Finalmente l'estate è finita, metereologicamente parlando almeno, che del caldo di quest'anno non se ne poteva proprio più, sperando che d'ora in poi non sia sempre peggio, maledetto riscaldamento globale, Greta salvaci tutti. A parte gli scherzi, ma non tanto purtroppo, è stata un'estate, la mia, abbastanza sottotono, tra appunto l'asfissiante caldo e alcuni piccoli problemi di salute, forse derivanti dalla seconda dose di vaccino Pfizer, ma non lo si saprà mai, però comunque immune dal Covid sono adesso e va più che bene. E a tal proposito invito anch'io, e tutti, a vaccinarsi. Ora in ogni caso sto abbastanza bene (come sempre). Ma a parte tutto, in quest'ultimo periodo poteva mancare la mia dose bi-settimanale di cinema? Certo che no, infatti eccola concentrata qui oggi, con poche ahimè sorprese.
La vita straordinaria di David Copperfield (Commedia/Dramma 2019) - Il romanzo di Charles Dickens non l'ho letto perciò evito di fare paragoni. Il film è piuttosto particolare, soprattutto nella caratterizzazione dei personaggi, tra il grottesco e il surreale, ed è in possesso di un ritmo narrativo discreto, una confezione particolareggiata nell'esporre colori, suoni ed emozioni ma anche leggermente pesante in alcuni passaggi che stentano a coinvolgere degnamente. Altalenante, c'è del buono e del meno buono (alcuni momenti British insopportabili ed altri invece geniali), ma sinceramente di "straordinario" c'è ben poco, nella pellicola e nella storia di questo personaggio ingenuamente pittoresco. Il film dura un due orette, si fa seguire volentieri ma manca di qualcosa, non bene definibile, forse omogeneità? Disavventure decisamente troppo episodiche. Perché okay, va certamente riconosciuto ad Armando Iannucci (di cui Morto Stalin, se ne fa un altro apprezzai particolarmente) di non essersi limitato all'ennesima riproposizione di un classico vittoriano tanto corretta quanto anonima: la sua è infatti una commedia brillante dai toni favolistici che smussa gli aspetti drammatici e punta molto sull'eccentricità di alcuni personaggi, se a questa impostazione si aggiunge l'incongrua multi-etnicità del cast, l'impressione è quella di trovarsi di fronte ad un Favoloso mondo di David ultra-politicamente corretto, approccio sicuramente originale, ma può lasciare più perplessi che affascinati, ed è quello che è successo a me. Il film è comunque fatto molto bene, benissimo ambientato, con un cast di livello e in ottima forma (dal protagonista Dev Patel, alla zia Tilda Swinton, a Hugh Laurie e così via), non è però un film che rivedrei volentieri. Voto: 6
Fino all'ultimo indizio (Dramma/Thriller 2021) - Non mi ha convinto del tutto, un noir che sembra non decollare e appassionare mai, nonostante le buone premesse, date dal cast, dal nome in regia, e dal resto. Una trama intricata e che richiama nemmeno troppo velatamente il (ben migliore) Se7en di David Fincher. Poliziesco d'altri tempi che scava sotto la polvere dei ricordi e degli errori personali per trattare i classici temi del dovere e della colpa. Bella confezione ma personaggi abbastanza stereotipati: Rami Malek è (purtroppo) fuori parte, Denzel Washington resta (stranamente) a galla grazie al suo carisma. L'unico che si salva è l'ambiguo (fino alla fine ed all'ultimo indizio) Jared Leto. Passi indietro nella filmografia di un buon regista come John Lee Hancock (si ricordi di The Founder) che fidandosi troppo di un cast importante si limita a fare il compitino mostrando la solita storia della caccia al killer psicopatico. I rimandi al film di cui sopra sono palesi, anche per come finisce il film. Ecco forse il lato migliore della pellicola sta proprio nella sua parte finale, forse un po' diversa dal solito (non necessariamente in positivo), ma fino a quel momento più di un'ora di film con il pilota automatico. Perché sì, thriller psicologico che lascia incollati alla poltrona ma che purtroppo sa di minestra sapientemente riscaldata. Non lo butterei comunque, però difficilmente rivedrei. Voto: 5,5
