mercoledì 16 novembre 2022

Le (mini)serie tv del mese (Novembre 2022)

La casualità a volte, forse l'intenzionalità chissà, sta di fatto che lo speciale miniserie, ormai quasi annuale, capiti proprio nello stesso mese che l'ha visto protagonista anche lo scorso di anno (se volete eccolo Qui), con una lista dedicata di stagioni uniche di serie televisive nate apposta (nel 90% dei casi) per essere viste in un solo slot. Pescando un po' dappertutto, mi sono così trovato a vedere queste robe qui, per fortuna tutte decenti. Non è stato un caso invece che dopo aver recuperato un'opera eccellente anime, ne abbia recuperata (spinto da molti baldi giovini) un'altra, e con lo stesso risultato, ascrivibile appunto al capolavoro. Da Conan, il ragazzo del futuro a Cowboy Bebop il passo è stato breve, ed anche in questo caso, cosa aggiungere che non sia già stato detto? Vabbè dai lo dico lo stesso, Cowboy Bebop è forse il miglior esempio dello stile anni '90: una storia che si sviluppa a tratti, con un'attenzione molto ampia verso i personaggi e con la presenza di storie intermedie utili all'approfondimento del contesto. Un mosaico di episodi che tuttavia possono, per la maggior parte, essere assaporati in ordine sparso. Ecco, questo l'unico difetto, non c'è infatti una progressione proporzionata della storia, e forse ci poteva stare un po' più di spazio per qualche storia sul passato dei protagonisti, ma comunque non sono elementi tali da far pensare che ci siano stati errori grossolani. Anche perché dal punto di vista tecnico decisamente ottimo: specialmente il comparto sonoro (comprendente le spettacolari musiche) è tra i punti di forza di quest'anime. Pervaso da una vena malinconica, conosce tuttavia momenti esilaranti. Originale nei contenuti (almeno per l'epoca, a me ha ricordato un po' Mass Effect e un po' Borderlands, giochi abbastanza recenti), nelle pensate, nell'ambientazione. Praticamente un capolavoro, che consiglio vivamente a tutti, specialmente a chi non l'ha mai visto, che possono ora vederla da più piattaforme, su Netflix in primis, da cui tra l'altro è possibile vedere (ma io difficilmente adesso potrei) la serie live action, da molti considerata però pessima, ma anche su VVVVID, che merita certamente considerazione nonostante la pubblicità, io infatti anche per "supporto" l'ho vista da lì. Fine, See You Space Cowboy...

Landscapers - Un crimine quasi perfetto (Miniserie) - Miniserie HBO/Sky basata sulla storia vera di coniugi criminali britannici che nel 1998 realizzano e occultano l'omicidio dei genitori di lei, fuggendo poi in Francia finché non vengono, dopo un decennio, sgamati, processati e condannati. Il fatto di cronaca in se stesso è quasi banale, ma non lo è affatto il modo con cui viene raccontato utilizzando un ventaglio di tecniche di ripresa e stili differenti e variando i toni dal grottesco al tenero. Il risultato è  originale, spiazzante, ricco di sequenze visivamente affascinanti (il tema meta-cinematografico, introdotto dalla cinefilia variamente declinata dei due protagonisti, viene infatti usato con perizia e originalità dal regista), illuminato dalle eccezionali prove di Olivia Colman e David Thewlis. Una storia vera reimmaginata con grandissima abilità, che non entusiasma ma che resta discretamente impressa. Voto: 7

