla sua opera prima, è maestro), il film azzarda una riflessione sul conflitto generazionale. Che ha pure spunti visionari interessanti (i cacciatori mascherati), ma che plana facilmente nella banalità concettuale e nella superficialità narrativa (le prede mostrano un alto grado di idiozia ma non meno demenziali risultano le indagini condotte dai poliziotti in campo). Comunque, moderatamente divertente, le buffe disavventure suscitano infatti più di un sorriso. Humor e ritmo con un pizzico di anarchia. Voto: 6