Trama: Essendo un racing game l'obbiettivo è essere semplicemente il più veloce.
Recensione: Sono sempre stato un fan dei giochi di rally, ma soprattutto dei racing game. Ho iniziato da TOCA ed ho continuato con Need for Speed in primis, per poi arrivare agli storici titoli dedicati al compianto campione Colin McRae (che è un po' il padre spirituale di Dirt, sempre di casa Codemasters). Dirt Rally è però un gioco diverso da tutti questi elencati, forse da tutti i giochi di rally in generale. Infatti, rispetto ai precedenti titoli, validi ma un po' troppo arcade, difatti a differenza degli altri capitoli della serie DiRT, dove insomma erano presenti gimcane, inviti continui alle derapate e diverse specialità che nella vita reale si vedono fare a virtuosi delle quattro ruote come Ken Block, questa nuova incarnazione rappresenta tutto sommato un gradevole ritorno alle origini, ovvero a quel modo di interpretare questo sport che apparteneva al glorioso Colin McRae Rally, dove la sfida era soprattutto contro se stessi, Dirt Rally rappresenta di fatto una lettera d'amore ai giochi di corse di qualche generazione fa (sebbene comunque qui sono presenti dei circuiti Rally Cross in cui bisogna gareggiare fisicamente contro altre vetture). In tal senso, non è un gioco immediato, basta poco per capire come funziona, ma ci vuole molta dedizione per padroneggiarlo. La pratica in Dirt Rally è davvero tutto. Nelle prime gare, sarà normale fare delle uscite di strada o girarci in curva durante una derapata. Inizialmente potrebbe capitarci per colpa dell'inesperienza, di arrivare al traguardo con la macchina molto scassata o addirittura arrivarci praticamente con il solo volante in mano. Il bello di questo capitolo di Dirt Rally è che ogni macchina reagisce in modo diverso ai terreni e alle sue stesse prestazioni, quindi, per ogni macchina sarà necessario prenderci confidenza almeno inizialmente. Anche la macchina più difficile da tenere in strada con il tempo, riusciremo a maneggiarla piuttosto bene. Oltre all'allenamento nella guida e a saper conoscere come guidare ogni macchina che avremo a disposizione, anche il dover conoscere le piste è fondamentale per potersi piazzare sul podio ad ogni gara, e a fine campionato, passando così di livello. Poche piste, ma veramente belle e impegnative.
Tappe che mediamente vanno da cinque chilometri di distanza fino ai dieci, queste ultime, sono circa cinque minuti di pista. A tal proposito, non è facile vincere tappe e campionati, già il podio è tanto. Dirt Rally (a metà tra simulazione ed arcade) non è infatti un gioco per signorine. È un gioco spietato, che non lascia margini d'errore. Se è vero, che non si tratta di una simulazione al 100%, è vero anche che, pur inserendo tutti gli aiuti alla guida possibili, sbagliare una curva, finire fuori pista, fare un testacoda, significa quasi automaticamente perdere la tappa. L'intelligenza artificiale è parecchio tosta e il gioco è molto realistico in questo senso, offrendo un grado di sfida veramente molto alto. E insomma se decidete di giocare e comprare questo gioco, dovete imparare anche a perdere. Non solo la difficoltà delle piste in sé è parecchio alta, ma il sistema dei danni, sebbene anch'esso non realistico al 100%, rende il tutto ancora più complicato. Finire fuori pista pure vi costa tempo prezioso (anche troppo tempo, 14 secondi sono davvero troppi), così come falciare gli incauti spettatori (niente paura, nessuna violenza sui malcapitati, schermo nero e si ricomincia), che, va detto, molto spesso sono piazzati totalmente senza ritegno lungo i bordi del percorso, senza alcuna protezione. A rendere però le cose più facili c'è il copilota, per una volta in un gioco di rally realizzato alla perfezione. Non sembra di avere un automa al proprio fianco, ma finalmente un professionista, che, salvo in alcune sessioni particolarmente veloci in cui smitraglia addosso una serie di dati complicati da memorizzare, è abbastanza chiaro e semplifica realmente la guida. E quindi, impegnativo, con un ottimo modello di guida finalmente slegato dalla logica puramente arcade dei precedenti capitoli, DiRT Rally è un titolo davvero imperdibile per tutti gli appassionati delle quattro ruote.