The Secret - Le verità nascoste (Dramma/Thriller 2020) - Anche se non proprio inedita, la tematica è interessante perché stuzzica riflessioni importanti sul labile confine tra vittime e carnefici, e tra vendetta e giustizia. Anche la tensione è quella giusta, ma purtroppo il film (che presenta delle dinamiche abbastanza scontate e si regge molto sull'interpretazione degli attori, ma se la Noomi Rapace riesce in qualche modo a reggere bene il suo ruolo, gli altri sembrano o incompleti oppure non utilizzati al loro meglio) si arena proprio sul traguardo, culminando in un epilogo insoddisfacente e frettoloso, molto vendicativo e anche molto americano, nel senso più negativo del termine. La regia (di Yuval Adler) cerca sempre di non dare approcci a delle solide certezze, instilla il dubbio ogni volta che si presenta l'occasione, ma è proprio uno dei personaggi cardine del film, quello intermedio tra vittima e carnefice che nel twist finale ha un colpo d'ala sorprendente ma francamente fuori contesto, per come si erano sviluppate tali dinamiche. Assolutamente guardabile (anche per la natura del soggetto che pone inevitabilmente pesanti interrogativi morali), ma le premesse lasciavano presagire un risultato ancora migliore. Voto: 5,5
Amore a seconda vista (Romantico/Sci-fi 2019) - Ingegnosa pellicola romantica sull'importanza di non perdere i veri affetti nella quale il protagonista si ritrova improvvisamente a vivere in una realtà parallela (nella quale sua moglie è la fidanzata di un altro). L'idea del soggetto sa di vecchio ma lo sviluppo che ne segue è abbastanza gradevole, grazie anche all'alchimia tra i due protagonisti che riescono a rendersi simpatici agli occhi dello spettatore (tra François Civil, già nel bellissimo Someone Somewhere, e la deliziosa Joséphine Japy) e alle piacevoli dinamiche che si dipanano in corso d'opera. Il difetto più evidente è la durata che appare forse un po' eccessiva, ma non è un ostacolo insormontabile, e comunque non ci si annoia, giacché la sceneggiatura è solida e scorrevole, il cast ben scelto e non manca quel pizzico di umorismo che alleggerisce i toni (da segnalare inoltre l'azzeccato finale). Non un capolavoro della commedia sentimentale questa diretta da Hugo Gélin (all'attivo anche Famiglia all'improvviso - Istruzioni non incluse) ma abbastanza riuscita da meritare una considerazione positiva (nonostante i pochi veri sforzi di fantasia). Niente di nuovo certo, prevedibile nei suoi sviluppi (gag comprese), ma raccontato bene e la visione risulta piacevole. Voto: 6+
Wolf Children - Ame e Yuki i bambini lupo (Animazione/Dramma/Sci-fi 2012) - Del regista giapponese Mamoru Hosoda ho già visto La ragazza che saltava nel tempo e mi era piaciuto molto, ho visto anche Summer Wars e non mi era troppo dispiaciuto, anzi, ma questo Wolf children non mi ha entusiasmato. Tecnicamente è fatto molto bene, sia per i disegni sia per i colori, ma la storia (una metafora sulla vita) poteva essere migliore. La storia di questa famiglia "strana", non è male, l'ho trovata interessante e carina, ma a tratti noiosetta, ci sono troppi tempi lenti, e la durata non aiuta di certo. Ammetto che ho fatto fatica a finirlo. Mi dispiace dire così perché io amo gli anime giapponesi, sia tecnicamente, sia per le storie molto particolari, o anche semplici, che in mano loro diventano quasi dei capolavori, ma in questo Wolf children si poteva fare di meglio (comunque non è un brutto cartone, mi è piaciuto abbastanza ma non mi ha soddisfatto al 100%). Mi è piaciuta di più la prima parte del cartone, poi la seconda l'ho trovata senza mordente e un po' tirata per le lunghe, cioè mi aspettavo un qualcosa che poi non è mai arrivato. Mi è piaciuto abbastanza ma non tanto da dargli un voto più alto. Wolf children è un film semplice e dalla trama lineare, che parla dell'amore universale, della crescita e dell'accettazione di sé, che tratta il tema della "diversità" in maniera delicata e non stereotipata, bello ma non un capolavoro. Voto: 6,5
