mercoledì 31 marzo 2021

I film del periodo (15-31 Marzo 2021)

Due settimane fa le candidature agli Oscar di quest'anno, Premi che seppur ridimensionati regaleranno come sempre sorprese, sorprese che personalmente già le nomination hanno riservato. Già perché sorprendentemente (giacché le altre volte uno o nessuno avevo già visto) due film che ho visto nella lunga lista di film ci sono (lista di 37 film esclusi i cortometraggi, ho provveduto in tal senso ad aggiornare il post della Promessa). E sono Pinocchio, che mi era piaciuto e l'avevo parzialmente promosso, ed anche se all'epoca non avevo dato peso ai costumi ed al trucco tutto sommato mi sembra giusta la candidatura (ma oltre tuttavia non credo andrà), e l'altro è Shaun, vita da pecora: Farmageddon - Il film, carino sì ma non da Oscar a parer mio, però fa piacere sapere che la stop motion venga ancora presa in considerazione, perché è una tecnica stupenda. Gli altri com'è ovvio quando mi sarà possibile vedrò, e in tal senso se uno dei 37 è già in questa lista periodica cinematografica, altri ce ne saranno nella prossima, e più precisamente i tre Amazon Original candidati. Infatti da inizio marzo fino a Pasqua sto usufruendo del mese gratis a disposizione in seguito ad un acquisto di compleanno, e quindi ne sto approfittando per recuperi e visioni speciali. Ed a proposito di visioni speciali, anch'io non ho resistito e nonostante una certa titubanza ho visto Zack Snyder's Justice League. Ma ho visto anche altri film.

Zack Snyder's Justice League (Fantastico/Azione/Avventura 2021) - Un film di cui si è parlato abbastanza, ma la mia versione devo dare lo stesso. Quello che posso dire è che rispetto alla versione "originale", che tra l'altro mi risultò un pochino indigesta (qui), è migliore, ma non per questo più bella. Che poi migliore non tanto tecnicamente (e quel formato 4:3 io non l'ho capito) quanto per l'attenzione al dettaglio, miglioramenti che effettivamente migliorano l'esperienza di visione, di una pellicola che tuttavia non risulta più impattante di quello che era, non bastano minuti in più, suddivisioni di capitoli e migliaia di rallenty ad aggiustare un prodotto di base già difettato e squilibrato di suo. Al massimo mezzo voto in più (aggiunto a 5) a questo sopravvalutato lavoro, un lavoro che meritava sì d'esser concluso ma pure d'esser dimenticato. La DC deve assolutamente cambiare passo, perché così (personalmente parlando) non va bene. Voto: 5,5

La casa del terrore (Horror/Thriller 2019) - La struttura della storia richiama (abbastanza palesemente) Il tunnel dell'orrore di Tobe Hooper, anche se in fondo è sempre la solita medesima storia già narrata in altri millemila horror. L'originalità bisogna cercarla da un'altra parte. Gli do la sufficienza, anche se minima, principalmente per due motivi. Il primo è che la carne da macello, che rimane comunque tale, ha un tasso di idiozia collettivo molto contenuto rispetto alla media, di conseguenza non ti metti nei panni degli assassini per ammazzarli nel modo più doloroso possibile. Il secondo motivo è la location, scenograficamente efficace (tipo Hell Fest, per intenderci) e con trappole ben congegnate. Positivo anche il fatto che non ci sono (almeno in questo specifico caso) inutili spiegoni sui villain, ammazzano, punto. Il fattore gore è discreto, la regia se la cava dignitosamente, così come il cast che fa il suo senza grosse incertezze. La coppia di registi Scott Beck/Bryan Woods (sceneggiatori del sorprendente A quiet place) omaggia con successo e umiltà certo horror retrò, senza pensare di realizzare qualcosa di innovativo. Il non voler strafare ma limitarsi a regalare uno spettacolo degno del puro intrattenimento si rivela carta vincente. Non resterà negli annali ma diverte, nonostante un finale non proprio memorabile e una tormentata love story che poco si amalgama con il racconto principale. Vedibile senza sforzi. Voto: 6

