Un mese seriale abbastanza tranquillo è stato, anche se il tempo di vedere la terza stagione di LOL non c'è stato, ma provvederò presto, penso proprio per il mese prossimo. Avrei anche dovuto vedere la docuserie (nascita, morte e miracoli) sui videogiochi intitolata High Score (disponibile su Netflix) ma ovviamente rimandata è la sua visione (al mese successivo probabilmente), come rimandata, ma di mesi invece (o di anni chissà, anche perché al momento non è più disponibile gratuitamente su Prime Video) è la serie animata Paranoia Agent, del compianto Satoshi Kon, creata e diretta da lui nel lontano 2004. Di appendici insomma, da inserire all'inizio ad ogni post come questo, ce ne sarebbero, ma l'agenda è già piena anche senza, però come per tutte le altre cose, tempo certamente troverò.
Gangs of London (2a stagione) - Il ritorno (non tanto atteso in verità) della più brutale fra le serie tv, dove si muore molto spesso e molto male. Ma questo destino vale solo per gli sgherri, mentre i protagonisti rimangono in gioco (i morti al contrario non muoiono in questo caso) in un rimestare di carte stantio e prevedibile. Ecco, questo il difetto principale, la seconda stagione di Gangs of London mantiene vivo infatti l'animo adrenalinico e violento della serie, ma lascia andare il resto. Proprio come accaduto per la prima stagione, ma molto più marcatamente, Gangs of London 2 si divide tra una scrittura approssimativa (che cede a risvolti banali, già visti e rivisti) e sequenze action adrenaliniche di elevata fattura, anche se il livello delle coreografie e delle riprese non è al passo con Corin Hardy, il fenomenale Gareth Evans (quello di The Raid per intenderci, oltretutto omaggiato) lascia al suo braccio destro il compito alquanto ingrato (ma ci sono comunque alcune sequenze impressionanti di brutalità). Una seconda stagione che parte piano per poi esplodere fragorosamente, peccato che lo scontro finale sia uno dei (momenti) meno memorabili, alla fine bene ma non benissimo, della classica minestra riscaldata, che si mangia anche se manca il sale. Voto: 6+
I May Destroy You - Trauma e rinascita (Miniserie) - In una (mini)serie fortemente personale e autoriale, Michaela Coel tematizza l'esperienza dello stupro e utilizza l'auto-narrazione come strumento psicanalitico di catarsi ed emancipazione. Ella scrive, dirige e interpreta questa (sicuramente interessante ma non del tutto convincente) miniserie drammatica che getta uno sguardo sorprendente sulla nozione di consenso e sulle relazioni moderne a seguito di un attacco sessuale. Uno sguardo che, lungi da me giudicare negativamente o non necessario (anzi), non resta (personalmente) impresso. Incapace data la sua complessità, di temi e nozioni, data la sua nevrosi narrativa ed ambiguità psicologica, di rendermi pienamente partecipe. Ma a parte questa mia opinione soggettiva, resta il fatto che I May Destroy You riesca, con intelligenza, genialità (in certi frangenti) ed imprevedibilità, ad eseguire egregiamente il compito d'aprir gli occhi. Voto: 6
Arrow (8a stagione) - Dopo otto stagioni, di cui quattro praticamente uguali tra loro, è finito Arrow, e non posso che essere contento, perché non vedevo l'ora che finisse. Le ultime stagioni sono state deprimenti e ripetitive, poca fantasia e poca voglia di uscire fuori da dei binari ormai stantii. Solo il finale della scorsa stagione ha mosso qualcosa e speravo fortemente che fosse un buono spunto per mandare avanti quest'ultima in modo diverso, invece è stata una marchetta per lanciare nuove serie che forse si potrebbero anche non vedere (e così farò). Solo dieci episodi (come già anticipato), in cui Oliver Queen appare principalmente nei primi otto (e in cui sempre le solite cose fa, le meccaniche dopotutto non variano