lunedì 8 febbraio 2021

I film del periodo (25 Gennaio - 7 Febbraio 2021)

E' da dieci giorni che ho finalmente sistemato come si deve, almeno secondo me, le colonne a destra del blog, e spero che per quei pochi che se ne sono accorti sia stato utile. Infatti, e soprattutto nella seconda colonna delle due colonne dopo il primo tratto unico, perché nella prima l'elenco blog c'è ancora, ed anzi si è allargato (anche se tutto è rimasto come prima), ho messo non solo alcuni rimandi alle pagine del blog, ma ho inserito e/o reinserito, in blocchi e/o singolarmente, l'80% dei post di tutti i macro-argomenti del blog, ovvero quelli inerenti al cinema, alla musica, alle serie tv ed al mondo nerd-pop (oltre a tanto altro). Perché anche se trovate tutto nei quattro blog "archivi" del blog, che a proposito ho anch'essi per benino sistemati, mi sembrava giusto metterne la maggior parte (i post più significativi) anche sul blog principale, e dopotutto non poteva essere altrimenti. Detto ciò, ecco cosa ho visto nelle ultime due settimane.

Dolittle (Avventura/Fantastico 2020) - Robert Downey Jr. sveste l'armatura di Iron Man per entrare nei panni dell'eccentrico e stravagante John Dolittle, il Dottore capace di parlare con gli animali, già portato sul grande schermo da Rex Harrison e Eddie Murphy, ma fallisce miseramente (speravo decisamente in qualcosa di meglio). Mi chiedo come il regista di film impegnati come Syriana e Gold (quest'ultimo un filmetto niente male) si sia gettato in questa buffonata, addirittura peggiore dei film della serie che lo hanno preceduto. E' infatti un discreto film d'avventura per ragazzi, ma non bastano gli animali in CGI (tutti doppiati da grandi attori, in originale) che dialogano col protagonista e il suo giovane assistente se poi mancano, soprattutto, registi alla Steven Spielberg o alla Peter Jackson che ci credano. Downey Jr. è pure produttore, ma non è il Lucas dell'arca perduta. Malgrado i buoni effetti visivi e qualche animale simpatico la trama non esiste e tutto finisce in caciara, con situazioni prive di senso e gag poco riuscite. Dolittle è in definitiva un animale molto debole ridotto in cattività e chiuso in una gabbia di resistente mediocrità. Un'occhiata di passaggio basta e avanza, anche per non farsi rattristare troppo dalle sue condizioni. Voto: 4,5

Rocketman (Musicale/Dramma 2019) - Non sono un fan di Elton John e, a parte un paio di canzoni fischiettabili, non l'ho mai particolarmente apprezzato. Nella stessa misura anche questo film che, più musical che biopic (purtroppo), pecca proprio nella sua sceneggiatura, che articola appunto poco il narrato per prendere più la via di una sorta di musical che ripercorre i grandi successi della star inglese, una cosa che modestamente non ho gradito. Percorrendo quasi in maniera simbolicamente bipolare gli alti e i bassi emotivi del tormentato protagonista e quindi passando dall'euforia dei concerti e delle feste all'angosciante depressione delle pulsioni suicide, la pellicola di Dexter Fletcher si giova sì della grande interpretazione di Taron Egerton (come fu per Eddie the Eagle - Il coraggio della follia, un film decisamente migliore di questo), che si "prende" la scena alla prima inquadratura nella quale appare per non mollarla praticamente mai, ma non si distingue per qualcosa in particolare, neanche la canzone poi vincitrice dell'Oscar riesce particolarmente a risaltare. Uscito lo stesso anno di Bohemian Rhapsody ne subisce (impietosamente) il confronto, perché pur restando un pregevole prodotto, Rocketman (che osa laddove altri si sarebbero, giustamente, fermati, non è necessario infatti eccedere con certe scene, pure alquanto superflue conoscendo benissimo il personaggio) è più spettacolo che film. Uno spettacolo inoltre, forse più coeso rispetto a quello di Singer, ma dove la musica è meno potente ed efficace. Salomonica sufficienza. Voto: 6
The Room - La stanza del desiderio (Dramma/Thriller 2019) - "Attento a ciò che desideri, perché potresti ottenerlo". Aforisma (di Oscar Wilde) che calza a pennello per questo film che parte da uno spunto certo non nuovo ma lo sviluppa in direzioni solo in parte prevedibili (il ruolo della stanza stessa porta come conseguenza moltissime tematiche in gioco, come l'egoismo dell'essere umano incurante delle conseguenze delle proprie azioni), anche se alcuni snodi risultano incongruenti persino nello stato di sospensione dell'incredulità in cui è indotto lo spettatore. Facile immedesimarsi nei due protagonisti (chi non ha mai sognato una magia del genere?), meno in alcuni loro comportamenti dopo che si è materializzato il desiderio più impegnativo di tutti (in ogni caso Olga Kurylenko e Kevin Janssens rendono i loro personaggi credibili e sfaccettati, reggendo benissimo il peso del film che ricade quasi interamente sulle loro spalle), ma nel complesso The Room coinvolge ed intriga, così tanto che una visione la consiglio vivamente, anche perché i 100 minuti passano veloci come il vento. Voto: 6+

