Trama: L'invasione aliena dei Duplo minaccia il mondo dei Lego. Che scatena viaggi interstellari, battaglie, incontri.
Recensione: Era il 2014 quando sugli schermi di tutto il mondo arrivò The LEGO Movie (personalmente arrivò un po' più tardi), strabiliante lavoro d'animazione che, partendo dal mondo dei celeberrimi mattoncini danesi inventati da Ole Kirk Kristiansen nel 1916, aveva creato un film spassosissimo, ironico, colorato e pop come pochi altri. Fu un successo incredibile, doppiato di lì a poco dagli spin-off LEGO Batman - Il Film e LEGO Ninjago - Il film, che portarono al successo (l'ultimo un po' meno) un'animazione in grado di unire CGI, Stop Motion e Live Action in modo assolutamente geniale ed efficace. Ora, ad anni di distanza, ecco il sequel ufficiale: The LEGO Movie 2 - Una nuova avventura, per la regia di Mike Mitchell (un fuoriclasse dell'animazione da fine anni '90, regista anche del recente coloratissimo e divertente Trolls) e basato su uno script di Raphael Bob-Waksberg, Matt Fogel, Michelle Morgan, e soprattutto Phil Lord e Christopher Miller, i registi del primo film. Questo secondo capitolo di animazione, come dice il motivetto dei personaggi, continua a essere "meraviglioso" e a riservare sorprese: ancora più musica, ancora più personaggi e mondi (o "Sistemi Sorellari") da esplorare, in un mix appunto (riuscito) di tecniche di animazione e live action. Non ha dalla sua l'elemento novità, ciò nonostante riesce a tenere incollato allo schermo lo spettatore (presumibilmente di tutte le età) grazie ad una storia semplice ma al contempo articolata. Giocando anche con tutti i punti i forti del primo, a partire da quel mondo reale in cui tutto viene costruito e poi prende vita grazie alla fantasia di due ragazzini. Questa volta però ci spostiamo dalla tematica padre/figlio per passare alla relazione tra fratello e sorella, per poter poi trattare il tema della collaborazione e sul come lavorare in squadra sia più creativo. Un'interessante metafora per poter allargare la storia ed includere i nuovi personaggi del sistema Sorellare (di cui sopra) nel film, un film in cui diventa sempre più assidua l'interazione tra il mondo reale e quello Lego giocabile. Un film che viaggia quindi nel solco del predecessore e, nonostante non abbia lo stesso impatto del primo, riesce comunque a divertire genuinamente e soddisfare le aspettative. Lo fa spingendo sui personaggi, sia con i protagonisti, svelando altri particolari su Lucy e Emmet, sia con quelli famosi come Batman (doppiato nuovamente e bene da Claudio Santamaria), e infine con i nuovi, convincenti e sfaccettati nonostante le dimensioni ridotte dei mattoncini LEGO (a partire dalla Regina Wello Ke Wuoglio, trasformista e non-malvagia, fino al Generale Dolce Sconquasso e la sua tecnologia esplosiva). Una delle caratteristiche della pellicola (del franchise) sono le citazioni ed i riferimenti, ed anche qui ne troviamo di più o meno evidenti. Infatti gli sceneggiatori hanno scritto un secondo capitolo davvero ricco di citazioni cinematografiche e rimandi alla cultura pop. Ad esempio Apolypseburg cita classici come "Made Max" e "Fuga da New York". Troviamo un personaggio del sistema Sorellare che ricorda Edward Cullen di Twilight, ritroviamo tre Wonder Woman, una per ogni generazione. Il personaggio di Rex Rischianto è fortemente caratterizzato dalle ultime produzioni di Chris Pratt che lo doppia nella versione originale insieme ad Emmett.
