Mi ero ripromesso di recuperare alcuni film di un certo personale interesse, ma non c'è stato mai il tempo, che finalmente tuttavia è adesso arrivato. Nel frattempo gli stessi registi (o alcuni di essi), protagonisti oggi, giacché questo speciale cinematografico è nato dalla volontà di recuperare i film precedenti di questi film-maker, hanno diretto tanti altri dopo, anche dopo che io ho visto un loro film di pochi anni fa, ma ai fini di quello che avevo intenzione di fare importanza non ha avuto. Infatti ecco che ho recuperato il primo film o uno della loro filmografia di alcuni registi (per lo più internazionali, ma non tutti famosi ed alcuni poco conosciuti) che negli ultimi anni (tramite una particolare, riuscita o semplice pellicola) mi hanno sorpreso, deluso o semplicemente intrattenuto. Da Tomm Moore a Colin Trevorrow, da Dave Green a Brady Corbet, da André Øvredal a Ryan Coogler, da Nacho Vigalondo e Jeremy Saulnier fino a Ferzan Özpetek. Saranno riusciti a confermarsi, a confermare (nonostante per alcuni fu questa la loro prima prova dietro la macchina da presa) il loro talento? Saranno riusciti a non deludere nuovamente? Oppure saranno riusciti semplicemente a fare il loro lavoro in modo degno senza grandi risultati? Scopriamolo!
Rosso Istanbul (Dramma 2017) - Esempio di opera che compiace verosimilmente più il suo autore (ispiratosi all'omonimo suo romanzo scritto)
che il pubblico, o almeno gran parte di esso. Ferzan Ozpetek autore di
un cinema spesso di grande suggestione, sbaglia il film ambientato nel
suo paese (e sbaglierà anche quello ambientato in Italia lo stesso
anno). Rosso Istanbul (più dello sconclusionato e mal riuscito Napoli velata) è un'opera pretenziosa, criptica in modo ingiustificato che non
sfrutta adeguatamente (giusto qualche veduta suggestiva)
un'ambientazione che poteva costituire un plus importante (la direzione degli interpreti lascia parecchie perplessità). Per il resto,
la storia ha pochi spunti interessanti e il ritmo langue. Banale. Il tentativo dell'italo/turco di fare il salto di qualità può quindi dirsi fallito, con egli che (come se non bastasse) s'impantana in una regia attorcigliata su se stessa. Arrivato alla maturità, non supera la prova d'esame. Voto:
4,5
Prossima fermata Fruitvale Station (Biografico/Dramma 2013) - Il primo lungometraggio di Ryan Coogler (colui che dirigerà il riuscito
Creed e successivamente l'iconico Black Panther, sempre con Michael B.
Jordan, qui protagonista, nel cast), anche sceneggiatore di questo film
tratto da un fatto di cronaca dell'inizio del 2009, è opera
(dannatamente) sempre attuale, è opera diretta e senza fronzoli. E'
nella semplice forza della rappresentazione documentaristica del film il
valore positivo dello stesso, che lungi dal santificare Oscar Grant,
offre una rappresentazione umana del personaggio in cui gli errori del
passato e le difficoltà presenti non lo distolgono dal tentativo di
rimettersi in carreggiata. Ecco quindi che la casualità crudele del
destino gioca un tiro mancino ai buoni propositi. Purtroppo
l'inserimento di una scena tratta dai fatti reali piazzata
proprio all'inizio del film rovina completamente il finale per chi non
conoscesse la storia, e diminuisce l'impatto drammatico della stessa.