The Farewell - Una bugia buona (Dramma/Commedia 2019) - Una storia che poteva prestarsi ad un opera stucchevole e strappalacrime diventa una (riuscita) commedia sull'elaborazione del dolore dai toni più melanconici e leggeri che drammatici. Gli autori ci inseriscono i temi della modernità e della tradizione e quello dell'estirpazione delle proprie radici. Il risultato è gradevolissimo, grazie alla sceneggiatura equilibrata e ad un cast ben scelto (Awkwafina per il ruolo dell'amatissima nipote, era in Ocean's 8, Crazy & Rich e Jumanji: The Next Level, è perfetta, e sempre bravo è Tzi Ma), con una particolare menzione per l'interprete della nonna malata. Basato su una bugia vera il film di Lulu Wang è un film autentico (la bugia detta a fin di bene non è altro che un'escamotage per la famiglia di farsi carico del peso emotivo di una sentenza di morte, il nascondere la malattia è ristabilire uno squilibrio e redistribuirlo fra i propri membri, "Se una persona si ammala di cancro, muore. Ma più del cancro, uccide la paura"). Un film delicato e prezioso, illuminato dalla commovente dolcezza di Zhao Shuzhen (la nonna) e con un epilogo che rasserena. Piacevole e sincero scorre via fino ai titoli di coda, con tanta Italia nella colonna sonora, bello davvero. Voto: 7

Mary e il fiore della strega (Animazione/Avventura 2017) - E' l'adattamento animato del romanzo di Mary Stewart "La piccola scopa" (che scritto 50 anni fa dalla scrittrice britannica non può non evitare di sembrare oggi un tantino banale e scontato, e tuttavia non è solo quello il problema di questo lungometraggio) ma deve molto ai film dello Studio Ghibli, in quanto si possono notare evidenti rimandi ad alcuni dei suoi lavori più noti e soprattutto perché lo Studio Ponoc, produttore del film, incorpora parecchi "reduci" dello Studio Ghibli, tra questi proprio il regista del film Hiromasa Yonebayashi, che della suddetta casa di produzione è anche co-fondatore, che alla Ghibli era pure abbastanza conosciuto, per Arrietty - Il mondo segreto sotto il pavimento prima (personalmente un piccolo gioiello) e Quando c'era Marnie dopo (altro bellissimo, recente, film). Mary e il fiore della strega è graficamente apprezzabile ma, a livello emotivo, non sembra poter garantire un grande coinvolgimento, peccando di staticità nel racconto e di una certa mancanza di entusiasmo e fantasia nelle scene e nelle situazioni che propone. Per essere un film d'esordio del nuovo Studio da cui è lecito aspettarsi grandi cose, è comunque un prodotto sufficiente. Voto: 6
The 9th Life of Louis Drax (Thriller/Fantastico 2016) - Un thriller che vorrebbe fondere troppi livelli, dal gotico allo psicanalitico fino al mistery in stile Guillermo Del Toro. Vuole sorprendere per originalità ma in definitiva è solamente una scemenza un po' confusa che prende mille direzioni senza arrivare a nessun traguardo. Si seguono con punto interrogativo le disavventure apparentemente tragicomiche del piccolo Louis fino al suo nono compleanno, in attesa che i nodi sparsi qua e là vengano sciolti, cosa che accadrà maldestramente nel finale (tutto è un po' troppo facilmente intuibile, nessuna grossa sorpresa e quel colpo di scena alla fine è poca roba, di fatto esso non è un vero e proprio colpo di scena, è la prevedibilità di una sindrome che affligge i genitori fatta a persona). Piuttosto lento e noioso (vedi le sedute dallo psicanalista e i soliloqui del bimbo in coma), si salvano invece le sequenze fantasy-marine e poco più. Il cast fa del suo meglio, ma non rimedia al garbuglio della trama, anche perché a parte Sarah Gadon (qui comunque più bella che brava) ed Oliver Platt, il resto è risibile, lo è sia Aaron Paul che Jamie Dornan (qui dopotutto era ancora ancorato alle "sfumature"). Ben realizzato certo, non annoiante ma nemmeno pienamente convincente ed intrigante come avrebbe potuto essere. Brutto il doppiaggio italiano (in particolar modo quello del bambino). Il buon Alexandre Aja ne ha girati di meglio. Voto: 4

