Una nuova stagione, anzi, un nuovo anno cinematografico, è appena cominciato, e si parte, com'è consuetudine ormai da anni, dai film di Natale visti. Tuttavia prima di "scoprire" (sono in bella mostra..) i titoli che ho visto in questo recente periodo natalizio è utile e necessario aggiornarvi sulla questione recensioni. Ebbene, avevo inizialmente deciso di usare le stelline per esprimere alcuni giudizi, ovvero tutti quelli tecnici, lo farò (dato che in questo modo sarà più facile per me valutarli nel complesso, anche ai fini delle valutazioni finali), ma questo lavoro rimarrà strettamente personale, mentre ho poi deciso di solamente riordinare la scheda di recensione. E quindi via a Regia/Sceneggiatura/Aspetto tecnico/Cast (ne parlo già e spesso nella recensione di tutti questi aspetti) e Commento Finale sostituito da Giudizio in sintesi, e come potete vedere (e vedrete anche nelle recensioni singole da martedì), a giovarne è spaziatura e di conseguenza lettura. E così dopo aver trovato il metodo giusto per me (almeno per il momento) e spero anche per voi, è il momento di parlare della scelta dei film di Natale che ho compiuto. Quest'anno su Sky in prima visione pochissimi film a tema natalizio, infatti oltre ai primi due film della lista a tre, nessun altro. C'era un altro, non in prima visione e andato per la prima volta in onda mesi fa, Gli eroi del Natale, la natività dal punto di vista degli animali, ma ho preferito declinarne la visione, perché semplicemente (e in tutta sincerità) non mi attirava. E così ho preferito spuntare un titolo dalla lista dei film da vedere, ovvero quella creatasi per il genere "Natale" e perciò vedere un film Netflix, un film che ho visto pur sapendo che il sequel è già in produzione, un film che non mi è affatto dispiaciuto vedere (come tutti gli altri d'altronde), perché? Per sapere ciò è più che ovvio che dobbiate leggere la recensione, e quindi buona (breve) lettura.
Tema e genere: Christmas movie di genere fantasy (ma non del tutto) di produzione made in France.
Trama: Nulla sta andando per il verso giusto durante i preparativi per il Natale: i 92 mila elfi responsabili della preparazione dei regali per i bambini si ammalano tutti contemporaneamente. Per Babbo Natale è un duro colpo ma non ha altra scelta che quella di prendere le sue renne e recarsi urgentemente sulla Terra alla ricerca di una cura. Al suo arrivo, dovrà trovare degli alleati che lo aiutino a salvare la magia del Natale.
Recensione: Dopo la bella commedia Un amico molto speciale i francesi ci riprovano a fare un film sul Natale, non fanno del tutto centro come in quel caso, ma con Christmas & Co., film del 2017 diretto, interpretato e sceneggiato da Alain Chabat (grande caratterista francese), riescono nell'intento di proporsi anche in questo genere, con basi sufficientemente solide per il futuro. Comunque arrivato quasi per caso a Parigi dal Polo Nord, causa un'improvvisa malattia che aveva colpito gli elfi, Papa Noel (spinto al viaggio anche dalla "moglie" interpretata dalla sempre deliziosa Audrey Tautou) si trova completamente "imbranato" rispetto al mondo che lo circonda, fatto di post-modernità, di tecnologia spinta all'estremo, di cose che lo attendono e che deve in qualche modo svolgere (pagamenti etc.), finendo persino in gattabuia, avendo a che fare con un avvocato scontroso (all'inizio finisce addirittura per colpirlo corporalmente, il prestante quarantenne con famigliola, Pio Marmaï con simpatici figli e graziosa moglie Golshifteh Farahani) e non sapendo letteralmente dove sia e con chi abbia a che fare (bellissimo elemento: non capisce assolutamente il valore del denaro e del comprare-vendere, dove l'avvocato si trova decisamente in difficoltà a spiegargli la cosa/considerazione che vale molti trattati di antropologia culturale e sociale, fra l'altro...). Il trattato filmico non è tale, perché è intervallato da tante e tali gag, di cui è protagonista, appunto, lo stesso Chabat, per cui, in realtà Santa & Cie (titolo originale), è un vero film, dove simpaticamente e in maniera del tutto "anticonvenzionale" il fascino o, se volete, la magia del Natale, quasi "cacciata dalla porta" dalla violenza della società iper dromologica e iper consumistica, torna, in qualche modo, "dalla finestra". E insomma film, anzi, Christmas movie (ma appunto non in tutto e per tutto), ben recitato e ben realizzato (discreti gli effetti speciali e notevoli quelli visivi, con alcune chicche niente male) da vedere ed apprezzare.
