martedì 14 dicembre 2021

I film del periodo (1-12 Dicembre 2021)

Questa è l'ultima possibilità di snocciolare alcune informazioni, news e quant'altro, quindi mi prendo questo spazio e inizio dicendo che appunto con questo post cinematografico (che tra l'altro contiene le ultime cartucce che potessi quest'anno sparare, compreso un film ripescato dal "cestino") chiudo la stagione, dandovi però appuntamento alle consuete classifiche finali generali, che saranno pubblicate da lunedì prossimo fino alla fine del mese. Ma rimanendo in ambito cinematografico, in quest'ultimo periodo (diciamo abbastanza soddisfacente) con la visione di due film candidati agli Oscar (uno dei due peraltro ne ha vinto uno) chiudo il capitolo (all'interno delle Promesse cinematografiche) inerente appunto ai recuperi da Oscar (nomination) dal 2016 in poi. Ed anche se non tutti ho visto ancora di quelli di quest'anno (all'appello ne mancano nove) sono contento d'averlo completato, unico neo il film A War (Krigen) del 2015 che non sono riuscito in questi anni a reperire da nessuna parte (spero di trovarlo prima o poi). Seconda cosa, ho visto da Sky Arte un interessante breve documentario sulla vita e sull'arte di un regista giapponese di cui proprio quest'anno ho visto quattro film (la "retrospettiva" trovate Qui), il documentario infatti, dal titolo I mille volti di Takeshi Kitano, mi ha portato alla scoperta di alcuni dei segreti "celati" di questo grandissimo artista/personaggio, alquanto unico e particolare (lo consiglio caldamente a tutti, ma soprattutto, se non l'ha già visto, all'amico Franco, suo grande estimatore). Infine, ma questo non c'entra con il cinema, anzi riguarda noi della blogosfera, per causa di forza maggiore quest'anno non ci sarà Il Franken-Meme di Nocturnia (fino all'anno scorso bello e pronto, potete "riscoprirlo" Qui), l'edizione 2021 infatti, del "meme" utile a far conoscere e farvi conoscere i miei e i nostri blog preferiti, ho deciso di non fare, e per due motivi. Primo per rispetto di un "collega" recentemente scomparso, secondo perché in verità ho conosciuto pochi nuovi blog, di cui solo uno (quello di Pakos), frequentato assiduamente, era inutile quindi proporre. Dopotutto è (divenuto, visto il momento di flessione) triste premiare (per quanto meritevoli ogniqualvolta) sempre gli stessi, oppure nominare (sempre più) blog che per vari motivi lasciano la blogosfera. Detto ciò concludo, e semplicemente auguro a tutti Buon Natale e Felice Anno Nuovo.

Willy's Wonderland (Horror/Azione 2021) - "The Banana Splits Movie vs. Nicolas Cage": questo sarebbe il sottotitolo più indicato per l'opera in questione. Il regista Kevin Lewis, ben conscio di ciò che il pubblico si aspetta da simili premesse, imposta Cage in modalità massacratore over-the-top à la Mandy (gli taglia del tutto pure i dialoghi, completando così la sua metamorfosi in pupazzone semovente) e gli fa prendere a sganassoni un mucchio di robot assassini. Il divertimento sta tutto qui, fra balletti dell'eroe, duelli leoniani, botte da orbi e "Free Bird" sul finale. Il resto (splatter incluso) è un contorno scipito. Voto: 5

Quelli che mi vogliono morto (Dramma/Thriller/Azione 2021) - Bimbo nei boschi inseguito da killer che lo devono far fuori a tutti i costi. Thriller survival che parte con il forte handicap costituito dall'attendibilità della Angelina Jolie come pompiera paracadutista oppressa dai sensi di colpi. Digerito il personaggio e la banalità del plot, il resto si fa seguire senza problemi, nonostante gli stereotipi a manetta e incongruità sparse, grazie all'ambientazione silvestre con bei paesaggi. Film action di routine non indecoroso ma prevedibile, derivativo e certo molto deludente rispetto al film con cui Taylor Sheridan ha esordito nella regia. Voto: 5+

