Innanzitutto per coerenza dovrei precisare che la trilogia (originale) di Mad Max (che per chi non sapesse è una serie cinematografica ideata e diretta da George Miller, ambientata in uno scenario post apocalittico, ad eccezione del primo film, nel quale la guerra nucleare non è ancora scoppiata, che vede come protagonista l'ex poliziotto Max Rockatansky, detto "Mad Max" oppure "Max il pazzo") io non ho mai detto di non aver mai visto, ma solo di non averli (i tre film) visionati per intero. Anche perché se così non fosse non avrei potuto cogliere i riferimenti ed ammirare estasiato il quarto capitolo (della nuova trilogia?) della saga, ossia Mad Max: Fury Road. Va beh che anche senza aver visto i precedenti, la sua gran figura la fa senza sforzi, se si è infatti di fronte al film del 2015 non si può oggettivamente ed obbiettivamente non dire che non sia un capolavoro (forse l'unico vero capolavoro degli ultimi dieci anni, come affermato qui per esempio) d'azione, un film tecnicamente impeccabile e narrativamente strepitoso, ma certe cose non si dimenticano. In tal senso, il sospetto già c'era, però adesso ne ho avuto conferma, Fury Road è stato il canto del cigno di George Miller. Sì perché in quest'ultimo film (vincitore tra l'altro di 6 Premi Oscar) il maestro riprende tutte le cose migliori (gli elementi più iconici) che avevano fatto, tra l'altro, la fortuna dei primi tre film, tranne Mel Gibson, ma il suo successore Tom Hardy non l'ha fatto rimpiangere, e tramite un lavoro perfetto di cucitura, stupisce e meraviglia il pubblico. Ma questo è comunque un altro discorso (se volete tuttavia sapere qualcos'altro c'è la mia recensione), perché in questa occasione (dispensata grazie alle mie Promesse cinematografiche annuali, in questo caso facente riferimento a quella del 2020, attualmente in corso, qui) c'è solo da parlare/scrivere della trilogia originale, delle prime tre pellicole di una saga divenuta cult.
Interceptor (Azione 1979) - Interceptor (titolo originale Mad Max) merita un posto di tutto rispetto nell'ambito del cinema mondiale (anche se gli anni si sentono e la pellicola proprio stupefacente non è). George Miller (qui al suo debutto come regista) nonostante il basso budget ha realizzato un western moderno a metà strada tra il road movie e il poliziesco, un genere che sarà poi ripreso in due sequel e imitato nel cinema di serie B. Spesso è stato classificato come film di fantascienza, alludendo ad una società futura violenta e senza legge, ma di fantascientifico non c'è proprio nulla. La pellicola infatti, ambientata in un indefinito prossimo futuro ed in un ambiente di piccoli centri abitati, racconta degli scontri tra il poliziotto speciale Max Rockatansky (un giovane Mel Gibson, che fu lanciato da questo film) ed una banda di motociclisti (rea di aver ucciso i suoi "congiunti", scatterà quindi la vendetta a rombo di motori). Difatti una storia fin troppo semplice, lineare nel suo svolgimento nonostante i suggestivi paesaggi offrano un'ottima cornice che abbellisce il tutto. Non per caso i pregi del film sono nel ricostruire in modo estremamente evocativo un mondo in cui il bene non è in grado di fronteggiare il male, in cui dominano sopraffazione e violenza, in cui il potere appartiene a chi ha la disponibilità dei motori più potenti, ed ovviamente nella sua atmosfera e, per così dire, scenografie. Non mancano, inoltre di buono, inseguimenti e scene d'azione, bei costumi e soprattutto bei mezzi a motore. Il ritmo non è propriamente idilliaco, anzi, inutilmente soporifero, soprattutto nella prima ora, il film fortunatamente si risolleva di colpo nell'ultima mezz'ora, cioè quando Max abbandona le forze dell'ordine, da lì in poi il film parte in impennata e vola via liscio fino al gran finale (che seppur sbrigativo e prevedibile piace). Tornando ai difetti, va segnalata anche una certa bidimensionalità nei personaggi principali, tagliati un po' con l'accetta, e i dialoghi non certo brillanti (il doppiaggio italiano poi è mediocre). Tra gli interpreti, a parte Mel Gibson, che certamente si staglia, non tutti sembrerebbero proprio in parte. Ad ogni modo, rimane un film che ha fatto storia per vari motivi (le origini di quella che comunque, volente o dolente, è stata un icona), e che va ringraziato più che altro per aver fatto nascere un filone (il post-atomico) fondamentale per tutto il cinema della decade seguente (anche se questo merito, più che al primo film, andrebbe attribuito direttamente al suo sequel). Oggi è un po' invecchiato e non fa più grande effetto, ma si lascia guardare volentieri. Un buon inizio di trilogia, un film onesto e roboante il minimo. Voto: 6,5