Giudizio in sintesi: Non parliamo certo di un film che resterà a lungo nella memoria, ma di un film sufficientemente simpatico da valere la visione.
Consigliato: Assolutamente sì agli amanti del genere, agli altri anche, soprattutto se volete passare 90 minuti in totale serenità.
Voto: 6
Trama: Nulla sta andando per il verso giusto durante i preparativi per il Natale: i 92 mila elfi responsabili della preparazione dei regali per i bambini si ammalano tutti contemporaneamente. Per Babbo Natale è un duro colpo ma non ha altra scelta che quella di prendere le sue renne e recarsi urgentemente sulla Terra alla ricerca di una cura. Al suo arrivo, dovrà trovare degli alleati che lo aiutino a salvare la magia del Natale.
Recensione: Dopo la bella commedia Un amico molto speciale i francesi ci riprovano a fare un film sul Natale, non fanno del tutto centro come in quel caso, ma con Christmas & Co., film del 2017 diretto, interpretato e sceneggiato da Alain Chabat (grande caratterista francese), riescono nell'intento di proporsi anche in questo genere, con basi sufficientemente solide per il futuro. Comunque arrivato quasi per caso a Parigi dal Polo Nord, causa un'improvvisa malattia che aveva colpito gli elfi, Papa Noel (spinto al viaggio anche dalla "moglie" interpretata dalla sempre deliziosa Audrey Tautou) si trova completamente "imbranato" rispetto al mondo che lo circonda, fatto di post-modernità, di tecnologia spinta all'estremo, di cose che lo attendono e che deve in qualche modo svolgere (pagamenti etc.), finendo persino in gattabuia, avendo a che fare con un avvocato scontroso (all'inizio finisce addirittura per colpirlo corporalmente, il prestante quarantenne con famigliola, Pio Marmaï con simpatici figli e graziosa moglie Golshifteh Farahani) e non sapendo letteralmente dove sia e con chi abbia a che fare (bellissimo elemento: non capisce assolutamente il valore del denaro e del comprare-vendere, dove l'avvocato si trova decisamente in difficoltà a spiegargli la cosa/considerazione che vale molti trattati di antropologia culturale e sociale, fra l'altro...). Il trattato filmico non è tale, perché è intervallato da tante e tali gag, di cui è protagonista, appunto, lo stesso Chabat, per cui, in realtà Santa & Cie (titolo originale), è un vero film, dove simpaticamente e in maniera del tutto "anticonvenzionale" il fascino o, se volete, la magia del Natale, quasi "cacciata dalla porta" dalla violenza della società iper dromologica e iper consumistica, torna, in qualche modo, "dalla finestra". E insomma film, anzi, Christmas movie (ma appunto non in tutto e per tutto), ben recitato e ben realizzato (discreti gli effetti speciali e notevoli quelli visivi, con alcune chicche niente male) da vedere ed apprezzare.
Giudizio in sintesi: Non parliamo certo di un film che resterà a lungo nella memoria, ma di un film sufficientemente simpatico da valere la visione.
Consigliato: Assolutamente sì agli amanti del genere, agli altri anche, soprattutto se volete passare 90 minuti in totale serenità.
Voto: 6
Tema e genere: Adattamento animato del grande classico letterario scritto nel 1957 dal Dr. Seuss.
Trama: Nel paese di Chissarà, una strana creatura verde guarda con disgusto i preparativi della gente per il Natale. Una festa che detesta e che cercherà di rovinare.