Two Weeks to Live (Miniserie) - Sulla stessa falsariga di The End of the F***ing World, Two Weeks to Live è una black comedy breve e originale, con Maisie Williams come protagonista. Ed è proprio lei, con la sua presenza a rendere piacevole il tutto. Una (mini)serie tv ben fatta, ma che a tratti sembra avere poca anima, più attenta a creare le giuste situazioni divertenti che a sviluppare realmente la trama. La sensazione è infatti quella di trovarsi davanti a un esercizio creativo, né la parte comica, né quella thriller vengono portate avanti fino in fondo. In Two Weeks to Live difatti, tutto si muove su equilibri precari: non ci sono reali momenti tensivi, così come, mancano reali istanti comici tipici delle sit-com. Ci si diverte, ma dura il giusto per non "stroppiare". Però il cast, alcune felici scelte ironiche nei momenti topici degli action, lo stile inglese, rendono Two Weeks To Live un piacevole intrattenimento per chi apprezza questo mix, e questo basta. Voto: 6+

Childhood's End (Miniserie) - Sono passati forse troppi anni (sviluppata nel 2015 e nel 2017 arrivata qui da noi) per apprezzarla adesso, ma questa miniserie televisiva statunitense tratta dal capolavoro fantascientifico di Arthur C. Clarke (conosciuto in Italia come Le guide del tramonto), male non è, anche se falcidiata dai temi molteplici insiti che qui vengono sviluppati in modi alquanto banali, ma a rendere il tutto più semplice troviamo uno stile registico cadenzato, che ci guida nella lenta marcia verso l'inesorabile finale. La trama è infatti rimaneggiata (in peggio) per soddisfare le esigenze degli standard (ancora) attuali e cioè: molta azione, poca spiegazione, necessità di un nemico da combattere. Molto efficace la realizzazione scenica degli alieni capeggiati dal serafico Karellen (Charles Dance) e certe scene in cui si respira un autentico sense of wonder. Finale di serie dolceamaro come nel romanzo. Passabile, ma si poteva fare di più. Voto: 6

Obi-Wan Kenobi (Miniserie) - Dieci anni dopo le vicende de La vendetta dei Sith, Obi-Wan affronta una pericolosa missione per salvare la piccola principessa Leia rapita dall'impero allo scopo di stanarlo. Uno dei personaggi più amati della saga di George Lucas protagonista di una serie ambientata su diversi pianeti, a partire dallo storico Tatooine. Sebbene la vicenda sia lungi dall'essere originale o particolarmente coinvolgente, Obi Wan è un grande regalo ai fan di Star Wars. Curato nelle ambientazioni e negli effetti speciali, è un "ritorno a casa" di un personaggio che trova in Ewan McGregor il suo interprete ideale. Naturalmente i momenti più suggestivi sono le sequenze con Vader, ma non si disdegnano neppure le figure dell'Inquisitore e terza sorella (già intraviste in Star Wars Jedi: Fallen Order, gran gioco). Non assolutamente un capolavoro ma un buon prodotto curato, un prodotto non perfetto, anzi, ma comunque meritevole di visione. Voto: 6
The Beatles: Get Back (Miniserie) - Narrazione del progetto "Get back" che in un mese fornisce il materiale per l'album "Let it be". Tra le immagini inedite si assiste al processo creativo che da due note porta alla composizione di canzoni immortali, ravvicinate abbastanza per renderci davvero partecipi. Pur trattando la fine dei Beatles la magia è intatta e si avverte solo una stanchezza nella convivenza, perché il clima è costruttivo e disteso. Imperdibile per gli appassionati per approfondire la conoscenza dei quattro e il loro talento, humor, ego, e per guardare per intero il concerto epocale sul tetto della Apple. 468 minuti di puro godimento per i fan dei Fab Four, selezionati e montati da Peter Jackson (la cui fama registica non ha bisogno di presentazioni) spulciando fra 60 ore di filmati e oltre 150 di audio, e in questo senso sì, forse un po' lungo e pure stancante nonché quasi monotono, ma documento straordinario è questo, autentica storia. Voto: 8-

