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venerdì 30 agosto 2024

I film del mese (Agosto 2024)

Alla fine per questo mese d'Agosto (finalmente quasi finito) sono riuscito a vedere un altro film dalla piattaforma Apple Tv, e prima della scadenza (avvenuta il 5 Agosto) del mio abbonamento trimestrale gratuito. Cosicché un po' da lì e un po' da là, il mio listone eccolo qua, e in tal senso su due film bisogna fare dei chiarimenti, giacché Il primo giorno della mia vita è andato in scadenza su Prime Video il 10 Agosto e Godzilla e Kong - Il nuovo impero ho visto dalla piattaforma Infinity Plus, tramite settimana premiere, dal 19 al 25 luglio scorso. Tuttavia quest'ultimo è ritornato in anteprima dal 23 Agosto fino ad ieri 29 (ma se mai foste interessati a vederlo, tornerà ancora dal 27 Settembre al 2 Ottobre). Tutti gli altri film invece, disponibili tutti dalle loro rispettive piattaforme di visione. Per un mese cinematografico non esaltante ma solo discreto.

[Infinity Plus] Godzilla e Kong - Il nuovo impero (Azione/Sci-fi 2024) - Migliorato rispetto al suo predecessore, principalmente perché il tempo dedicato agli umani è meno rispetto a quello concesso ai combattimenti tra mostri e all'esplorazione della Terra Cava da Kong, il vero protagonista, mentre Godzilla appare marginalizzato (il villain è comunque assai dimenticabile). Le interazioni fatte di urla e grugniti dei colossali primati sono, in effetti, più coinvolgenti dei dialoghi insulsi e tediosi tra personaggi pallidi e poco sviluppati, rendendo così le scene di distruzione di monumenti e città, selezionati come da catalogo di un tour operator, le uniche veramente apprezzabili. Voto: 5,5

[Sky] Past Lives (Romantico/Dramma 2023) - Non è necessario parlare o spiegare; il "non detto" è al cuore della narrazione di Celine Song nel suo debutto. Un racconto semiautobiografico, ispirato a eventi reali della vita della regista, che esplora l'attesa, la prossemica tra i due talentuosi protagonisti e il comprimario, e il loro modo di comunicare prima di usare le parole. Questo si riflette nella regia, nel montaggio e nelle inquadrature. L'autrice elude le lungaggini, avanza rapidamente dove serve e con una delicata femminilità si focalizza sui momenti chiave, lasciando che l'emozione cresca nello spettatore fino a toccarlo almeno un po'. Nonostante un pizzico di astuzia e una certa mancanza di originalità, rimane un film degno di nota. È un'opera che, sebbene non rivoluzionaria, possiede una solidità che merita attenzione e considerazione. Voto: 7

venerdì 13 agosto 2021

I film del periodo (1-12 Agosto 2021)

Un'estate calda, caldissima, e ne avremo ancora per un altro po', ma prima o poi anche quest'estate finirà, per il momento però godiamocela, rilassandoci e non pensando troppo al futuro, accadrà quel che accadrà. Molti le vacanze hanno fatto, altri le stanno facendo ed alcuni altri approfitteranno a settembre per farle, ed ognuno a modo loro, io per esempio solo immaginandole, che una vera vacanza non faccio da decenni, ma non mi posso lamentare, anche perché sono perennemente in vacanza, ho infatti la (s)fortuna di avere tanto tempo a disposizione per fare quello che mi piace, per avere un blog come questo per esempio, un blog che in vacanza non andrà (martedì vi ricordo c'è la mia Notte Horror), ma in ogni caso domenica è Festa per tutti, ed Auguro a me e a voi un buon Ferragosto!

