lunedì 4 dicembre 2017

Stranger Things (2a stagione)

Recensire una serie come Stranger Things 2 non è compito facile, data l'intricata trama ricca di colpi di scena e di situazioni incredibili e spiazzanti, principalmente per la paura di incappare in spoiler importanti sparsi qua e la tra i vari episodi. Ciò che funzionava nella prima stagione (QUI la mia altrettanta intensa e complicata recensione) però è rimasto invariato, ciò che il pubblico ha amato è stato ampliato, le domande hanno avuto le loro risposte e il tutto fila (abbastanza) via liscio nei 9 episodi di questa seconda stagione a ritmo di pezzi storici anni '80, di horror ben dosato, di fantascienza, situazione al limite del meta-fumetto e un piacevole effetto nostalgia. Stranger Things 2 infatti, pur non riuscendo a riservare l'effetto sorpresa avuto con la prima serie (anche perché la scelta di rispolverare i meravigliosi anni '80 e i temi nerd tipici di quegli anni portarono l'anno scorso al concepimento di una delle serie TV migliori mai realizzate) e nonostante la stessa a tratti abbia dei cali, a volte anche bruschi, e non sempre le vicende narrate siano di così grande impatto, si pone come uno dei migliori prodotti televisivi e curati dell'anno che sta per concludersi. Un prodotto che aveva sulle spalle una grossa responsabilità, giacché la prima stagione, hit indiscussa del 2016, alzò parecchio l'asticella qualitativa di molte serie (e di questa ovviamente). Lungo tutto il 2016 infatti altre serie ebbero un esordio esplosivo, Westworld tanto per citarne una, tutti prodotti che hanno introdotto nel mondo televisivo un livello, e di conseguenza un'aspettativa, davvero difficile da eguagliare o migliorare. Non facile, quindi, riuscire a portare avanti e bissare, da parte dei The Duffer Brothers, il successo del loro piccolo capolavoro, ma la seconda stagione dell'horror sci-fi targato Netflix ha fatto clamorosamente centro ancora una volta. Stranger Things 2 infatti, mantiene (almeno per buona parte) inalterato il livello di originalità, freschezza e bellezza generale della prima stagione, anzi, sotto certi aspetti, si è addirittura superata, anche se non del tutto.
Ma cominciamo con l'aspetto di cui in questo caso è più facile parlare, il lato tecnico, perché non ci sono grosse sorprese. Dal punto di vista visivo fotografia, regia e montaggio rimangono infatti pulitissimi ed estremamente leggibili anche nelle scene più concitate, una base solida che rimane estremamente funzionale ad alcuni piani sequenza ben pensati e molto, forse troppo, misurati, e tutti riferiti al Sottosopra, potete ben immaginare quanto il mix di un'ottima ripresa e di una CGI sopra la media nonostante il budget possano rendere una scena degna di nota (qualche Jumpscare di troppo e qualche aumento di tensione un po' gratuito, ma che dimentichi il secondo dopo averli visti). Lo stesso appunto per gli effetti speciali, sempre funzionali, mai troppo spinti e sempre cadenzati alla necessità, ben utilizzati anche in scene particolarmente scomode. Le musiche si confermano di livello altissimo, sia la OST originale, sempre fantastica, che le canzoni di altri gruppi. Dal punto di vista attoriale anche qui, nulla da sindacare, tutto il cast si cala ancora una volta nella parte e assolve il proprio compito senza neanche troppo sforzo. Sebbene gli attori non abbiano avuto problemi, ci sono alcune piccole "stranezze" nel comportamento dei personaggi rispetto alla prima serie che a primo impatto possono sembrare poco coerenti, ma che in realtà vanno ad approfondire i caratteri di ognuno svelando lati nascosti. Per quanto riguarda i nuovi personaggi invece, seppur si inseriscono nella storia creando scompiglio e lasciando a loro modo un'identità definita, non creano una particolare alchimia. Tuttavia le vecchie e nuove coppie non creano particolari fastidi.
Come nessun fastidio crea la storia che (senza entrare troppo nei dettagli della trama per non rovinarvi la visione della serie), ancora una volta ha il pregio di non sfociare nel banale o di essere studiato per un pubblico di teenager, anche perché ambientata nella cittadina di Hawkins (Indiana) negli anni '80, Stranger Things 2 vede nuovamente come protagonisti un gruppo di ragazzini dodicenni, appassionati di quella che oggi viene chiamata "cultura nerd", impegnati a salvare il mondo da delle forze maligne provenienti da un altro mondo. Ma la loro è anche una storia che parla di amicizia e di amore che non annoia mai. Tuttavia in questa nuova serie di avventure del gruppo degli "Sfigati" (come spesso vengono definiti i giovani protagonisti) assistiamo sostanzialmente ad una inversione della storia (che si svolge un anno dopo i fatti accaduti a Hawkins nella stagione precedente, esattamente tra la fine di ottobre e l'inizio di novembre del 1984) rispetto al passato che conosciamo. Mentre prima l'obiettivo era riuscire a penetrare nel Sottosopra e recuperare il povero Will (Noah Schnapp), stavolta questo (che riceverà l'aiuto anche del simpatico Bob, uno dei personaggi meglio riusciti della serie e interpretato da Sean Astin, conosciuto al grande pubblico principalmente per I Goonies e Il Signore degli anelli) verrà utilizzato come una sorta di cavallo di Troia per portare l'oscurità nella nostra dimensione, facendosi beffe ancora una volta dei cervellotici scienziati (con a capo Paul Reiser) dei Laboratori Hawkins e portando la piccola cittadina sull'orlo di un collasso.
