Stavolta non ho perso tanto tempo per vederlo, ed in breve posso affermare che nella seconda stagione di LOL si ride. L'effetto novità è svanito ma si ride molto anche questa volta. Approdato su Prime Video in un periodo non proprio favorevole, considerando gli eventi nel mondo reale, LOL è (e rimane) senza dubbio un piacevole passatempo, grazie al quale trascorrere alcune ore in spensieratezza. Rispetto alla prima stagione, ho percepito molta più tensione, voglia di strafare e di stupire, non c'era più il piacere della novità, l'inconsapevolezza della prima stagione, ma la pressione di fare meglio di Lillo o Elio. Questo ha condizionato e condizionerà le stagioni successive, con i comici sempre più in crisi e soppressi dalla pressione di dover strafare. Nel complesso però, anche questa stagione ha momenti molto divertenti e da fare piangere dal ridere, molti comici ci regalano momenti esilaranti, e ognuno soddisfa la comicità che più ci piace, dalle imitazioni di Virginia Raffaele, ai giochi di parole di Maccio Capatonda, la spontaneità del Mago Forrest, ai personaggi iconici di Corrado Guzzanti. Se avete visto la prima stagione e vi è piaciuta, LOL 2 è assolutamente consigliato. Il cast regge bene lo show, gli episodi scorrono velocemente e i vari intoppi rendono tutto spassoso, al netto di quanto detto prima. Ecco invece il resto serialtelevisivamente parlando visto in questo mese.
La casa di carta (Parte 3) - Sì, effettivamente non serviva
questa parte/stagione, che parte con un pretesto inverosimile (alquanto
forzata come scelta) e che
si muove sulla falsariga della precedente rapina, con un certo numero di
varianti certo, ma non sempre ben messe, ma che tuttavia riesce a
tenerti incollato allo schermo fino alla fine. C'è la novità della banda
dei Dalì come fenomeno mediatico mondiale e
idolatrati dal popolo che attaccano la Banca di Spagna, ci sono gli
stessi personaggi con qualche novità, però non proprio all'altezza della
precedente. La perdita di Berlino è grave e muoverlo sulla scia
dei
flashback per ora mi sembra uno spreco oltre ad essere superfluo. C'è
poca interazione fra rapinatori ed ostaggi, che era uno dei punti di
forza della prima (o prime due) stagione/i, qualche personaggio (es.
Arturo) francamente abbastanza inutile e per nulla sviluppato rispetto
ai suoi trascorsi. L'intreccio più che all'interno si sviluppa
principalmente nelle dinamiche dentro/fuori con una new entry
interessante nonché bastarda come l'ispettrice Sierra (molto buono il
suo personaggio). Per cui aldilà del carattere interlocutorio di questa
stagione, c'è qualche elemento che non mi quadra se confrontato con quel
gioiello che si svolgeva nella Zecca di Stato. L'intrattenimento
comunque
è garantito e perlomeno questo mi dà il motivo per seguire la prossima,
se non altro per vedere come va a finire (anche perché a questo punto
si è solo a metà di questo nuovo "colpo"). Per adesso però, La casa di carta messa su dal Professore sembra stia precipitando verso il basso. Voto: 6,5
Cobra Kai (4a stagione)
- C'è un certo dislivello qualitativo in questa quarta stagione, sempre
su
livelli buoni ma si nota come la serie cominci a mostrare un po' la
corda (alcune scene ben fatte non mancano ma sono aumentate le scene
riempitive, atte solo per fare scena, risultando pure forzate). L'idea
di fondo non è male, cioè la contaminazione di due stili
di lotta opposta e non conciliabile e l'inevitabile smarrimento di
studenti che non sanno cosa seguire e cosa apprendere. La rigidità della
disciplina espressa dal sensei di turno, diventando un dogma, impedisce
un reale percorso di maturazione. Un tema buono, solo che le sottotrame
non sono propriamente all'altezza e nella parte centrale la stagione
gira su se stessa, senza considerare qualche personaggio secondario che
subisce passaggi caratteriali molto repentini e che avrebbero meritato
migliore trattamento, invece dei continui tira e molla fra i due
protagonisti, stucchevoli alla lunga. Rispetto alle altre stagioni (e
quindi anche alla terza), questa mostra una coralità maggiore, tuttavia
se non si curano adeguatamente i personaggi, principali e non, le crepe
che si notano possono diventare delle falle non indifferenti. Per
ravvivare l'attenzione si ripesca dal passato, una scelta (in parte giustificata) ma non del tutto riuscita. In ogni
caso, anche se molto altalenante, la stagione comunque intrattiene, ma
si spera ritorni sui canoni precedenti e poi chiuda al meglio. Voto: 6,5
Fargo (3a stagione) - Una serie che continua il grande lavoro fatto dai fratelli Coen
nell'omonimo film del 1994. Una
terza stagione però, a mio gusto, un poco inferiore alle precedenti due per
via di alcuni primi episodi un poco noiosi e "diversi" (si pensi
all'escursione in California) da ciò a cui mi ero abituato.