Tenet (Azione/Sci-fi 2020) - Esperimento riuscito a metà: nel senso che Christopher Nolan ancora una volta ha voluto sperimentare qualcosa mai visto prima, nella sua fissa col tempo e le costruzioni temporali presenta qualcosa volutamente ingarbugliato e di difficile fruizione, e in questo c'è riuscito, ma non è riuscito nel successo perché aldilà del progetto ambizioso quel che resta dello spettatore a fine visione è l'inebetimento di un sonoro martellante, la sensazione del vuoto e del WTF che lascia il film (un film non riuscito ma non per il suo essere troppo complicato ma per volerlo essere per forza). Insomma dal mio punto di vista "tanto fumo e poco arrosto", i capolavori di Nolan restano altri, questo resterà un esperimento originale al quale però difficilmente ci si affezionerà. Questa volta egli infatti nel ricercare il rompicapo perfetto è uscito un po' fuori tema confezionando un prodotto certamente originale ma poco avvincente. Come se non bastasse, egli riesce a costruire un muro invisibile fra lo spettatore e i personaggi. Tutto risulta freddo, asettico, privo di umanità. Non ci è consentito empatizzare con nessuna delle vicende dei protagonisti. Potrebbe succedergli qualsiasi cosa e non ne saremmo colpiti. Al regista manca proprio la capacità di farci sentire fisicamente i corpi degli attori. Come delle bellissime statue esposte in un museo che non possono essere toccate (in questo senso la  caratterizzazione dei personaggi non è delle migliori, nonostante le ottime prove attoriali, e di tutti). La sensualità è quindi bandita, perché altrimenti tutto potrebbe risultare "vero". Lo spettatore deve quindi essere sovrastato dalla potenza di fuoco del cinema Nolaniano, ricco di budget ma povero di cuore. Dopo il bellissimo Dunkirk mi aspettavo un altro approccio dal regista inglese che con questo Tenet firma sicuramente il suo film peggiore, anche se resta una pellicola interessante e di qualità, che merita la visione. Voto: 6

Lucky (Dramma/Commedia 2017) - Paura, è questo il sentimento nuovo ed inesplorato con cui è costretto a fare i conti Lucky, novantenne che si considera quasi invincibile. La paura del vuoto, l'attesa di un epilogo già scritto che aspetta di essere vissuto. Lucky, fumatore e bevitore abitudinario, amante dei quiz e dei cruciverba, vede la sua routine quotidiana scossa da una scoperta del tutto inaspettata, una crepa nella sua natura invulnerabile: la vecchiaia. Negli 88 minuti che raccontano pochi giorni della sua vita, Lucky conduce con sé lo spettatore in un viaggio interiore che passa per esperienze e situazione della sua quotidianità. La fotografia, che sfrutta la luce naturale tipica dei paesaggi rurali degli States fa da cornice alle vicende ordinarie vissute dal protagonista che, grazie al confronto con gli altri personaggi riesce a maturare una riflessione, cruda quanto vera, sulla fugacità della vita e sulla mortalità. Come riacquistare l'equilibrio nel vivere, superando la paura della morte e affrontando l'ingiustizia che sembra la vita: è una delle domande a cui John Carroll Lynch tenta di dare una risposta con il suo primo film alla regia. E lo fa offrendoci una chiave, una strategia, una via, che ci appare scontata, quasi banale, tanto semplice quanto potente: sorridere. Un film (simile ma diverso dal bellissimo Una storia vera di David Lynch, qui presente come attore) sull'arte dell'invecchiare che tutti noi prima o poi sperimenteremo, inevitabilmente lento, ma mai noioso. Grazie a dialoghi ben scritti e a un cast talentuoso, il film riesce a mantenere l'interesse pur in assenza di grandi colpi di scena, l'umorismo agrodolce non è mai ruffiano e il film risulta un esercizio onesto e sentito. E quindi buon esordio alla regia per uno dei migliori caratteristi attuali del cinema americano, ed ottima performance di Harry Dean Stanton, quasi profetico, al suo ultimo (memorabile) film. Voto: 6,5

lunedì 8 aprile 2019

Justice League (2017)

Dopo il film che ha chiuso, ma non definitivamente, il percorso produttivo ed artistico della casa delle idee, ecco finalmente il film della sua rivale, che con Justice League prova a replicare quel fantasmagorico successo, ma come già capitato in altre occasioni, non ci riesce. Il confronto, perché è ovvio in questo caso fare dei confronti, dopotutto il dualismo tra Marvel e DC Comics che ha sempre connotato il pantheon supereroistico dall'epoca delle strisce a fumetti si è evoluto ed è continuato imperterrito anche nel cinema, perciò è giusto e normale farlo, è infatti impietoso, l'enfasi epica è carente, le coreografie di combattimento inesistenti, buoni certamente gli effetti speciali (ma questa non è una sorpresa), ma il resto lascia a desiderare, e gli unici picchi emotivi sono conferiti dalla colonna sonora. Difatti, anche se la struttura è identica a quella di The Avengers, per filo e per segno, il team che si riunisce, le Scatole Madri al posto del Cubo Cosmico, il primo round con il cattivo, l'innocua scazzottata tra supereroi e lo scontro finale, e paradossalmente abbia lo stesso sceneggiatore, il risultato è completamente diverso. La Marvel con il suo MCU ha trovato la quadra per collocare i suoi eroi in un universo transmediale che fonde abilmente le storie in un unicum fatto di fumetti, videogiochi, serie tv e film, con questi ultimi capaci presumibilmente di riprenderne le caratteristiche fondanti del fumetto e innervarle di una sana ironia sdrammatizzante. Questa formula ha consentito di produrre buoni film indipendentemente dalla popolarità del supereroe, si vedano gli esempi più che riusciti di Ant-Man e Doctor Strange. Risponde la DC Comics, zoppicando malamente alla ricerca della formula della concorrente, evidentemente difficile da replicare quanto cercare di copiare la Coca-Cola, e infatti producono la Pepsi-Cola, che non la beve nessuno ed in confronto è niente.