Recensione: Il Grinch è un personaggio da molto ormai entrato nell'immaginario collettivo, al pari si potrebbe dire, di quello Scrooge del Canto di natale di Charles Dickens con cui condivide alcuni tratti caratteriali. Tralasciando il confronto con la pellicola di Ron Howard che l'ha introdotto alla nostra generazione attraverso la straordinaria interpretazione di Jim Carrey (anche perché il personaggio animato, per quanto simpatico, è soltanto una pallida imitazione di quello interpretato da quest'ultimo), il nuovo film dello studio di animazione Illumination (Cattivissimo Me, Pets, Minions) si propone di ridare nuova linfa al personaggio del Dr. Seuss, rivolgendosi soprattutto ad un pubblico di giovanissimi. Per fare ciò, i registi Yarrow Cheney e Scott Mosier, eliminano le atmosfere cupe, ne depauperano il carattere e tutto è più colorato e tenero, le immagini sono luminose e il Grinch è più umano, forse troppo, perché il film seppur piacevole nella sua scorrevolezza, è spesso stucchevole. Ora non che la "tenerezza" sia un male, ma sinceramente mi aspettavo di più, più che un film per bambini come tanti. Il registro comico non presenta particolare originalità, ricorrendo a stilemi piuttosto classici del genere, la trama seppur riesce a rendere in modo chiaro e lineare l'evoluzione del protagonista, offrendo una soluzione delle vicende gradevole e plausibile per quanto riguarda la caratterizzazione dello stesso, non è elaborata ed assomiglia troppo a precedenti della "casa". Non annoia, la pellicola viene inoltre valorizzata da una regia dinamica e una colonna sonora energica, ma questa nuova versione seppur riuscita è troppo piegata al basso, nel senso di target d'età. Visivamente il film si fa apprezzare, per colori e qualità dei "disegni" e dell'animazione, nonché per una buona dose di umorismo, e sì, anche per una certa tenerezza. Non si arriva però ai livelli di profondità di Ortone e il mondo dei Chi, non si arriva a raggiungere la dirompente simpatia del fantastico film del 2000, non si arriva qualitativamente e quantitativamente a livelli di elevata moderna animazione. Può soddisfare certamente i bambini, ma non tutti gli altri, o almeno personalmente non può meritare un voto migliore di quello che gli ho dato. Quanto alle voci, nella versione originale il Grinch è doppiato dal bravo Benedict Cumberbatch, ma anche il "nostro" Alessandro Gassmann, voce italiana del personaggio, se la cava bene, ma non benissimo, come il film.
Giudizio in sintesi: Cartone graficamente riuscito, con qualche scena divertente ma in generale adatto più che altro a bambini. Si poteva però fare di più, perché così facendo rimane il solito cartone per bambini, carino ma non veramente bello.
Consigliato: Sì, soprattutto ai bambini, agli altri solo se amanti del genere animazione e del tema natalizio.
Voto: 6,5
Trama: Nel paese di Chissarà, una strana creatura verde guarda con disgusto i preparativi della gente per il Natale. Una festa che detesta e che cercherà di rovinare.
Recensione: Il Grinch è un personaggio da molto ormai entrato nell'immaginario collettivo, al pari si potrebbe dire, di quello Scrooge del Canto di natale di Charles Dickens con cui condivide alcuni tratti caratteriali. Tralasciando il confronto con la pellicola di Ron Howard che l'ha introdotto alla nostra generazione attraverso la straordinaria interpretazione di Jim Carrey (anche perché il personaggio animato, per quanto simpatico, è soltanto una pallida imitazione di quello interpretato da quest'ultimo), il nuovo film dello studio di animazione Illumination (Cattivissimo Me, Pets, Minions) si propone di ridare nuova linfa al personaggio del Dr. Seuss, rivolgendosi soprattutto ad un pubblico di giovanissimi. Per fare ciò, i registi Yarrow Cheney e Scott Mosier, eliminano le atmosfere cupe, ne depauperano il carattere e tutto è più colorato e tenero, le immagini sono luminose e il Grinch è più umano, forse troppo, perché il film seppur piacevole nella sua scorrevolezza, è spesso stucchevole. Ora non che la "tenerezza" sia un male, ma sinceramente mi aspettavo di più, più che un film per bambini come tanti. Il registro comico non presenta particolare originalità, ricorrendo a stilemi piuttosto classici del genere, la trama seppur riesce a rendere in modo chiaro e lineare l'evoluzione del protagonista, offrendo una soluzione delle vicende gradevole e plausibile per quanto riguarda la caratterizzazione dello stesso, non è elaborata ed assomiglia troppo a precedenti della "casa". Non annoia, la pellicola viene inoltre valorizzata da una regia dinamica e una colonna sonora energica, ma questa nuova versione seppur riuscita è troppo piegata al basso, nel senso di target d'età. Visivamente il film si fa apprezzare, per colori e qualità dei "disegni" e dell'animazione, nonché per una buona dose di umorismo, e sì, anche per una certa tenerezza. Non si arriva però ai livelli di profondità di Ortone e il mondo dei Chi, non si arriva a raggiungere la dirompente simpatia del fantastico film del 2000, non si arriva qualitativamente e quantitativamente a livelli di elevata moderna animazione. Può soddisfare certamente i bambini, ma non tutti gli altri, o almeno personalmente non può meritare un voto migliore di quello che gli ho dato. Quanto alle voci, nella versione originale il Grinch è doppiato dal bravo Benedict Cumberbatch, ma anche il "nostro" Alessandro Gassmann, voce italiana del personaggio, se la cava bene, ma non benissimo, come il film.
