lunedì 31 luglio 2023

I film del mese (Luglio 2023)

Un giorno si spera ci sia una sola piattaforma per vedere tutto il cinema che c'è, ma ora purtroppo tante sono, che oltre a Sky, Netflix e Prime (che hanno avuto uno speciale tutto loro, le prime due addirittura raddoppieranno prossimamente), ci sono anche Disney Plus, Apple Tv Plus, Tim Vision e Paramount Plus (a pagamento), ma anche RaiPlay e VVVVID (gratuite), e tutte a mia disposizione, però ci sono tante altre che non ho. In ogni caso scelta ampia, ed io per l'occasione ho scelto proprio da queste 6 piattaforme streaming le pellicole da vedere in questo mese. Alcune scelte erano abbastanza scontate, come nel caso di tre pellicole candidate agli Oscar tra il 2022 e il 2023, ma ecco anche recuperi e nuove uscite. E sono tutti film (ancora in certi casi, per sempre in altri) disponibili alla visione, 4 su Disney (The Menu, Barbarian, Amsterdam e Avatar 2), 4 su Apple Tv (Causeway, Macbeth, Finch e Cha Cha Real Smooth), 2 su Tim Vision (A proposito di Davis ed Ennio), 1 su Paramount (Pet Sematary) ed 1 su VVVVID (I figli del mare). I restanti 4 su RaiPlay, ma in questo caso la disponibilità è a tempo, solo Little Sister ancora c'è, The Voices, Anna e Shadow invece no (ma incredibilmente tutti e tre stanno su Prime). Com'è andata? Tra alti e bassi, come sempre.

Shadow (Dramma/Azione 2018) - Ad anni dalla grossolana trasferta hollywoodiana di The Great WallZhang Yimou torna in patria e firma un wuxia sanguinolento, in equilibrio tra rievocazione Kurosawiana e tragedia Shakespeariana sui dualismi. Pur con qualche prolissità nella mezz'ora iniziale e un cast non particolarmente carismatico (l'opera mette al centro di tutto l'ambiguità dei dualismi di luce-ombra, maschile-femminile, realtà-menzogna), il film ne esce bene. L'ennesimo buon film del regista, visivamente accattivante con una fotografia fredda e cupa, una storia intricata quanto basta per dare quel tocco d'imprevedibilità, soprattutto nel finale, e la garanzia di assistere ad una visione coinvolgente, fatta di duelli, combattimenti e intrighi sentimentali. Un buon film, da vedere e apprezzare, forse un gradino sotto rispetto ad altri dello stesso genere realizzati dal maestro cinese, ma ampiamente gradevole e interessante. Voto: 6+

The Menu (Thriller/Horror 2022) - Non mi ha convinto al cento per cento, ma non male è questo film (che almeno è in qualche modo originale), film che si può definire una critica alla borghesia e al consumo di cibo sempre più sofisticato, sotto veste di horror. C'è una bell'atmosfera, a metà tra il grottesco e il thriller, ed il mistero su questa serata esclusiva viene alimentato a dovere. Di questa commedia nera mi sono piaciuti: il taglio satirico, la regia controllata, il ritmo costante, e le interpretazioni (nel cast spicca indubbiamente Ralph Fiennes). Tra una satira piuttosto evidente e l'inquietudine nel non sapere come si articolerà il gioco il film scorre infatti piuttosto bene. Il finale è piuttosto pirotecnico ma non tanto sorprendente. Tuttavia è un finale logico dove è più importante non tanto la soluzione quanto come ci si arriva. Non è certo nulla di memorabile ed è anche meno intelligente di ciò che vorrebbe essere, ma in definitiva resta un film interessante. Voto: 6
The Voices (Commedia/Thriller 2014) - Il classico topos dell'horror psicologico che vede lo psycho killer di turno sulla via della redenzione grazie all'amore (ma di rado in questi casi omnia vincit amor) è trattato secondo i dettami della commedia brillante. Il risultato è più interessante sulla carta che di fatto, ma non disprezzabile. Ryan Reynolds e i suoi animali parlanti sono spassosi, qualche gag è indovinata, ma alla fine si ha l'impressione di non aver riso abbastanza. Manca un guizzo di audacia e genialità che avrebbe colmato diversi momenti sottotono, soprattutto visivamente. Il risultato finale è insomma, e tutto sommato, gradevole, ma l'amaro in bocca resta, in quanto è questa una mezza occasione sprecata. Peccato infatti che così tante idee alla fine risultino più confuse che ficcanti. Voto: 5,5