giovedì 20 dicembre 2018

Le migliori attrici e i migliori attori, più altri premi, dei film visti nel 2018

E' imprescindibile ogni anno non premiare le migliori interpretazioni attoriali dell'anno, ed eccoli i migliori attrici e i migliori attori dei film visti nel 2018, che quest'anno tuttavia, al contrario degli anni precedenti (qui l'edizione del 2016, qui e qui l'edizione del 2017), saranno accompagnati da altri premi, premi simili a quelli già visti qualche giorno fa nella selezione dei vincitori/e ai Movies Vintage Awards 2015/2018. In tal senso, poiché lungo e corposo sarà questo post, diamo subito voce agli attori e vediamo chi sono, personalmente parlando (ma anche no), i vincitori e chi gli ha conteso il premio.

I MIGLIORI ATTORI
7. Ex aequo in settima posizione per Michael Keaton, sardonico truffatore in The FounderMahershala Ali, affettuoso mascalzone in Moonlight,
James McAvoy, pazzoide maniaco in Split, e per Edoardo Leo, il nuovo, simpaticissimo volto, della commedia italiana
6. E' stato capace di interpretazioni ben migliori, ma perfetto è stato Dev Patel in Lion, ed è giusto quindi riconoscergli questo piccolo riconoscimento

venerdì 2 marzo 2018

Gli altri film del mese (Febbraio 2018)

Come avevo promesso giorni fa, dovevo oggi, dopo aver parlato degli aspetti negativi del mio mese di febbraio, parlare delle cose positive successe, ma al di là di qualche piccolo passo in avanti nella vendita della casa della mia defunta e adorata nonna e dell'arrivo della pensione a mio padre, che dopo tanti piccoli intoppi (relativi anche direttamente dall'Inps) tarda ancora ad arrivare (si spera ora ad Aprile), di veramente bello non è successo praticamente niente. Quindi non mi resta, anche se con due giorni di ritardo, dovuto soprattutto alla chiusura delle mie visioni pre-Oscar e poi ai pronostici relativi alla serata in questione, di farvi un resoconto degli altri film visti nel mese di febbraio oltre ai peggiori. Un mese di interessanti sorprese e godibili visioni, dove da segnalare c'è un bel documentario visto in prima visione su Sky ArteBack in Time, ovvero il documentario "definitivo" sulla trilogia del Ritorno al Futuro. Peccato che, seppur bello è stato rivivere emozioni, ascoltare le interviste ai protagonisti (anche alla troupe di realizzatori) e rivedere alcune famose scene (nonostante e senza il doppiaggio originale), il suddetto, diretto da Jason Aron, si concentra poco sulla trilogia in questione, indagando solo marginalmente nei retroscena della realizzazione della popolare trilogia fantascientifica, dando così forse troppo spazio a molti fan. Comunque non male ma neanche bene, solo sufficientemente interessante.

giovedì 1 febbraio 2018

Wonder Woman (2017)

Da quando il DC Extended Universe è iniziato, non possiamo dire che siano usciti gran prodotti, anche se L'uomo d'acciaio a me piacque abbastanza, certamente molto di più di Batman v Superman: Dawn of Justice, forse meno di Suicide Squad, anche se quest'ultimo parecchio deludente, facendo così sfumare importanti occasioni per la semplice fretta di "raggiungere" gli avversari Marvel. Tuttavia con Wonder Woman, film del 2017 diretto da Patty Jenkins (che con il suo Monster ha dato la possibilità a Charlize Theron di vincere un Oscar) e da cui non mi aspettavo un granché, sono riusciti a fare un lavoro più che discreto. Questa pellicola infatti li supera nel comparto narrativo, dato che in questo caso ci troviamo di fronte ad un blockbuster con una trama molto studiata, ben approfondita ed elaborata, anche se con un po' troppo buonismo che rende alcuni dialoghi prevedibili e alcune scene già viste in molti altri film e che avrei preferito non vedere. Ma come sappiamo non è mai facile produrre un film così "importante" sui supereroi senza commettere errori, che qui in verità, come vedremo, abbondano. Importante perché Wonder Woman è sempre stata una figura supereroistica molto apprezzata (anche grazie alla serie cult con Lynda Carter, che ogni tanto ho visto anch'io) ma anche rispettata, soprattutto per il suo spirito "girl Power" (che si sta affermando​ ultimamente in molte pellicole) e non poteva che essere più attuale che mai in questo periodo cinematografico e sociale.