Questo non porterà ad altro appunto se non al ritorno sul campo del nostro amato gruppo di ragazzini, Mike (Finn Wolfhard), Dustin (Gaten Matarazzo), Lucas (Caleb McLaughlin), che qui ritroviamo però parzialmente cambiati, evoluti, cresciuti rispetto a quanto già sapevamo. La pericolosa minaccia proveniente dal regno del Demogorgone infatti, che non è più un umanoide, ma un gigantesco Mostro-ombra tentacolare che cerca di mettere su un'armata di "Democani" come li definisce Dustin (delle creature canidi senza faccia), per conquistare il piano materiale (i suoi progetti, però, vengono sventati dal gruppo, almeno per il momento), viene affrontata con una consapevolezza ed una maturità diversa (anche se a volte le loro scelte non si riveleranno sempre e/o proprio azzeccate). Anche perché i ragazzi, stanno entrando a pieno nell'adolescenza con tutte le conseguenze che questo periodo comporta, come cambiamenti psichici (le prime infatuazioni, gelosie e ribellioni, date soprattutto da alcuni nuovi e funzionali arrivi nel gruppo, come quello della simpatica Sadie Sink nei panni di Maxine e di cui però si sa ancora molto poco) e fisici (un esempio, sebbene possa sembrare di poco conto, sono i denti di Dustin e il suo sforzarsi nella pronuncia della lettera s). Jonathan (Charlie Heaton), Steve (Joe Keery) e Nancy (Natalia Dyer), invece, stanno attraverso la soglia dell'età adulta e sono coscienti delle loro responsabilità (Harrington si scopre essere un ottimo babysitter, la Wheeler una donna determinata a raggiungere i propri obiettivi). A tal proposito i risvolti tra Nancy e Jonathan sono stati particolarmente telefonati e prevedibili senza portare novità tangibili in questa seconda stagione.
Così come la new-entry Billy (Dacre Montgomery) che ha lasciato ben poco a causa di un personaggio stereotipato oltre ogni immaginazione e senza alcuna sorpresa in corsa. E gli adulti? Joyce (Winona Ryder) e Jim (David Harbour) fronteggiano la loro quotidianità con occhi diversi, consci di pericoli inimmaginabili e protettivi nei confronti dei propri cari. E Eleven? Beh, ovviamente appare anche nella stagione 2. Diciamo che…non se la passa benissimo e pare quasi tagliata fuori dalla vicenda principale…ma saprà dire il fatto suo. Perché dopo una partenza col freno tirato per poter tirare le fila del prosieguo, Stranger Things regala una seconda stagione dal ritmo decisamente sostenuto (divisa in tre grandi blocchi, in cui la seconda parte è dedicata alla scoperta dell'intrigo e delle origini di Elle, e la parte finale, in cui il tutto di base si risolve esattamente come nella prima stagione), che si spezza solo nel momento in cui la bravissima Millie Bobby Brown, che qui torna nel ruolo (però come detto quasi marginale, anche se si scopriranno nuove informazioni sul suo passato) della speciale Undici, decide di compiere un particolare viaggio alla ricerca di sé stessa e del suo passato, un momento che sembra avere ben poco a che vedere con i fatti di Hawkins e che anzi nasconde forse un incipit del futuro della serie (Stranger Things 3 è già stata confermata e prevista per l'inizio del 2019).
Per fortuna questo particolare spezzone (uno dei punti deboli, a causa di una narrazione piuttosto sommaria e frettolosa delle vicende che la riguardano) si conclude nell'arco di un solo episodio, facendo tornare la serie sul cammino prestabilito senza dare troppe noie allo spettatore ansioso di sapere quale sarà la fine di tutto che purtroppo si risolve senza troppi colpi di scena. Forse è anche questa una pecca della seconda stagione, quella di non aver regalato il climax finale che in un prodotto seriale determina sempre una spinta in più per attendere il futuro della serie. Si vedrà, intanto non resta che aspettare il prossimo anno per scoprire quali altre disavventure attendono i protagonisti di Stranger Things che, non sarebbe ciò che è diventata senza la presenza di continui riferimenti alla cultura degli anni '80 e a quella del mondo cosiddetto nerd. L'atmosfera che si respira a Hawkins infatti ci trasporta immediatamente in quegli anni, dall'arredamento delle case all'abbigliamento indossato (alle acconciature), dai film delle sale cinematografiche alle sale giochi, sino ad arrivare alla musica. Quest'ultima, in special modo, è particolarmente costante in questa seconda stagione (interessante notare come i titoli di coda finali hanno un motivo musicale diverso in ogni episodio, anche perché essa ha un ruolo fondamentale nel creare le tipiche atmosfere degli anni '80, perché acconciature e abbigliamento eccessivi non bastano a definire un'epoca), fra i brani che compongono la ricchissima colonna sonora della seconda stagione di Stranger Things figurano infatti pezzi davvero molto conosciuti, come Rock You Like a Hurricane degli Scorpions, Shout at the Devil dei Mötley Crüe, Girls on Film dei Duran Duran, Hammer to Fall dei Queen, Should I Stay or Should I Go dei The Clash, Time after Time di Cindy Lauper e Every Breath You Take dei The Police.