Nonostante
questo, tuttavia, il messaggio del film passa: belle performance da
parte degli attori (soprattutto da parte del figlio d'arte Jordan e dall'onnipresente Octavia Spencer),
buona fotografia, discreta realizzazione dei fatti. Nel
complesso è un film che poteva essere molto meglio, ma che con un
budget a dir poco irrisorio fa quello che doveva fare senza troppi
drammi e scene strappalacrime. Giusto finale didascalico. Voto: 6,5
Troll Hunter (Fantastico/Horror 2010) - Dalla penna del regista André Øvredal, colui che dirigerà il
sorprendente thriller horror The Autopsy of Jane Doe e successivamente il godibile
horror fantasy Scary Stories to Tell in the Dark, ecco un Mockumentary
tanto bizzarro quanto divertente. Bella infatti l'idea, sembra una
ridicolaggine e invece si segue che è un piacere. Un discreto film
d'intrattenimento di genere azione-fantasy vestita da mockumentary
vagamente horror (se può esistere), ambientato nei meravigliosi boschi
norvegesi e farcito di belle atmosfere e colpi di scena. La caccia ai
troll è affascinante e tipica della cultura scandinava, certo le
limitazioni sono tante, essendo un film a basso budget e girato con la
telecamera a spalla in stile documentaristico, però riesce a creare una
certa atmosfera, oscura e glaciale, inoltre i troll non sono fatti
nemmeno troppo male (soldi pochi ma spesi difatti benissimo). Rispetto ad altri film del genere, mantiene una
certa tensione dall'inizio alla fine, anche se non ho gradito molto il
finale. In Norvegia fu pompato al limite estremo, lo spacciarono per
capolavoro (che non era e assolutamente non è), la verità è che si
tratta di un filmetto piacevole e interessante. Sicuramente merita la
visione. Voto: 6+
Blue Ruin (Dramma/Thriller 2013) - Gelido film di vendetta, una vendetta disperata, apatica e senza
possibilità di happy end. Girato con abilità grazie a una regia misurata
che rispetta i tempi del suo protagonista, nella sua disperata ricerca
di una giustizia forse impossibile, di un equilibrio ormai perso da
tempo. Bravo il regista Jeremy Saulnier (già apprezzato per Green Room,
successivo a questo, molto meno per Murder Party, precedente e sua
criticata opera prima), bravo il protagonista (Macon Blair,
presente in
tutti i film del regista) che si espone allo spettatore senza remore e
tiene su di sé il peso della pellicola. Una pellicola senza dubbio
godibile, degno di nota anche il contesto della malinconica provincia
americana, però verso la fine hai la sensazione che manchi qualcosa. In
ogni caso bello, poiché non è il solito revenge-movie, pur non
raggiungendo certo alte vette d'originalità. Vale la pena recuperarlo.
Voto: 6+
L'infanzia di un capo (Storico/Dramma 2015) - Brady Corbet era meglio se avesse continuato a fare l'attore, non era
affatto male, che come regista proprio bravo non è, e dopo la mezza
delusione del suo secondo lungometraggio Vox Lux, ecco che con questa
sua opera meglio non fa. Un'opera che è sia dramma sociale che famigliare, la genesi di un male che deriva dagli errori e dagli orrori di un mondo adulto. E' un film indubbiamente ambizioso, a livello visivo molto curato con
una fotografia dai toni estremamente cupi e sinistri, ma che a livello
di contenuti non riesce ad essere all'altezza delle proprie ambizioni
diventando abbastanza pretenzioso. La miscela fra lo sfondo storico e la
sfera intimista familiare mi sono parsi piuttosto scollegati, incapaci