E' insomma una caccia alla citazione quella che coinvolge lo spettatore più grandicello, in pieno stile LEGO. In una corsa alla risata che non vuole risparmiarsi. Tanto che, in una delle sequenze più matte, spunta anche Bruce Willis versione Die Hard. Si diceva una storia semplice ma al contempo articolata, la storia è complessa, tra colpi di scena e paradossi temporali, e per i più piccoli complicato difficile seguire il filo del racconto, il film però ha una confezione spettacolare, piena di musica, divertimento e trovate visive che possono parlare a tutti. Innanzitutto il film riparte da dove lo avevamo lasciato nel 2014, con un prologo che ci getta subito nel conflitto tra Brickburg e il pianeta Duplo, per poi fare un salto avanti di cinque anni, dove tutto è cambiato (tranne il nostro Emmet, sempre positivo e con una sola canzone pop nella testa), diventando più cupo e apocalittico, da qui la storia si snoda su più livelli che nascondono, ma solo parzialmente, altri livelli e altri piani di lettura, da scoprire solo vedendolo. Scoprendo così che tutto LEGO Movie 2 (visto grazie a TimVision nel promo di Agosto) trae la forza dai propri personaggi e da quello che dicono. Ogni parola è detta in un determinato momento del film per portare Emmet e lo spettatore in una direzione precisa. E quando si raggiungerà il traguardo, si ricollegheranno molte delle cose dette all'inizio a cui magari non si era fatto caso. Principale il focus sul rapporto tra Emmet e Lucy e parallelamente quello tra Emmet e Rex. L'ultimo punto di forza del primo LEGO Movie era sicuramente "È Meraviglioso". Questa nuova avventura scherza sulla capacità della canzone pop di avvinghiarsi al nostro cervello e non uscire dalla testa per nessun motivo. E come farlo se non con un nuovo brano altrettanto orecchiabile chiamato proprio "La Canzone che ti entra nella Testa" (Catchy Song)? In The LEGO Movie 2 la musica è protagonista quasi quanto gli stessi mattoncini. La svolta musical (o pseudo tale) è giustificata nei fini della trama, proprio con quel modo di pesare ogni parola detta dai personaggi. Infine, tirato a lucido anche il finto stop motion portato in gioco dagli altri tre film ambientati nell'universo LEGO. C'è una cura estrema nel dettaglio dei pezzi, soprattutto quando si guardano componenti come i capelli, gli accessori o i mattoncini veri e propri. La lucidità di ogni pezzo del mondo di The LEGO Movie 2 è fin troppo reale, simile a quel set con cui giocavamo da bambini o che abbiamo acquistato (io tuttavia no) ultimamente. Come nel caso del primo film, anche The LEGO Movie 2 è un tributo ai mattoncini e a chi ama giocare con la fantasia. Un tributo costruito ad hoc su una sceneggiatura intelligente e coinvolgente, rafforzata da citazioni e momenti divertenti. Un tributo che, pur rischiando di essere a tratti troppo didascalico, giacché The LEGO Movie 2 è anche il racconto di cosa significhi crescere, delle conseguenze portate dal fatto di voler indurire il proprio cuore oppure di cercare di aprirlo, è un degno sequel, un divertimento educativo per tutte le età, un film meravigliosamente piacevole.
Regia/Sceneggiatura/Aspetto tecnico/Cast: Bellissima la grafica, che accompagna e valorizza un film ricco di fantasia e dotato di ottimo ritmo, per quanto talvolta forse un po' troppo accelerato e non ben distribuito nelle varie trame e sotto-trame. Rispetto al primo vi è sempre l'apporto di una colonna sonora frizzante, che si sposa un The LEGO Movie 2 che ha nella regia di Mike Mitchell un elemento ad un tempo conservatore e innovatore. Vecchia volpe dell'animazione, crea un qualcosa di familiare e quasi vintage nel citare e proporre un viaggio che prende molto da un Z la Formica, da Bianca e Bernie, Toy Story e tanto altro ancora. Ma con rispetto e umiltà, senza strafare. E allo stesso modo omaggia Spielberg, Lucas e Zemeckis. Il fatto che al centro del film non vi sia più un confronto generazionale (padre/figlio), rende The LEGO Movie 2 una pellicola forse meno accattivante per gli adulti rispetto alla precedente ma, nonostante questo, la verve priva di regole e completamente anarchica di Phil Lord e Christopher Miller (qui sceneggiatori) fa sì che il lungometraggio (che ha dalla sua anche un cast di tutto rispetto ed un doppiaggio di qualità) possa essere comunque (quantomeno) apprezzato a qualsiasi età.