Le verità (Dramma 2019) - La famiglia continua ad essere il fulcro pulsante del cinema di Hirokazu Kore'eda, anche se in questo caso (nel caso di un film che sviscera temi quali appunto rapporto genitori-figli, allorché discorso metafilmico sull'arte, riflessioni sul potere della parola e sulla natura ingannevole della memoria) il regista emoziona e coinvolge infinitamente meno che in altre occasioni (non c'è confronto per esempio con il bellissimo Un affare di famiglia). Forse "paga" l'ambientazione europea o il fatto di aver battuto sentieri già noti. Anche le parti metacinematografiche non restano nella memoria. Si ha una sensazione di freddezza ed eccessivo controllo del tutto che non giova sul piano emozionale. La Catherine Deneuve e la Juliette Binoche sono brave (Manon Clavel "bella" sorpresa), il personaggio di Ethan Hawke non si capisce bene che funzione abbia. Buon film ma, visto il nome del regista, un po' deludente. Voto: 6
5 cm al secondo (Romantico/Animazione 2007) - Al secondo lungometraggio anime, Makoto Shinkai prosegue, con questo film ad episodi interconnessi, la sua personale poetica riguardante la separazione e la distanza tra gli individui, narrando più che di una storia d'amore, di un sentimento d'amore che si protrae per lunghissimo tempo e che il protagonista, non riuscirà a superare neanche dopo anni e anni di, appunto, separazione e che lo renderà così incapace di costruirsi una vita sentimentale. La storia è dunque di una semplicità disarmante, ma sottintende una complessità di temi ed emozioni che sono rese con indubbia efficacia. Il film, inoltre, si afferma come una evoluzione nel percorso artistico del regista, e non solo sul piano estetico: se Oltre le nuvole, il luogo promessoci era alla fin fine una storia di riconciliazione, sulla possibilità di ristabilire un legame ormai dimenticato, questo nuovo film, come si evince dal finale, riguarda, invece, in definitiva, il riuscire ad andare avanti, il proseguire nella propria vita e tentare di essere felici nel presente, piuttosto che rimanere schiacciati dalla nostalgia per il tempo passato. Detto questo, bisogna però ammettere che talvolta l'anime, nonostante la breve durata (solo 60 minuti), la tira un po' per le lunghe e che, nonostante gli indubbi miglioramenti rispetto al primo film, il character design lascia ancora alquanto a desiderare. Vi è, al contrario, una cura minuziosa nella resa di ambienti e sfondi, con una ricchezza del dettaglio che raggiunge ottimi livelli, grazie soprattutto ad un budget finalmente più sostanzioso. Cinque centimetri al secondo è la velocità con cui i petali di ciliegio cadono al suolo, è un film breve ma traboccante di emozioni, con un finale di melanconico realismo che strugge il cuore. Voto: 7

Bad Boys for Life (Azione/Commedia 2020) - I cattivi ragazzi sono tornati, Mike e Marcus riappaiono, invecchiati e imbolsiti, ma ancora affiatati. Terza parte delle avventure con protagonisti i due sbirri di Miami, amici fraterni Will Smith e Martin Lawrence. Storiella semplice e che scorre linearmente, trascinandosi dietro un nuovo gruppetto di coprotagonisti (abbastanza noti) che sarebbe interessante vedere alle prese in un film tutto per loro (avranno occasione forse nel nuovo capitolo già confermato). Come da tradizione della saga niente di che dal lato villain, con un cattivo che serve solo a innestare la sotto-trama del passato di Mike. Nota dolente finale, l'abbandono in cabina di regia di Michael Bay (gli subentrano gli emergenti Adil El Arbi e Bilall Fallah). Non che egli avesse fatto due capolavori con i film precedenti ma sinceramente riportare in vita questi due personaggi non credo sia stata una grande idea. Per la gran parte del film i due protagonisti appaiono stanchi, ingrassati, sfasciati, senza voglia. Un terzo capitolo molto "seduto" rispetto ai primi due che erano per lo più un concentrato di azione non-stop. Eccessivo e poco credibile l'uso della tecnologia, riprese panoramiche della città a mo' di videocartolina e poche le scene che fanno davvero sorridere. Una storia di passaggio che sullo sfondo di Miami lascia sì nelle orecchie dello spettatore la canzone tema della serie, ma che si fa dimenticare in fretta. Voto: 5,5