Fortunatamente nella seconda parte della serie il ritmo si alza e la
trama si infittisce prendendo i connotati tipici di Fargo. Una stagione
più onirica e surreale delle precedenti (svariati
flashback, citazioni operistiche e qualche
intermezzo animato), anche più a fuoco lento, con la vicenda che ci
mette un po' a carburare, ma tutt'altro che deludente. Anche se si apre
con due omicidi efferati, fin dal primo episodio è infatti evidente un
cambio di passo rispetto alle prime due splendide stagioni (qui la recensione della seconda). Fargo 3 si
prende i suoi tempi nel disporre le pedine sul tavolo da gioco,
procedendo come una partitura musicale in crescendo, sulle orme di quel
"Pierino e il lupo" di Sergej Prokof'ev più volte citato. La svolta
avviene dal sesto episodio in poi, con il precipitare degli eventi e
l'entrata in campo del sovrannaturale, con l'ineffabile Ray Wise che
questa volta gioca nella squadra dei "buoni", fino ad un finale ambiguo e
beffardo (che tuttavia non mi ha convinto del tutto). Confezione di altissima
classe anche questa volta (nuovamente ottima la colonna sonora, tra cui troviamo
anche il nostro Adriano Celentano nella prima puntata con
"Prisencolinensinainciusol"), e anche se non tutti i personaggi
convincono pienamente (comunque bene sia Ewan McGregor, nel doppio ruolo
dei fratelli Emmit e Ray Stussy, sia la bellissima Mary Elizabeth
Winstead, non dimenticando Carrie Coon), il VM Varga interpretato da
David Thewlis entra a pieno titolo fra i criminali più ributtanti ed
insidiosi mai apparsi sul piccolo schermo. La (stagione) meno riuscita
delle tre fino ad ora, e tuttavia pur non raggiungendo i livelli
straordinari delle prime due, si mantiene comunque su binari di
eccellenza assoluta. Voto: 7,5
DuckTales (2a stagione) - Nonostante qualche piccola pecca avevo parecchio amato la prima serie e
avevo alte aspettative per la seconda. Fortunatamente non sono rimasto
deluso e la storia è diventata ancora più intrigante grazie a nuovi
personaggi e misteri. La storia riprende da dove era stata interrotta.
Qui, Quo e Qua continuano a pensare a Della mentre nuove avventure si
prospettano all'orizzonte. Per la prima parte le puntate sono
autoconclusive e i personaggi stanno ancora cercando di superare lo
shock provocato dalla battaglia con Amelia. Nella seconda il tutto si
mette in movimento e finalmente scopriremo qual é stato il destino di
Della. Perché appunto, questa seconda stagione di DuckTales si concentra
soprattutto sui personaggi e su come stanno affrontando gli eventi
precedenti (e su tutti i personaggi, non dimenticando nessuno). E' inutile infatti dire che le avventure della prima stagione hanno lasciato degli strascichi e persino Paperone ne risente.
Tutto poi si complica ancora di più con l'incontro con la sua vecchia
fiamma e con il ritorno di Della. E anche Paperino in questa seconda
stagione di DuckTales ha finalmente
più spazio: scopriamo che è il più responsabile della famiglia, quello
che ha dovuto sicuramente lottare di più. Un lavoro pazzesco è stato
fatto anche sui personaggi secondari che qui
hanno sempre più spazio. Grazie a loro Paperopoli sta davvero prendendo
forma e sembra sempre di più una vera città. A tutto questo si aggiunge
anche l'avventura principale, la guerra
contro il "pianeta" Luna, i cui abitanti che seguono un traditore con
manie di conquista che vuole distruggere la Terra. Nel complesso bisogna
dire che la saga di questa famiglia disfunzionale continua a funzionare
alla grande. Certo, qualche piccolo irrisolto c'è, ma
siccome c'è una terza stagione, c'è speranza. Sicuramente, però, bisogna
dire che è una delle serie in cui la Disney
si è più lasciata andare e non ha avuto paura di parlare anche di
argomenti difficili e spinosi. Ed è un chiaro merito, oltre al fatto che il divertimento non manchi mai, difatti è sempre uno sballo tornarci. Voto: 7
Upload (1a stagione) - Nel 2033, se te lo puoi permettere, invece di morire vieni "uploadato"
in un paradiso digitale a tua scelta, assistito dagli "angeli" del
customer service. Spassoso, pensoso, divertente, intelligente. Davvero
bella questa serie Amazon Originals (creata dal Greg Daniels di The
Office), che gioca con abilità su più registri,
dalla commedia (quasi trash) al giallo, al romance. In mezzo una critica esplicita ad una società sempre più materialista
che letteralmente possiede gli individui che praticano l'upload. Una
serie che gioca quindi sul campo già coltivato da Black Mirror,
riuscendo tuttavia a non risultare del tutto derivativa, grazie appunto
al mix di generi di cui sopra. Bravi gli interpreti, nota particolare per Andy Allo, splendida nel
ruolo dell'angelo del fatuo programmatore Nathan, uploadato suo
malgrado. Le situazioni sono in-credibili (non so ancora per quanto tempo, in
realtà), ma, a fronte di alcune cose che non incontrano del tutto i
miei favori (come anche la scelta del protagonista maschile: Robbie Amell ha
quella faccia inespressiva da bisteccone perfetta per i film d'amore del
pomeriggio), il racconto è condito da elementi non particolarmente
originali ma molto ironici che, anche grazie al minutaggio contenuto (a
parte il primo episodio, gli altri 9 durano non più di 30 minuti)
rendono la visione scorrevole e stimolano qualche riflessione di
carattere etico e morale. Attendo di vederne una seconda di stagione, che in verità già c'è, giacché pochi giorni fa si è resa disponibile su Prime Video, io tuttavia rimanderò ad altri tempi. Voto: 7
Sai che odio le serie, ma essendo una fan di "Karate Kid", se proprio dovessero costringermi a guardane una tra queste, sceglierei indubbiamente "Cobra Kai".