Pam & Tommy (Miniserie) - La storia del video erotico sottratto a Pamela Anderson e Tommy Lee e venduto su Internet alla fine degli anni '90. Una miniserie che inquadra molto bene i fatti nel loro contesto con un'ottima caratterizzazione ambientale che riguarda lo star system di quel periodo (con la tutela della privacy ancora molto carente) e nel contempo descrive la rivoluzione del web allora agli albori, con la sistematica, rapida e inarrestabile trasmissione delle informazioni prima impensabile e la facile (da allora in poi) fruizione di contenuti pornografici. La storia è comunque molto cinematografica (forse troppo, "spinta" tra l'altro eccessivamente), spesso (ma non sempre) appassionante (specialmente i primi e gli ultimi episodi), con un buon mix (quando funziona) tra dramma e humour. Notevole tutto il cast, irriconoscibili Lily James e Sebastian Stan, davvero ben truccati e calati nella parte (sempre simpatico Seth Rogen). Sembra invece inesistente il lavoro sulla colonna sonora: uno strano misto di musica anni '50 e grandi hit degli anni '80, con solo qualche assaggio del decennio qui protagonista. Diverse le licenze storiche ma i punti clou restano piuttosto veritieri, in ogni caso alla fine resta poco, vedibile ma comunque dimenticabile. Voto: 6+

Too Old to Die Young (Miniserie) - Purtroppo i tanti dubbi che sorgono dopo le tredici ore di questa miniserie sono rivolti alle promesse non mantenute. Too Old to Die Young (opera del controverso Nicolas Winding Refn, che David Lynch non è) viene soffocato dall'elevata quantità di spunti creativi mai veramente sviscerati o in conflitto tra loro per pessima gestione (l'esempio è l'introduzione improvvisa dell'elemento "magico" negli episodi conclusivi). In più la martellante ricerca estetica vanifica anche quei momenti in cui la violenza esplode nella sua macabra bellezza e dovrebbe rivelare le fondamenta di una metafora pessimista del presente. "Io ho tempo" ripete il detective, forse è consapevole che non gliene resta tanto, forse no, sta di fatto che lo spettatore deve impegnarsi per trovarne un quantitativo sufficiente al completamento ragionato di un lavoro così estenuante ed è per questo che, quando alla fine ne si smaschera una peccaminosa inconsistenza, a rimanere sono solo il ricordo di una splendida forma e di un fastidioso senso di noia (meglio comunque che The Neon Demon). Voto: 6

Inventing Anna (Miniserie) - Sceneggiatura spumeggiante e briosa, volta a narrare (forse con troppa enfasi, agiografia che spunta inutilmente a tratti) le gesta della misteriosa Anna di cui proveranno a scoprire le origini sia giornalisti che polizia, con scarsi risultati. L'affascinante, giovanissima, truffatrice entrerà a gamba tesa nel bel mondo dell'élite newyorkese e il resto è storia, anzi, stampa e post virali. Chi è infatti Anna Delvey? Un quesito che trova presto risposta al punto che la miniserie, già breve, potrebbe durare la metà degli episodi (9 complessivi), viene invece dato spazio a personaggi di contorno spesso ininfluenti ai fini della trama oppure vengono ribadite situazioni senza una vera esigenza. La giornalista Vivian Kent/Anna Chlumsky dovrebbe essere la protagonista ma l'attenzione è focalizzata troppo sulla bella (e anche brava) Anna Sorokin/Julia Garner, così si percepisce un problema di equilibrio e priorità tra trama principale e sotto-trama, tuttavia la storia è interessante (l'interesse cresce con l'avanzare della storia e con l'incredulità che essa genera) e gli attori (seppur affatto somiglianti agli originali) bravi (protagonista adeguatamente antipatica). Nel complesso piacevole, nonostante fa rabbia che si parteggi per una criminale. Voto: 6+