Atto di fede (Dramma 2019) - Se non fosse stato candidato agli Oscar 2020, candidatura ricevuta nella categoria miglior canzone per I'm Standing With You, scritta da Diane Warren (a conti fatti indubbiamente meritata, è non a caso molto bella), non l'avrei certamente visto, sta di fatto che inizialmente l'avessi pure scartato, ma l'ho visionato e posso sicuramente affermare di non essermi troppo pentito. John è un adolescente che fa disperare i genitori adottivi, che comunque lo amano. Un incidente fa precipitare la situazione, ma la fede in Dio della madre saprà fare la differenza. Film leggero e strappalacrime ma con un suo perché molto chiaro nel messaggio che vuole trasmettere: la fede (e l'amore) muove le montagne (e che Dio fa miracoli, quando vuole). E nella disgrazia tornerà in discussione una serie di rapporti poco chiari. Su tutti si elevano Chrissy Metz e Dennis Haysbert in due ruoli chiave, mentre il resto del cast così come la regia (ad opera di Roxann Dawson, al debutto come regista) fanno il compitino. E va bene che purtroppo e troppo spesso si varchi il confine della retorica forzata, in particolare quando entra in scena il Pastore, davvero il più insopportabile di tutti, ma Atto di fede (in originale Breakthrough), basato sul libro The Impossible: The Miraculous Story of a Mother's Faith and Her Child's Resurrection di Joyce Smith, libro a sua volta basato su di una (incredibile) storia vera, non è inguardabile. Voto: 6
Ashfall - The Final Countdown (Azione/Dramma 2019) - A causa di una violenta eruzione vulcanica, le due Coree sono sconvolte da un devastante terremoto. Per scongiurare un imminente evento vulcanico ancora più catastrofico il governo Sud Coreano mette in atto un piano rischioso che potrebbe compromettere i rapporti diplomatici con gli USA e il processo di denuclearizzazione della Corea del Nord. Anche i coreani ci provano, il risultato non è eccezionale ma soddisfacente, meglio sicuramente di quelli Z made in USA, Ashfall di Kim Byung-seo e Lee Hae-jun, è difatti lo spettacolare esempio di un cinema ad alto budget realizzato fuori dai confini americani ma che non riesce comunque a separarsene creandosi una propria identità. Se escludiamo infatti il contesto socio politico che ruota intorno alle vicende narrata (il pericoloso triangolo tra le due Coree e gli Stati Uniti) Ashfall è quanto di più assimilabile al tipico disaster movie americano, inclusa la ricercata spettacolarità nelle sequenze di distruzione (ma che sa inevitabilmente di già visto) e la struttura narrativa corale che divide i protagonisti tra la "mente" e il "braccio". Eppure a  colpire nel segno è proprio e soprattutto lo stile ibrido del blockbuster, il pedale dell'azione premuto a tavoletta e i sotto-testi politici ("cattivi" a stelle e strisce inclusi) di cui è pieno il film. Le perplessità sono invece legate alla scarsa coerenza narrativa, al mancato sviluppo dei personaggi di contorno e alla durata eccessiva, pari a 130 minuti. Funziona però l'inedita coppia Lee Byung-hun (attivo anche nel cinema statunitense dopo quello coreano) e Ha Jung-woo (nel cast anche Ma Dong-seok, era in The Flu). In conclusione, due ore di mero intrattenimento e poco più, e va bene così. Voto: 6

A Taxi Driver (Biografico/Dramma 2017) - Un film sicuramente molto interessante che racconta una storia che merita di essere conosciuta soprattutto da persone come me che, di questo importante momento e segno indelebile nella storia coreana, sapevano poco o nulla. Drammatica storia vera incentrata sulla violenta repressione della rivolta di Gwanju da parte della dittatura sudcoreana nei primi anni '80. Protagonisti un reporter tedesco e il suo autista coreano (un tassista scapestrato che non può che non ricordare Alberto Sordi), la cui missione è mostrare al mondo intero i crimini che avvengono nella regione. Certo il film non è perfetto, ci sono alcuni problemi relativi alla sceneggiatura che presenta qualche forzatura e  dei dialoghi non sempre scritti nella migliore delle maniere, però riesce, attraverso pochi e semplici elementi, a coinvolgere lo spettatore grazie ad una regia caparbia (quella di Jang Hoon) e delle interpretazioni notevoli, in primis quella dell'inossidabile Song Kang-ho (non solo attore feticcio di Bong Joon-ho), che dall'inizio alla fine risulta assolutamente magistrale. Ho trovato singolare e coraggiosa la scelta di presentarlo nella prima mezz'ora quasi come se fosse una commedia e ciò ha reso ancor più emozionante e tosto il passaggio da una tranquilla parte iniziale ad una seconda ben più seria e triste. È ormai noto, e questa è l'ennesima conferma, che i coreani con il cinema ci sappiano fare e anche piuttosto bene, sono davvero parecchi i film da loro prodotti che meritano di essere visti e questo si inserisce in questa lunga lista. Perché malgrado anche un finale dove la retorica straborda in maniera eccessiva, il film non è niente male ed ha il merito di far conoscere un aspetto importante ma poco conosciuto della storia coreana. Voto: 7+

