venerdì 5 aprile 2019

Wonder (2017)

Sono numerosi i casi in cui il cinema si è confrontato con personaggi aventi una condizione di diversità fisica, causata dalla malattia: Freaks di Tod Browning, The Elephant Man di David Lynch e Dietro la maschera di Peter Bogdanovich sono solo alcuni esempi. Nel nuovo film di Stephen Chbosky, film del 2017, Wonder, è un bambino a dover fare i conti con la propria deformità fisica e a sottoporsi al peso dello sguardo indiscreto e crudele degli estranei. In tal senso il film aveva tutto per essere un drammone strappalacrime, in più ricattatorio, perché si parla appunto di bambini. Invece, pur avendo una tensione emotiva molto evidente, riesce ad essere attento, intelligente, profondo nella rappresentazione della malattia, perché allarga la prospettiva adottando punti di vista tematici validi per tutti: quello della difesa dei diritti del bambino malato, il rapporto con la diversità e una non peregrina riflessione sul bullismo. Il film è inoltre brillantemente diviso, in quattro voci narranti, che raccontano le differenze e le difficoltà del rapporto con Auggie, il protagonista (Jacob Tremblay), un bambino che ha dieci anni e dalla nascita ha una grave anomalia cranio-facciale, bambino che deve affrontare il mondo e andare a scuola dopo aver avuto un'educazione da sua madre a casa, un bambino che tra tante difficoltà deve riuscire a trovare il suo posto nel mondo. La sorella, Via (Izabela Vidovic), al primo anno di High School, poco considerata da una famiglia che pensa solo al fratello di cui forse si vergogna anche un po', Jack Will (Noah Jupe), compagno di scuola, e della sua amicizia difficoltosa con Auggie, e infine Miranda, ex migliore amica di Via. Tante voci, tanti sguardi, a cui se ne attaccano altri: i genitori soprattutto, la madre (Julia Roberts) totalmente affezionata al figlio, ma fragile e preoccupata, il padre (Owen Wilson), il più solido tra tutti e sempre presente per la moglie e i figli, e poi il preside (Mandy Patinkin) e l'insegnante di Auggie, il fidanzato di Via, i bulletti della scuola e Summer, che tra tutti gli amici ha lo sguardo più libero. Ed è questo che emoziona e commuove, il non voler necessariamente esasperare il tema della malattia da lacrima facile, ma emozionando facendo vivere delle situazioni di vita quotidiana in cui forse ciascuno di noi, da genitore o da figlio, si è trovato.
Tanti temi quindi, dall'educazione all'innamoramento, alla famiglia, tutte raccontate con sguardo delicato dal regista. Stephen Chbosky aveva già mostrato con il suo bel film precedente Noi siamo infinito (tratto da un suo romanzo) di avere leggerezza nel tocco (che emerge nei passaggi "fantastici"), nella cura e nell'affetto per i personaggi, e soprattutto uno sguardo irrimediabilmente positivo sulla realtà. Infatti colpisce in questo film la positività nella rappresentazione di luoghi che nel cinema, in particolare quello per ragazzi, vengono rappresentanti come "cattivi": la scuola rimane un luogo dove ci sono persone interessate a te e alla tua crescita, e soprattutto, per una volta viene rappresentata una famiglia che nonostante tutte le difficoltà è nodo importante degli affetti e della crescita. Per questo Wonder è un bellissimo film drammatico per tutte le età che bilancia meravigliosamente le lacrime alle risate. Molto bella la sceneggiatura che ci regala dei dialoghi emozionanti, dei momenti cult deliziosissimi, dei personaggi amabili molto veri, diretti e mai banali. Difatti, più che annegare in una melensa dose di zucchero, Wonder riesce a nuotare benissimo tra i sentimenti. Riesce (come nel caso di Gifted, film ugualmente dolceamaro ma bello) a farsi strada tra ciò che vuol comunicare con sincerità e genuina volontà. Sicuramente è un film a tema, certamente è un film pedagogico, ma crede pienamente al 100% a ciò che comunica (l'educazione parte da casa e spetta ai genitori insegnare a come vivere la vita ai propri figli). Un inno alla tolleranza, un messaggio contro il bullismo, un consiglio all'essere gentile perché poi il mondo lo è con noi. In questo Wonder non è ingenuo, perché dribbla la manipolazione dei sentimenti aderendo perfettamente al suo compito. Buono, buonissimo, ma non buonista, Wonder è un film chiaramente indirizzato ai più piccoli ma con riflessi (appunto) fondamentali in ogni fascia d'età. Merito del talento del regista Stephen Chbosky. Scrittore, prima che regista e sceneggiatore, egli sembra essersi specializzato nel prendere storie sulla carta molto patetiche per trasformarle in racconti sulla ricerca dell'identità e sull'importanza della sensibilità umana.
