lunedì 19 agosto 2019

Napoli velata (2017)

Tema e genere: Thriller drammatico con venature noir dai toni melodrammatici, un'opera che vive tutta in quel limbo in cui realtà, sogno e ricordo si incrociano fino quasi a confondersi.
Trama: Una notte di passione, una scomparsa misteriosa: chi è l'uomo di cui Adriana si è innamorata in modo così repentino e travolgente?
RecensioneNapoli velata, l'ultimo film di Ferzan Ozpetek, uscito pochi mesi dopo Rosso Istanbul (che non ho visto), è un giallo molto sui generis, ambientato in una Napoli epicentro di magie e superstizioni paganeggianti, amori e odi. C'è molta carne al fuoco, tanti personaggi (e attori noti: ma tra tutti si distingue solo Peppe Barra, parecchio sprecati vari interpreti tra cui una grande attrice come Lina Sastri), colpi di scena e ambienti attraenti o inquietanti. Ne si può rimanere affascinati o intontiti, oppure vagamente irritati per le tante false piste e le numerose "citazioni" che sfociano nel modello da cui non ci si riesce a distanziare: alcune soluzioni, che vorrebbero stupire, lasciano perplessi in quanto utilizzate fin troppo spesso (ma evito di dare dettagli per non rovinare la sorpresa), flashback rivelatori compresi. Ne risulta un giallo-melò come sempre molto ambizioso (e pieno di simboli da decifrare) ma, come altrettanto spesso avviene al regista turco ormai italianizzato, anche al di sotto delle promesse. La passione iniziale, al netto di una chimica tra la pur brava Giovanna Mezzogiorno e l'emergente Alessandro Borghi che rimane solo sulla carta, lascia il passo a una città appunto magica e superstiziosa (con tanto di santona che sembra uscire da un film di parodia) che dovrebbe almeno ribollire di umori, e che invece ha il suo riflesso in una curiosa freddezza di stili e ambienti, spesso bui, come gli interni (case, musei, negozi) pieni di mobili, oggetti da antiquario, arredi d'arte e così via. L'occhio degli esteti ne è a tratti appagato, anche l'orecchio per una colonna sonora inconsueta, ma l'aggancio a una narrazione più che farraginosa richiede una notevole forza di volontà. Il giallo non si addice agli autori, questo si sa, ma forse Ferzan Ozpetek, ottimo regista per stile e anche dalla buona direzione degli attori, dovrebbe curare maggiormente le proprie sceneggiature (e magari scegliersi co-sceneggiatori più rigorosi e "aggiornati"), perché è vero che le storie indefinite e sospese possono intrigare, ma fino a un certo punto. A tirar troppo la corda, e continuando a sfornare film eleganti ma inerti come Napoli velata (e a tratti noiosi), il rischio è disperdere il capitale di stima guadagnatosi con i primi film. E suggerire il sospetto che, comunque, il proprio percorso abbia già dato le sue prove più interessanti. E' un bel film, intendiamoci: non si esce troppo delusi dalla visione (se non per un finale che si sarà costretti a non capire mai, se non sventolandosi con le piume di struzzo di una "magicalità" non ben definita), però Ferzan Ozpetek esagera nella sua autoreferenzialità, ed alla fine quello che rimane è un film dal potenziale inespresso alquanto insoddisfacente nel suo complesso, che nonostante i pregi tecnici non convince appieno.