Amsterdam (Commedia/Thriller 2022) - E' buono lo spunto di Amsterdam, una storia che potrebbe coinvolgere e che in qualche modo rimanda anche ai nostri giorni pur essendo ambientata a cavallo tra le due guerre. Esteticamente è ineccepibile, poco da dire (bellissimo nell'ambientazione, fotografia e costumi), peccato che il film venga buttato alle ortiche perché mi può star bene la perfezione formale, tuttavia la narrazione è frammentaria, piena di divagazioni che stravolge la sua linearità. Al regista David O. Russell piace da sempre mettere molta carne sul fuoco ma stavolta esagera, trasformando un buon incipit in un minestrone di trame e sotto-trame di difficile digestione. Cast di super grido ma senza mordente come la storia narrata, purtroppo, destinata ad essere dimenticata appena terminata la visione. Il tanto bistrattato Joy era decisamente un film migliore di questo, di un film tanto deludente quanto criticabile. Voto: 5,5

Anna (Azione/Thriller 2019) - Luc Besson ritorna su sentieri già percorsi con notevole successo commerciale (vedi Nikita e Leon) e questo suo Anna sembra riciclare un successo che al momento non è più alla portata del regista francese. Certo che in alcune sequenze d'azione il mestiere si vede ancora. Qualche scelta narrativa appare valida come quella di creare volutamente dei buchi per poi riempirli a mo' di colpo di scena, però abusando di tale espediente sortisce alla lunga l'effetto opposto, cioè la prevedibilità. Poco convincente la protagonista, bel corpo ma poca profondità al personaggio. Per non parlare delle incongruenze talmente palesi su cui è un po' difficile passarci sopra. Perché insomma alcune sequenze sono anche ben girate ma l'impressione è quella di un replay superfluo. Voto: 5,5

Barbarian (Horror 2022) - Un horror thriller non originalissimo ma diretto ed efficace. Barbarian infatti mi è piaciuto, sia pure in presenza di una sceneggiatura a cui non mancano molte forzature. Però funziona perché sa costruire bene la tensione, ti mette subito sul chi va là non appena la ragazza arriva e vede il ragazzo che ha occupato involontariamente la casa. Se fosse un altro attore non ci sarebbe nulla di particolare, ma essendo Bill Skarsgard e sapendo cosa ha interpretato Bill Skarsgard, il film gioca molto su questo fatto e ci riesce, sebbene nella parte iniziale non succeda nulla, ma potrebbe succedere. La location sotterranea poi è sfruttata benissimo e la tensione si fa sentire in maniera efficace. Non mancano sotto-testi a questo film, ma prima di tutto il debuttante regista Zach Cregger non dimentica che sta girando un horror e l'ha fatto in maniera egregia. Un buon film, nonostante l'epilogo in parte deleterio. Voto: 6+
Little Sister (Dramma/Commedia 2015) - Delicato e mai sdolcinato, Hirokazu Kore'eda continua il suo percorso di indagatore delle relazioni ed emozioni umane (ci si ricordi di Un affare di famiglia e di tanti altri prima, non dell'ultimo visto Le verità). Qui si parla di sorellanza, ma non solo, e lo si fa con una sensibilità semplicemente magistrale. La regia è sempre sobria (ottima la prova di tutti gli interpreti) e la sceneggiatura è perfetta nel mettere in scena "semplici" momenti di vita quotidiana che sanno emozionare profondamente momento dopo momento. Ed è bellissimo e tonificante immergersi e nuotare in questo caldo e sincero flusso di emozioni. Un film in cui accade poco, che tuttavia si segue con grande interesse per il valore simbolico della vicenda. Una vicenda molto femminile ma non femminista, e forse leggermente artificiosa, tuttavia la discreta caratura dei protagonisti e una sceneggiatura anche quasi romantica la rendono più che gradevole. Un film d'atmosfera insomma, nella migliore tradizione giapponese, che non delude e trasporta in un quotidiano pieno di sentimenti. Molte emozioni attraversano infatti questo quadro di forte sorellanza, forse in maniera fin troppo ottimistica, ma la sensazione che lascia ha la piacevole fragranza dei fiori di pesco. Voto: 7+

