Il mese di aprile è stato un mese tranquillo, purtroppo la scorsa settimana il mio computer ha cominciato a dare segni di cedimento, e infatti l'hard disk se n'è andato insieme al monitor. Sta di fatto che da quando è successo ho rallentato un po', per via soprattutto del lentissimo vecchio portatile, ma ora, anche se ancora non tutto è stato sistemato, ho ritrovato la vecchia via, che mi porta oggi ovviamente a stilare la classica lista fine mese, che dallo scorso mese contiene i film peggiori o che non hanno raggiunto la sufficienza e quelli scartati, che questo mese sono parecchi di entrambi, per cui senza ulteriori indugi vediamo quali sono, i perché e i motivi per cui non mi sono sufficientemente piaciuti certi film e perché ho scelto di non vedere tanti altri.
MIRACLES FROM HEAVEN (Drammatico, Usa 2016): Parto subito dicendo che il film non è brutto per la storia in sé, quella vera (basata su fatti realmente accaduti) di una bambina che affetta da una rara malattia dopo un incidente e dopo un'esperienza di pre-morte per miracolo guarisce, quanto per la regia, la messa in scena, gli attori leggermente sopra le righe (Jennifer Garner soprattutto) e il poco coinvolgimento o emozione (nonostante l'argomento). In più questo è il classico film tra fede e scienza, con lei che prima la perde e poi dopo l'avvenuto miracolo la riacquista, troppo comodo così (anche se vero). Comunque non sconsiglio questo film, perché il cast di comprimari comprendente Queen Latifah, Eugenio Derbez, John Carroll Lynch e Hannah Alligood (talentuosa attrice bambina già vista in Città di carta ed altri) non è male, ma poiché niente rimane davvero impresso, fareste meglio a pensarci prima, in ogni caso almeno sapete cosa vi aspetta. Voto: 5,5
SPOOKS: IL BENE SUPREMO (Azione, Regno Unito 2015): A volte per fare un film non basta un attore, in questo caso Kit Harington (scarsino seppur bravo nei panni di "Jon Snow" in una "famosa" serie), soprattutto se gli affianchi Peter Firth (lo zio odioso di Jenna Coleman in Victoria) e soprattutto se la spy-thriller in questione, vista e rivista, è la classica minestra riscaldata, quella di ex-agente che deve rintracciare il suo capo (accusato ingiustamente) ed evitare un attentato trovando un terrorista fuggito. Alla fine ovviamente tutti felici e contenti, tranne gli spettatori che ancora una volta devono sorbirsi sempre le solite baggianate da pseudo moralisti, tra conflitti morali finti e poco credibili. In più l'azione è poca, la suspense inesistente e i dialoghi banali e superficiali, infine di colpi di scena imprevedibili nessuna traccia. Voto: 4,5