Ma non dimentichiamo soprattutto il cinema e i videogiochi. All'inizio del primo episodio notiamo un multisala che proietta Terminator, del quale (tra l'altro) ci viene mostrato anche il trailer su un televisore. Poi è la volta di Ghostbusters, che viene ricordato grazie ai travestimenti per Halloween di Mike, Lucas, Will e Dustin, il tutto rigorosamente accompagnato dalla storica sigla. Altro film cult di quegli anni è Interceptor, citato per via del soprannome di una ragazzina che diventa presto loro amica, Mad Max (la sua maschera per il 31 ottobre è quella di Leatherface). Nelle varie riflessioni dei protagonisti spunta fuori Star Wars e il modellino giocattolo del Millennium Falcon, senza dimenticare Undi che nei suoi movimenti dell'uso del potere, assomiglia a Darth Vader. Questa stagione però sembra ricordare per molti versi il capolavoro di Ridley Scott, Alien. Il Mostro-ombra visto da Will, infatti, ha la stessa testa allungata dell'alieno, sebbene il resto del corpo presenti diversi tentacoli cthulhiani. I bozzoli incontrati da Hopper sottoterra ricordano molto le sue uova, che si aprono al passaggio di una creatura dal sangue caldo. I Democani fanno la muta esattamente come gli Xenomorfi e quando vengono bruciati emettono gli stessi versi agghiaccianti. In alcuni episodi specifici, vi sono delle scene riprese dal film, come quella del lanciafiamme o della fuga dai soldati del Mostro-ombra.
Sono inoltre citati esplicitamente due videogiochi, di cui sono presenti i rispettivi cabinati nella sala giochi frequentata dai giovani protagonisti di Stranger Things, si tratta dei classici Dragon's Lair e Dig Dug, il cui nome è anche il titolo del quinto episodio. Videogiochi oltretutto non scelti a caso, poiché forniscono, in realtà, degli indizi sulla storia, di cui però è meglio non dire niente. Non mancano poi i riferimenti a Dungeons & Dragons. Anche perché uno degli episodi, più di preciso il nono, si intitola "Mind Flayer", una creatura con poteri psionici che tenta di dominare tutte le altre e che appartiene all'universo del gioco stesso. In più come nella prima stagione il "Manuale dei Mostri" aveva aiutato i ragazzi a capire con cosa avessero a che fare dandogli il nome di Demogorgone, anche in questo caso il prezioso Manuale aiuterà i malcapitati eroi di questa storia a capire come sfruttare i punti deboli del nemico. Insomma davvero tanta roba, tanto che si potrebbe continuare a citare altro ancora a lungo, ma è meglio vedere con i vostri occhi. D'altronde la seconda stagione di Stranger Things non delude le aspettative degli spettatori, regalandoci una bella storia, che non si discosta da quella precedente e dove la cura dei dettagli è quasi maniacale, i vecchi personaggi sono stati approfonditi in modo lodevole, i nuovi personaggi risultano convincenti. Atmosfera (addirittura migliorata grazie all'introduzione di sequenze ancor spaventose e terrificanti, perché comunque questa è una serie horror, ok, un horror leggero, ma pur sempre horror), interpretazione degli attori, cast, tutto al suo posto, tutto (quasi) perfetto, tanto che se cercate emozioni forti Stranger Things 2 mantiene le promesse.
Unico neo, il famigerato (settimo) episodio che pare fuori luogo e che malauguratamente interrompe il climax che la serie ha costruito fino a quel punto. Anche se ottima è in ogni caso la regia, sempre attenta a mostrare le scene salienti, e la costruzione del Sottosopra è davvero molto suggestiva. La serie è anche ricca di scene in cui l'azione diviene frenetica (dopotutto anche questa stagione punta a tenere sempre sull'attenti lo spettatore con scene create ad hoc e musiche tese), ma grazie appunto alla regia (e ad effetti speciali sfruttati in maggior quantità) il tutto è sempre rappresentato in maniera molto chiara. Forse la seconda stagione non è riuscita a replicare l'incredibile prima apparizione di Stranger Things in quanto a stupore e clamore (anche perché le aspettative erano davvero alte), ma i fratelli Duffer hanno dato nuovamente vita ad una serie estremamente godibile, ricca di intrattenimento e della quale i difetti si contano sulle dita di una mano. Ma soprattutto quello che ci è stato mostrato rimane ad ogni modo di un buonissimo livello per gli standard televisivi a cui siamo abituati soprattutto per la qualità visiva, tanto che io ed ovviamente noi tutti appassionati rimaniamo con il fiato sospeso per le avventure che attendono Elle, Will, Dustin, Mike e Lucas nella già annunciata terza stagione. Comunque per il momento tuffatevi senza remora in Stranger Things 2, perché ne vale davvero la pena, dato che ne vedrete e ne sentirete letteralmente di tutti i colori, di quei colori che non dimenticherete mai. Voto: 8,5