First Reformed - La creazione a rischio (Dramma/Thriller 2017) - Confessioni di un parroco riformato che guida una sparuta comunità di fedeli e in più fa la guida turistica della sua antica chiesa. Niente di nuovo sotto questo cielo: tematiche ecologiste di sapore terroristico, lotte interiori di un uomo in preda ai sensi di colpa e in cerca di "autore". Ethan Hawke, uno dei belli della penultima generazione, non convince del tutto e si limita a mostrarsi pensieroso e basta. Ma tutta la sarabanda segue lo stesso trend (Amanda Seyfried sprecata). Egli si fa carico di una narrazione densa di significati ma volutamente portata avanti con programmatica lentezza e introspezione non sempre convincente. Personalmente questo va a scapito dei passaggi drammatici che propone e non prepara a dovere l'esito finale (un finale che mi ha lasciato basito). Anche l'aggancio con la questione ambientalista, possibile metafora di come l'uomo possa rovinare anche la concezione spirituale del mondo in cui vive, non pare nelle corde del personaggio principale. Personalmente non mi è piaciuto granché, molto asettico nella messa in scena. Non mi spiego la candidatura per la migliore sceneggiatura originale a Paul Schrader, anche regista di questo noioso film. Voto: 5
Edison - L'uomo che illuminò il mondo (Biografico/Dramma 2017) - Delude il film, verboso e didascalico, delude il regista, quello del bel Quel fantastico peggior anno della mia vita. Una regia impersonale per una pellicola che non si cementerà nella memoria, facendosi celermente dimenticare. Il film di Alfonso Gomez-Rejon più che focalizzarsi solo su Thomas Edison che inventò la lampadina elettrica, riguarda la lotta tra 2 personalità dell'epoca (George Westinghouse e Nikola Tesla). Più consono il titolo originale The Current War. La guerra dell'elettricità in forma di bignami con avvenimenti che si susseguono nel quadro di un conflitto che non risparmia colpi bassi, ma proprio per questa semplice successioni di avvenimenti, poco coinvolgente nei personaggi. Il film infatti, che esce nel 2019 per le vicende legate al suo produttore Harvey Weinstein, pur disponendo di ingenti mezzi e grandi attori, Benedict Cumberbatch, Tom Holland, Michael Shannon, Nicholas Hoult, purtroppo scivola via senza emozionare. Non so di chi sia la colpa, forse della sceneggiatura di Michael Mitnick. Il problema infatti di questa storia è che sin dall'inizio lo spettatore capisce che, per il bene di tutti, i tre geni dovrebbero collaborare tra di loro, senza arrivare a sputtanarsi a vicenda, perché l'unione fa la forza. In Prestige del 2006 Christopher Nolan mise in scena la lotta tra due illusionisti (un ruolo lo ebbe anche Tesla) e riuscì da par suo ad emozionarci. Qui lo stesso momento topico di Manhattan che prende luce scorre via come un documentario. Con un cast del genere si poteva e si doveva fare di più, così c'è solo la freddezza del racconto e l'impeccabilità di un'ottima ricostruzione scenografica. Un film elegante ma senza una vera e propria anima. Voto: 5+