Wonder (tratto dall'omonimo romanzo di R.J. Palacio) è sicuramente meno raffinato del precedente Noi Siamo Infinito, ma lo è col preciso intento di parlare a più spettatori possibili. Non cerca la metafora, ma la strada più diretta. Ha indubbiamente dei momenti di troppo (la sequenza del cane non aggiunge alcunché, e far apparire i genitori del giovanissimo bullo così caricaturali è molto forzato) ma non deraglia verso il sentimentalismo fine a sé stesso, ogni emozione è legato al filo conduttore del messaggio di accettazione (si empatizza subito col film, date le situazioni e tutti i grandi temi). La mossa più riuscita, in questo, è non aver reso Auggie protagonista assoluto. Sì, è il motore di tutto, ma la sua vicenda e le difficoltà dovute a mostrare il suo volto non cannibalizzano il resto. Auggie diventa così il collante emotivo, mentre il film si snoda nell'esplorazione degli altri personaggio creando una narrazione multipla che permette a tutti di immedesimarsi con qualcuno, o con qualche momento. Il mondo esterno è crudele e i bambini guardano, indicano, giudicano, e di questo Auggie, che indossa un casco da astronauta, simbolo del suo bisogno di protezione e della sua volontà di nascondere agli altri la propria diversità, ma il casco è anche simbolo della grande passione per lo spazio del piccolo protagonista, che sogna di diventare un astronauta e coltiva l'amore per le scienze (materia in cui è il primo della classe), è profondamente consapevole, infatti se potesse avere un super-potere sceglierebbe quello dell'invisibilità. A questo proposito è emblematica la scena della serata di Halloween (la festa preferita di Auggie) in cui il bambino indossa la maschera di Ghostface e può aggirarsi tranquillo in mezzo agli altri bambini perché protetto dal travestimento. In questa scena è evidente il richiamo a E.T., dove l'extraterrestre cammina vestito come un fantasma in mezzo agli altri ragazzi e riesce così a non essere scoperto. I riferimenti cinefili continuano anche con il riferimento a Star Wars e la simpatica trovata di inserire nel film delle vere e proprie apparizioni di Chewbecca, un altro personaggio "diverso" scelto da Auggie come proprio eroe.
Grande merito va dato anche allo strepitoso cast cui il regista si è affidato. Julia Roberts (abbastanza convincente) incanta ancora da cinquantenne con il suo caldo sorriso materno e Owen Wilson (che non risulta ridondante e funziona come comic relief della famiglia) si cala perfettamente nei panni del padre (in tal senso meglio vederlo in un film del genere con un personaggio così bello piuttosto che nell'ennesima commedia scadente di dubbia comicità), entrambi affettuosi e protettivi, ma anche sinceri e risoluti, ma a dominare la scena è quel Jacob Tremblay che già aveva emozionato ed incantato nel bellissimo duetto con Brie Larson in Room (e poi anche nella favola dark Somnia). Il piccolo Tremblay (che si è prestato a un lungo lavoro di trucco che gli modificasse l'aspetto, lavoro non a caso candidato all'Oscar) sembra nato per ruoli ad alto tasso emozionale, così giovane e così ricco di pathos ed intensità senza mai cadere nell'eccesso. Una bella nota va anche a Izabela Vidovic, giusta nell'interpretare il ruolo di Via, ed al giovanissimo Noah Jupe (Jack Will). E insomma Wonder (un film godibile, con un buon cast e che non sfocia in facili moralismi e retorica) è un film semplice, che punta alla commozione dello spettatore, adatto a tutti (un film che obbliga a munirsi di fazzoletti, chiaramente, per una volta, però, non in senso negativo, perché il film si guadagna sul campo le sue lacrime). Il film appare ben costruito, tranne qualche forzatura nella sceneggiatura, soprattutto in alcune scene edulcorate e poco realistiche e in un troppo facile e scontato happy ending. Importante l'insegnamento alla base del film, che invita ad essere gentili e a guardare gli altri senza superficialità né pregiudizi. Il film di Chbosky, quindi, è un film onesto e ben confezionato. Sicuramente non brilla per originalità o per un finale sorprendente, ma è un perfetto film "natalizio" (è uscito a Natale in Italia, natalizio si intende comunque un film dai buoni sentimenti), pronto ad emozionare piccoli e grandi. Se infatti riuscite a saltare le (inevitabili) sdolcinature, Wonder a fine visione vi lascerà una bella sensazione ed un messaggio importante. Questo grazie al regista, molto sensibile con un ottimo senso dello humour che non fa mai (troppo) diventare Wonder un dramma diabetico/fabbrica di lacrime gratuite. Certo, Wonder è fin troppo ottimista (quasi irreale), ma va benissimo così per non incupire troppo la storia già commovente e per arrivare più direttamente a un pubblico di giovanissimi. Sì, perché questo film è veramente perfetto per tutte le età e rimane nel cuore dello spettatore tra tante lacrime e altrettante risate. Voto: 7 [Qui più dettagli]