mercoledì 24 gennaio 2018

Batman v Superman: Dawn of Justice (2016)

Chi ricorda la mia recensione di Suicide Squad ricorderà che vidi il film senza aver visto il suo precedente, il che mi mise un po' in difficoltà non sapendo e scoprendo solo dopo che Superman (il mio super eroe preferito, e di questo ne dovete tener conto) era "morto". Nonostante tutto vidi il film e mi piacque abbastanza, non tanto comunque, perché si rivelò e si è rivelata una delle mie grandi delusioni dello scorso anno. Ora però finalmente ho visto Batman v Superman: Dawn of Justice (2016) e qualcosa in più sulla sua dipartita e del perché della sua apparente morte (poiché era chiaro che non sarebbe successo davvero) ho saputo. Peccato che la pellicola in questione (seconda del DC Extended Universe), vista in ordine temporale dopo Wonder Woman (quarto in ordine di produzione, che sarà pubblicata dopo nonostante l'abbia visto appunto prima, il che rende questa recensione abbastanza strana e diversa da molte altre) e vista nella versione più completa ed estesa, si sia rivelata l'ennesima occasione sprecata, l'ennesima delusione. Perché per quanto sia indiscutibile che tale versione faccia probabilmente chiarezza su alcuni punti (apparentemente) oscuri della sceneggiatura che molti potrebbero non aver visto, e che quasi certamente approfondisce e/o addirittura introduce personaggi secondari di anche considerevole valore, il suddetto si perda (nonostante appunto una mezz'ora abbondante utile a capire meglio il tutto) in un racconto probabilmente e ugualmente confusionario, deficitario e irregolare, sicuramente colpa di un incomprensibile montaggio (e di una trama che presenta forzature infantili per giustificare lo scontro tra i due supereroi per eccellenza), in cui situazioni non spiegate (e se spiegate esse avvengono in malo modo) e verità negate, si susseguono (al contrario del ritmo narrativo comunque latente) a ritmo impressionante.

martedì 16 gennaio 2018

Bellezze cinematografiche edizione 2017

Chi mi conosce sa o anche chi legge e vede i miei post dovrebbe sapere che post di questo genere (ovvero di puro omaggio alla bellezza) ne faccio uno, anzi due all'anno, e soprattutto che sono sempre molto rispettoso e non esagero mai nel mostrare certe foto, anche se esse sono di pubblico dominio, ma soprattutto le hanno viste milioni di spettatori. Questo per dire che se le foto di seni nudi o altro vi infastidiscono e le trovate disdicevoli, ignorate questo post! Per gli altri e per chi non si imbarazza ecco la classifica (della seconda edizione del Saba Cine Beauty Awards) delle più belle e sensuali donne viste durante i moltissimi film visti lo scorso anno, il 2017. Anno che ha portato via la madrina di questa edizione, Erin Moran, la dolce "sottiletta" di Happy Days (e di alcuni film, seppur dimenticabili), a cui questa edizione dopo quella dell'anno precedente, qui, intitolata a Carrie Fisher, è dedicata. Un edizione davvero "molto interessante" e alquanto intrigante, in cui altresì effettuerò un mini sondaggio alle blogger e visitatrici del blog, chi preferite tra Tom Hardy, Ryan ReynoldsJake Gyllenhaal e Michael Fassbender? Scrivete nei commenti il vostro preferito, mentre ai maschietti un solo quesito (anche se una risposta non serve), siete d'accordo o no con me e questa classifica?