E' insomma una caccia alla citazione quella che coinvolge lo spettatore più grandicello, in pieno stile LEGO. In una corsa alla risata che non vuole risparmiarsi. Tanto che, in una delle sequenze più matte, spunta anche Bruce Willis versione Die Hard. Si diceva una storia semplice ma al contempo articolata, la storia è complessa, tra colpi di scena e paradossi temporali, e per i più piccoli complicato difficile seguire il filo del racconto, il film però ha una confezione spettacolare, piena di musica, divertimento e trovate visive che possono parlare a tutti. Innanzitutto il film riparte da dove lo avevamo lasciato nel 2014, con un prologo che ci getta subito nel conflitto tra Brickburg e il pianeta Duplo, per poi fare un salto avanti di cinque anni, dove tutto è cambiato (tranne il nostro Emmet, sempre positivo e con una sola canzone pop nella testa), diventando più cupo e apocalittico, da qui la storia si snoda su più livelli che nascondono, ma solo parzialmente, altri livelli e altri piani di lettura, da scoprire solo vedendolo. Scoprendo così che tutto LEGO Movie 2 (visto grazie a TimVision nel promo di Agosto) trae la forza dai propri personaggi e da quello che dicono. Ogni parola è detta in un determinato momento del film per portare Emmet e lo spettatore in una direzione precisa. E quando si raggiungerà il traguardo, si ricollegheranno molte delle cose dette all'inizio a cui magari non si era fatto caso. Principale il focus sul rapporto tra Emmet e Lucy e parallelamente quello tra Emmet e Rex. L'ultimo punto di forza del primo LEGO Movie era sicuramente "È Meraviglioso". Questa nuova avventura scherza sulla capacità della canzone pop di avvinghiarsi al nostro cervello e non uscire dalla testa per nessun motivo. E come farlo se non con un nuovo brano altrettanto orecchiabile chiamato proprio "La Canzone che ti entra nella Testa" (Catchy Song)? In The LEGO Movie 2 la musica è protagonista quasi quanto gli stessi mattoncini. La svolta musical (o pseudo tale) è giustificata nei fini della trama, proprio con quel modo di pesare ogni parola detta dai personaggi. Infine, tirato a lucido anche il finto stop motion portato in gioco dagli altri tre film ambientati nell'universo LEGO. C'è una cura estrema nel dettaglio dei pezzi, soprattutto quando si guardano componenti come i capelli, gli accessori o i mattoncini veri e propri. La lucidità di ogni pezzo del mondo di The LEGO Movie 2 è fin troppo reale, simile a quel set con cui giocavamo da bambini o che abbiamo acquistato (io tuttavia no) ultimamente. Come nel caso del primo film, anche The LEGO Movie 2 è un tributo ai mattoncini e a chi ama giocare con la fantasia. Un tributo costruito ad hoc su una sceneggiatura intelligente e coinvolgente, rafforzata da citazioni e momenti divertenti. Un tributo che, pur rischiando di essere a tratti troppo didascalico, giacché The LEGO Movie 2 è anche il racconto di cosa significhi crescere, delle conseguenze portate dal fatto di voler indurire il proprio cuore oppure di cercare di aprirlo, è un degno sequel, un divertimento educativo per tutte le età, un film meravigliosamente piacevole.