A proposito di Davis (Dramma/Commedia 2013) - Per essere un film dei fratelli Coen manca decisamente qualcosa, una trama forse? Da quel che si diceva di questa pellicola, aspettative completamente disattese. Ci sono alcuni lievi momenti umoristici, ma per il resto la storia di Davis (aspirante musicista folk perdente e squattrinato) è priva di interesse e di personaggi davvero incisivi, protagonista compreso (mai visto un film con tanti interpreti antipatici). Alcune vicende vengono troncate a metà e lo spettatore non saprà mai come andranno a finire, mentre sul protagonista si dice anche troppo. A proposito di Davis è insipido e privo di attrattiva, un vero passo falso per i fratelli Coen. Nonostante una confezione curata e di qualità, il film risulta infatti piuttosto noioso, manca una vera e propria trama, e anche dal punto di vista musicale non ho trovato nulla degno di nota. Bravo comunque musicalmente Oscar Isaac. Voto: 5

Cha Cha Real Smooth (Dramma/Commedia 2022) - Dopo il college Andrew, tornato a vivere con la madre e il fratello, conosce Domino, ragazza madre, e si innamora di lei. Diretta e interpretata da Cooper Raiff, una commedia romantica dai toni tenui che punta sui dialoghi e sul realismo delle situazioni. I personaggi sono ben caratterizzati e portatori di sentimenti in cui un coetaneo può facilmente riconoscersi. Oltre allo spontaneo Raiff, si segnala la prova della (sempre) affascinante Dakota Johnson nel ruolo di una giovane donna fragile, un ruolo che l'attrice interpreta in scioltezza. La sceneggiatura ha più di un punto debole, in particolare nella gestione della figura materna e dei suoi problemi, ma il risultato è una storia semplice e al tempo stesso unica, impreziosita da una colonna sonora accattivante e da tanti momenti di leggerezza che rendono la visione davvero piacevole e scorrevole. Un buon film nel suo genere. Voto: 6,5
Causeway (Dramma 2022) - Esordio per Lila Neugebauer con questo indie drammatico che racconta il ritorno a casa di una soldatessa dall'Afghanistan dopo un grave incidente, con le conseguenze da stress post-traumatico. La vita quotidiana della ragazza (una discreta Jennifer Lawrence, che sembra più giovane della sua età) in un sobborgo della Louisiana e la sua amicizia con un meccanico con altrettanti traumi (il buon Bryan Tyree Henry, che per la sua interpretazione misurata s'è beccato una candidatura agli ultimi Oscar), fanno da sfondo a una riflessione esistenziale non troppo originale ma messa in scena con la giusta sensibilità e una buona atmosfera. Qualche leggera concessione al politically-correct e un ritmo non proprio fluido, avrebbe inoltre giovato qualche cliché in meno. Voto: 5,5

Pet Sematary (Horror/Thriller 2019) - L'originale Cimitero vivente del 1989 è di tutt'altra pasta, esplorando di più il lato emotivo e psicologico dei personaggi. Questo rifacimento non è male, anche in virtù del fatto che tenta di proporre qualcosa di più elaborato in termini di tensione, cambiando anche alcuni aspetti del primo film che appaiono interessanti e che culminano in un finale ad hoc. Nel complesso però è un'opera troppo uniformata agli horror commerciali di questi anni con non pochi difetti. Comunque la realizzazione è buona, una giusta dose di tensione è in grado di trasmetterla. Forse quello che mi ha convinto meno è il montaggio, dove tutto appare frettolosamente imbastito, privo di fronzoli ma anche troppo sbrigativo. Certo l'immagine finale del film, che chiude il cerchio con quella iniziale, non è male, ma dai registi di Starry Eyes, imperfetto finché si vuole, ma molto più interessante, mi aspettavo qualcosa di più, peccato. Voto: 6

Macbeth (Dramma 2021) - A pochi anni di distanza dal Macbeth di Justin Kurzel, una nuova trasposizione che mantiene anch'essa la fedeltà al testo/contesto, eppure quanta differenza, quante similitudini. Candidato agli Oscar nel 2022 in tre categorie, il primo film a cui i fratelli Coen non lavorano insieme, dirige il solo Joel, dà nuovamente importanza alla confezione, che per quanto superlativa, è osticamente tediosa. Stile asettico, rigoroso e mortifero, personalmente troppo. Più che un film un'opera teatrale in tutto e per tutto, e siccome sempre poco mi garba, difficoltà ho avuto. Ma ancora una volta, a tenere banco per tutta la visione, gli straordinari interpreti. Denzel Washington in particolare risulta inedito e convincente allo stesso tempo. Alla fine è comunque Shakespeare a trascinare. Voto: 6