26. La Eva Green italiana, Matilde Gioli, vista in Belli di papà - 25. La dolce Emily Browning vista in Legend - 24. La carinissima Ella Purnell di Miss Peregrine
23. La sempre attraente Kristen Stewart, vista quest'anno in American Ultra, Equals e Billy Lynn
22. Sempre dal film Billy Lynn, la delicatezza di Makenzie Leigh - 21. L'affascinantissima Courtney Zaya di Mad Max: Fury Road e Gods of Egypt
20. La sempre sensuale Maika Monroe, quest'anno premiata per It Follows - 19. La bombastica e intrigante Gemma Arterton, vista in 100 Streets

martedì 19 dicembre 2017

Tutti gli altri film visti durante il 2017: Azione/Western (American Ultra, Criminal, Man of Tai Chi & The Salvation)

Nono e penultimo appuntamento con l'inossidabile genere action, a cui facile è affiancare il genere western, dopotutto sempre di sparatorie e mazzate qui si parla. Un po' Chuck, un po' MatrixAmerican Ultra è una commedia d'azione del 2015, per fortuna con più azione che comicità, che nonostante la poca originalità e la non eccezionalità della trama, senza infamia e senza lode, porta a casa il risultato. Anche perché la prima impressione guardando questo film, è che sia derivato da un fumetto, un po' come (il passabile) Scott Pilgrim o (l'ottimo) Kick Ass, il giovane e solitario Mike (Jesse Eisenberg) vive con la coetanea Phoebe (Kristen Stewart) e quando non lavora (ma anche quando lavora) in un market sempre deserto, passa il tempo a fumarsi canne su canne e disegnare fumetti di scimmie astronaute. Salvo essere preso da assurde crisi di panico ogni volta che cerca di allontanarsi dalla routine o dal paese tra i boschi della Virginia dove vive. Potrebbe essere l'inizio di una commedia alla Clerks, ma la svolta si fa interessante, e il tono più drammatico, non appena si scopre che in realtà Mike è un operativo della CIA cui è stata piallata la memoria e data una nuova identità. Il progetto che lo vedeva "dormiente" è stato annullato e un ambizioso capetto dell'Agenzia (Topher Grace) vorrebbe toglierlo di torno definitivamente, ma un'altra dirigente con scrupoli di coscienza (Connie Britton) decide di "risvegliarlo" perché possa difendersi. Mike è rappresentato come un tenero stordito che naturalmente non si capacita delle doti assassine che scopre di avere. E questo riesce però a rendere le situazioni più divertenti e la violenza meno realistica, specie in alcune scene dagli effetti speciali molto azzeccati (la prigionia nella cantina dello spacciatore illuminata da luci UV, l'uso di una padella come sponda per sparare stando nascosti, ecc.).

lunedì 5 giugno 2017

Codice 999 (2016)

Di noir buoni è sempre più raro vederne, negli ultimi anni ricordo Sicario, davvero fantastico, di polizieschi anche meno, ma Codice 999 (Triple 9), film del 2016 diretto da John Hillcoat, è probabilmente uno dei polizieschi più belli, violenti e profondi degli ultimi anni, un ottimo film di genere ben realizzato e girato che tiene lo spettatore ben presente lungo tutti i suoi cento minuti di durata. Questo perché la trama (di cui a breve parlerò) è buona (anche se parrebbe alquanto incredibile), ma soprattutto riesce a condensare dentro di essa sia gli elementi investigativi sia il gangster movie sia una serie di apprezzabili inseguimenti. Il tutto infarcito di una interessante e discreta caratterizzazione dei personaggi. La pellicola inoltre si avvale di un cast di prim'ordine, almeno una decina di nomi conosciuti e alquanto famosi, anche se spiccano per forza di cose, anzi premi, Casey Affleck, Woody Harrelson e un'algida e "quasi" perfetta (per via del doppiaggio e non solo lei) Kate Winslet nel ruolo per lei davvero inedito di boss della malavita. Difatti è proprio lei il motore della vicenda, quella di una squadra di rapinatori, composta per la metà da poliziotti corrotti, che mette a segno una rapina spettacolare per conto proprio della mafia ebreo-russa (che credo mai di aver visto in altri film) di stanza ad Atlanta e guidata infatti da una zarina (davvero irriconoscibile) di indicibile crudeltà. E quando quest'ultima decide di alzare la posta, chiedendo ai rapinatori di impossessarsi di alcuni file chiusi in un caveau super allarmato, ai ricattati non rimane che inscenare un codice 999, quello che si usa quando un poliziotto rimane a terra e che ineluttabilmente fa convergere sul posto tutte le squadre della mobile (manco fosse un attentato), creando il via libera alla fuga. Ma gli eventi vanno in maniera diversa dal previsto e nessuno ne uscirà davvero vincitore.