Emma. (Romantico/Commedia 2020) - A differenza di altre eroine dei romanzi di Jane Austen (questa comunque la terza volta che lo si presta all'adattamento cinematografico), Emma non è solo graziosa ed intelligente ma anche molto ricca e quindi può permettersi il lusso di progettare i matrimoni altrui senza preoccuparsi del proprio, anche se l'uomo ideale si trova a portata di mano. Ritratto di una impicciona presuntuosa, salvata solo dalla propria ingenuità, più vivace nel primo tempo, ma tutta l'opera è allietata dalla presenza in scena della Anya Taylor-Joy (e di altri bravi attori, tra cui l'inossidabile Bill Nighy), dalla meraviglia tecnica di fotografia e arredi, la messa in scena è infatti e decisamente sfarzosa ed elegante, curati i costumi (e non poteva essere diversamente, candidatura all'Oscar puntualmente ricevuta), punteggiata da una colonna sonora deliziosa anche se a tratti un po' invadente, da una regia (ad opera di Autumn de Wilde) che, seppur non brilli per originalità, ricerca comunque l'eleganza e si pone al servizio della storia. In alcuni momenti prevale la leziosità sul contenuto ma nel complesso si tratta di una pellicola godibile. Con aspettative alte o serie si può rimanere delusi, meglio considerarlo invece come la raffigurazione di un'Albione meno algida del solito e più incline al frivolo e al colorato, e forse in quel caso non solo i fan della scrittrice potrebbero apprezzare tanto spirito old-british. Voto: 6+

Era mio figlio (Dramma/Guerra 2019) - Ricevuto l'incarico di occuparsi della pratica per far ottenere la Medaglia d'onore ad un soldato morto nella guerra del Vietnam per salvare i suoi compagni, un funzionario della Difesa raccoglie le testimonianze del padre e dei suoi ex commilitoni. Sono proprio questi colloqui, che vedono in scena pezzi da 90 del cinema USA, a costituire i momenti migliori di un film per il resto piuttosto retorico e convenzionale le cui scene belliche sembrano estratte di peso dalla Battaglia di Hacksaw Ridge. Anche la critica verso le alte gerarchie militari è troppo blanda per incidere davvero. Forse l'obiettivo di questo film è tenere viva la memoria di una guerra dolorosa, evitando la rimozione di un avvenimento cruciale per la storia americana, il protagonista stesso è inizialmente disinteressato ad un capitolo del passato, chiuso e sepolto, però la sceneggiatura avrebbe dovuto evitare una certa retorica un tanto al chilo che il film riesce a propinare. Senza di questo sarebbe stato più "digeribile". Ovvio che il cast di attori salva un po' la baracca, anzi, grazie a loro il film è meritevole di visione. William Hurt, Samuel L. Jackson, Ed Harris, Christopher Plummer, Peter Fonda (quest'ultimi alla loro un'ultima interpretazione) sanno il fatto loro, però non basta a farmi (troppo) considerare un film (alquanto modesto che tuttavia emozionare fa) che non sottolinea mai una volta quanto fosse sporca quella guerra. Voto: 5,5

ANGOLO VINTAGE
Candyman - Terrore dietro lo specchio (Horror/Thriller 1992) - Un film riuscito e ben confezionato, ma che aveva la possibilità di trasformarsi in qualcosa di più incisivo (dall'ultima volta che l'ho visto non è certo migliorato, anzi). Certi elementi della trama vengono lasciati un po' troppo in sospeso e non spiegati adeguatamente, oppure trattati superficialmente, specie nel climax finale (che non convince appieno, mai convinto, seppur ambiguamente conferma l'interrogativo iniziale). Peccato perché l'idea di partenza era buona (anche originale all'epoca, un mostro che può venire evocato ripetendo per cinque volte davanti a uno specchio il nome appunto di "Candyman", a costo però di sacrificare la propria vita), ma il film perde spesso qualche colpo per strada. Come dialoghi e linearità dei fatti non si pone certo al top, ma interpretandolo più come una favola che un puro horror (ancora) funziona. Comunque gli sporchi ambienti metropolitani sono ottimi, la protagonista Virginia Madsen è brava e gnocca a volte si a volte no, Tony Todd dà vita al "suo" boogeyman e lo fa benissimo. Qualche tocco splatter e la discreta colonna sonora di Philip Glass fanno il resto. Buona la regia di Bernard Rose, ben fatte tutte le scene con le api. Non molta paura, ma tensione e storia alimentano il buon ritmo del film (che si basa ricordiamo su un racconto di Clive Barker). Un cult minore sì, ma meritevole sempre d'esser visto almeno una volta. Voto: 6,5

Ecco infine i film scartati ed evitati del periodo: Lo stato della mente, Arthur e Merlin: Knights Of CamelotUna sirena a ParigiThe Goya murders: L'arte di uccidere, Honest Thief, Effetto domino, Inheritance, Vicky il vichingo - La spada magica.