Guida romantica a posti perduti (Romantico/Dramma 2020) - Un'occasione sprecata, specie se hai disposizione nel cast attori come Clive Owen e Jasmine Trinca. Un road movie che sembra il genere perfetto per sviluppare ed evolvere questi due personaggi, ma le situazioni procedono per accumulo senza che venga a crearsi una vera e propria sintonia tra i due caratteri che evolvono molto meno di quello che potrebbero fare, perlomeno a livello potenziale. Un film sbagliato (capisco i luoghi perduti ma il romanticismo è totalmente campato in aria) di una regista (Giorgia Farina) che aveva fatto intravedere lavori (poco) migliori di questo come Amiche da morire o Ho ucciso Napoleone. In questo caso è la noia che lentamente e gradualmente sale fino alla fine. Eppure il film ha i suoi bei momenti, con comprimari come la brava Irene Jacob che qui interpreta la moglie di Owen. Non così brutto come pare, ma si poteva e si doveva fare di più. Voto: 5+
Fantasy Island (Avventura/Thriller 2020) - La Blumhouse Productions (quella di Jason Blum) fa un reimagining della serie televisiva Fantasilandia virando l'idea originale nel proprio stile, si resta quindi perennemente in bilico tra commedia (l'inizio), mystery (il build-up) e thriller/horror dai toni sci-fi (tutta la seconda ora di film), nella suggestiva cornice delle isole Fiji. A parte Michael Peña, cast insopportabile (si presume scelto apposta), fotografia brillante, buon ritmo e qualche riflessione sull'impossibilità di cambiare il corso del destino. I troppi twist nel finale risultano un po' forzati e la durata è eccessiva, però non male. Perché certo, troppi personaggi e troppe storie sgradite, perché certo, è una fusione di generi che, non funziona o funziona a tratti (e in tal senso peccato non avere sfruttato il potenziale nel migliore dei modi), ma almeno (al contrario di altre peggio fesserie) ci si diverte ed è piacevole a vedersi, magari sorseggiando un cocktail (tropicale). Per il regista Jeff Wadlow tuttavia passo indietro da Obbligo o verità, piccolo passo in avanti da Bloodshot, dov'era sceneggiatore. Voto: 5,5
The Keeper - La leggenda di un portiere (Biografico/Dramma 2019) - Bel film che presenta la biografia (parabola sportiva ed umana) di Bert Trautmann (interpretato da David Kross), leggendario portiere tedesco del Manchester City (dapprima prigioniero di guerra, alla fine della seconda guerra mondiale, e successivamente estremo difensore della porta dei Citizen inglesi). Una narrazione avvincente e soprattutto veritiera in cui si analizzano le nefandezze belliche salvo poi esaltare le imprese sportive del protagonista minato anche da un grave lutto familiare. Non sempre un film sul calcio riesce a rendere bene l'idea, ma questo appare notevole (anche se non s'impegna tanto). Una pellicola senz'altro riuscita, soprattutto nella prima parte (quella dell'iniziale prigionia del protagonista e della sua difficile integrazione). La seconda metà è più lenta e meno incisiva, ma questo non intacca la bontà di un'opera interessante sotto molti punti di vista e apprezzabile da un vasto pubblico (in particolare dagli amanti dello sport e dagli appassionati di storia). Nel complesso un biopic senza infamia e senza lode. Voto: 6
Non odiare (Dramma 2020) - Il soggetto (che traeva spunto da un fatto di cronaca avvenuto in Germania) era molto accattivante: un medico di origini ebraiche che rinuncia a soccorrere un uomo di fede neonazista. Così come lo sviluppo legato al senso di colpa poteva portare a una serie di accadimenti di un certo rilievo. La verità è che il film si sgonfia su se stesso, chiudendosi in quei silenzi che voleva narrare ma che alla fine non portano quasi da nessuna parte. Nonostante siano evidenti il peso delle azioni e le loro conseguenze, i personaggi sembrano essere tutti in grado di avere una seconda possibilità. Al film manca la benzina proprio quando doveva accelerare. L'attrazione tra la Sara Serraiocco e Alessandro Gassman (che comunque le loro interpretazioni l'unica cosa buona) mi è parsa una inutile forzatura (tanto per ravvivare il film alquanto noioso). Un po' monocorde nei toni, elusivo nei temi, nelle problematiche, un'elusività che sa d'incompiutezza. Esordio dai nobilissimi intenti per Mauro Mancini, che tuttavia firma un film che è didascalico e prevedibile in ogni dettaglio, e che gli è riuscito a metà. Voto: 5