RispondiEliminaPotresti anche senza costrizione, le puntate durano poco, un giorno una stagione ;)
EliminaNo, no.
EliminaForse quando avrò ottant'anni cambierò idea, ma fino ad allora niente serie! :P
Ho visto qualcosa della prima serie di DuckTales ma non sono riuscita ad essere costante anche se non mi dispiaceva. Dovrei organizzarmi meglio con le serie e vederle per bene! :s
RispondiEliminaDovresti sì, perché merita d'esser vista, soprattutto se si ama quel mondo ;)
EliminaSeguivo la vecchia serie da piccola quindi sono molto affezionata ai DuckTales.
EliminaLo siamo un po' tutti, la Disney dopotutto è nel cuore di tutti ;)
EliminaLol 2 ha fatto ridere molto anche me. Di più della prima serie. Ho apprezzato.
RispondiEliminaTra le altre che hai postato (amante come sono delle serie tv) ho visto la seconda stagione di A Discovery of Witches. Mi è piaciuta ma del resto io adoro quel tipo di serie. Ho visto anche l'ultima stagione ma ne parleremo a tempo debito.
Sono entusiasta di Upload di cui ho visto tutte e due le stagioni. Certo che le tv a pagamento mi stanno distruggendo ahahah
Non di più personalmente ma certamente si ride ;)
EliminaMa sì, comunque non che mi dispiaccia il genere, a patto che sia fatta bene, e non così blandamente..
Sì, stanno distruggendo anche me :D
I vantaggi della TV a pagamento non sono "roba" per tutti😉
EliminaMa non è tanto la spesa, è che sono troppe le cose da vedere :D
EliminaSicuramente,intendevo proprio quello😉
EliminaDi queste serie non ne ho viste nessuna. Però, dopo la tua recensione, ho visto I Mitchell contro le macchine: mi è piaciuto davvero parecchio, molto originale l'idea di mescolare due stili di animazione, rendendolo molto giovane senza esserlo forzatamente.
RispondiEliminaBene sono contento ;)
EliminaSono ancora ferma alla prima stagione di Ducktales (che guardo ogni volta che riattivo l'abbonamento a D+) ma la adoro. Dirò una bestialità ma è molto meglio di quella che guardavamo da bambini!
RispondiEliminaIn parte lo è, ma sono comunque di generazioni diverse, in senso tecnico, storico ed umano, però certamente godibili entrambi ;)
EliminaUpload sembra molto bella, mi piace il genere e la trama, anche se avrei preferito un film o una miniserie autoconclusiva. Non ho voglia di cominciare l'ennesima serie.
RispondiEliminaCobra Kai non so quando lo guarderò, resto fermo alla prima stagione, prima voglio fare una maratona per Suburra che è già conclusa.
DuckTales mollata al sesto episodio circa, troppo brutti i disegni, anche se la trama orizzontale non mi dispiaceva ma cintinuo a preferire storie autoconclusive.
Avrei preferito anch'io, ma io comunque continuerò a vedere Upload.
EliminaHo capito, mi raccomando però di non perderti Cobra Kai.
Brutti no, diversi, comunque autoconclusive ci sono sempre.
Ultimamente ho iniziato a guardare le serie, ovviamente le serie già complete che Sky offre nelle box series perché le posso guardare quando voglio, senza attendere con ansia la prossima puntata.
RispondiEliminaLa trama di Upload mi intriga, aspetterò che finisca e quando finirò di vedere tutte le serie di Law & Order Special victims unit (sono solo alla seconda quindi mi sa che Upload ne farà delle altre serie 😂) andrò a vedermi anche questa serie. 😜
Beh sì, è più che giusto, così faccio anch'io ;)
EliminaOvviamente, una seconda poi già c'è di Upload, però chissà quante ne faranno.
Tra le citate Fargo anni luce avanti a tutte e tutti. Ma vedo che ti manca sempre Il metodo Kominsky (meglio anche di Fargo) ;)
RispondiEliminaDevo vedere la quarta adesso di Fargo, l'anno prossimo poi dovrebbe esserci una quinta!
EliminaStento a crederci sia migliore, tuttavia stai sicuro che vedrò anche quella, quando trovo il buco o il momento giusto ;)