di formare un discorso unico. Una colonna sonora suggestiva, ma
sinceramente fin troppo invasiva ed intollerabile ed un finale con una
sequenza di regia da attacco epilettico acuto con effetti grotteschi per
non dire involontariamente comici. Non comprendo alcuni (due) dei premi vinti a Venezia quell'anno. Probabilmente
ho visto un altro film. Voto: 5
Earth to Echo (Sci-fi/Avventura 2014) - Quando i Goonies incontrano E.T. si hanno prodotti come questo, girato
in stile found footage che all'epoca andava di moda (ma ultimamente
desueto). Storia che
non ha grandi novità da suggerire ma che comunque riesce a conservare un
minimo di interesse nel tema trattato, riuscendo a coinvolgere in
maniera sufficientemente valida grazie a un ritmo abbastanza fluido e
una storiella semplice e godibile, anche se non sempre girata in maniera
impeccabile, visto lo stile scelto, che produce alcune scene poco
accattivanti sotto il profilo visivo (è il Dave Green del divertente Tartarughe
Ninja - Fuori dall'ombra a dirigerlo). Si guarda senza problemi ma
fatica a lasciare un gran ricordo, specialmente se rapportato alle altre
pellicole citate. Voto: 5,5
Open Windows (Dramma/Thriller 2014) - Dopo (fortunatamente) sono arrivati Unfriended e soprattutto il
buonissimo Searching, ma è questo il primo film, nella storia del
cinema, ad essere tutto ambientato in screencast, cioè su schermi di pc,
webcam o videocamere. Poiché in quanto specie di esperimento, non è
propriamente ben riuscito. E' uno strano oggetto infatti questo Open
Windows. Da una parte un plot che
poteva essere clamoroso, dall'altra uno svolgimento che delude in più
di un'occasione. Da una parte un protagonista azzeccato (o almeno in
parte, Elijah Wood), dall'altra una gnocca
che non sa fare altro che qualche faccetta (l'ex pornostar Sasha Grey).
Originale, dall'impianto molto interessante che sfrutta gli hacker,
internet e via dicendo, ma nonostante l'inizio, che dopo qualche dubbio
cattura, poi il
film via via si fa meno originale e perde di credibilità (compreso il
finale, con un colpo di scena, alquanto assurdo, che ribalta la
situazione). A dirigerlo quel volpone di Nacho Vigalondo, che dopo
avermi/ci strabiliato
riuscendo a dire ancora qualcosa di estremamente interessante sui
viaggi temporali (Timecrimes, geniale!), torna/tornerà a livelli di
medietà, con un film particolare e coraggioso, ma farraginoso, forzato
ed inverosimile. Voto: 5+
The Secret of Kells (Animazione/Fantastico/Avventura 2009) - La trilogia ispirata alla mitologia irlandese è finalmente conclusa, una
trilogia cominciata con questo bel film e splendidamente proseguita
prima dal bellissimo La canzone del mare (2014) ma soprattutto dopo con
Wolfwalkers - Il popolo dei lupi (2020), che ha chiuso ottimamente il
cerchio. Tra l'altro la sensazione è che proprio questo The Secret of
Kells (ambientato nell'epoca medievale influenzato dalla dottrina
cristiana) sia servito alla co-regista Nora Twomey (che per il suo
pregevole The Breadwinner del 2017 qualche influenza ha ricevuto) ma
soprattutto a Tomm Moore (regista dei tre capitoli) come "bozza" per
alzare successivamente, e sia tecnicamente che stilisticamente che
narrativamente, l'asticella. Non è infatti come gli altri (è imperfetto in certi aspetti, e non ha una grande forza evocativa), ma è pur
sempre (ed ugualmente) un piccolo gioiellino da scoprire e riscoprire.