Finch (Sci-fi/Dramma 2021) - Sopravvissuto alla catastrofe che ha reso la Terra quasi invivibile, un uomo costruisce un androide perché possa occuparsi del suo cane quando lui non ci sarà più. Niente di nuovo nella rappresentazione della città deserta, nel pessimismo circa la natura umana e neppure nelle caratteristiche di Jeff, parente prossimo di Numero 5 e Chappie. Se un film tanto poco originale riesce a farsi seguire con interesse e suscitare infine commozione (sul finale e non solo) lo si deve (ancora una volta, e come spesso accade se c'è lui) alla bravura di Tom Hanks e alla tenerezza con cui sono rappresentati i rapporti all'interno dell'improbabile terzetto uomo-cane-androide. La regia (di Miguel Sapochnik) è discreta ma alcuni passaggi della sceneggiatura non trovano il giusto approfondimento, risultando un po' ingenui e fiacchi, soprattutto nella parte conclusiva della storia. Pellicola comunque valida, meritevole della visione. Voto: 7
I figli del mare (Animazione/Avventura/Fantastico 2019) - La storia raccontata da Ayumu Watanabe (tratta da un omonimo manga) è tutt'altro che leggera e ordinaria, ma forse proprio per questo non è riuscita a entusiasmarmi. Pur apprezzandone la grafica e le scene fantasiose e colorate, I figli del mare soffre di una pesantezza narrativa che non mi ha permesso di calarmi completamente nelle dinamiche che presenta, non andando incontro ai miei gusti e alla mia voglia di leggerezza. Certamente sufficiente a livello visivo, ma non di facile digeribilità. Un film per niente facile da capire e così complicato da rendere pesanti molte delle scene (parla di tante cose: mare, acqua, origine della vita, filosofia, ambiente e tante altre cose, forse un po' troppe). Una favola metafisica immerge lo spettatore nei mari più profondi in un flusso di sequenze visivamente sbalorditive ma incomprensibili. Fino alla fine si spera in una spiegazione, ma niente, il che dà un senso di frustrazione e delusione (da non perdere in ogni caso i titoli di coda). Il doppiaggio italiano mediocre, poi, non aiuta per nulla. Comunque non brutto. Voto: 6

Avatar - La via dell'acqua (Fantascienza/Avventura/Azione 2022) - Nel complesso un degno successore del precedente ma che non posso dire aver avuto lo stesso impatto, era impresa ardua. James Cameron infatti ci rifà e ci riporta su Pandora: di nuovo si viene sommersi da effetti speciali di tutti i colori e di tutte le forme (Oscar 2023 indubbiamente meritato), mentre la storia è sempre quella un po' (tanto) già vista del noi contro loro in un mondo di frontiera. Piace sempre parecchio il riferimento all'universo e alla spiritualità dei nativi americani. Detto che in 2D il film perde probabilmente molto, la prima parte sembra un documentario sulle bellezze d'un mondo inesistente: bello ma non il massimo del brio. Poi si sale di quota con almeno un'ora d'azione da leccarsi i baffi. Tecnicamente è difatti incredibile, peccato per la scrittura semplicistica e le caratterizzazioni non definite al meglio dei personaggi, uniche vere pecche del film. Durata monstre comunque ben gestita (anche se l'ho visto in due parti). Non male, ma il primo film era complessivamente più riuscito. Voto: 6+

Ennio (Documentario/Biografico 2022) - Avvalendosi di tante testimonianze, materiale di repertorio e una corposa intervista rilasciata dallo stesso Ennio Morricone, Giuseppe Tornatore dirige una polifonia di immagini, voci e note che non è solo un sincero omaggio ad un artista straordinario ma anche un'opera in grado, trascendendo l'aneddottica, di farne comprendere il carattere innovativo e l'importanza nel cinema contemporaneo. La lunga durata non pesa affatto ed anzi, al termine, alla commozione si mescola la voglia di risentire tutte le composizioni del Maestro, comprese quelle al servizio di film registicamente meno riusciti. Ennio è uno di quei documentari di cui è necessaria la visione per capire e comprendere la figura del più grande compositore di colonne sonore italiano che ci ha lasciato un lascito enorme, culturalmente rilevantissimo e di qualità eccelsa. Un documentario imprescindibile, difficile fare meglio. Voto: 7,5