L'ultima ora (Dramma/Thriller 2018) - Un film (tratto dal romanzo omonimo scritto da Christophe Dufossé) degno di nota, magari non perfetto ma dalla narrazione coinvolgente che ha alla sua base un modello ben preciso come Il villaggio dei dannati privato della sua componente fantascientifica. Nella sostanza questi studenti dotati che costituiscono l'elite di un istituto scolastico di élite rappresentano in qualche modo un marcato scollamento generazionale. Si esprime la paura verso un futuro visto sempre più in rovina. Ben indovinata la scelta di ricalcare tale modello in questa pellicola che permette di creare una buona tensione anche grazie alla buona amalgama che si crea fra il protagonista principale, il supplente (è il Laurent Lafitte di Elle ad impersonarlo degnamente), ed il gruppo di ragazzi, bravi anch'essi (in particolar modo la Luàna Bajrami già intravista ne il Ritratto della giovane in fiamme). Se non fosse per un eccesso di tematiche messe sul tavolo ed un finale a mio modo di vedere un po' paraculo, un piccolo gioiellino. Così com'è rimane comunque un film meritevole di una visione. Voto: 6,5

Bloodshot (Azione/Sci-fi 2020) - Action movie fantascientifico tratto dall'omonimo fumetto con trama ridotta all'osso con protagonista l'invulnerabile nel fisico ma non nell'animo Vin Diesel. Una tecnologia futuristica con utilizzo di naniti permette di ridar vita ad un soldato che si rigenera dalle ferite ed entra nei server fagocitando milioni di informazioni. Oltre alla presenza delle belle Eiza Gonzàlez e Talulah Riley non vi è altro di interessante da aggiungere, forse che, bisogna ammetterlo, è meglio di quanto mi aspettassi. Perché sì, è un prodotto fast food, da consumare in fretta e poi dimenticare, però pessimo non è, anzi, sta di fatto che qualcosa di carino lo fa vedere. Intanto è privo di violenza gratuita (spesso il colpo finale è fuori campo) ed inutili sparatorie, e poi ci sono due scene meritevoli di attenzione: lo scontro in galleria e quella finale dell'ascensore, esagerata (com'è consuetudine in produzioni di serie B come questa, sebbene qui ci siano due star affermate, una delle quali anche produttore, e il cast comprendente nomi sufficientemente validi, come Guy Pearce) ma ben architettata. Purtroppo il film (diretto dall'esordiente David S.F. Wilson) presenta caratteri tagliati con l'accetta, e nonostante l'intrattenimento, non va oltre la mediocrità. Voto: 5+