Giudizio in sintesi: Cartone graficamente riuscito, con qualche scena divertente ma in generale adatto più che altro a bambini. Si poteva però fare di più, perché così facendo rimane il solito cartone per bambini, carino ma non veramente bello.
Consigliato: Sì, soprattutto ai bambini, agli altri solo se amanti del genere animazione e del tema natalizio.
Voto: 6,5
Tema e genere: Avventuristico Christmas movie di genere prettamente fantasy di produzione Netflix diretto da Clay Kaytis, con protagonista Kurt Russell nei panni di Babbo Natale.
Trama: Kate e Teddy, un fratello e una sorella, decidono di filmare di nascosto Babbo Natale, mettendosi in una situazione che la maggior parte dei bambini possono solo sognarsi. Dopo essersi appostati per sorprendere l'arrivo di Babbo Natale, si intrufolano nella sua slitta e provocano un incidente, rischiando di far saltare il Natale. Durante questa incredibile notte, Kate e Teddy, insieme a Babbo Natale (in una versione davvero inedita) e ai suoi elfi, devono salvare il Natale prima che sia troppo tardi.
Recensione: La classica commedia natalizia, né più né meno. Eppure Qualcuno salvi il Natale, diretto dal co-regista di Angry Birds - Il film e prodotto da Chris Columbus (regista dei due Mamma ho perso l'aereo e sceneggiatore di Gremlins) ha un asso nella manica oltre a quest'ultimo pezzo da novanta, è Kurt Russell che con la sua incredibile presenza scenica e la versatilità e capacità di calarsi in qualsiasi tipo di ruolo, si manifesta indubbiamente come il plus dell'intera opera. E' infatti proprio grazie a lui e al senso di leggerezza che sa trasmettere il tutto che a questa pellicola un po' macchiettistica e che sa di già visto gli si perdonano tante cose. Innanzitutto non importa che la storia sia (come si evince dalla trama) quanto di più semplice (e tipico) si possa immaginare, se poi questa storia è capace di intrattenere praticamente tutti. Perché per quanto la pellicola sia sicuramente destinata ad un pubblico di giovanissimi, per quanto scorra su binari classicissimi (il titolo originale The Christmas Chronicles dice già tanto di questa rocambolesca avventura), e non abbia alcun colpo di scena, vi sono una serie di idee che lo rendono un film molto apprezzabile anche da un pubblico più adulto come me. Non solo perché mi ha ricordato alcuni classici del passato, non solo perché è ricco di spassose citazioni (con annesso un fantastico cameo nel finale), ma perché alcuni elementi di contorno risultano particolarmente efficaci. Peccato che lo stesso non si possa dire per la CGI degli elfi (molto bella tuttavia la trovata di farli parlare una lingua tutta loro), ma considerando il target, ci si può anche accontentare. E così tra momenti estremamente irresistibili e divertenti, ed altri decisamente più concitati, qua e là sdolcinati, votati alla tradizionale riflessione sulla quintessenza dello spirito natalizio, sull'importanza dei rapporti familiari e sul bisogno di credere in se stessi, Qualcuno salvi il Natale si impone con genuinità e senza grosse pretese come un divertissement natalizio godibile dall'inizio alla fine. Aggiornando alcune dinamiche del racconto squisitamente natalizio alle logiche tipiche dell'era del web e dell'ossessione per i social network, il film funziona grazie alla semplicità e alla leggerezza con la quale affronta tematiche inflazionate ma capaci comunque di infondere il giusto spirito natalizio nello spettatore, oltre naturalmente all'esilarante interpretazione di Kurt Russell nei panni di un buffo Babbo Natale dall'animo blues, sempre pronto ad ironizzare su se stesso e sulla mitologia che da anni ormai contribuisce a rendere misteriosa la sua figura. Una poltrona per due, Mamma ho perso l'aereo e Il Grinch (ma molti potrebbero essere gli esempi) sono chiaramente di un altro livello, ma Qualcuno salvi il Natale può rappresentare un'alternativa, e di sicuro è un'aggiunta che non disturba, anzi, è un modo piacevole di trascorrere una serata invernale, possibilmente festosa.