26 commenti:

  1. Di A Taxi Driver mi ha parlato l'amico Bonigol, descrivendomi un buon film anche se non ha gradito molto la parte dell'inseguimento, che altri hanno definito piuttosto fracassona :D

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    1. Beh sì lo è, ma è uno stacco di pochi minuti, il resto è consono al film ed alla storia ;)

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  2. Non sopporto il cartone Shaun, vita da pecora che Lorenzo guarda spesso su Rai Yoyo, figuriamoci se guarderei il film o se lo candiderei all'oscar. Ma anche no! ;)

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  3. Forse A taxi driver lo vedo.. Justice League da picchiarli.. tra i tuoi scartati mi è capitato una delle cose più terribili: Honest Thief.. invece gran bei film L'erba cattiva e Quello che tu non vedi. ;)

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    1. Del secondo ho già sentito, di quello Netflix no...gli Sky Original che di originale hanno niente...mah

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  4. "Edison" è il classico titolo paraculo italiano, tanto per attirare le fans di Cumberbatch :D In effetti, a momenti, ha più spazio il meno noto Westinghouse

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    1. Non solo paraculo ma pure discordante, non so perché continuino a fare così..

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  5. 'a 'nfame, come te permetti de insultà Zackino bello?
    Te la rifaccio vedere sui ceci, questa Justuice League, sui ceci! :-P

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    1. Ahah...tutto il tram tram comunque lo si poteva evitare, non è mica un capolavoro..

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    2. Ripeto, ha senso vederlo solo se hai seguito le vicende annesse. Sennò è un film qualunque.

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    3. Sì, per appassionati ed amanti del genere indubbiamente...comunque a Zack continuo a volergli bene, soprattutto conoscendo il perché di questo film.

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  6. Io mio caro Pietro amante del cinema latito da questa arte che mi ha tenuto compagnia per anni , ma proprio tanti. Solo tu riesci a darmi una lettura accurata anche se generale sui film pronti per il premio più ambito. Vedo molte pellicole asiatiche, chissà ne potrò vedere qualcuna? Lo spero proprio, ma tu sei la mia ancora di salvezza.
    Abbraccio serale mio caro

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    1. Io lo spero per te che vedrai qualche grande film, asiatico o meno, ma comunque A Taxi Driver lo è, ciao ;)

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  7. Emma mi è piaciuto molto. Pollice verso per quella ridicolaggine del nuovo film degli eroi DC. Una lunga, banale, inutile tiritera...
    Gli altri non mi ispirano e non li vedrò.
    Invece ti consiglio un bel film visto ieri sera: Un amico straordinario con Tom Hanks.

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    1. "Nuovo" parola grossa quello della DC, riciclato...
      L'ho registrato, vedrò sicuro ;)

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  8. Sono contenta che ti sia piaciuto "5 cm al secondo". I film di Shinkai sembrano sempre tirarla un po' per le lunghe ma credo sia il suo personale stile di narrazione... qualcosa del tipo che ti deve far dire per tutto il film "e dai, e daaaaaai". xD

    "Emma" vorrei vederlo. Non ho mai letto i libri della Austen ma guardo sempre i film tratti dai suoi romanzi! :p

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    1. Già, e nonostante la tiri, riesce ugualmente a catturarti ;)
      Sì anch'io, ne ho visti tanti, tutti i suoi importanti, parecchio simili ma diversi :)

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  9. Ciao Pietro! Vorrei vedere Emma, credo che lo apprezzerei :-)

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  10. Great film and good review. It's interesting film. I followed your blog now. Thx

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  11. Ti ringrazio qua per l’amicizia su Fb🤗
    Non son molto pratico a mandare un messaggio con Messenger

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    1. Pensa che all'inizio non avevo capito che eri tu, grazie a te ;)

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  12. Abbiamo visto alcuni di questi film, per quanto riguarda Justice League, il film ci è piaciuto più della prima versione ma non lo abbiamo trovato cosi spettacolare come ci si aspetterebbe. Bad Boys for Life è stato uno dei film preferiti di mio marito in questo periodo, lui ama i film d'azione.
    Ne approfitto della visita per augurarti una Buona Pasqua, serena, allegra e piena di speranza! Dobbiamo essere forti, adesso più che mai!

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    1. Bad Boys è comunque carino, ci sta, e Justice League è comunque meglio della versione precedente sì ;)
      Assolutamente dobbiamo, e nuovamente Auguri anche a te :)

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