Regia/Sceneggiatura/Aspetto tecnico/Cast: Bellissima la grafica, che accompagna e valorizza un film ricco di fantasia e dotato di ottimo ritmo, per quanto talvolta forse un po' troppo accelerato e non ben distribuito nelle varie trame e sotto-trame. Rispetto al primo vi è sempre l'apporto di una colonna sonora frizzante, che si sposa un The LEGO Movie 2 che ha nella regia di Mike Mitchell un elemento ad un tempo conservatore e innovatore. Vecchia volpe dell'animazione, crea un qualcosa di familiare e quasi vintage nel citare e proporre un viaggio che prende molto da un Z la Formica, da Bianca e Bernie, Toy Story e tanto altro ancora. Ma con rispetto e umiltà, senza strafare. E allo stesso modo omaggia Spielberg, Lucas e Zemeckis. Il fatto che al centro del film non vi sia più un confronto generazionale (padre/figlio), rende The LEGO Movie 2 una pellicola forse meno accattivante per gli adulti rispetto alla precedente ma, nonostante questo, la verve priva di regole e completamente anarchica di Phil Lord e Christopher Miller (qui sceneggiatori) fa sì che il lungometraggio (che ha dalla sua anche un cast di tutto rispetto ed un doppiaggio di qualità) possa essere comunque (quantomeno) apprezzato a qualsiasi età.
Commento Finale: Meno incisivo del primo capitolo, anche per la comprensibile perdita dell'elemento novità su tante brillanti scelte narrative e di puro design visivo, The LEGO Movie 2 riesce comunque a restituire uno spettacolo convincente sia sul lato tecnico (ancora una volta, mimando il sapore antico della "stop motion" nella moderna computer grafica) che su quello narrativo, dove la resa finale riesce ancora una volta a parlare tanto ai piccoli quanto agli adulti, nonostante la strada battuta e il punto di arrivo siano abbastanza prevedibili. La sceneggiatura talvolta cade per trovate narrative meno riuscite, in special modo nel tentativo dell'epilogo di prendere una svolta che quasi stona col tono proposto fino a quel momento, attraverso i crismi della fantascienza più seriosa. Si tratta comunque di piccolezze narrative che mostrano la natura non forzata del film, mostrando di nuovo la forza travolgente di storie che hanno a che fare con il semplice atto di giocare. Indubbiamente un degno sequel.
Consigliato: Se ti è piaciuto il primo capitolo non ho dubbi: amerai anche questo. Consigliato al 100% a tutti i fan dei LEGO.
Voto: 7
Era normale dopotutto, l'effetto novità e tutto svanisce, però se la cava bene in effetti ;)
RispondiEliminaE la canzone, preferisco sempre la prima, però questa è piacevolmente strana :D
Molto carino. Ho preferito il primo ma è impossibile non continuare a seguire le folli vicende Lego.
RispondiEliminaGià, questo è il quarto, e non vedo l'ora di vederne altri ;)
EliminaPosso tollerare i Lego solo a terra, nel salotto.
RispondiEliminaIn tv anche no.. 😜
Io penso sarebbe meglio il contrario, non ti sforzeresti almeno :D
EliminaMolto divertente anche questo secondo capitolo, forse fin troppo veloce nei ritmi, corre all'impazzata dall'inizio alla fine, però ancora una volta un lavoro ben fatto.
RispondiEliminaMeglio veloce che lento no? Comunque sì, bel secondo capitolo ;)
EliminaNon ho mai visto la saga di Lego Movie, devo recuperare i film! 😊 Buona domenica!👋
RispondiEliminaSì devi, sono tanto simpatici e colorati ;)
EliminaBuona domenica a te, ciao :)
Lego Movie 2 l'ho visto due volte. La prima mi ha tolto il fiato. La seconda mi ha lasciato perplesso per una cosa. Sì, la regina e il suo codazzo. Tutto letteralmente insopportabile :D.
RispondiEliminaMa è un comunque un bel film, sotto l'aspetto tecnico e narrativo come sottolinei tu stesso; e soprattutto per il dualismo tra Rex ed Emmett, con un messaggio molto profondo.
Ahah...beh sì, anche quel nome poi è insopportabile :D
EliminaLa trama non è originale ma non è da sottovalutare infatti il sotto-testo, davvero apprezzabile ;)