10 commenti:

  1. Sei stato più generoso di me con Shadow; io, memore dei successi precedenti del regista, l'ho trovato un vuoto esercizio di stile con qualche caduta grottesca (come la mossa dell'ombrellino). Meglio di The Great Wall, forse, ma per me una delusione allo stesso modo.

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    1. Non è certamente il suo migliore, ma l'ho trovato affascinante in un certo senso e ciò mi è bastato per apprezzarlo un po' di più.

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  2. 7,5 anche per Finch, a mio avviso ;) Su Amsterdam concordo.. sbraga inesorabilmente nonostante le potenzialità..

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    1. Sì ricordo che ti era piaciuto, mi ha sorpreso e non credevo ;)
      Di Amsterdam sempre meglio la città...

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  3. Di Little Sister ho adorato talmente il manga che ho paura del film, sono sincera, ma prima o poi lo guarderò.

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    1. Vai tranquilla, ha un'atmosfera da anime talmente potente che bellissimo da vedere ;)

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  4. Nonostante abbia anch'io Sky, Amazon Prime, Netflix e Paramount Plus (gratuito in una promozione Sky) purtroppo i film nuovi gli guardo nel fine settimana quando io e mio marito ci sediamo sul divano con una birra e del popcorn e ci scegliamo i film da vedere. Ultimamente i fine settimane si riducevano solo a metà domenica perché il sabato volava fra lavoro e spese. Purtroppo con l'abbonamento Youtube, passo molto più tempo lì a guardare video di viaggi o cucina o puntate umoristiche e da sola o mi rivedo l'ennesima volta un film che apprezzo o mi guardo film che so che mio marito non sopporterebbe, come sicuramente farò con Causeway. Della tua bella lista ho visto solo Pet Sematary e Avatar 2. Per il primo sono completamente d'accordo con te ma il secondo invece forse lo valuterei un po' più severamente. Ammettendo che non mi abbia fatto impazzire nemmeno il primo, il secondo mi è sembrato abbastanza banale. Sembrava fatto solo per il pubblico che avesse apprezzato il primo e che a questo punto, a distanza di tutti questi anni, si poteva ritrovare nei panni dei nostri personaggi, con figli ei conflitti che ne derivano. Grafica eccezionale, anche il suono molto buono ma a me per certi versi ricordava Days of our lives dove se smettevi di guardare la serie e ci ritornavi a vederla dopo 10 anni, riuscivi a riconoscere chi fosse figlio di chi... Ad un certo punto volevo parlarne in un post sul mio blog e volevo parlare anche dell'ultimissimo John Wick ma non so se ne avrò modo e occasione.

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    1. Lo è abbastanza banale, diciamo che siccome ho apprezzato tantissimo il primo sono stato un po' indulgente con questo secondo..

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  5. Troppo buono con The Menu. Concordo sulla critica e sugli attori ma sul ritmo proprio no, non vedevo l'ora finesse dopo la prima mezz'ora.
    Barbarian parte a razzo ma finisce a cazzo! Ancora mi mando a quel paese per averlo visto. Gli ultimi 20 minuti sono il peggio mai visto nel cinema horror. A me Bill Skarsgard non ha detto nulla. Ho scoperto che ha interpretato il nuovo It solo grazie a Google... però il fatto di ritenerlo il possibile pazzo omicida, ha funzionato.
    Avatar 2 manco se mi pagassero, dopo la schifezza del primo film, un Pocahontas sfigato in versione fantascientifica. Del 3D poco mi importa (brutta moda che per fortuna è passata), l'ho visto su un portatile in viaggio sul treno per la Sicilia, messo da una coppietta che stava in cabina con me.

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    1. Sarà che amo la cucina, o forse solo mangiare, ma sfizioso il menù ;)
      Bill ha proprio la faccia da psicopatico, e gli ultimi minuti così dovevano andare a parer mio, non so cosa ti aspettavi..
      Avatar è così, o piace o non piace, e per questo film siamo decisamente diversi :D

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