Modalità di gioco: Tre. Modalità carriera, quella classica, che è molto corposa. È possibile gareggiare in tre tipi di campionati: il rally "classico", con sei circuiti originali (Finlandia, Galles, Germania, Grecia, Montecarlo, Svezia) composti da dodici tappe ciascuno (anche se ai livelli più bassi non dovrete correre tutte e dodici le tappe di ogni evento), e che a conti fatti è la modalità principe di questo gioco. C'è poi la modalità Rallycross, l'unica in cui sfidare altre auto contemporaneamente sullo stesso circuito, nella quale fare a sportellate con altri avversari su un misto di sterrato ed asfalto (quest'ultima è l'unica disponibile per giocare in multiplayer online). Infine troviamo la modalità Hillclimb, che ci fa cimentare nella celebre scalata al Pikes Peak, riprodotta a dir poco magistralmente. Modalità veramente bastarda, in termini di difficoltà (un po' come tutte in verità).
Gameplay: Altamente godibile. Non è una simulazione pura, ma è anche ben distante dall'essere un arcade. Non è un gioco per tutti insomma, anche se tutti, con la testa giusta, possono trarne il massimo del divertimento.
Aspetto tecnico: Il menu del gioco vero e proprio non è impeccabile, scheletrico, minimale e dai toni grigi che non fa molta simpatia, ma per lo meno è davvero semplice ed impossibile perdersi. Durante il gioco non c'è nessuna musica, questo rende molto più concentrati nella guida, una scelta molto realistica. In tal senso il rombo dei motori e gli effetti sonori sono molto realistici e ben realizzati, danno un senso davvero molto realistica quando scateniamo i cavalli del nostro motore. Ma il vero fiore all'occhiello del gioco è il comparto grafico, soprattutto con tutti i dettagli attivati e messi su "Ultra".
Longevità: Essendo complicato completare tutte le modalità, è sempre garantita. Io per esempio non ne ho completato nemmeno una fino in fondo. E poi con il multiplayer il divertimento non manca mai.
Commento Finale: Sicuramente il più bel gioco mai realizzato fin ora sulle corse automobilistiche in stile Rally, gli unici nei sono una quantità piuttosto limitata di veicoli, i menu troppo poveri e alcune delle scelte di gioco come la riparazione della vettura che avviene in penalizzazione di tempo e non in denaro, che costringe molte volte a gareggiare con la macchina già scassata in nuove tappe. Per il resto nulla da dire, anche perché questo è il gioco di rally definitivo.
Consigliato: Assolutamente sì, soprattutto agli appassionati delle quattro ruote. Le sfide sono tante e possono soddisfare qualsiasi palato, dai giocatori esperti ai neofiti del mondo Rally.