RegiaFerzan Ozpetek è, da sempre, un autore divisivo, ed anche in questo caso sarà stato presumibilmente così, sono evidenti le buone intenzioni (di un regista che comunque ha una sua idea precisa in confronto ad altri), ma siamo decisamente lontani dai fasti de La finestra di fronte e Saturno contro. Perché se il versante più "Ozpetekiano" della storia viene gestito quasi a occhi chiusi, i problemi emergono invece nella gestione di un genere che ha regole ben precise che il regista dimostra o di non conoscere appieno o, peggio, di non voler rispettare. Da qui nascono tutta una serie di falle narrative che egli cerca di coprire con una ricerca estetica a tratti anche eccessiva e con un onirismo così insistito da far perdere, in più di un'occasione, il filo del discorso, quasi a voler ipnotizzare lo spettatore, non riuscendoci appieno, anzi, lo fa, ma il trucco c'è e si vede.
Sceneggiatura: I presupposti sembrano buoni, ma man mano che incalza il film perde di consistenza diventando noioso, prevedibile, dove ogni cosa è portata all'eccesso con forzatura tanto da snaturarla e renderla ridicola. Si ha l'ambizione di parlare di una Napoli esoterica e misterica introducendo spunti presi in prestito dall'oleografia partenopea, messi in scena tuttavia in modo forzato e abusato, nel disperato e sterile tentativo di creare contrasti a qualunque costo che possano stranire lo spettatore. Manca insomma una sceneggiatura che renda giustizia al senso del film e si fa fatica a seguire gli intrecci. Il finale stesso resta un punto interrogativo dove non si capisce se è così per volontà del regista (per quale motivo lasciare il finale incompreso?) o per incapacità stessa di rappresentarlo come si vorrebbe. Anche la scena "passionale" portata all'eccesso ne esce forzata senza alcun motivo, per quanto rappresenti l'origine di tutta la storia. Una storia affascinante ma debole in non pochi punti.
Aspetto tecnico: Tra le note positive c'è sicuramente l'efficace colonna sonora, allorché perfettamente incastonata, una fotografia di qualità e una scenografia ugualmente di spessore. Dopotutto la vera protagonista è la città, con tutte le sue contraddizioni che la rendono unica. In tal senso non è un caso che entrambi abbiano vinto un David di Donatello.
Cast: Bravi gli attori, dove all'eterno e costante mood espressivo della Mezzogiorno (comunque brava e funzionale al meglio), per tutta la durata del film, in qualunque cosa fosse coinvolta, si contrappone una più autentica Luisa Ranieri, tra tutto il cast (comprendente anche Anna Bonaiuto, Isabella Ferrari e Maria Pia Calzone) la più credibile e interessante. 
Commento FinaleNapoli velata è un cinema di corpi (nudi), che si stringono di notte e si perdono al mattino. Il sentimento divora i due innamorati, e li trasporta in un mondo surreale, dove la realtà si mescola al misticismo. Le ambizioni sono tante, forse troppe, come anche i riferimenti ai maestri del passato. Le scelte di regia sono spesso azzardate, e la macchina da presa indugia fin troppo sulle "effusioni" amorose. Il melodramma incontra il thriller, regalando un po' di inquietudine. Ma nella seconda parte il rischio è che il film diventi ridondante, senza aggiungere nulla alla vibrante prima ora. Le sotto-trame si intersecano con la religione, i culti priapeschi e l'omosessualità, in una vicenda che si tinge di soprannaturale. Fantasmi, visioni e stramberie sono all'ordine del giorno, in un'operazione non al passo coi tempi. Di "velato" rimane poco, la voglia di mostrare scopre anche ciò che dovrebbe rimanere nascosto. La sensazione, in generale, è quella di raccontare attraverso intellettualismi e congetture mentali eventi e situazioni che non trovano attinenza tra loro, perché non supportati da una sceneggiatura che renda giustizia al tutto. Giovanna Mezzogiorno come sempre offre una grande interpretazione mettendosi oltretutto a disposizione con grande generosità, ma il soggetto e appunto la sceneggiatura fanno acqua da tutte le parti e quello che resta alla fine del film è un grande senso di confusione e qualche domanda di troppo: siamo di fronte a una schizofrenica o al semplice delirio della protagonista? E cosa è nella realtà e cosa nel delirio di Adriana? Un film che onestamente non mi ha convinto e che ha una locandina decisamente più bella dei fotogrammi del film.
Consigliato: Personalmente ha lasciato poco, quindi onestamente lo sconsiglierei, ma chi sono io per sconsigliarlo? Avete libertà di scelta.
Voto: 5
[Qui più dettagli]

4 commenti:

  1. Confesso che non so niente, ma proprio niente di questo film ne dei suoi produttori e attori. Se dovessi avere occasione di vederlo, mi ricorderò la tua recensione e le tue impressioni.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E faresti bene a tenerlo in considerazione, anche se poi ognuno vede e pensa quello che vuole ;)

      Elimina
  2. Io non ho mai visto un film di Ferzan Ozpetek e "Napoli Velata" non mi incuriosisce. Però in futuro vorrei recuperare qualche film di Ferzan. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I suoi precedenti sono indubbiamente migliori, buona scelta ;)

      Elimina