ANGOLO VINTAGE
Christine - La macchina infernale (Thriller/Fantastico 1983) - Da un'idea poco inquietante (almeno su carta) e all'epoca già abbastanza abusata di suo (Duel, La macchina nera e molto più prima Herbie, dopotutto Christine pare proprio il suo gemello cattivo, il suo lato oscuro), maestro John Carpenter (fresco settantatreenne, ancora Auguri) se ne uscì più che dignitosamente con questo "leggero" (all'apparenza) horror dalla grande atmosfera, un film che rivisto dopo anni non è per niente invecchiato, un film che, basato sull'omonimo romanzo di Stephen King dello stesso anno, seppur minore nella filmografia di Carpenter, tra i suoi più iconici e riconoscibili, con due palle così. Come dicevo prima, l'idea di una macchina posseduta, auto verniciata rosso fiammante che si rivela fin da subito un entità maligna, bastarda fino al midollo (come da, straordinario, contrappunto musicale), sinceramente, non è che sia proprio così "terrorizzante", ma l'abilità del regista qui, è stata proprio quella di riuscire (con poco e con successo) a rendere tutto spaventoso ed agghiacciante in ogni caso (aggiungendoci pure qualche accurato e sincero episodio di vita adolescenziale). Un'interessante sceneggiatura ricca di colpi di scena, una regia ispirata, un'inquietante fotografia, delle musiche da brivido (punto forte del film, realizzate come al solito con il fraterno Alan Howarth), degli ottimi effetti speciali, e degli attori abbastanza in parte (Keith Gordon, John Stockwell, il mitico Robert Prosky e la futura bagnina Alexandra Paul, e la giovanissima Kelly Preston, recentemente scomparsa) sono gli ingredienti base di questo horror non particolarmente memorabile (specie se si parla appunto di John Carpenter) ma comunque ben fatto, girato con classe e capace di trasmettere in più occasioni una tensione non indifferente (nelle scene degli omicidi in particolare). Sprecato Harry Dean Stanton nei panni di un detective completamente inutile. Un plus in più per affetto (ricordo la prima volta che lo vidi, stessa sensazione di inquietudine) e per l'ispirazione che nel futuro poi regalerà. Voto: 7+

Ecco infine i film scartati ed evitati del periodo: Il giocatore di scacchi, Nonno questa volta è guerra, Arctic, Picciridda - Con i piedi nella sabbia, Operation Finale, Il grande passo, The Fanatic, Grand Isle, Fight Girl - Il riscatto di Bo, Dolce fine giornata, Trauma Center, Valhalla - Al fianco degli dei, Un traduttore, The Bouncer - L'infiltrato, Monster School.

35 commenti:

  1. Dunque: dal trailer del dott. Dolittle, mi sembrava una buona operazione nostalgia, con l'impiego di un attore molto bravo. Invece leggo che è stato un flop terribile! Devo vedere Rocketman: in effetti di Elton John conosco poche canzoni (ma le ritengo tutte bellissime) e il paragone con Bohemian R. pesa, eccome; per questo ancora non l'ho messo in visione :)

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    1. Sì, grandissimo flop, e sono stato pure buono...
      Rocketman? Molto differente da Bohemian R, sono quasi incredibilmente agli antipodi, difficile che piacciano entrambi...

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  2. Non vedo le colonne, perché ti leggo sempre da cell.
    Comunque mi ero ripromessa di guardare Rocketman che hanno trasmesso di recente su Canale5, ma poi me ne sono dimenticata.
    Vabbé, non mi sono persa nulla, considerando che odio i musical.

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    1. Eh, da cell non posso farci niente però..
      Giustamente, anche perché è più musical che biopic, Bohemian R può bastarti ;)

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  3. A noi, da amanti degli animali, Dolittle non è dispiaciuto..certo ricordo che il target è veramente un pubblico molto giovane...per Bloodshot concordo col tuo giudizio!

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    1. Terribile non è, gli animali simpatici, ma è l'operazione nel complesso ad avere poco polso..
      Mi aspettavo peggio, invece Bloodshot si lascia vedere ;)

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  4. Anch'io ho rivisto Christine di Carpenter di recente proprio perché avevo riletto anche il romanzo e devo dire che certe sequenze surclassano persino il ( bel ) libro.

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    1. E' abbastanza chiara in effetti questa cosa, su schermo tutta un'altra cosa, soprattutto se c'è un maestro sotto ;)

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  5. Anche stavolta hai scartato qualcosa di molto buono: Il grande passo.. una fiaba ben scritta e magistralmente interpretata dalla coppia Fresi/Battiston ;)

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    1. Stento a crederci ad esser sincero, non tanto sulle capacità attoriali della coppia quanto per il plot, troppo strambo per essere italiano..

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    2. Il plot è strambissimo.. ma il clima da favola acchiappa davvero..

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    3. Dimenticavo: ovviamente Christine grandissimo!! ;)

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    4. Vabbè dai, ci penso e poi vedo se vederlo o meno ;)
      Ah beh, almeno quello :)

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  6. Io mi sono divertita guardando Dolittle, non mi ha fatto così schifo. Con tutti quegli animaletti simpatici ahahah E poi per me Robert Downey Jr. potrebbe fare anche scena muta, recitare in esperanto, stonare di brutto, recitare di spalle, comunque lo adorerei ahahaha
    Ho visto The Room invece e mi è parso alienante tutto quel rincorrersi fuori e dentro bah...