Giudizio in sintesi: Simpatico film a tema natalizio, che ricalca i cliché del genere, ma che grazie ad un Kurt Russell fantastico e una discreta regia si lascia guardare tranquillamente senza mai annoiare. Buoni gli effetti speciali, bravi i protagonisti, gradevole la storia, insomma film sufficientemente affabile.
Consigliato: Sì, anche perché è il titolo perfetto per trascorrere le vacanze di Natale all'insegna della tradizione e dei buoni sentimenti.
Voto: 6+
Trama: Kate e Teddy, un fratello e una sorella, decidono di filmare di nascosto Babbo Natale, mettendosi in una situazione che la maggior parte dei bambini possono solo sognarsi. Dopo essersi appostati per sorprendere l'arrivo di Babbo Natale, si intrufolano nella sua slitta e provocano un incidente, rischiando di far saltare il Natale. Durante questa incredibile notte, Kate e Teddy, insieme a Babbo Natale (in una versione davvero inedita) e ai suoi elfi, devono salvare il Natale prima che sia troppo tardi.
Recensione: La classica commedia natalizia, né più né meno. Eppure Qualcuno salvi il Natale, diretto dal co-regista di Angry Birds - Il film e prodotto da Chris Columbus (regista dei due Mamma ho perso l'aereo e sceneggiatore di Gremlins) ha un asso nella manica oltre a quest'ultimo pezzo da novanta, è Kurt Russell che con la sua incredibile presenza scenica e la versatilità e capacità di calarsi in qualsiasi tipo di ruolo, si manifesta indubbiamente come il plus dell'intera opera. E' infatti proprio grazie a lui e al senso di leggerezza che sa trasmettere il tutto che a questa pellicola un po' macchiettistica e che sa di già visto gli si perdonano tante cose. Innanzitutto non importa che la storia sia (come si evince dalla trama) quanto di più semplice (e tipico) si possa immaginare, se poi questa storia è capace di intrattenere praticamente tutti. Perché per quanto la pellicola sia sicuramente destinata ad un pubblico di giovanissimi, per quanto scorra su binari classicissimi (il titolo originale The Christmas Chronicles dice già tanto di questa rocambolesca avventura), e non abbia alcun colpo di scena, vi sono una serie di idee che lo rendono un film molto apprezzabile anche da un pubblico più adulto come me. Non solo perché mi ha ricordato alcuni classici del passato, non solo perché è ricco di spassose citazioni (con annesso un fantastico cameo nel finale), ma perché alcuni elementi di contorno risultano particolarmente efficaci. Peccato che lo stesso non si possa dire per la CGI degli elfi (molto bella tuttavia la trovata di farli parlare una lingua tutta loro), ma considerando il target, ci si può anche accontentare. E così tra momenti estremamente irresistibili e divertenti, ed altri decisamente più concitati, qua e là sdolcinati, votati alla tradizionale riflessione sulla quintessenza dello spirito natalizio, sull'importanza dei rapporti familiari e sul bisogno di credere in se stessi, Qualcuno salvi il Natale si impone con genuinità e senza grosse pretese come un divertissement natalizio godibile dall'inizio alla fine. Aggiornando alcune dinamiche del racconto squisitamente natalizio alle logiche tipiche dell'era del web e dell'ossessione per i social network, il film funziona grazie alla semplicità e alla leggerezza con la quale affronta tematiche inflazionate ma capaci comunque di infondere il giusto spirito natalizio nello spettatore, oltre naturalmente all'esilarante interpretazione di Kurt Russell nei panni di un buffo Babbo Natale dall'animo blues, sempre pronto ad ironizzare su se stesso e sulla mitologia che da anni ormai contribuisce a rendere misteriosa la sua figura. Una poltrona per due, Mamma ho perso l'aereo e Il Grinch (ma molti potrebbero essere gli esempi) sono chiaramente di un altro livello, ma Qualcuno salvi il Natale può rappresentare un'alternativa, e di sicuro è un'aggiunta che non disturba, anzi, è un modo piacevole di trascorrere una serata invernale, possibilmente festosa.