E' la necessità di conoscere il mondo esterno con tutte le sue
sfumature, anche le più dolorose, la chiave della creazione artistica, a
patto che sia condivisa con lo stesso mondo che ha contribuito a
crearla (Il Libro di Kells, che contiene tutto il sapere del mondo). Una
fiaba emozionante, un viaggio di formazione per il
piccolo protagonista alla scoperta del mondo, combattendo anche le sue
stesse paure. La qualità dei disegni è (già) notevole, sembra di
vedere miniature medievali in movimento che contribuiscono a creare
atmosfere oniriche di grandissima suggestione. Come suggestiva è la colonna sonora (di Bruno Coulais), bella come questa pellicola. Voto: 7
Safety Not Guaranteed (Sci-fi/Commedia 2012) - Non male quest'opera prima di Colin Trevorrow, colui che successivamente dirigerà Jurassic World (il terzo uscirà a breve al cinema) e soprattutto il carino Il libro di Henry, un'opera in cui il viaggio nel tempo, annunciato dalla strana inserzione su un giornale
locale, serve più che altro come pretesto per dare il là ad una commedia
esistenziale molto americana, con personaggi alle prese con un certo
mal di vivere, inadeguati ed insoddisfatti della propria esistenza. Una commedia romantica decisamente atipica che si fa seguire senza fatica. Tra fantascienza e commedia, con qualche spruzzata di buoni sentimenti,
si dipana infatti una storia di facile assimilazione, ben diretta ed
interpretata in maniera altrettanto soddisfacente (Aubrey Plaza è perfetta in questo ruolo, scritto sulle sue corde, e con Jack Johnson e Mark Duplass completa bei duetti) ma priva di guizzi
davvero esaltanti (stenta a decollare causa ritmi non proprio incalzanti). Un lavoro con alti e bassi solo a tratti davvero
originale e trascinante. Non dispiace ma non convince neppure appieno. Voto: 6
Tranne Ozpetek, che ormai fa film in fotocopia come Lauro le sue canzoni, non ne conosco uno. E credo rimarrò serenamente all'oscuro..
RispondiEliminaE' un peccato, ma visto com'è andata, non eccezionalmente, faresti bene.
EliminaNon ho visto nessuno di questi film, ma mi incuriosisce Open Windows, anche se probabilmente mi arrenderei dopo mezz'ora.
RispondiEliminaProbabilmente sì, anche se il problema sta nell'ultima mezz'ora, troppo confuso.
EliminaHo adorato tantissimo Kells perché il personaggio di Aisling mi ha rubato il cuore! Quello che ci vorrebbe adesso sarebbe una versione italiana con cofanetto bluray della trilogia (e magari le graphic novel) ma penso che sarà una cosa che non avverrà. :s
RispondiEliminaEffettivamente non sarebbe male, questo infatti l'ho visto con i sottotitoli, ma penso anch'io succederà mai ;)
EliminaMa dove li hai trovati? Non ne ho sentito mai parlare manco di uno.
RispondiEliminaBlue Ruin potrebbe piacermi, anche se 'sti film di vendetta ormai sono quasi tutti identici.
Earth to Echo mi hai incuriosito con l'introduzione ma il found footage mi fa venire giramenti di testa.
Open Windows forse mi è capitato il trailer ma non mi piace quel tipo di regia, tipo quel film dove tutti facevano una videochat di gruppo e venivano uccisi, manco mi ricordo il titolo.
Safety Not Guaranteed me lo volevo segnare, a parte i viaggi nel tempo, c'è Aubrey Plaza 😍 ma JustWatch non me lo trova. Non so dove guardarlo e non ho voglia di scaricarlo.
Beh no, alcuni non sono famosi, ma sono abbastanza conosciuti (sia film che registi). La difficoltà è la reperibilità, c'è voluto tempo, però la maggioranza trovata con i sottotitoli. Nessuno memorabile questo sì, ma solo se si ha voglia.
EliminaBlue ruin ha un voto troppo basso, dai 🤪 tra l'altro, Macon Blair è pure sceneggiatore del film e raccolse i fondi su Kickstarter all'insaputa di Saulnier, salvandogli la carriera. Una storia d'amicizia bellissima e 'da film' 🥰
RispondiEliminaAh non lo sapevo, molto interessante. E' arrivato probabilmente troppo tardi alla visione per dargli di più.
EliminaSe ti piace come genere il falso mockumentary alla Trollhunter, ti consiglio (se non l'hai visto) The Conspiracy. Ti sorprenderà!
RispondiEliminaMai sentito, ma grazie della dritta, cercherò informazioni per capire meglio ;)
EliminaHo letto Rosso Istanbul: non brilla nemmeno il libro
RispondiEliminaE non è affatto una sorpresa..
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