Way Down - Rapina alla banca di Spagna (Thriller/Azione 2021) - Anche Jaume Balagueró (regista di Rec 4: Apocalypse, suo precedente film visto) si cimenta nell'heist movie, considerando il successo mondiale de La casa di carta. Una rapina considerata impossibile da mettere in opera, l'elaborato piano con il genietto/faccia da bamboccio di turno, ma nessuno spunto veramente originale che non sia stato già visto negli ultimi anni (comunque affascinanti i metodi della banda cosi come la lunga sequenza della rapina). Il regista spagnolo ha offerto decisamente di meglio nella sua carriera, tuttavia questo film garantisce una certa dose intrattenimento (buona l'idea di affiancare tutto ai mondiali di calcio del 2010), partendo dal presupposto che di sorprese se ne trovano poche. Voto: 5,5
L'immortale (Azione/Dramma 2017) - Dopo Sion Sono anche Takashi Miike sbarca su Netflix, per adattare un celebre manga, ma sfortunatamente meglio non fa, anzi delude. Infatti, per me che sono uno spettatore che conosce e apprezza Miike (in altre opere) e che ho visto numerosi film d'azione sui samurai devo spiacevolmente ammettere che questo oltre ad avermi leggermente annoiato non mi ha stupito. Miike è riuscito a farlo in molte altre opere d'azione splatter con trovate e bizzarrie pregevoli, ma qua no. Certo, c'è una mattanza praticamente dall'inizio alla fine, combattimenti quasi continui, ma spesso banali e quasi tutti uguali, soprattutto quelli di massa. Le spadate non rendono come dovrebbero, non hanno un effetto reale e molto spesso non si vede neanche la spada che colpisce l'avversario. Dal punto di vista dei personaggi non è stato fatto un gran lavoro su tutti anche se è apprezzabile sia il protagonista che Anotsu. Molto sangue, molte spadate ma poca sostanza e si arriva un pochino a fatica ad oltre 2 ore senza essere sufficientemente soddisfatti. Voto: 5,5
 
Mandibules (Commedia 2020) - L'ennesima follia di Quentin Dupieux (che ricordiamo essere in arte l'iconico Mr. Oizo), autore di un cinema surreale e sfrenato (dal punto di vista della logica, delle idee, delle invenzioni) che non smette di stupire. Questa volta l'artista francese si esibisce con una storia che punta tutto sull'assurdo (e questa non è certo una novità per lui) e su un solo effetto speciale: un'adorabile mosca gigante, intelligente e affettuosa come un cagnolone. La sceneggiatura di Mandibules (dello stesso Dupieux, anche montatore e direttore della fotografia) è un congegno brillante, il nonsense regna sovrano trascinati dall'idiozia dei due protagonisti e dalle trovati, a volte geniali del regista. Ricalca il filone demenziale di Scemo & più scemo con forse una trama più esile ma non per questo meno godibile. Una trama kafkiana che inanella una serie di facezie e incontri al limite del surreale che scorre senza cadere nel becero e che nella sua brevità, non annoia. Gli attori sono ben assortiti (se la coppia protagonista non propone niente di particolare, nota positiva per Adele Exarchopoulos in un ruolo particolare) e alcune location gradevoli. L'enigmatico e assonnato insetto gigante filo conduttore delle varie stramberie riserva un finale sorprendente. Un'altra piccola perla da aggiungere alla collana demenziale con cui Quentin Dupieux sta deliziando lo spettatore ghiotto di humor nero. Qui di nero in realtà ce n'è poco, dato che, oltre al buon senso, si conta un'altra sola vittima ma è impossibile non sorridere davanti alla dabbenaggine del grosso Manu e di Jean-Gab, domatore principiante. Voto: 6,5
 