Interceptor - Il guerriero della strada (Azione 1981) - Nel secondo capitolo della trilogia di Mad Max (fruibile anche senza aver visto il primo, il breve riassunto iniziale, infatti, pare un tentativo di adattare la storia alla nuova realtà, piuttosto che un vero e proprio collegamento al film precedente) vengono ripresi ed ampliati i temi del primo episodio. Dopo la perdita della famiglia e la vendetta, il verificarsi di uno spaventoso conflitto mondiale che lascia dietro di sé solo brandelli di società e pochissime risorse, rende Max un nomade che vaga con la sua vettura "Interceptor" in uno sterminato deserto, interessato esclusivamente alla propria sopravvivenza, che passa necessariamente per il procurarsi carburante. Il contatto con un gruppo di persone interessato ad uscire dal deserto per edificare nuovamente una civiltà, gli offre un'occasione di salvezza "morale". Questo film, che fa fare alla saga un grande salto in alto (tanto che è da considerarsi uno dei migliori sequel mai realizzati), è meno drammatico e più avventuroso del primo, ed anche più avvincente, un po' meno tamarro e certamente più credibile nel rappresentare questo mondo post-apocalittico fatto di polvere e lande desolate. L'ambientazione è non a caso il punto di forza di questa pellicola. Ben riuscita è difatti la ricostruzione del mondo devastato dal conflitto: una distesa arida popolata per lo più da persone violente ed inselvatichite. Proprio quest'ultimo aspetto è reso molto bene, si percepisce infatti la sensazione tangibile di smarrimento e disorientamento che vivono i personaggi, persi in un'epoca di incertezze e violenze dove le uniche cose importanti sono la sopravvivenza e la benzina. A questo proposito ancora una volta, il potere è di chi ha i motori, o, meglio, il carburante per farli muovere: pertanto, di fianco ai bei costumi cyberpunk, vediamo una ricca moltitudine di moto, vetture, camion, etc., nonché armi anomale, ma comuni nell'iconografia del genere (doppietta trasformata in pistola con due colpi, boomerang, lanciafiamme). Il grosso del lavoro (il budget George Miller lo usa dannatamente bene) lo fanno gli inseguimenti, sempre gestiti in modo molto spettacolare e carichi di adrenalina (si possono infatti contare circa 40 incidenti nel film e non ce n'è uno dico uno che non lasci a bocca aperta e con la pelle d'oca, segno di un grande talento nel girare scene d'azione in modo perfetto). A funzionare è anche la scelta di depurarsi dall'influenza western e spingersi verso l'horror, appena può preferisce (il regista e la pellicola) infatti puntare sull'azione nuda e cruda (non lesinando così sulla crudezza degli scontri e sulla quantità di sangue e carne umana sparsi in giro per la pellicola). Nella norma le recitazioni: Mel Gibson è abbastanza convincente (al suo personaggio invece manca qualcosa, è il mistero, visto che il background che ne compone il carattere è ben noto, cosa che ne spezza un po' la forza). Malgrado i tanti miglioramenti rispetto a "Mad Max", questo secondo episodio ha anch'esso però dei difetti, in primis una sceneggiatura (esile) traballante e un po' inconcludente ed uno sviluppo a tratti ripetitivo. Altri demeriti sono una colonna sonora anonima (e in film del genere non è una cosa positiva) ed una recitazione scadente se escludiamo il protagonista. Malgrado ciò, Il guerriero della strada è però un gran bel film, il migliore dei tre, uno dei migliori film d'azione di sempre, assieme a Duel di Steven Spielberg uno dei thriller on the road meglio riusciti. Voto: 7,5
Mad Max oltre la sfera del tuono (Azione 1985) - Max Rockatansky, dopo aver vendicato la sua famiglia e dopo aver sconfitto gli humungus, deve uccidere il direttore della centrale elettrica di Bartertown, in cambio di una ricompensa. Ma lo risparmia e dunque, non rispettando la legge, si ritrova nel deserto, dove si imbatte in una tribù di bambini in attesa di un salvatore che li condurrà in città. Terzo capitolo della saga post-apocalittica con Mel Gibson, dopo il primo che non mi ha entusiasmato e il secondo che, a mio parere, è il migliore, questo è quello in cui il regista, George Miller, scatena tutta la sua fantasia, mostrandoci una delle migliori scene d'azione di sempre (quella del Thunderdome) e di nuovo dei mezzi fantastici, che assicurano la spettacolarità delle corse. Il terzo (ma non ultimo) capitolo della saga di Mad Max è meno "spietato" dei precedenti sì, ma ugualmente spettacolare e avventuroso, forse anche più fumettistico. Di più, perché l'apologo morale del regista (che qui si divide la regia con George Ogilvie da poco venuto a mancare) è acuto e alcuni momenti sono autenticamente visionari. Certo, la sceneggiatura è caotica, tanto che ad un certo punto diventa difficile distinguere buoni da cattivi, certo, la pellicola si sfilaccia un po' nel momento in cui entrano in gioco i ragazzini, ma l'azione c'è, molta e variegata, non mancano nemmeno i soliti (fantastici) inseguimenti tra veicoli a motore, e soprattutto tecnicamente e registicamente la suddetta è degna dei suoi predecessori. E poi bravi gli attori, Mel Gibson è un