granché) e poi lascia spazio a tutta una serie di eventi, dovuti ma scontati, che servono a preparare l'arrivo di altre serie (di cui sopra). Insomma tutto alquanto imbarazzante (il finale non rende giustizia). Critiche a parte (ma giuste e giustificate), tutta questa ottava stagione è orchestrata principalmente per presentare con una bella marchetta Crisi Sulle Terre Infinite, il crossover annuale (tanto atteso, anche da me) dell'Arrowverse che tuttavia ho mal digerito (non sono rimasto entusiasta del suo svolgimento), così tanto che alla fine ho preferito non vedere le puntate iniziali ma solo la fine. Ora lo scettro, come serie guida dell'Universo DC, passa nelle mani di Flash, ma visto l'andazzo questa sarà la parola fine. Voto: 5
Luke Cage (Serie Completa) - Un inizio subito col botto per il personaggio già conosciuto in Jessica Jones. Tipica serie dal retrogusto blaxploitation, ambientata interamente a Harlem e che funge spesso da denuncia/omaggio per il quartiere (condita splendidamente con buona musica di nomi noti della black music). Interessanti le origini dei poteri del protagonista (Luke, immune ai proiettili e dotato di forza sovrumana) a cui vengono dedicati un paio di episodi flashback. Ben raccontata la storia, buono il cast, con qualcuno che spicca maggiormente, niente male alcuni colpi di scena. Però lo sviluppo spesso si arena in lente situazioni ripetitive e/o condite da infiniti spiegoni talvolta forzati, manca di fluidità narrativa. Marvel's Luke Cage è infatti una serie con alti e bassi. La regia e scenografia sono ottime. Luke è davvero un bel personaggio, anche se Mike Colter proprio eccezionale non è, non male i personaggi secondari. Innovativo il fatto che, a differenza delle precedenti serie Marvel, questa è leggermente più comica. Vi sono battute e scene comedy che riescono ad eludere la gran tensione (molto apprezzata) delle precedenti Daredevil e Jessica Jones. Non mi hanno però convinto alcune cose, la trama con alcuni buchi, nemici di poco spessore e fin troppi dialoghi. Il finale è discreto. Tutto raggiunge una fine, ma come sempre la fine non esiste e si rimandano le faccende, alla seconda stagione. Una seconda stagione che replica la prima senza fantasia. Certo, c'è una notevole evoluzione dei personaggi e della sceneggiatura rispetto alla prima stagione, ma per il resto siamo sempre lì. In conclusione, un lunghissimo film blaxploitation dei nostri tempi, interessante, riuscito e meritevole, nonostante i tempi morti. Voto complessivo: 6,5
Bloodride (1a stagione) - Difficile dare un voto univoco ad una serie che non ha una linea narrativa orizzontale ma che è un semplice collage di episodi autoconclusivi, tutto sommato comunque l'opera è in gran parte piacevole, scorre veloce ed intrattiene discretamente. Io questa serie antologica (che arriva dalla Norvegia su Netflix) non l'ho trovata infatti così brutta come dicono, è difatti realizzata in modo decente, non pretende di toccare argomenti "trascendentali", le recitazioni mediamente sono buone e soprattutto gli episodi durano pochissimo. Ma come di consueto in questo tipo di serie ci sono episodi più riusciti ed altri meno. Da salvare senza dubbio il primo, per l'ambientazione e l'atmosfera a là Pet Sematary, ed il quarto che è forse l'unico che avrebbe meritato una maggior durata, utile per approfondire le storie ed il passato dei vari personaggi, mentre il secondo si salva in corner grazie al twist finale tutt'altro che prevedibile. Gli ultimi due invece quasi da buttare. Carina la sigla iniziale, buono lo score musicale, location più che discrete. Alla fine non male, ma di meglio ce n'è. Voto: 6