Caccia al 12° uomo (Dramma/Guerra 2017) - Una squadra di 12 sabotatori norvegesi, 11 vengono catturati ed uccisi dai nazisti che occupano il paese, il superstite tenta di raggiungere la neutrale Svezia. Da una vicenda realmente avvenuta, una tesissima caccia all'uomo che è anche un inno alla capacità di sopravvivere in condizioni estreme e alla solidarietà pur a rischio della vita, in quanto il protagonista, interpretato da Thomas Gullestad con grande intensità, viene aiutato dai suoi connazionali con una "staffetta" umana che lo trasforma nel simbolo della resistenza contro l'invasore (una menzione particolare anche a Jonathan Rhys Meyers nella valida interpretazione dell'ostico funzionario della Gestapo che non si da pace nella caccia al dodicesimo uomo). Film a tratti convenzionale (la lunghezza eccessiva in alcuni momenti e il ripetersi di alcune scene vanificano certamente la completa riuscita finale), ma forte, emozionante. Indubbiamente la retorica appare ma non disturba affatto. Un film da vedere, anche solo per conoscere questa incredibile (poco conosciuta) vicenda. Voto: 6,5
Motherless Brooklyn - I segreti di una città (Poliziesco/Thriller 2019) - La New York degli anni '50 è ricostruita alla perfezione nelle mani di scenografi e direttori della fotografia al servizio di Edward Norton, alla sua seconda prova in cabina di regia e a diciannove anni di distanza dal precedente film. Un giallo di tutto rispetto, che non lesina momenti di grande cinema. Purtroppo il problema è nello script, le vicende narrate sono infatti tante e particolareggiate ma rendono difficile la trasposizione causa pesantezza e confusione della sceneggiatura. La lunghezza del film un pò eccessiva alla fine annoia nonostante la prova recitativa di Norton tornato a grandi livelli. Nonostante il resto del cast sia di prima scelta rimane un film non perfettamente riuscito, magari se la sceneggiatura fosse stata affidata a qualcun altro sarebbe stato meglio, Norton troppo ambizioso. Qualche tic e qualche minuto in meno avrebbero giovato ma riconosciamogli uno stile e dei dialoghi abbastanza ricercati. Motherless Brooklyn, sorta di omaggio al noir degli anni '50 con una storia non troppo originale di corruzione urbanistica venata di razzismo e una sottotrama sentimentalistica un po' accomodata per affiancare la vicenda principale, a conti fatti apprezzabile. Voto: 6
 
Una donna promettente (Dramma/Thriller/Commedia 2020) - Trainato dalla grandiosa performance di Carey Mulligan, Promising Young Woman è uno strano revenge thriller, che svela le sue carte piano piano. Il progetto della sua enigmatica protagonista non è chiaro fin da subito, ma i tasselli verranno amalgamati ottimamente e saranno evidenti nella parte finale. Proprio il finale imprevedibile sarà di grande impatto e non si scorderà facilmente. Alla sua prima regia, Emerald Fennell filma un revenge movie non lontano dal modello di Oltre la notte, Kill Bill o Lady Vendetta. Lo stile sta tra il dramma psicologico, il grottesco, la commedia rosa e quella nera. E per quanto il ritmo abbia qualche cedimento, le sorprese e i colpi di scena non mancano. Un film incentrato sicuramente sul dolore che tuttavia indugia davvero poco sulla spettacolarizzazione della violenza, se non in una scena abbastanza dura più per il peso che ha sulla storia che per le immagini. Un cast tecnico e artistico in prevalenza femminile che manda un messaggio ben preciso agli uomini in maniera diretta e grintosa che ricorda la quarta stagione de Il racconto dell'ancella. Sicuramente un film figlio del #metoo, ma non di propaganda e con una sua dignità cinematografica. L'Oscar come migliore sceneggiatura originale, quindi, non sembra essere stato assegnato con intenti politici, come si sospettava. A trovar qualche difetto, una voce narrante troppo invasiva e una prima ora abbastanza criptica e ripetitiva, ma una volta capite le intenzioni il film è un fiume in piena. Un film sorprendente che la visione certamente la vale. Voto: 8-
 