15 commenti:

  1. Peccato per il personaggio interpretato da Montgomery, speravo potesse mettersi meglio in risalto. Non mi era dispiaciuto in Power Rangers.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Peccato sì, anche se sinceramente non mi sta simpatico, anzi di più, per niente :D

      Elimina
  2. Finalmente parli di questa serie misconosciuta e ignorata da tutti :D Lo so battutaccia scontata

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non avendo Netflix ho dovuto per forza di cose aspettare, e poi comunque ci sono persone che non solo non l'hanno visto ma non sanno neanche cos'è ;)

      Elimina
    2. Ti capisco :D Io ho parlato di Justice League ma qui ho molti colleghi che non sanno neanche cosa sia..

      Elimina
    3. Io so cos'è ma non che mi attiri tanto, giacché opto più per la Marvel, anche se certamente e prossimamente questo film vedrò ;)

      Elimina
  3. Io comunque non mi sono annoiato nemmeno un secondo, nonostante La puntata, cosa che mi capita raramente, era quindi naturale questo mio entusiasmo, anche perché in effetti in circolazione poche riescono a stare al passo ;)
    Pensa che ho cercato di non dilungarmi troppo :D

    RispondiElimina
  4. A me non ha lasciato il segno come la prima, ma devo dire che si fa seguire sempre con piacere.
    Ultimi due episodi davvero belli!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dopotutto neanche a me, però innegabilmente il livello è rimasto molto alto, soprattutto nelle ultime puntate ;)

      Elimina
  5. Mi sa che il famigerato settimo episodio, così tanto chiacchierato, ha ottenuto il suo scopo... io mi immagino uno spinoff :)

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che lo facessero, l'importante però è farlo bene, altrimenti non avrebbe senso ;)

      Elimina
  6. Mio caro Pietro come tu sai non seguo queste serie, ma ho letto la tua recensione sempre entusiasmante.
    La cosa che mi ha molto affascinato perchè allora entro nel mio è la colonna sonora veramente scelta tra pezzi intramontabili.
    Grazie come sempre e una magnifica serata

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A parte che mi fa sempre piacere un tuo commento, sì hai ragione, sono gran bei pezzi ;)
      Grazie e buona serata a te :)

      Elimina
  7. Continuando il discorso iniziato da Fabrizio un po' più sopra.. Sono rimasta sconvolta quando, parlando liberamente di Stranger Things e pure con abbondanza di spoiler, la mia coinquilina ha iniziato a fissarmi con uno scioccante sguardo da pesce lesso, come se avesse passato gli ultimi due anni intrappolata nel Sottosopra. Non sapeva niente, pazzesco!
    Parlando di cose (della) serie, invece, posso dirti che questa seconda stagione mi ha emozionato al pari della prima con ogni suo aspetto enfatizzato. Uno splendido omaggio, inoltre, ai grandi sequel cult degli anni Ottanta :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh non tutti hanno Netflix, non tutti sanno usare il computer...e vedere in streaming, e non tutti potrebbero amare il genere, anche se chi, cinematograficamente parlando, non ama gli anni '80 non può definirsi un appassionato cinefilo, anche perché a me, questi davvero splendidi omaggi, mi piacciono un sacco ;)

      Elimina