La sera stessa comincia il programma, e i ragazzi superano la selezione iniziale. Dopo diverse sfide, si trovano in semifinale proprio contro i MOB, i quali vengono battuti. Vanno in finale e devono scontrarsi con i Green Nights, che hanno stretto un accordo con la presentatrice del programma per vincere, quando la crew viene a conoscenza di ciò decidono di allearsi con i MOB, riuscendo così a vincere la gara e il contratto di lavoro a Las Vegas per tre anni. Non è certo la coerenza a mancare alla serie Step up, fondata su una struttura sempre uguale a se stessa (lo scontro tra gang, l'incontro tra stili di ballo apparentemente inconciliabili, la grande gara finale e la storia romantica che si mescola ai doveri di ballo) e centrata nei suoi casi migliori più sulla prestazione fisica che sulla vera creazione di una storia. Lo spunto della storia sembra venire dalla film commission Nevada, il film fa delle strade e quindi delle città in cui è ambientato un tratto distintivo, indugia su Las Vegas, la sua attrattiva, le sue strade, la sua spettacolarità e i suoi luoghi significativi. Terribile il doppiaggio italiano del villain affidato al rapper milanese Gué Pequeno in grado di rompere ad ogni parola la sospensione dell'incredulità ricordando a tutti di essere di fronte ad un film. Nonostante i film musicali non mi piacciono granché questa serie riesce a coinvolgere, altri hanno provato a 'copiare' ma nessuno ha fatto niente di diverso o di migliore. Voto: 5,5
I Origins è una pellicola del 2014 scritta, diretta, montato e prodotta da Mike Cahill, un film drammatico di fantascienza che parla del labile confine tra scienza ed emozioni, tramite l'occhio, lo specchio dell'anima. Il dottor Ian Gray, dottorando in biologia molecolare e specializzato nel
processo di evoluzione dell'occhio, lascia il suo laboratorio per
partecipare a una festa. Lì conosce una giovane modella straniera (Sofi).
L'incontro è fugace, ma basta la visione degli occhi della ragazza per
fare accendere qualcosa in Gray. Anni dopo, Ian e la sua assistente di
laboratorio, Karen, fanno una scoperta sensazionale con profonde
implicazioni esistenziali. A quel punto, il medico sa che - pur
rischiando di perdere il lavoro della sua vita - dovrà recarsi
dall'altra parte del mondo per validare (o confutare) la sua teoria. Non è un capolavoro ma una pellicola originale e molto intensa. Un amore veloce ma di una intensità unica, tanto da rimanere impresso
nel cuore di un cinico scienziato, spingendolo verso una ricerca
improbabile. Finale aperto, a libera interpretazione dello spettatore,
forse la scelta peggiore per una trama che poteva essere conclusa in
maniera più definitiva. Film intelligente e commovente fra scienza e fede con una buona
fotografia, personaggi ben caratterizzati e bravi attori (su tutti Àstrid Bergès-Frisbey). In definitiva questo film affronta il tema del dualismo scienza-spiritualità. E' la scienza
stessa, sviluppata nelle sue enormi potenzialità che permette
incidentalmente di scoprire che l'anima esiste e che si reincarna nelle
evoluzioni successive. L'amore è il mezzo per arrivare alla scoperta dell'anima? Forse sì. Voto: 7
Quel momento imbarazzante, pellicola del 2014 diretta da Tom Gormican, è una commedia sulla paura degli uomini (i tre protagonisti) che le relazioni serie possano annullare la loro personalità e far cambiare il loro rapporto di amicizia, ma nel momento in cui meno se lo aspettano, tre ragazze gli faranno cambiare idea. Le scene di dialogo tra i protagonisti fanno sembrare il film un Sex and the City al maschile: sfacciato, esplicito, licenzioso senza necessariamente scadere nella volgarità "da caserma". Tre amici quasi trentenni faticano ad uscire dall'adolescenza, Jason (interpretato da Zac Efron, che ricorre ad ogni espediente, comprese numerose scene di nudo ridicole, per infrangere la sua reputazione cinematografica di eterno teenager dalla faccia pulita, non riuscendo a risultare almeno in parte credibile o convincente), è un single incallito in fuga ogni volta che, in
una relazione, sopraggiunge il "momento imbarazzante" del titolo,
ovvero quello in cui la ragazza (in questo caso Imogen Poots) vuole sapere dove, come coppia, stanno
andando a parare, Daniel è un conquistatore seriale che usa l'amica
Chelsea come esca, senza rendersi conto che per Chelsea la preda è
proprio lui, Mikey, apparentemente sistemato, scopre che la moglie
vuole il divorzio e se l'intende già con un altro. Per solidarietà con
Mikey (Michael B. Jordan), Jason e Daniel (Miles Teller) decidono di rimanere anche loro single, ma
ovviamente le tentazioni sono subito irresistibili. Riusciranno a mantenere il loro patto di amicizia o cederanno ad un rapporto di coppia degno di questo nome? Interessante il
montaggio, veloce e quasi sincopato, figlio della televisione e in
particolare di Mtv. Non è un capolavoro, è solo uno dei tanti film americani sui rapporti e le situazioni che si creano, le bugie, le scaramucce e i sentimenti repressi o tenuti nascosti. E' comunque un film in parte divertente (molto poco) ed in parte romantico (un po troppo). Voto: 5,5
Nessun commento:
Posta un commento