Dirk Gently - Agenzia di investigazione olistica (Serie Completa) - Prodotto decisamente atipico. Serie che mescola comicità demenziale con elementi fantascientifici. Il tutto ha una sua logica, una logica assurda, ma c'è. Lavoro tecnicamente ben fatto, ma la sceneggiatura risulta fin troppo irrazionale. Un miscuglio tra un Rodriguez, un Wright ed un Del Toro, dove però gli autori decidono di metterci tutto ciò che li passava per la testa, con risultati volutamente nonsense e grotteschi da far impallidire un sanpietrino. Alla fine, si lascia seguire, ma serve una buona dose di pazienza. Difficile e faticoso in tal senso accennarne la trama, perché il tutto è davvero un'accozzaglia di buone idee ma progettate male. La prima stagione lascia spazio all'immaginario e devo dire l'ho apprezzata molto di più della seconda, che finisce con l'essere un Alice in Wonderland fatto male. Tanti effetti speciali e personaggi senza capo né coda, è davvero complicato comprendere a pieno tutto ciò che accade e più volte sono rimasto confuso da alcuni passaggi. Elijah Wood è sicuramente l'MVP del cast, ma non brilla e finisce con il rimanere in ombra, complice anche la trama che non lo coinvolge in scene epocali. Insomma mi da tutta l'aria di una serie che voleva essere qualcosa di importante, ma non riesce nell'intento e si trasforma in un calderone di idee, che cucinate insieme lasciano un sapore insipido e non convincente a pieno. Bizzarro e stravagante non sempre è la chiave, eppure mi ci sono davvero divertito, e complice l'intrattenimento che non è mai mancato dall'inizio alla fine, buona cosa risulta. Voto complessivo: 6,5
Arrow non l'ho visto con continuità, non mi sono mai appassionata. Mi è piaciuto invece Luke Cage, pur con tutti i difetti da te giustamente sottolineati, soprattutto la prima stagione. Dirk Gently mi ha spiazzata, credevo lo avrei adorato e invece proprio non mi divertiva e non ci capivo niente, abbandonato quasi subito.
RispondiEliminaChe io solo per inerzia che ho continuato a vedere Arrow...
EliminaParte bene infatti, ma è nella seconda che la macchina s'inceppa...
Non che io abbia capito tutto, non che l'abbia adorato, però al contrario mi ci sono abbastanza divertito ;)
Ne avessi vista una! .. vero che sono lento pure io!.. Succession l'ho iniziata adesso.. ;)
RispondiEliminaSiamo tartarughe, ma prima o poi arriviamo ;)
EliminaCrisi sulle Terre Infinite... che robaccia. Io delle serie dell'Arrowverse ho seguito solo la prima stagione di Batwoman, e il crossover mi era sembrato interessante. Peccato che puntata dopo puntata è peggiorato sempre di più, divenendo sempre più imbarazzante (meno male che erano solo cinque, va'...) In certi passaggi mi sono chiesto se gli sceneggiatori venissero pagati (o se c'erano...)
RispondiEliminaSu Bloodride sono completamente in disaccordo. Serie ECCEZIONALE, ogni episodio. E il colpo di scena del secondo episodio io l'avevo intuito dai primissimi minuti, eppure non mi ha rovinato la visione. Però ci sta, ognuno ha le sue preferenze.
Simile ho visto la serie Solo, bellissimo il primo episodio con Anne Hathaway, gli altri sono dei monologhi che alla lunga stufano, con qualche episodio più carino degli altri.
Ed io che ho visto solo l'ultima puntata delle 5...ed era già troppo...
EliminaSu Internet giudizi abbastanza timidi, forse tu uno dei pochi a parlarne così bene, pur ritenendola comunque abbastanza riuscita.
Non la conosco, m'informerò ;)
Ma vaffanculo te e LOL, amichevolmente parlando! Non puoi ridere per "so' Lillo" 😅
RispondiEliminaHigh Score ce l'ho salvato anche io.
La miniserie la potrei provare ma al momento ne ho una caterva in lista. Forse anche la serie norvegese ma ho difficoltà con gli episodi autoconclusivi, non mi motivano a proseguire.
E invece sì che rido! :D
EliminaLa miniserie ti direi no...ma la serie norvegese sì, conoscendoti è la scelta giusta secondo me...