Voto: 7,5
Recensione: Sono sempre stato un fan dei giochi di rally, ma soprattutto dei racing game. Ho iniziato da TOCA ed ho continuato con Need for Speed in primis, per poi arrivare agli storici titoli dedicati al compianto campione Colin McRae (che è un po' il padre spirituale di Dirt, sempre di casa Codemasters). Dirt Rally è però un gioco diverso da tutti questi elencati, forse da tutti i giochi di rally in generale. Infatti, rispetto ai precedenti titoli, validi ma un po' troppo arcade, difatti a differenza degli altri capitoli della serie DiRT, dove insomma erano presenti gimcane, inviti continui alle derapate e diverse specialità che nella vita reale si vedono fare a virtuosi delle quattro ruote come Ken Block, questa nuova incarnazione rappresenta tutto sommato un gradevole ritorno alle origini, ovvero a quel modo di interpretare questo sport che apparteneva al glorioso Colin McRae Rally, dove la sfida era soprattutto contro se stessi, Dirt Rally rappresenta di fatto una lettera d'amore ai giochi di corse di qualche generazione fa (sebbene comunque qui sono presenti dei circuiti Rally Cross in cui bisogna gareggiare fisicamente contro altre vetture). In tal senso, non è un gioco immediato, basta poco per capire come funziona, ma ci vuole molta dedizione per padroneggiarlo. La pratica in Dirt Rally è davvero tutto. Nelle prime gare, sarà normale fare delle uscite di strada o girarci in curva durante una derapata. Inizialmente potrebbe capitarci per colpa dell'inesperienza, di arrivare al traguardo con la macchina molto scassata o addirittura arrivarci praticamente con il solo volante in mano. Il bello di questo capitolo di Dirt Rally è che ogni macchina reagisce in modo diverso ai terreni e alle sue stesse prestazioni, quindi, per ogni macchina sarà necessario prenderci confidenza almeno inizialmente. Anche la macchina più difficile da tenere in strada con il tempo, riusciremo a maneggiarla piuttosto bene. Oltre all'allenamento nella guida e a saper conoscere come guidare ogni macchina che avremo a disposizione, anche il dover conoscere le piste è fondamentale per potersi piazzare sul podio ad ogni gara, e a fine campionato, passando così di livello. Poche piste, ma veramente belle e impegnative.
Tappe che mediamente vanno da cinque chilometri di distanza fino ai dieci, queste ultime, sono circa cinque minuti di pista. A tal proposito, non è facile vincere tappe e campionati, già il podio è tanto. Dirt Rally (a metà tra simulazione ed arcade) non è infatti un gioco per signorine. È un gioco spietato, che non lascia margini d'errore. Se è vero, che non si tratta di una simulazione al 100%, è vero anche che, pur inserendo tutti gli aiuti alla guida possibili, sbagliare una curva, finire fuori pista, fare un testacoda, significa quasi automaticamente perdere la tappa. L'intelligenza artificiale è parecchio tosta e il gioco è molto realistico in questo senso, offrendo un grado di sfida veramente molto alto. E insomma se decidete di giocare e comprare questo gioco, dovete imparare anche a perdere. Non solo la difficoltà delle piste in sé è parecchio alta, ma il sistema dei danni, sebbene anch'esso non realistico al 100%, rende il tutto ancora più complicato. Finire fuori pista pure vi costa tempo prezioso (anche troppo tempo, 14 secondi sono davvero troppi), così come falciare gli incauti spettatori (niente paura, nessuna violenza sui malcapitati, schermo nero e si ricomincia), che, va detto, molto spesso sono piazzati totalmente senza ritegno lungo i bordi del percorso, senza alcuna protezione. A rendere però le cose più facili c'è il copilota, per una volta in un gioco di rally realizzato alla perfezione. Non sembra di avere un automa al proprio fianco, ma finalmente un professionista, che, salvo in alcune sessioni particolarmente veloci in cui smitraglia addosso una serie di dati complicati da memorizzare, è abbastanza chiaro e semplifica realmente la guida. E quindi, impegnativo, con un ottimo modello di guida finalmente slegato dalla logica puramente arcade dei precedenti capitoli, DiRT Rally è un titolo davvero imperdibile per tutti gli appassionati delle quattro ruote.
Modalità di gioco: Tre. Modalità carriera, quella classica, che è molto corposa. È possibile gareggiare in tre tipi di campionati: il rally "classico", con sei circuiti originali (Finlandia, Galles, Germania, Grecia, Montecarlo, Svezia) composti da dodici tappe ciascuno (anche se ai livelli più bassi non dovrete correre tutte e dodici le tappe di ogni evento), e che a conti fatti è la modalità principe di questo gioco. C'è poi la modalità Rallycross, l'unica in cui sfidare altre auto contemporaneamente sullo stesso circuito, nella quale fare a sportellate con altri avversari su un misto di sterrato ed asfalto (quest'ultima è l'unica disponibile per giocare in multiplayer online). Infine troviamo la modalità Hillclimb, che ci fa cimentare nella celebre scalata al Pikes Peak, riprodotta a dir poco magistralmente. Modalità veramente bastarda, in termini di difficoltà (un po' come tutte in verità).