Corpus Christi (Dramma 2019) - E' un film sulla religione o almeno sul sentimento religioso che alberga nella gente. Non apertamente contro, sicuramente critico nei confronti della religione sotto certi aspetti. L'approccio anticonvenzionale di questo giovane ragazzo spacciatosi per prete conduce a risultati che si dimostrano più efficaci di tanti sermoni. Dopo la visione di un film del genere il quesito che rimane è se sia meglio un ragazzo perduto finto prete, che ha "vissuto" la vita, ma dotato di un innato senso religioso alla sua radice o un prete "ufficiale" disilluso che ha condotto la propria vita all'interno di un guscio e celebra messa come timbrare un cartellino? Un lavoro buono sotto certi aspetti di contenuto, un po' meno quando, probabilmente per la troppa carne al fuoco, cede a qualche schematismo. Piuttosto buona anche la prova del protagonista, mentre la storia comunque, nel suo epilogo, non mi ha nè convinto nè soddisfatto del tutto. Meritevole comunque di una visione questo film diretto da Jan Komasa e candidato ai Premi Oscar 2020 nella categoria miglior film internazionale. Voto: 6,5
No Sudden Move (Dramma/Thriller/Gangster 2021) - Un thriller dalle evidenti tinte noir, ma anche un gangster movie e film di denuncia. Un qualcosa di semplice che diventa sempre più complesso ed articolato dove delinquenti di piccola/media caratura si imbattono in gioco più complessi, avendo la presunzione anche di dominarli e manipolarli. Steven Soderbergh è perfettamente a suo agio (come lo era stato in parte ne La truffa dei Logan) con una storia che prende binari precisi, rispettando i clichè del genere, ma mettendo a nudo tematiche attuali anche se il film è ambientato negli anni '50, i suoi riflessi come il potere delle corporation, l'intreccio della legalità con l'illegalità e le tensioni razziali sono attuali ancora oggi (insomma, un buon esercizio di stile). Cast di prim'ordine (c'è anche Matt Damon in una parte importante, ma non accreditata) con Don Cheadle e Benicio Del Toro sugli scudi. Voto: 6,5

Sulla infinitezza (Dramma 2019) - Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza, Canzoni dal secondo piano, You, the living: Roy Andersson aveva già detto tutto e ammirevolmente, con una cifra stilistica sua, originale e che rimane ben impressa. Sulla infinitezza finisce così per sembrare una sorta di riassunto della precedente trilogia, di compendio del pensiero del regista e sceneggiatore sul miserabile splendore dell'esistenza umana, ma al di là di questo c'è ben poco da cogliere in questa pellicola. C'è la grande arte del regista svedese, certo, la sua capacità di creare scene e atmosfere con pochi e curatissimi dettagli, ma Sulla infinitezza non sembra il lavoro più ispirato di Andersson, o quello che meglio esemplifichi le sue grandi potenzialità come artista. Macro e micro si fondono nelle sue storie, l'infinitamente grande e l'infinitamente piccolo (idea che dà il senso del titolo italiano) si incontrano e sorrisi e lacrime trovano posto contemporaneamente sul volto dei suoi protagonisti, da sottolineare come di consueto il trucco che maniacalmente cerca di conferire un aspetto cadaverico agli interpreti, aumentando il senso di smarrimento per lo spettatore, e i movimenti di macchina sostanzialmente azzerati. Rare le concessioni alla musica e un solo filo conduttore per l'intera opera: una (alquanto inutile) voce off femminile che introduce le varie sequenze con testi a dir poco laconici. Voto: 6

Turbo Kid (Sci-fi/Azione 2015) - Presentato al Sundance 2015, Turbo Kid è esempio lampante che da buone idee infarcite d'amore per il genere si possono partorire opere magari non memorabili ma senz'altro da coccolare (particolarmente efficace la capacità della scrittura di rimanere sospesa tra crudeltà e ironia). Mescolanza assoluta di generi, tra le lande desolate di Mad Max, l'amore per la memorabilia anni '80, lo splatter e l'ironia sarcastica del Peter Jackson prima maniera. Inseguimenti a bordo di BiMX (un uso geniale questo delle biciclette, basta auto in un mondo senza risorse), duelli all'arma bianca e corpi che deflagrano sono declinati all'intrattenimento più puro, ma grazie al cielo genuino e per niente ruffiano. Sfortunatamente però, non si può non notare un calo nella narrazione e quindi dopo un'ora la pellicola comincia ad essere pesante come un macigno, per poi riprendersi in un finale bello e teso. Diciamola tutta, l'elemento più riuscito di tutto il film è la caratterizzazione dei personaggi (con un Michael Ironside eccellente) e, secondo me, solo per questo merita di essere visto. Voto: 6+

Ecco infine i film scartati ed evitati del periodo: An Imperfect Murder - Un delitto imperfetto, State a casa, Fuga a Parigi, Capitan Sciabola e il diamante magico, Above Suspicion - Crimine e desiderio, Le avventure di un matematico, 47 metri - Great White.