Giudizio in sintesi: Simpatico film a tema natalizio, che ricalca i cliché del genere, ma che grazie ad un Kurt Russell fantastico e una discreta regia si lascia guardare tranquillamente senza mai annoiare. Buoni gli effetti speciali, bravi i protagonisti, gradevole la storia, insomma film sufficientemente affabile.
Consigliato: Sì, anche perché è il titolo perfetto per trascorrere le vacanze di Natale all'insegna della tradizione e dei buoni sentimenti.
Voto: 6+
I primi due li conosco per fama, l'ultimo no ma mi sembra il più interessante.
RispondiEliminaSarà che, come dici, Kurt Russell è una garanzia, ma lo guarderei molto volentieri.
Eh sì, peccato che al momento potresti vederlo solo avendo Netflix, io infatti l'ho visto in un altro modo, ma non disperare, arriverà prima o poi in chiaro ;)
EliminaMio fratello ha Netflix.
EliminaLa prossima volta che vado a Fasano, se mi ricordo, me lo guardo.
Brava ;)
EliminaQualcuno salvi il Natale è carino :)
EliminaIeri ho visto il ritorno di Mary Poppins e ho capito il perché delle critiche...Bello comunque il doppiaggio italiano, mitico Giorgio Borghetti :)
Sì, eppure mi aspettavo anche di più, ma nel complesso va bene ;)
EliminaMi spaventa quel sequel, però quest'anno probabilmente lo vedrò e mi farò un'idea più chiara :)
Ti dirò che il film con Kurt Russell vorrei proprio recuperarlo.
RispondiEliminaE faresti la cosa giusta ;)
EliminaIl primo mi è capitato ora tra i suggeriti di SkyGo ma ovviamente la visione slitta all'anno prossimo.
RispondiEliminaLa mia su Il Grinch la sai e confermo che grosso modo siamo in sintonia. Ribadisco, giusto per i tuoi lettori, che le anatomie dei personaggi non mi hanno entusiasmato, idem per le musiche, nonostante siano di Elfman. Non mi ricordavo che era Gassmann a dare la voce al protagonista e manco l'ho riconosciuto ma concordo, se l'è cavata egregiamente.
Su Qualcuno Salvi il Natale anche concordiamo. È piaciuta anche a me la lingua degli elfi, non il loro aspetto. Comunque sì. Kurt Russell ha saputo dare qualcosa in più al classico mito di Babbo Natale. Sul voto finale sono più generoso, gli do anche un 7 e mezzo.
Che poi il problema del Grinch non è nell'aspetto tecnico, ma sul fatto che c'era già un Grinch, quest'ultimo imbattibile.
EliminaMa sai che generoso io non sono ;)
io, come sempre, solo una poltrona per due
RispondiEliminaBene, ma è anche un peccato vista la grande qualità di scelta, però ci sta ;)
EliminaAnch'io, stesso film!
EliminaE' immancabile, ormai non credo che ci sia qualcuno che non l'abbia ancora visto :D
EliminaChe post natalizio! Ammetto che però l'unico che mi attira un po' è quello col vecchio Kurt, visto che non sono esattamente un appassionato di cinepanettoni (in senso di film natalizi, non di spazzatura vanzinana)! :--)
RispondiEliminaE modestamente ti dico che proprio il film con Kurt dovresti comunque vedere, potrebbe anche sorprendenti ;)
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