22 commenti:

  1. Questo film è meraviglioso e non riesco a capire se mi sembra di conoscerlo perché l'ho visto davvero, o perché ne ho osservato il trailer o qualche estratto su Youtube.
    Comunque Julia Roberts è per me una delle attrici più belle al mondo. Owen Wilson non è male, sebbene sia abituata più a vederlo in ruoli leggeri o, addirittura, divertenti.
    Insomma, un film che promuovo a pieni voti, pur con la riserva di averlo visto oppure no.
    Brutta storia soffrire di amnesia.... ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Più probabile tu abbia visto il trailer, che io sappia al cinema vai raramente e non credo avrai visto questo film, un film davvero bello che ovviamente devi assolutamente vedere ;)

      Elimina
  2. https://www.filmtv.it/film/127476/wonder/recensioni/932999/ (ci mancava solo che resuscitasse il cane - cit. -)
    film trooooppo buonista... ;)
    Franco Battaglia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Avevo già letto recensione e citazione, e sì capisco il tuo punto di vista, però ci si diverte ed emoziona vedendo questo film, e ciò secondo me può anche bastare per dire che questo è un film riuscito oltreché bello ;)

      Elimina
    2. e piantala Francuccioooooooooooo abbiamo bisogno di buonismo, in questo mondo dove la rabbia e la violenza stanno prevalendo su tutto!

      Elimina
    3. Già, in tal senso ogni tanto bisogna vedere un film del genere ;)

      Elimina
  3. Daiii dovevi dargli mezzo voto, almeno io ho questa impressione nel leggere la tua recensione :D
    Bello vedere il tuo punto di vista e quello di Franco così diviso proprio su un concetto chiave quale quello del film eccessivamente buonista e non buonista.
    Comunque su Owen Wilson hai ragione: meglio impegnato in una parte seria che in quelle scadenti commedie..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Diciamo che lo meritasse forse, però credo sia quello più personalmente giusto ;)
      Sì interessante, perché secondo me per esempio, è normale in una storia riuscire a far emozionare lo spettatore, non è cercata, è proprio la storia che porta a ciò :)
      Qualche bella commedia la fatta, però sì, meglio in ruoli più maturi ;)

      Elimina
  4. Visto in home video. Previamente evitato in sala perchè temevo fosse strappalacrime e ricattatorio (nel senso che hai spiegato tu). L'ho trovato invece abbastanza equilibrato e tutto sommato godibile. Film dei buoni sentimenti ma senza scivoloni retorici. Ben recitato.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh sì, nonostante le premesse film davvero bello ed emozionante, e senza ricatti ;)

      Elimina
  5. Io il film l'ho adorato. Visto già quattro volte quattro, la prima da sola appena uscito al cinema. Non volevo nessuno intorno e sapevo che mi sarei commossa fino a tracimare. Vabbè questo mi succede 10 volte su 10 quando c'è di mezzo Julia Roberts, la mia attrice (vivente) del cuore.
    Hai perfettamente descritto il senso del film, delicato e mai stucchevole. Sempre in perfetto equilibro, tra argomenti pesanti quali il bullismo e l'emarginazione del diverso senza cedimenti al patetico e l'amicizia, con la speranza che si possano abbattere i molti muri che la società impone. Tutti bravi, ma un plauso particolare va a Wilson, che per me è stata una piacevole "riscoperta" e alla Roberts, meno sorridente e star del solito e molto più una di noi, mamma fragile e imperfetta.
    Complimenti per la recensione. Che vendica tutta la cattiveria gratuita del post di Franco ahahahah

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che posso aggiungere? Sì, il messaggio è bellissimo e giusto, gli attori fortunatamente mai sopra le righe e per quanto riguarda Franco, gli vogliamo bene lo stesso ;)

      Elimina
    2. Gli vogliano bene sempre e comunque💛

      Elimina
    3. Già, anche e nonostante queste sue uscite :D

      Elimina
  6. Ho trovata bellissima questa pellicola anche con fazzoletti alla mano , presentata si con una storia non originale, ma con una originalita' narrativa, senza pesantezze e con insegnamenti che tutti dovremo seguire in queste condizioni. Bravissimo il bambino, superbravo il padre, attore per noi abituato, come tu dici, a viverlo in commedie non altrettanto edificanti.
    Un film da vedere , insegnamenti da seguire..ne saremo capaci?
    Felice w/e Pietro!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ne dubito, purtroppo cattiveria e violenza la fanno da padrone a questo mondo, però pellicole come questa fanno sempre bene ;)
      Buon weekend a te :)

      Elimina
  7. Questo film lo voglio vedere 😊 Era uscito al cinema per le feste natalizie, io volevo andare a vederlo il 31 dicembre, ma poi hanno cancellato il film. :(

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, l'ho anche scritto che uscì a Natale, peccato per quella occasione, ma altre ci saranno sicuramente, forse in tv, perché in ogni caso una visione la merita tutta ;)

      Elimina
  8. Non avevo molta voglia di vedere il film nonostante adori Tremblay ma ho letto i libri e, che dire, stritolano il cuore nella loro commovente semplicità.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E dai fai uno sforzo, non hai paura di un horror e di questo film sì? Va bene i libri, ma non puoi non vedere questa bellissima trasposizione ;)

      Elimina