The Cave - Acqua alla gola (Biografico/Thriller 2019) - Resoconto semi-documentaristico dell'incidente di Tham Luang del 2018, in cui dodici ragazzini e un adulto, rimasti intrappolati in una grotta allagata, furono tratti in salvo dopo più di due settimane. E se il regista ha documentato in maniera pedissequa la reale disavventura dei ragazzini thailandesi e del loro allenatore imbecille, allora il film merita la sufficienza poiché mette a nudo i tanti difetti del governo autoctono, imbrigliato nella burocrazia più assurda, tanto da mettere ancora più in difficoltà soccorritori e vittime. Se, invece, Tom Waller si è preso delle libertà nel romanzare l'accaduto, il giudizio cambia e da positivo diventa negativo. Sono diverse, infatti, le scene che non mi hanno convinto del tutto, perlopiù riguardanti il contorno creatosi all'esterno delle grotte, anche se di breve durata. Mentre la parte più tensiva, inerente al salvataggio dei ragazzini, riesce a trasmettere delle sensazioni interessanti che coinvolgono lo spettatore in maniera sincera. A differenza di The 33, in The Cave non ci sono attori di fama internazionale (il subacqueo Jim Warny interpreta se stesso), ed è certamente un merito, trasmettendo così una forte carica di realismo, il doppiaggio fortunatamente limitato, a conti fatti riuscito. Voto: 6
Mi stai ammazzando, Susana (Romantico/Commedia 2016) - Commedia messicana che racconta, in modo brillante anche se con un ritmo piuttosto discontinuo, un rapporto matrimoniale reso fragile dall'infantile maschilismo di lui, attore di second'ordine di telenovelas, incapace di comprendere la voglia di autonomia della moglie, scrittrice agli esordi. Un viaggio di crescita, divertente e doloroso, film ambiguo nella sua essenza che, nonostante tutto, si fa vedere. E a rendere piacevole la visione è soprattutto Gael García Bernal, che riesce a dare spessore al personaggio di Eligio. L'attore comunica con il suo corpo i sentimenti e lo stato d'animo del protagonista, poco evidenziati da una sceneggiatura che non riesce a conferire giusta rilevanza ai dialoghi. Il film di Roberto Sneider (adattamento del romanzo del 1982 intitolato Ciudades Desiertas, Città deserte, scritto dall'autore messicano José Agustín) è una dramedy piacevole, ma che non riesce ad entrare nella profondità dei sentimenti. Tuttavia, l'affiatamento tra i due protagonisti (ad affiancarlo una presenza femminile di tutto rispetto, della sempre sensualissima Verónica Echegui), l'originalità del soggetto, riescono in parte a sopperire, nel complesso apprezzabile. Voto: 6
The Nightingale (Dramma/Thriller 2018) - Il film che non ci si aspettava dopo Babadook, la Jennifer Kent s'arrischia con mirabile temerarietà su tutt'altre sponde e affronta gli orrori dell'imperialismo britannico nella natia Australia (siamo in Tasmania, per la precisione) tra aborigeni massacrati e sevizie sulle donne detenute, creando al tempo stesso un ritratto storico veritiero e una riflessione sulla violenza. Rispetto a molti altri film del genere (è a tutti gli effetti un horror del sottogenere rape and revenge) i tempi sono molto più dilatati e la violenza è molto più brutale e realistica. Oltre alla violenza fisica viene mostrata anche la violenza dell'uomo bianco verso le popolazioni indigene. Ma a parte questo non c'è molto altro. Le riflessioni ci sono ma non si sentono. La narrazione non brillando per originalità va via in (scontata) scioltezza. Una certa prolissità, soprattutto nel finale (che avrebbe beneficiato di un buon taglio di forbici), non toglie comunque incisività ad un film, servito fra l'altro da un'intensa recitazione della protagonista, l'italo-irlandese Aisling Franciosi, coraggioso. Per la Kent tuttavia, dopo il precedente molto riuscito, è un netto passo indietro, nonostante questo The Nightingale resti un sufficiente film. Voto: 6
Ecco infine i film scartati ed evitati del periodo: Il padrino della mafia, Il profumo dell'erba selvatica, Ballo ballo, Madre (2019), La mia famiglia a soqquadro, L'ultimo Vermeer, Sniper: La fine dell'assassino, Lassie torna a casa, Worth - Il patto, Le dindon - Il tacchino, Tides (2021), Il rito delle streghe.