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    1. A me piace Robert Downey Jr, ma era meglio se continuava a fare Iron Man..

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  7. Rocketman mi è piaciuto proprio per il suo essere più musical che biopic, a una certa si eccede e più che andare avanti con la storia si inseriscono a forza canzoni su canzoni, ma mi ha comunque divertito e presa.
    L'ultima ora lo avevo segnato/perso da Venezia, e ancora non mi sono convinta a recuperarlo, magari nella serata giusta, ultimamente si va di leggerezza.

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    1. Ad uno che piacciono i musical sì, ma agli altri non tanto...
      Beh sì è abbastanza pesante, ma merita ;)

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  8. Visto solo "Mary e il fiore della strega".
    Visto... Non sono riuscito a finirlo dalla noia 😅

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    1. Sì, me l'hai già detto :D
      Peccato però, perché è comunque carino.

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  9. Christine!!! Alla faccia del classico. Giustamente hai sottolineato la splendida colonna sonora, davvero indimenticabile. Per me un film imperdibile, l'ho visto almeno una dozzina di volte e sicuramente lo riguarderò anche in questo 2021...:--)

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    1. Alla faccia delle dozzine di volte, io visto poche volte ma lo si ricorda ugualmente a memoria ;)

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  10. Caspita, speravo meglio dal Dottor Dolittle, credo che i bambini prima o poi lo vorranno vedere... Concordo con te su Mary e il fiore della strega, carino ma non speciale: Arrietty era molto meglio. Bloodshot lo vedrò in ogni caso, ti pare che possa perdermi un Vin Diesel? Grazie per le dritte!

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    1. Nessun problema per i bambini Dolittle, è per i grandi il problema ;)
      Arrietty è nella top dei miei preferiti Ghibli :)
      Beh sì, che poi Bloodshot è consigliato soprattutto ai fan di Vin :D

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  11. Ho letto le tue recensioni sui film che hai postato Pietro e ne ho trovate qualcuna interessante. Anche io non sono una fanatica di Elton John e non mi ha mai convinto più di tanto , ma questo è una questione di gusti. La pellicola non mi è piaciuta, mi sembra incompleta e non mi ha entusiasmato per niente.
    Ancora grazie per i tuoi post e un forte abbraccio serale

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    1. E infatti ho scelto saggiamente di dargli solo la sufficienza...abbraccio a te ;)

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  12. Ma non ci incrociamo mai! Accipicchia!

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  13. Avevo visto The Room e l'ho trovato un film piacevole. Hanno rispecchiato benissimo le sfaccettature della psicologia umana ma credo che avrei gradito una direzione migliore, in grado di sorprenderci di più. Rivedrei volentieri questo film e lo consiglio comunque.

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    1. Qualche guizzo interessante c'è, il finale per esempio, però sì, si poteva fare anche meglio, ma così com'è non è male ;)

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  14. Ho visto solo Room (concordo su tutto), L'ultima ora (anche qui, seppur l'abbia gradito forse un po' di più rispetto a te) e Christine (ma stiamo parlando di John Carpenter, quindi per me un mito).

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    1. Beh, Carpenter è un mito un po' di tutti, dopotutto almeno un film c'è che ognuno adora di lui ;)

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  15. Io ho visto solo Christine, ma tantissimo tempo fa, andavo ancora al liceo. Non lo ricordo benissimo, ma l'avevo apprezzato. Quanto invece al romanzo di King da cui è tratto... uno dei peggiori che abbia scritto. Anche perché l'idea di base è scopiazzatissima dal te citato La Macchina Nera (e quello era un grandissimo film).

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    1. Devo rivederlo La macchina nera, però Christine ha un fascino particolare, sarà il rosso forse? ;)

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  16. Rocketman l'ho adorato nonostante non conoscessi per nulla Elton John o quasi, e Taron Egerton è semplicemente fantastico.
    Degli altri film ho visto solo The Farewell, The Room e Mary e il fiore della strega, nessuno dei tre particolarmente memorabile e, anzi, The Room a tratti l'ho trovato persino fastidioso.
    Christine... è Carpenter. Un lavoro "minore" ma con un sacco di cose da dire :)

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    1. Su Egerton niente da dire, sul film invece tanto, anche cose che non ho scritto..
      La pensiamo diversamente quindi, però sono comunque tre film che si lasciano vedere :)
      Christine, un sacco di cose da dire e tanto da far vedere ;)

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