grande professionista e non voleva accomiatarsi dal personaggio che lo ha reso famoso con una prova incolore e nel momento in cui mostra il capello brizzolato tagliato corto è fico più che mai, Tina Turner è adatta al ruolo e due storici caratteristi come l'attore nano Angelo Rossitto e un irriconoscibile Frank Thring, pelato e in sovrappeso, arricchiscono il film con le loro performance, Bruce Spence ha un ruolo analogo a quello del film precedente dove pilotava un elicottero ma non è chiaro se sia lo stesso personaggio, in questo caso fa testo lo script non proprio perfetto. Costumi e scene in linea con gli standard del genere: il solito mondo del dopo-apocalisse, ricostruito con evocativi ambienti industriali, desertici, esotici. Bella pure la colonna sonora, che va da brani di Tina Turner a motivetti che richiamano atmosfere avventurose e fantasy. Infine da annotare un bel finale suggestivo, con quella scena di una Sidney apocalittica davvero bella. Insomma un buon film, perché va bene che è troppo presente il fattore buonismo, che ci sono anche troppi siparietti comici, che c'è meno violenza ed anche meno inseguimenti, ma il risultato non è affatto scadente. Di davvero pessima c'è solo la scelta (un po' assurda la traduzione letterale di Mad Max Beyond Thunderdome) dei titolisti italiani, "Oltre" cosa? e che cos'è "la sfera del tuono"? In fin dei conti infatti, è senza dubbio più "americano", meno memorabile, ma comunque capace di stupire e assicurare un discreto intrattenimento. Voto: 7
Sì lo so della tua passione, e non vedevo l'ora di farti leggere la mia disamina ai tre film ;)
RispondiEliminaBeh sai hai ragione, può essere, perché non è poi tanto impossibile effettivamente :D
Non mi piace il genere (e lo sai bene), Mel Gibson mi sta antipatico, e il suo successore non lo conosco ma non mi ispira.
RispondiEliminaQuindi rifiuto l'offerta e vado avanti. :P
Pensa che Affari tuoi odiavo, trasmissione e gioco stupido. Comunque non preoccuparti, sempre perdonata ;)
EliminaIo pure.
EliminaNon ne ho mai vista una puntata. Ma le frasette sono cult.
Sì, è infatti l'unica cosa (quella frase) che non mi irrita quando si menziona quella trasmissione ;)
EliminaTu pensa che i primi tre, saranno almeno più di vent'anni che non li rivedo.
RispondiEliminaFury Road, comunque è un filmone.
E rivedili, Fury Road lo amerai ancora di più ;)
EliminaA me piace molto che si passi da un film sostanzialmente cop-movie con macchine, al postatomico.
RispondiEliminaE tutto in nome dell'ozploitation :)
Moz-
Sì, solo Miller poteva farlo, e non in America ;)
EliminaIl secondo film è fantastico. Merita 9 se non altro perché ha veramente segnato l'immaginario Fantasy, magari sì, togliamo un voto, o mezzo, per i difetti che hai messo in evidenza.
RispondiEliminaMa il voto per il primo Mad Max è troppo basso, secondo me. E invece è il terzo capitolo che mi ha convinto meno.
Il primo paga personalmente il reiterare una cosa vecchia come il mondo, ovvero la vendetta, nel terzo c'è sì un calderone, però anche tante cose interessanti, il secondo che dire, il rombo dei motori mi basta ;)
EliminaPurtroppo non sono mai riuscito a finire il primo, ci ho provato una quindicina di anni fa ma niente, mi annoiava troppo.
RispondiEliminaDovrei fare lo sforzo solo per vedere gli altri due... da come ne parli pare che meritino.
Sì, l'inizio del primo film soprattutto, è un po' soporifero, però se si ha pazienza si arriva ad una parte finale grandiosa, e comunque gli altri due sono meglio secondo appunto me ;)
EliminaRicordo vagamente il terzo, guardato solo ed esclusivamente perché c'era Gibson. Ma il genere non fa per me.
RispondiEliminaIl terzo è l'unico che ho trovato su Sky, anzi su Premium, che passa spesso al contrario degli altri.
EliminaUna delle poche saghe di cui ho il cofanetto completo. Concordo: Fury Road un capolavoro.
RispondiEliminaSì, per me l'unico capolavoro definibile della saga, anche se questi tre primi capitoli, soprattutto il secondo, sono dei grandi film ;)
EliminaQuando il primo film di Mad Max è stato proiettato nelle sale cinematografiche del mio paese, a quel tempo ero ancora alle elementari, ma mi è stato permesso di guardare con successo gli ufficiali del cinema anche se questo film è stato specificamente visto dagli adulti. Adoro la terza serie d'azione. Grazie per avermi reso ostaggio.
RispondiEliminaSaluti dall'Indonesia
Grazie a te che commenti da così lontano, saluti e viva Mad Max ;)
EliminaHo visto la prima e la terza pellicola non con una speciale attenzione e ho fatto male. Ammiravo molto Mel Gibson, e trovo che questa trilogia vada forse vista con più attenzione e ci renderemo forse conto di avere tra le mani una grande saga.
RispondiEliminaAbbraccio serale
Credo che lo sia già una grande saga, per l'appunto cult, che merita sicuramente attenzioni ;)
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