Io ho provato a leggere David Copperfield molti anni fa, quando mi iscrissi all'università.
RispondiEliminaL'edizione Einaudi giace ancora nella mia libreria. 800 pagine tradotte in un italiano non arcaico, di più. Incomprensibile e pesante.
Quindi, per pregiudizio, non guarderei nemmeno il film.
Beh guarda, vedendo il film non immagino il libro, anzi sì, cioè non leggerò mai.
EliminaAnche io ho nella lista dei libri da leggere David e, allo stesso modo, vorrei vedere il film.
EliminaAiuto, mi avete messo paura 😂
Beh sì, anche perché tra film e il libro potrebbe non esserci troppa differenza in termini qualitativi, almeno così credo e penso..
EliminaCiao Pietro! David Copperfield mi potrebbe interessare :-) Per il resto, spero di poter tornare finalmente al cinema quest'autunno!
RispondiEliminaTi auguro di riuscirci, e comunque il film per i fan è più indicato vedere, se lo sei è giustificabile ;)
EliminaMi hai ricordato che voglio vedere The Nightingale già da un bel po' di tempo...
RispondiEliminaSono qui anche per questo ;)
EliminaIn linea con diversi giudizi, da Non odiare a Guida romantica, un mezzo voto in più a Fino all'ultimo indizio perlomeno per l'idea di capovolgimento dei parametri classici, anche se eccede troppo.
RispondiEliminaCi starebbe, se non fosse la delusione derivante..
EliminaWolf Children ha sicuramente qualche momento piatto ma penso sia legato al fatto di voler trasmettere una quotidianità impossibile da realizzare a causa della diversa natura dei bimbi. Cmq resta un film insolito e carino. A me è piaciuto molto. ;p
RispondiEliminaE' piaciuto anche a me come detto, ma non ai livelli che credevo e che ho trovato, comunque merita assolutamente la visione ;)
EliminaMa come è possibile che da te l'estate metereologica sia finita, che stai nel profondo sud, mentre da me no, che sto al centro? 😝
RispondiEliminaNon fa più caldo come tra fine giugno e inizio agosto ma qui si gira ancora in bermuda e infradito!
Riguardo al vaccino (cor cazzo che me lo faccio ma tu lo sai già), occhio che non rende manco lontanamente immuni. Riduce (non elimina) la possibilità di prenderlo in forma sintomatica e/o da terapia intensiva. Lo dicono tutti, non solo i "no vax" 😅 (la faccina è per il termine). Ma tu hai fatto bene a farlo! Almeno da quel poco che so sulla tua situazione fisica 😉
Venendo ai film, non ne ho visto manco uno ma potrebbe piacermi quello dell'isola. Adoro avventura e mistero e anche se non ti ha entusiasmato, so che sei più severo di me nel giudicare i film.
Qui fino a venerdì scorso, e per due/tre giorni ha piovuto, pensavo/speravo fosse finita, e invece ancora dei strascichi, ma adesso comunque nessuno gira scoperto.
EliminaDovevo sì, anche se l'importante era che gli altri che mi "girano" intorno lo facessero, e l'hanno fatto, quindi doppiamente protetto, non immune lo so, ma vuoi mettere il rischio?
Molto sì, severo, tuttavia sai pure che difficilmente sbaglio un colpo ;)
Ahahah, torno per Fantasy Island, rileggo il mio commento e tra tutti era proprio l'unico che avrei visto 😁 Tutti gli altri neanche per sbaglio mi sono capitati.
EliminaLa mia l'hai letta, spesso concordiamo ma qualche volta non ci veniamo proprio in contro. Ci sta 😉
Ehm no, ma d'altronde non concordiamo neanche su alcuni giochi..
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