Gameplay: Altamente godibile. Non è una simulazione pura, ma è anche ben distante dall'essere un arcade. Non è un gioco per tutti insomma, anche se tutti, con la testa giusta, possono trarne il massimo del divertimento.
Aspetto tecnico: Il menu del gioco vero e proprio non è impeccabile, scheletrico, minimale e dai toni grigi che non fa molta simpatia, ma per lo meno è davvero semplice ed impossibile perdersi. Durante il gioco non c'è nessuna musica, questo rende molto più concentrati nella guida, una scelta molto realistica. In tal senso il rombo dei motori e gli effetti sonori sono molto realistici e ben realizzati, danno un senso davvero molto realistica quando scateniamo i cavalli del nostro motore. Ma il vero fiore all'occhiello del gioco è il comparto grafico, soprattutto con tutti i dettagli attivati e messi su "Ultra".
Longevità: Essendo complicato completare tutte le modalità, è sempre garantita. Io per esempio non ne ho completato nemmeno una fino in fondo. E poi con il multiplayer il divertimento non manca mai.
Commento Finale: Sicuramente il più bel gioco mai realizzato fin ora sulle corse automobilistiche in stile Rally, gli unici nei sono una quantità piuttosto limitata di veicoli, i menu troppo poveri e alcune delle scelte di gioco come la riparazione della vettura che avviene in penalizzazione di tempo e non in denaro, che costringe molte volte a gareggiare con la macchina già scassata in nuove tappe. Per il resto nulla da dire, anche perché questo è il gioco di rally definitivo.
Consigliato: Assolutamente sì, soprattutto agli appassionati delle quattro ruote. Le sfide sono tante e possono soddisfare qualsiasi palato, dai giocatori esperti ai neofiti del mondo Rally.
Voto: 7,5
Sai che non ricordavo recensissi anche giochi oltre che film?
RispondiEliminaE mi pare che tu sia più generoso con i giudizi in questo settore.
O hai stroncato anche molti videogames.
Intanto, l'unico gioco di macchine che mi piaceva era il vecchissimo Revolt, di cui possedevo un cd che avevo trovato nei cereali. 😉
Ma non è affatto la prima volta, l'anno scorso parecchie volte, e hai anche commentato, tanto che sapevo già di quel gioco ;)
EliminaHo stroncato alcuni, ma sono comunque generi diversissimi, i giudizi si differenziano :)
Eccomi qui per vedere la nuova natura delle tue schede-recensioni: bizzarro che abbia trovato un videogame e non un film! La vita è strana! Però in questi giorni ho letto anche qualcosina dei post precedenti... sì, mi piace di più.
RispondiEliminaIl gioco: non amo le guide ma citi Colin McRae che amavo sulla Play. Noto come la grafica sia ormai quasi del tutto simile alla realtà.
W, comunque, i giochi ad alta longevità :)
Moz-
E' sicuramente più snello, e son contento che ti piaccia, sperando che il prossimo step piaccia anche di più ;)
EliminaLa grafica ormai ha raggiunto livelli pazzeschi, inutile sorprendersi, e sì, Colin McRae è un gioco cult :)
Già, soprattutto se uno spende soldi per giocare :D
è un gioco che ho in lista insieme a F1 2019 che devo insegnare a Vettel come si guida un F1 :-D
RispondiEliminaAhahah...no io a F1 giocavo ai giochi antecedenti, di cui conservo fantastici ricordi ;)
EliminaMi hai fatto quasi tornare voglia di giocare ad un simulatore di guida. A parte una breve parentesi con GT2 per PS2, è dalla PSX che non gioco con gusto a questo genere. Poi Colin McRae Rally era uno dei miei preferiti a fine anni 90.
RispondiEliminaL'assenza di musica per me è un bene, tanto la abbasso sempre, anche per altri generi, che non mi fa capire i dialoghi!
Sì ti capisco, infatti qui c'è bisogno di sentire il motore e ci vuole concentrazione, senza musica è meglio ;)
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