Midnight Mass (Miniserie) - Mike Flanagan è sicuramente un regista/sceneggiatore che ha molto da dire e che lo sa dire quasi sempre molto bene, anche in questo caso (ma meglio che nelle due stagioni di The Haunting, soprattutto la seconda) sforna una miniserie di grande qualità con aspetti tecnici sopra la media ed un soggetto-sceneggiatura tutt'altro che superficiale nonostante moltissime cose non siano per nulla originali, mescolare il sacro all'horror spruzzandoci dentro pure della scienza non è per nulla banale (il tutto ambientato in un'isola sperduta, dove non c'è scampo, ma dove le stelle sono bellissime). Bene il cast nella media con tante facce note se si segue Flanagan e le sue (precedenti) produzioni (Kate Siegel, la moglie, in primis). Peccato per le troppo cadute di ritmo con addirittura un paio di puntate a "rischio pisolino", davvero troppe e troppo lunghe certe sequenze di dialoghi filosofici (o religiosi di tracotante licenziosità), altra pecca il non volere osare un poco di più con l'horror e con la dose di emoglobina che male non avrebbe fatto. Imperfetta, talvolta incongruente, ma intrigante, ben fatta e ben interpretata. La visione non la si rimpiange (anche se non capisco come si faccia a prendere fischi per fiaschi in tal strano e quasi paradossale modo). Voto: 7-

12 commenti:

  1. Come mini serie ti intrigherebbe assai Inside man su Netflix. 😊

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    1. Lo scopro solo adesso, e aspetto di saperne di più ;)

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    2. L'ho finita ieri.. oltetutto è di Moffat, quello di Doctor Who, per intenderci ;)

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    3. Non intendo non avendolo mai visto, ma ho capito ;)

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  2. Mi segno qualche titolo, al momento sto facendo un consumo intensivo di Dr. House, quando finirò di vedere tutte le 8 serie, dovrò iniziare una nuova serie, chi lo sa, forse sarà una di queste.

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    1. Queste durano solo una stagione ma spero che vedrai alcune, che certe proprio male non sono ;)

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  3. Midnight Mass l'ho amata senza riserve. Flanaghan riesce sempre a prendermi il cuore e farlo a pezzetti, reinventando l'orrore con una dose di umanità che pensavo appartenesse solo a King.
    Molto carina Pam & Tommy, interessante soprattutto il lavoro fatto sul personaggio della Anderson, che a tratti riusciva ad ispirare molta pietà anche all'interno di una serie prevalentemente umoristica.

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    1. Io invece un po' di riserve...ma alla fine mi è comunque piaciuta ;)
      Beh sì, erano anche altri tempi, c'era troppa "libertà" e dispiace che Pam ne abbia pagato.

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  4. Ho cominciato Obi-Wan Kenobi, per adesso sono al secondo episodio. Per adesso ho notato solo una certa lentezza, probabilmente dovuta al fatto che in origine avrebbe dovuto essere un film ed è diventata una miniserie. Staremo a vedere con gli episodi successivi!

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    1. Purtroppo sì, un film sarebbe stato preferibile, ma nel complesso (e nonostante una certa lentezza) non è male ;)

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  5. Cowboy Bebop, anche se un anime del '98 (fine '99 in Italia), lo metto tra quei cartoni "nuovi" che trasmettevano su MTV con colori più accesi (che oggi non sopporto). Lo intravedevo insieme a Trigun ma me lo sono gustato tutto di fila a fine anni 2010. Concordo su tutto, capolavoro! E a me va bene anche così, senza approfondimenti sul passato dei personaggi, quei piccoli accenni che lasciano all'immaginazione mi sono bastati.
    Le altre, a parte quello di Guerre Stellari e Pamela che non mi interessano, non le conosco.
    Mi aveva attirato l'ultima ma il rischio pisolino... dovrei provarla quando mi sveglio alle 2:00 e non riesco più a riaddormentarmi 😝 Gli allunghi nelle serie brevi non hanno senso!

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    1. Un peccato che l'opera non sia poi continuata, perché Cowboy Bebop forse lo meritava, comunque fantastico recupero!
      No ma Midnight Mass è tanta roba, almeno prova e poi vedi come va.

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