22 commenti:

  1. Intanto grazie per la segnalazione!! Corro su Sky Arte a vedermi Kitano!!! .. per i film, con Way Down non mi sono annoiato, Mandibules è in taccuino e si, Motherless forse meno prolisso avrebbe guadagnato decisamente! E Auguri anche a te intanto, ma ci sarà modo più in prossimità!! ;)

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    1. Quando l'ho visto ho pensato subito a te, qualcosa già saprai, ma è molto istruttivo ugualmente ;)
      Non annoia è già molto di guadagnato, e infatti peccato che Motherless in minima parte lo faccia..
      Beh certamente, ma è meglio portarsi avanti :D

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  2. Ma adesso che Nicolas Cage nemmeno parla, almeno fa espressioni diverse col viso? Ricordo che criticavi la sua unica espressione. 😂😂😂
    A me, invece, è sempre piaciuto, ma questo film non lo guarderei neanche se mi costringessero. 😂😂

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    1. No, è sempre lo stesso, ma paradossalmente il mood è quello giusto per il film, un film scacciapensieri :D

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  3. Non sapevo della decisione di Nick di non proporre il Franken-Meme 2021.
    In merito ai film che hai segnalato non ne ho visto nemmeno uno, ma devo dire che mi lasciano del tutto indifferente. In questo periodo mi sono data alle serie tv e ne sto facendo una scorpacciata su Netflix. E poi è partita la stagione di And Just Like That...

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    1. In verità è una decisione mia, non so se lo farà o meno, ma io penso sia meglio così.
      Ecco, l'ultima che hai citato non vedrò mai :D
      Presto anch'io avrò Netflix e mi ci butterò a capofitto ;)

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    2. Hai scritto "non ci sarà" e avevo capito fosse una decisione di Nick che è l'ideatore del premio. Non so se è giusto, io ho appena ripristinato il mio😉 beh immaginavo che il proseguo di SATC potesse non essere in cima alla tua lista di serie da vedere😜

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    3. Capisco, stavolta non mi sono spiegato bene, forse avrei dovuto anche contattare Nick per sapere qualcosa in merito, in ogni caso c'è libertà di fare come uno vuole.
      Eh già, neanche a pagarmi :D

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  4. Un po' di tempo fa ho visto L'immortale ma non mi è rimasto molto impresso tranne che una serie di mani saltate a destra e a manca! xD

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  5. Turbo Kid io all'epoca lo trovai adorabile, anticipa parecchio alcune opere e tematiche serial ricorrenti di adesso.

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    1. Effettivamente sì, comunque è abbastanza derivativo, ma con un gran cuore, omaggio riuscitissimo agli anni '80 ;)

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  6. Come spesso accade non ne ho visto nemmeno uno (aaaaarrrrggggghhhhh!). Quello che più vorrei vedere è Mandibules di Dupieux, dove lo hai visto?

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  7. Concordo sulle tue motivazione per il salto del Franco-meme.

    Fino a che non ho iniziato i film natalizi, ne stavo guardando molti ma manco uno di questi mi è capitato.
    Potrebbe piacermi quello della rapina, il regista non lo conosco e quindi non conosco i suoi precedenti, la trama e la sequenza di cui parli mi intrigano.
    Avrei potuto dare una possibilità anche a L'Immortale ma "delude", "annoia"... no, grazie!
    Mi ricorderò anche di No Sudden Move ma solo per quando starò dell'umore adatto, al momento non mi attira il thriller noir.

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    1. Dispiace, ma non è imprescindibile, almeno per quest'anno.
      Di questi comunque 8 sono su Sky, quello di Miike è su Netflix, e se vuoi sangue e combattimenti un'occhiata si può dare.

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  8. Ho visto che Banana Splits Movie non ti è piaciuto... Tra l'altro l'hanno dato questa settimana in prima TV su Italia 2. Devo dirti: a me aveva divertito, pur non essendo un filmone. Quello con Nicholas Cage l'avevo adocchiato, ma mi aveva lasciato dubbioso, sia perché è con Nicholas Cage, sia perché faceva pizzicare il mio senso di ciofeca (e a quanto ho letto della tua recensione, sembra avessi ragione...)

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    1. Beh guarda, ad esser sincero dopo aver visto Willy's lo tenderei a rivalutarlo, con mezzo voto in più, è più centrato almeno.

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    2. Non era un film che si prendeva troppo sul serio... Insomma, io l'ho apprezzato. Certo che probabilmente si sono ispirati al videogioco di Five Nights at Freddy's .

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    3. Non conosco, ma le ispirazioni erano tante, un filmetto guardabile ;)

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